Ven
19
Ott
2018
Per chi sappia ascoltare
Non ho mai avuto il coraggio di dire a qualcuno ciò che sto per scrivere... forse per paura, forse per timore dei giudizi o semplicemente perché penso che nessuno di quelli che conosco possa capirmi, pur sapendo di non averci mai provato.
Ho 22 anni e sto vivendo un'esperienza che sicuramente non sarà nuova ad alcuni di voi lettori. Timido per natura e tendenzialmente introverso ho sempre avuto una certa difficoltà nel rapportarmi con gli altri. Gli amici li posso contare sulle dita delle mani e di amici veri, quelli con la "v" maiuscola, non ne ho mai praticamente avuti. Le conoscenze fatte a scuola (medie/superiori), per quanto mi riguarda, non si possono neanche considerare amicizie poiché queste tendono a concludersi dopo il periodo di studi.
Non ho mai "imparato" a chiedere di uscire per la paura di mettermi in gioco, per paura di essere rifiutato(?), per timidezza(?)... Il gruppo di amici è un po' come un mondo a sé stante composta da persone i cui valori, comportamenti e stati d'animo si differenziano gli uni dagli altri. Io sono quello silenzioso. Come alcuni pensano non lo faccio per fare il misterioso o chissà quale altra scemenza, sono fatto così e sono consapevole del fatto che non riesco mai a lasciarmi andare. Il mio essere timido ed introverso, serio e silenzioso fa sì che rimanga da parte, passando inosservato, e probabilmente ad alcuni sto anche antipatico. Nonostante non mi dispiaccia passare del tempo da solo non significa che anche io voglia essere invitato il sabato sera, per un evento particolare, o semplicemente perché non fare niente in compagnia e meglio che non fare niente da soli. Vedo quelli che chiamo "amici" divertirsi mentre io non riesco ad uscire da questo guscio fatto di incomprensioni, timidezza, introversione... ed orgoglio. Spesso dico agli altri che sto bene, che stare soli non mi crea alcun problema, ma è davvero così? Se dovessi riassumere la mia vita sociale basterebbero poche pagine di diario e già mi sto allargando.
Non ho detto quasi nessuno che da piccolo i miei genitori mi hanno portato dallo psicologo e che questi ha poi detto ai miei che ero depresso... Quanti anno avrò avuto 13? 14? Non ricordo più bene, però una parte di me l'ha sempre negato (all'epoca mi chiedevo come facesse una persona a dire che ero depresso dopo neanche due ore che ci eravamo conosciuti) mentre l'altra parte cerca ancora una risposta. A volte penso di non conoscermi poi così bene, non riesco ad identificare con precisione il mio stato d'animo: triste? Frustrato? Confuso? Felice? Più mi concentro e più i pensieri si dissolvono fino a scomparire. Mi sembra di vivere una vita fatta di nulla circondata dal nulla. Una vita senza alcuno scopo.
Sentirsi soli pur essendo costantemente circondato da centinaia di persone. Eppure so che che è colpa mia, se può essere considerata una colpa avere un carattere piuttosto che un altro. Forse mi sono fatto troppi complessi e dovrei fregarmene? Beh, l'ho fatto fino ad oggi e solo oggi posso dire di essermi "sfogato"
C'è qualcuno che sappia capirmi in questo mondo plasmato da e per persone estroverse?
5 commenti
Ciao, capito per caso qui e mi colpisce ciò che hai scritto perché è la perfetta descrizione di ciò che sono io! Io ho un amico si può dire, nessun gruppo e nessuno mi chiama per fare qualcosa. Anche io dallo psicologo per conto dei miei genitori una delle peggiori esperienze della vita.
Questa società è fatta da persone estroverse e per persone estroverse tanto che hanno influenzato anche i modi di dire “buttati” ecc.
Oggi io a tutte le persone che hanno fatto di tutto per insegnarmi a vivere non devo proprio niente. Non ti darò la formula magica perché non esiste però ti posso dire che da quando ho cominciato a abbracciare e a fondermi con la mia timidezza la mia vita è migliorata molto. Oggi non sono una persona diversa perché sono sempre timido e riservato ma ho imparato a scherzare con gli altri e starci assieme. Percepisci un disagio perché probabilmente ti senti staccato dalla timidezza, forse non la accetti o non ci vuoi convivere. Accettala lentamente, falla entrare dentro, tu sei così e non devi dimostrare niente a nessuno, non avere fretta.
Ci vuole TEMPO per questo, bisogna togliersi dalla testa che si deve cambiare a tutti i costi. Niente accade da un giorno all’altro dentro di noi. Come un albero che cresce e ci mette anni.
spero che ciò possa aiutarti. Un saluto
Si è sempre soli...non è colpa tua, impara a vivere con gli altri e degli altri.
Anch'io sono molto introversa ,non ho amiche e neanche mi interessano .ne ho avute in passato e mi hanno sempre tradita.ho solo amici uomini.io in passato a scuola ho subito bullismo per il mio essere timida e introversa mi odiavo perché non riuscivo a reagire per vergogna mi sentivo diversa dagli altri e spesso stavo sempre da sola .ma la cosa peggiore è che anche a casa venivo vista come una sfigata,mia sorella non voleva uscire con me ,e mia mamma mi sgridava sempre preferendo mia sorella .ho avuto una serie di disagi e anche sfortune,ora sono sposata e vivo serena la timidezza ce l'ho ancora ma come prima no!ora reagisco .
Benvenuto nel club
Anche io sono così e non è certo colpa nostra. Le persone vengono plasmate dalle esperienze, non decidiamo noi quando nasciamo che cosa diventeremo. Le nostre vite vengono determinate prima ancora che nasciamo; per esempio se io fossi nato in una famiglia normale piuttosto che in una dove sono sempre stato chiuso in casa con una madre che mi ha sempre trattato come il diavolo e recentemente non mi avesse sbattuto fuori di casa dopo che mio padre è morto, sicuramente sarei stato totalmente diverso. Non siamo noi ad essere sbagliati ma è ciò che è intorno a noi ad esserlo. Purtroppo per lo schifo di mondoche cci circonda siamo considerati asociali e fannulloni...solo tra di noi riusciamo a capirci ed è per questo che dobbiamo aiutarci tra di noi. Quando vedo un bambino timido o un ragazzino, cerco di farlo sentire il meno solo e a disagio possibile proprio perché non voglio che passi ciò che ho vissuto e che mi porto dietro ancora oggi. Arriverà il giorno in cui un'esperienza ti aprirà una porta e dietro a quella porta ci sarà un potenziale amico vero o una ragazza speciale e starà a te decidere se attraversarla o no,ma non temere che prima o poi quel giorno arriverà. Anche io pensavo che con il carattere che avevo non avrei mai trovato una ragazza o un amico, ma non è stato così. Dai tempo al tempo e se accetti un consiglio tieniti stretta la famiglia se puoi contare su di loro.
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Io sono introversa,e ho abilità sociali discutibili.
Questo non perché non sappia rapportarmi agli altri ,ma perché non riesco a parlare del nulla,usare frasi di circostanza,come usa fare nella vita di tutti i giorni.
Quindi da sempre mi circondo solo di cio che mi fa stare bene
E vedrai che con il tempo imparerai ad accettarti per quello che sei.E se la situazione così com'è non ti piace beh fai qualcisa per cambiarla,ma non sforzarti mai di essere cii che non sei .