Gio

31

Dic

2015

Come io vivo!

Sfogo di Avatar di RorschachRorschach | Categoria: Altro

Parafrasando i Goonies: " Oh voi lettori guai a voi, dolori cocenti e morte intrise nel sangue aspettano chi leggerà questo sfogo!". Quindi ecco, lettore avvisato, mezzo salvato.

"Aiutami così almeno a non dimenticare la vita che cos'è..."Perchè sto scrivendo uno sfogo stasera invece di andare in giro e godermi la vita? perchè sono a casa ammalato, e infondo a me che sia l'ultimo dell'anno (e che si debba festeggiare per forza) mi interessa poco; poi ok, è anche per lasciare nel 2015 altri miei pensieri.

Pentirsi, non pentirsi , cosa cambia? perdonare non perdonare, cosa cambia?  Tanto infondo sono parole, con cui possiamo illudere/abbindolare gli altri o anche noi stessi.

"Per scrivere il romanzo che ha di dentro...." Mi sono sempre piaciute le parole, fin da bambinetto quando inventavo storielle o poesie battendo una macchina da scrivere; adesso sono qui per esternarmi, e magari pure sto mattone finirà nelle mie memorie.

"Senza accorgerti che negli occhi suoi hai scordato un pezzo di te..." Chissà quanto sono cambiato in poco più di un anno, quanto ho perso? quanto ho guadagnato? vivere è sempre un guadagno?

Pochi giorni fa ho guardato -inside out- proprio un bel film, ne avevo sentito parlare bene però ero scettico su come venissero rappresentate le emozioni (e in generale la psiche) dei personaggi; mi piace come hanno strutturato la memoria e le reazioni, e anche la figura della tristezza.
Chissà quali sono le mie isole della personalità.
Le sfere coi ricordi mi ha ricordato alcune scene di -la storia infinita 2-, anche in quel film ci sono dei ricordi importanti che vengono usati e dimenticati per dei scopi che ora non ricordo(scusate il gioco di parole); ricordo che quando vidi il film da piccole al cinema mi turbò parecchio questa cosa dei ricordi che scompaiono.
Dovrò riguardarmelo quel film, anche il primo.

"E vanno indietro gli anni miei e si perdono con lei che la mente mia non ha lasciato mai.." Sarà che senza memoria è come se non avessimo vissuto e che per gli altri è come se non fossimo esistiti.

"Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato..." Ultimamente mi sento come il giovane Anakin Skywalkers, schiacciato fra le sue paure e la Forza che cresceva in lui, e il Lato Oscuro così affascinante.   Poi col raffreddore che ho in questi giorni faccio spesso rumori come Kshhh....

Qualcuno mi considera un bravo ragazzo (che poi sul significato di bravo ragazzo ci sono varie interpretazioni come appunto capita in alcuni sfoghi qua), in realtà io sono uno che cerca di non dare fastidio e di non essere un peso per gli altri, e soppratutto cerco di "non cercare" e volutamente ferire/danneggiare.
Preferisco essere considerato una brava persona.
Ragionando a come in passato (anche recente) sono stato trattato dagli altri(e sì, anche come ho permesso di venir trattato) è molto influente il condizionamento di chi mi diceva che dovevo accettare tutto e stare zitto, che dovevo ringraziare anche quando non c'era nulla da ringraziare, fare buon viso a cattivo gioco insomma, unito a chi mi sminuiva e criticava fin da piccolo; e io ho continauto con questo atteggiamento di accettazione un po' perchè spesso non ottenevo di meglio, e un po' anche perchè cercavo di non farmi condizionare troppo dal singolo evento (e dalla singola persona).
Il fatto è che una piccola permissione adesso può trasformarsi in una grossa bega più avanti, come una battuta che prima viene detta scherzando, e poi passando da persona a persona diventa un nomignolo dispregiativo e viene usato per offendere. Ecco in quel caso lì avrei dovuto stoppare sul crescere, ma il senno di poi....
Oh, spesso accettai certi comportamenti perchè ero in una posizione di inferiorità (prof, parenti, clienti).  Poi il mio capire le emozioni della persona e perchè si stia comportando così ovviamente non facilitava le cose, cosa che avrei voluto spesso qualcuno capisse nei miei confronti.
Quindi il mio non era un bisogno spasmodico di attenzioni e accettazioni, semplicemente una abitudine nata da un condizionamento.
Il condizionamento segna quasi quanto eventi forti, proprio perchè plasma e diventa abitudine, rimanendo difficilmente rintracciabile.
Di controparte ultimamente sono diventato un criticone e molto esigente, anche se mai ai livelli di tanta gente nei miei confronti.Diciamo che non voglio fraintendimenti e ne che si instraurino comportamenti nei miei confronti che non voglio tollerare continuamente (che poi sono sempre più difficili da estirpare).

Poi che in parte sia un fesso a causa del mio buttarmi a carte scoperte, ci sta!
Quando dico di essere insopportabile, brutto, sfigato, fesso, ecc.. non è per mancanza di autostima, è come per tenere le persone lontane da me, come per mettere un muro e magari anticipare eventuali critiche battute dagli altri.   E anche per scherzare, perchè no?
Ovviamente non lo faccio ovunque.
Quindi non lo faccio per attirare simpatie o complimenti o facili approvazioni.
Quando sbaglio chiedo sempre scusa (certo devo essermi accorto pentito, sennà sarebbe finzione) e cerco di compensare il danno che ho fatto; premura che spesso altri non hanno.
Invece tanta gente se ne frega, ogni tanto hanno dei lapsus morali, ma sono molto magri e brevi.

Cerco di migliorarmi costantemente per trovare i comportamenti più adatti utilizzando una specie di autocritica spersonalizzata (come se non fossi io insomma).  Questo spersonalizzarmi l'ho usato spesso per capire cosa sbagliavo, era come per avere un punto di vista obbiettivo quando non avevo nessuno con cui confrontarmi.

"Che ne sai di un ragazzo perbene che mostrava tutte quante le sue pene..." C'è ancora una parte bambino in me, molto semplice e schietta, diretta, che non fa stratagemmi, che vive nell'innocenza propria e in quella degli altri (o che almeno crede che ci sia anche negli altri).
Ecco, da una parte è bello essere così limpidi, dall'altro è facile farsi fregare; non parlo di ingenuità, ma di bontà d'animo.

"E se parlo con te e ti chiedo di più, e perchè te sono io non solo tu.." Mi sento di poter sempre fare qualcosa per chi incontro, qualche parolina sincera almeno.

"Perchè l'amore è il pane e in questa carestia c'è gente che ne ha fame gente che lo butta via...." Non è facile voler bene a qualcuno (o addirittura amare) se poi non gli arriva abbastanza o se proprio non è questo che vuole da noi; e se poi dopo tutto questo non solo non riusciamo a farlo stare meglio ma anzi si peggiora la situazione.
Se non siamo quelli adatti, ci si può sbattere quanto si pare, ma saranno sempre risultati minori che se fossimo quelli giusti (che nemmeno danno granchè).

"Cerca la sua casa e poi sul muro scrivi tutto ciò che sai che è vero...", già dovevo fare così.

"Sono un uomo strano ma sincero cerca di spiegarlo a lei pensiero.." : credo che ad un certo livello la sincerità sia un difetto; non solo perchè ci si fanno dei nemici, ma perchè la propria palese sincerità diventa una sicurezza per le altre persone, così sanno che quello che uno dice è quella la verità e che non avrà brutte sorprese che destabilizzano; credo che sia anche talmente disarmante per chi la veda manifestare.
Come col rispetto e l'educazione, è come usare i valori degli altri a proprio vantaggio.
Comincia a preoccuparmi quanto la gente si fidi così velocemente di me, così come la gente mi ferma neiposti(stazioni dei treni, autobus, città non mie) per chiedermi informazioni, le vedo/noto che puntano a me. Boh, avrò la faccia rassicurante e preparata!
Anche se in realtà poi tanta gente che conosco non si fida delle mie capacità e responsabilità (anche se poi le sfrutta), ma questo è un altro lungo discorso.
Che poi tanta gente non è nemmeno furba; cioè, se avete spiattellato segreti e confessioni ad una persona, poi abbiate almeno il buon senso di non farlo incazzare, che non ci vuole niente (soppratutto coi social) a contattare una persona e farle sapere di tradimenti e cazzi vari.
Certi tipi di vendetta non fanno per me, perchè sarebbero solo altre scocciature, però ecco, 

"A chi uccidi i sogni, con chi sporcherai..." Ci sono veramente tante canzoni d'amore, amori che nascono, tante su amori che finiscono; l'imbarazzo della scelta insomma.

"Perché quando tu sei ferito non sai mai oh mai se conviene più guarire o affondare giù per sempre.." come si fa si sbaglia, come si fa ci si fa male.

"Non mi salvare ma credimi..." Ammetto che faccio sempre più fatica a relazionarmi con le persone, non so più come comportarmi; perlopiù con persone che non conosco, con chi già conosco già vado più tranquillo perchè sanno come sono (e io so come sono loro).
Il fatto è che ci sono persone che sanno fatti miei, e altri che sono quasi completamente all'oscuro.
Quelli che sanno i fatti miei a volte provano ad aiutarmi ma spesso non ci riescono, quando il più delle volte io vorrei solo una amicizia senza tanti discorsi, che poi più racconto e più occorre che racconto, e più racconto e meno mi capiscono, e più diventa stancante.

"Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai..."  Mi piace la quotidianità della gente: i posti che visitano e passano, le persone che frequentano (magari sul posto di lavoro, o magari i compagni di classe, o i loro alunni), perchè la quotidianità pur essendo ripetitiva fa parte del grosso della vita vissuta di una persona; e poi certo, sarebbe bello poter far parte della quotidianità di chi vorremmo al nostra fianco.

"Nell'anima il silenzio da quanto tempo hai..." Io non voglio l'infelicità di chi voglio bene, non voglio dare loro dispiaceri che tanto a me del loro dolore interno non mi ritorna nulla di positivo.
Perchè scrivo frasi di canzoni? credo per testimoniare l'attinenza con le mie emozioni, trovare le mie stesse emozioni/pensieri/sensazioni in altre persone mi fa sentire meno solo e alieno.E poi mi piacciono le citazioni cinefile.
Ah, non è che devo riportare i copyright per tutte le citazioni che ho fatto? XD

"Ma tanto prima o poi gli altri siamo noi.." anche perchè è facile dire -gli altri- oppure -la gente- quando si deve criticare qualcuno, guardare e giudicare male fuori di noi senza dover guardare dentro di noi.Sono ostinato sì, testardo, sopprattutto quando l'opinione degli altri(o le scelte) mi riguardano; non è presunzione, o prepotenza, è che non voglio darla vinta, e mi piace dare fastidio.
Io ho bisogno veramente di capire come si fanno le cose, non tanto il perchè (infondo i perchè sono solo dei miraggi momentanei che servono per farci correre) che sono soggettivi e parziali, ma proprio cosa si deve pensare, come si setta il cervello.
 I miei vari -come si vive- (che potrebbero tanto bene essere un unico sfogo) erano puntati proprio a questo.Perchè scrivo qua ?, appesantendo (magari confermando)  l'opinione non positiva (ne simpatica) che qualcuno ha di me? No, questo è un effetto collaterale.
Diciamo per mettere i pensieri in parole, perchè ho sempre questa fissa di doverle fare uscire le cose da me; vengo (verrò) giudicato sfigato, pesante.

"Io cerco solo di dimenticare quello che sento e non vorrei sentire..." Non sono delle lamentele, ma informazioni, per farmi capire, per farmi conoscere, per cercare soluzioni che non trovo; oppure sono manifestazioni del dolore.Può sembrare che voglio fare compassione, o cercare di ottenere chissà che, ma non è così, perchè tanto non sarebbe risolutivo (ne sano alla lunga) per me stesso.
Infondo qua che è una parte di noi, io qui sono una parte di me.

"Your true colors true colors are beautiful, like a rainbow.."   Chi lo dice che dentro uno sia più bello? e cosa ci conferma che veramente quella persona è bella dentro? quanto tempo e quante vicende dovremmo vivere assieme per poterlo confermare? E poi per essere belli dentro lo si deve essere con tutti, non solo con noi.
E poi si può sempre fingere.

"Solo tu pensiero puoi fuggire se vuoi, la sua pelle morbida accarezzerai ..." Caspita, cavolo, è già passato un anno, dal giorno più bello della mia vita, il giorno in cui ho capito di esistere anche io; certo meglio vivere il giorno più bello della propria vita e ricordarlo con affetto e malinconia, che non viverlo per niente e ricordare solo tutti gli altri giorni piatti e vuoti.
Oppure si dovrebbe vivere ogni nuovo giorno come il giorno più bello della propria vita perchè infondo siamo ancora vivi e la vita è bella! (Naaaaa, troppo ottimistico per essere affermato da me!).

"E' come una appuntamento con la casualità.." Ecco quello che succede a non vivere e a lasciarsi vivere, ad accettare quello che ci capita. Ma dopo tante delusioni è normale che si finisce a vivere/soppravvivere così.

"Ah comme se fa' a da' turmiento all'anema ca vo' vula'..."Farmene una ragione, sì facile, proprio per farmi una ragione devo ragionare sulla ragione migliore e inattaccabile.

"E raccogli i cocci di una vita immaginaria..."Sono pieno di me sì, egocentrico sì, supponente a volte, odioso certo se mi si prende nel modo sbagliato, ma è questo che mi tiene sù, come un muro che sta su e si prende freddo-caldo-sole-vento-pioggia,ecc... sfacciato insomma, se non fosse così sarebbe già caduto.
Essere speciale, sarebbe bello, questo è uno dei miei "temi" fissi.

" Si può osare di più senza essere eroi.." Essere speciale, sarebbe bello, questo è uno dei miei "temi" fissi, poter essere speciale per qualcuno che sia speciale per me.
Sentirsi speciali, come dei supereroi, è questo che a molti giovanetti scatta. Superman era un privilegiato, Spiderman fu fortunato che morso da un ragno non morì (o non andò nemmeno in cancrena), che poi qua da me non ci sono edifici abbastanza alti da attaccarmi con le ragnatele; preferisco un X-men allora; anche se in realtà chi mi somiglia di più sarebbe il potere di peter o Sylar.
Perchè avere un potere? perchè ho manie di grandezza e mi sento diverso dagli altri. :P
Essere distinto dagli altri insomma.

Sono il tipo delle contraddizioni: Ho caldo ma prendo freddo, ho caldo ma starnutisco coi brividi, aiuto gli altri ma io ho bisogno di aiuto, sono vivo ma non vivo...

"Nel mondo che solitudini ci dà perché non resti un po' con me..." Umm.. non funziona così, non per entrambi almeno.  Essendo un tipo emotivo volevo che gli altri vivessero le mie emozioni, come le mie, con me magari, quindi mi dispiaceva tutte le volte che a nessuno nasceva niente dentro di loro.

"No, niente di niente. no, non rimpiango niente. .." Ho rispetto per quello che sono e che sono stato, ho rispetto per quello che ho vissuto e provato. Sono una parte di me.

"Né il bene che mi è stato fatto, né il male, per me è lo stesso.." Anche perchè non ci si può fare niente.

"Ma ci sarà una sera che capirai di me, silenzi e chiaroscuri " Io i miei segni e le mie verità le ho lasciati, me ne voglio liberare.

"Quanto buio in un pensiero dopo il sole insieme a te.." Dicono di non pensare, ma come si fa a non pensare se ti saltano continuamente in mente ricordi e parole, e tutto ciò che ti circonda ti accende la memoria, come ieri per 2 volte alla tv (che ne guardo pochissima).
Certe cose sono come davanti agli occhi, come se fossero nel campo della visuale, impossibile così non vederle, nemmeno chiudendo gli occhi; e se poi quelle minime cose potebbero aiutare a non pensarci (e mettere altri fatti fra i ricordi e me) non le ottengo, uff!
Credo che nessuno abbia mai capito il mio pensare; che ci sia una parte di me che pensa ed elabora da sola, e un'altra che è libera di distrarsi, studiare gli altri, saltare fra passato-presente-futuro.  
Entrambe attive contemporaneamente e nel presente.Non posso farci niente se la mia testa scorre più veloce della realtà!

Credo di avere una attività elettrica maggiore degli altri, questo sarebbe un motivo anche per la mia epilessia latente; spiegherebbe la mia velocità a capire, i miei ricordi che si incrociano, la mia memoria eidetica.

"Sei la voglia di un amore che non ho vissuto mai..." Quanto non ho vissuto! Ho sempre più la sensazione che le cose normali non fanno per me, che posso ambire solo alle cose improbabili.

"E poi ci sembrerà di aspettare qualche cosa che non sai cos'è, qualche cosa che avevamo già noi due..." Infondo si può anche fare a meno dell'amore.

"Dimmi ragazzo solo dove vai, Perché tanto dolore?.." Io sono così, o almeno ho questo! Non potete levarmelo perchè è da quello che sono divento me stesso.

"Perchè questa vita stende..." Mi si è rotto qualcosa dentro, come qualcosa che arranca da troppo tempo, perdo pensieri continuamente. Non sto bene e questo si è capito! O forse è vero che cerco solo delle scusanti, non so, sono rassegnato.

"Coro meu fuente ‘ia, gradessida gai puru deo potho bier a sa vida..." Ecco cosa mi ha sostenuto, ecco cosa è stanco ormai!Solo su di me ho potuto contare, e sulle mi doti; il mio cuore e il mio cervello sono la mia salvezza, ma per quanto ancora.
Per non parlare del mio solito mal di pancia; la mia solita angoscia.

"Hai un momento Dio? No, perché sono qua, insomma ci sarei anch'io...." Quando sarà il mio turno? Quando mi realizzarò? 

"Ma te lo giuro sai, ho paura di che sarà di me.." Che mi succederà (o cosa farò accadere) in questo 2016?
In questi ultimi mesi sono stato alla sbaraglio totale, ho arrancato, ho paura del futuro, di ora in ora.


Come al solito avrei voluto scrivere di più, è tutto buttato a casaccio, apporssimativo, ma mi sto rompendo, e sicuramente mi verranno in mente dopo altri pensieri, altre citazioni, altre cose inutili insomma, altro di me...

Non fate caso a cosa ho scritto, è colpa dello spumante insieme all'antibiotico. ;p


Poco fa dal terrazzo ho assistito ad una litigata fra genitori separati con in mezzo una ragazzina che cercava di ragionare per entrambi, era più matura dei genitori.


Buon 2016 a tutti!  

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15 commenti

-Ci sono veramente tante canzoni d'amore,
sì ma la maggior parte son cavolate

-Poi il mio capire le emozioni della persona e perchè si stia comportando così
l'empatia è un conto, ma devi anche fregartene

Avatar di farnightfarnight alle 18:37 del 02-01-2016

chi pensi che possa leggere uno sfogo cosi' lungo???   Sara' pure interessante e scritto con intelligenza..ma nessuno o quasi,  ha voglia di buttarsi a capofitto nella lettura di uno sfogo cosi' ampio......

Spiace ma è cosi'.... 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:13 del 02-01-2016

=sì ma la maggior parte son cavolate=
le definirei molto piatte e scontate, uguali a tante altre.

 =l'empatia è un conto, ma devi anche fregartene=
lo so, ma spesso lascio correre; oppure penso che se io fossi l'altro, se vorrei che l'altra persona mi capisse e mi sopportasse.

Avatar di RorschachRorschach alle 21:28 del 02-01-2016
ma te sei matto....

a scrivere un commento così lungo?  ed io so più  matto di te perché me lo sono letto tutto.

 ma lo sai che anche a me chiedono le informazioni?  é come dici tu...  abbiamo una faccia rassicurante.

 riguardo il dire la verità,  non mi sento completamente daccordo,  nel senso che se dire la verità implica ferire qualcuno,  preferisco non dirla, non dire bugie però... non più  del necessario comunque.

Avatar di gagenoregagenore alle 22:53 del 02-01-2016

@gagerone; non è nemmeno il mio sfogo più lungo.

Quando la gente mi chiede informazioni se sto camminando dico che non lo so, ma se sono fermo non riesco a non aiutare, che poi stanno lì a guardarmi.

Io non dico verità che feriscono "a freddo", solo se qualcuno se la va a cercare, sennò resto diplomatico ma sulle mie posizioni.

Avatar di RorschachRorschach alle 23:22 del 02-01-2016
ecco!

lo stesso per me...  cerco informazioni per loro...  dunque tu... sei un altro "strano".

 questa invece é la mia ultima gaffe riguardo a dire la verità ,  parliamo in tre...  tutti colleghi, io (sempre co sta maledetta storia di dire cose "carine"), dico alla collega (quella carina) "vedo che ti sei fatta i capelli nuovi" (un modo mio da idiota per dire che é andata dal parrucchiere),  allora lei si volge all'altra collega (quella non meno carina) e le dice "pensa che mio marito non se ne é  neanche accorto"... gelo improvviso...  perché  va da se che se me ne sono accorto é perché la guardo,  e se la guardo é perché mipiace (maquandomaiiiii io lo dico pure aimaschi), lacollega meno carina (ma più perspicace) coglie al volo et voilà... cambia discorso (grazie piccolé), della serie "indifferenti é meglio". 

Avatar di gagenoregagenore alle 23:41 del 02-01-2016

-lo so, ma spesso lascio correre;
sì, e quanto lasci correre invece riguardo ciò che riguarda te stesso?

-...penso che se io fossi l'altro, se vorrei che l'altra persona mi capisse e mi sopportasse
non puoi immedesimarti così tanto, è troppo difficile
dall'altro lato non vorrei dire che sia eccessivo, ma ad un certo punto non puoi prenderti carico dei problemi degli altri, no? loro possono chiedere aiuto, ma la loro vita appartiene solo a loro

Avatar di farnightfarnight alle 00:17 del 03-01-2016

Vivere, non sopravvivere o andare avanti per inerzia, è sempre un guadagno, soprattutto in virtù del fatto che il tempo (a mio parere uno dei beni più preziosi, più sottovalutati e più sprecati di cui disponiamo) ha un grandissimo difetto: non ti concede una seconda possibilità. Ogni giorno trascorso a "non vivere" è andato. Ciao! Bye-bye! Sayonara! Adios! E quando questi giorni iniziano ad accumularsi e a diventare settimane, mesi, anni...so cazzi amari. Ror, ma perché sembri aver necessità di relegare, in maniera così intransigente, la tua felicità agli altri? Non pensi che dovresti essere tu, in prima linea, il fautore della tua felicità, indipendentemente dal bisogno di essere per forza speciale per qualcuno?

Avatar di AuroraAurora alle 01:01 del 03-01-2016

=quanto lasci correre invece riguardo ciò che riguarda te stesso?=
Lascio correre sempre più anche su me stesso e le mie mancanze.

 =immedesimarti così tanto, è troppo difficile=
Non è difficile farlo, è difficile trarne guadagni.

 =prenderti carico dei problemi degli altri, no?=
Non è solo questione di aiutare, ma sopportare e "compensare le lacune" delle persone con cui ho a che fare; parte di questo credo dipenda dalle continue critiche che ho avuto fin da piccolo che mi hanno fatto entrare in testa che io sono un problema per gli altri, di conseguenza sono portato a dover "compensare" la fatica (che io ipotizzo) gli altri facciano per colpa mia.

=in maniera così intransigente, la tua felicità agli altri? =
Perchè mi mancano quei piaceri e felicità (perchè è innegabile che tante esperienze felici si fanno con gli altri) che derivano dai legami con gli altri, dagli intrecci della propria vita con gli altri, dalle esperienze comuni, dai momenti di vita vita vissuta assieme a qualcuno.
Hai scritto relegare, è proprio il termine che volevi usare o era regalare?

 =in prima linea, il fautore della tua felicità,=
Essere il fautore è ovvio, ma quello che ci rende felici ha bisogno di vivere (o avere attinenza) anche con ciò che c'è fuori.
Se per essere felici bastasse se stessi, nessuno conoscerebbe delle persone, nessuno cercherebbe un lavoro, nessuno cercherebbe passioni.
Io intendo che ho bisogno di qualcosa di forte con cui collegarmi, con cui creare un "circuito elettrico" x fare funzionare tutto.

 =bisogno di essere per forza speciale per qualcuno?=
Ho questo bisogno perchè questo mi manca; speciale per la mia famiglia, speciale come amico, speciale in una relazione seria.

Per esempio una cosa che mi sono dimenticato di scrivere nello sfogo, è che io non conosco l'individualità; credo che sia una cosa scontata che però io non ho. 

Avatar di RorschachRorschach alle 18:29 del 03-01-2016

-Lascio correre sempre più anche su me stesso e le mie mancanze.
sai che servirebbe tutto il contrario

-Non è difficile farlo, è difficile trarne guadagni.
infatti, più che difficile se nonconosci la persona perfettamente è impossibile 

Avatar di farnightfarnight alle 21:44 del 03-01-2016

Perdona la franchezza spietata.

Questo è uno sfogo scritto appositamente per attirare l'attenzione della donna con cui hai avuto una storia qui sopra.

Già la avete messa in piazza mentre la vivevate, e questa è una scelta personale seppur azzardata, ma venire qui a parlare del "post storia" lasciatelo dire, non è corretto ed è anche di dubbio gusto per 3 ragioni:

Perché tutti noi sappiamo di chi stai parlando

Perché se lei non legge più il sito, non è corretto per ciò che ho scritto sopra

Perché se legge ancora il sito e non vuole parlare con te ne di te, non è corretto che tu faccia il contrario e la costringa a risponderti.

 

 

Il suo posto mi incazzerei a morte. 

Avatar di SantaDubitoSantaDubito alle 22:24 del 03-01-2016

@santadubito; io da quando sono qua ho sempre scritto di vari argomenti e li ho sempre mantenuti nei miei sfoghi, quindi non è che adesso miro a quell'argomento.

Se una persona entra nella mia vita, o mi accade un fatto particolare, mi viene da elaborarlo magari scrivendolo qua(cosa che ho fatto su vari argomenti che si sono "aggiornati" col tempo nei sfoghi passati),la mia vita è andata avanti e ho conosciuto persone e vissuto esperienze.

Cioè, è una specie di sfogo riassuntivo di me e di come mi comporto con le persone. 

Per quanto puoi crederci o interessarti, sono altre le persone di cui parlo in questo sfogo;io sono andato avanti ma probabilmente l'opinione che do qua, no.

Io non ho nessun intento nei suoi confronti con questo sfogo, non avrebbe senso, tant'è che se devo dire una cosa a qualcuno la dico tramite altri mezzi; di conseguenza non vedo cosa ci sarebbe a incazzarsi.

Poi oh, questo è il gioco, uno scrive e gli altri commentano. 

Avatar di RorschachRorschach alle 23:52 del 03-01-2016

@enrico l'italiano cazzo, L'ITALIANO.

non so neanche da dove cominciare è tutto sbagliato,  il tuo ultimo commento sarebbe da riscrive tutto. Cito solo le cose più evidenti

 negli sfoghi passati

 ma probabilmente l'opinione che do qua non è questa

 cosa ci sarebbe a incazzarsi. perchè dovrebbe incazzarsi

 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 09:18 del 04-01-2016

Ror effettivamente è sbagliato scrivere "relegare agli altri", è corretto dire relegare negli altri, o ancora meglio, relegare la tua felicità nel rapporto con gli altri. È come se circuissi la possibilità di essere felice solo attraverso il rapporto con gli altri, questo intendevo. E hai risposto alla mia domanda poco dopo quando hai scritto che ti manca l'individualita, ecco, si percepisce questo. È ovvio che certe esperienze vadano vissute e condivise con gli altri, ma è altrettanto necessario fare delle esperienze da soli, porsi degli obiettivi da raggiungere da soli, poter essere felici anche da soli.

Gli altri non sono strumenti pronti a colmare i nostri vuoti, le nostre mancanze, i nostri bisogni. Sono altro e basta. Vorresti al tuo fianco ( amico o partner che sia) qualcuno che ha bisogno di te perché ti ha idealizzato o perché deve colmare un vuoto o qualcuno che può fare benissimo a meno di te perché è indipendente emotivamente

, ma decide di averti al suo fianco, perché gli piaci tu, in quanto persona e basta??

Avatar di AuroraAurora alle 11:19 del 04-01-2016
carissimo

Carissimo capisco il tuo sfogo per una storia finita male. Hai pubblicato fasi della tua storia con lei e lei potrebbe saperlo. Potrebbe denunciarti per diffamazione i stalkeraggio. Basta poco con questa legge, anche se gli avvocati ritengono normale una tipica fase di avvicinamento, non è delitto. Auguri

Avatar di AnonimoAnonimo alle 12:58 del 22-01-2016

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