Ven
03
Apr
2015
Come si vive?
"Forse l'ultima occasione che ho di essere me stesso..."? Non lo so, lo scrivo qui perchè non so dove altro.
Magari poi tutta questa roba la inserirò nel mio libro delle memorie.Ho bisogno di esprimermi liberamente, di spurgare un po' di dolore.Una confessione? quasi, ma non mi sento in colpa.Un miscuglio di ricordi, pensieri, canzoni.
Quello che scrive non sono io, chi scrive è una ameba che gli è capitato in eredità un casino di pensieri, tanti ricordi, immagini, dolori, paure; che cerca di districarcisi per tirare fuori qualche parola, qualche emozione, un futuro; tanta roba la sta buttando.Sono l'eco di una persona che non esiste più, in realtà non è mai esistita, si è spenta prima di svilupparsi, prima di crescere e sapere chi è.
"Va a buttare via quella bicicletta se no lo faccio!"
Sono un profondo sostenitore del "Questa vita fa tutto da sè..." La vita mi sembra tutta campata per aria, la realtà poi non mi sembra più tangibile di un sogno sfuocato senza inizio e fine.Vado in paranoia e mi sembra tutto finto: penso che le persone siano robot, le case sfondi cinematografici, la natura un artifizio, i sentimenti e i pensieri un espediente per la trama; e che tutto sia li per me, per studiarmi e vedere come mi comporto, questa senzasione alla -the truman show- mi accompagna da prima del film.Poi penso che non sono così importante da essere il protagonista di uno show così impegnativo,quindi è poco plausibile; ma considerate la soddisfazione di prendere in giro proprio a me?Basta poco e tutte le sicurezze crollano, cedono i punti di riferimento, ci si sente spaesati, vertigini e non si riconosce più la realtà.
"Guardate lui, cioè dai, sembra una gallinaccia smorta!"
Sempre a domandarmi il perchè di tutto, sempre lì a cercare di capire, per darmi una punto di riferimento, una dimensione, non riuscire a fregarmene e vivere e basta, per non farmi trovare impreparato dal destino, ne dagli altri.Pensieri come se piovesse che non si possono acchiappare tutti, quasi tutti li dimentico, quanti sprechi. Riuscissi a dormire poi; già che non sono mai stato un dormiglione, ma tra pensieri, ricordi, sogni, gente che russa, serrande, gente che tossisce, ecc... , è tutto un dormiveglia e continui risvegli; nemmeno starmene in pace per una nottata.Sono un genio inespresso o uno stupido megalomane? Questi caleindoscopi di ragionamenti fanno a botte con le mitragliate di emozioni.Perchè sono così testardo e allo stesso tempo così mutevole? Non riesco mai a stare fermo su un pensiero, su una azione; cerco sempre un'alternativa, una versione più affidabile del ragionamento, una verita sempre più assoluta e inataccabile.Anche il mio psicoterapeuta non sa più come prendermi.
Mi sono spesso considerato un ragazzo con la mente da maschio ma l'emotività di una donna; se lo dicessi in giro verrei preso per gay (non che mi sentirei offeso, ma non lo sono); quindi mi sono sentito spesso a metà (o per meglio dire "di traverso") e di conseguenza mai capito ne da una parte ne dall'altra.Cioè, uno non può emozionarsi ascoltando le canzoni adolescenziali e intanto accorgersi di essere un 30enne (e più) che deve imparare a fare l'uomo (in questo caso il mi corpo non mi aiuta).Di conseguenza risulto un maschio decisamente atipico.
"Sono talemente stanca che andrei a sbattere!"
Guardo le persone, vecchi sull'autobus, studenti fuori dalle scuole, e immagino i loro pensieri, quasi entrassi nella loro testa; penso alla loro vita, se sono felici o no, penso se sarebbero dei buoni amici per me, buoni genitori o fratelli, ragazze/donne con cui potrei essere felice insieme.Mancanza d'affetto? Sicuramente, ma non può essere solo questo.Voglio essere importante, voglio essere unico e venir ricordato come unico; ovviamente non per tutti e allo stesso modo (perchè di tanta gente non me ne importa nulla e non vorrei crearci un legame).Voglio sentirmi ed essere speciale, speciale per sempre; così da poter rimanere negli altri.
"E invece le donne ti uccidono e con le amiche vanno a ridere di te..!" Essere nei pensieri e nei ricordi di chi voglio molto bene (e ovviamente lei essere nei miei pensieri e ricordi) per me è tutto, è lì che può maturare l'amore; il sesso dura il tempo che dura, il pensiero no, quello può esserlo infinito, il pensiero non necessità di vicinanza fisica.Il fare l'amore, viene dopo, è un qualcosa in più, il legare il proprio corpo ai pensieri; i pensieri e corpo mio ai pensieri e corpo tuo, tutto esaltato dall'emozione; ma finisce, non rimane, il pensiero invece è infinito.Il sesso e basta non l'ho mai capito; dare e prendere il corpo senza interessarsi dell'anima della persona; anche se, a dirla sinceramente, non so se questo mia modo di intenderlo è più una causa o un effetto dei rifiuti e della conseguente castita che ho attraversato.Se non si riesce o non si può, poi passa la fame e anche le voglie.Ma a quanto pare la promisuità è cosa scontata, ma come al solito per me è tutto diverso, tutto molto bello devo dire!
"Qui lo sapevano tutti, dai, qui siamo tra amici!"
"No! Lui no!"
"In questo splendido universo cerco la luce che non ho..." Vivo nello stesso mondo vostro, ho fatto le stesse vostre scuole, ho frequentato gli stessi vostri posti, e allora perche per me è stato tutto così diverso? Ci sono come voi, però per me è diverso, come se io fossi sempre l'eccezione, se io fossi lì ma in realtà altrove.Tutte le esperienze che non ho vissuto, cosa dovevo fare? Cosa dovevo chiedere per diventare amico di qualcuno? Il ragazzo di qualcuno? Come mi dovevo comportare per farmi accettare? Per farmi amare? perchè tutto quello che ho fatto non è servito? Dove le trovavo le possibilità? perchè nessuno mi ha chiesto/offerto cosa io volessi? perchè non darmi la possibilità di scegliere uno sport? O imparare uno strumento o un hobby? Come si chiedono tutte queste cose? come le hanno ottenute gli altri?E veramente gli amici ti sostengono? Ti fanno le sorprese (positive)? Ci tengono a te e alla tua felicità? Veramente si fanno esperienze insieme?Mi è sempre sembrato di voler più bene degli altri; come se avessi livelli più alti, come se fossi disponibile a sacrificare la mia di felicità per l'altro.Gli altri mi sono rimasti nei ricordi e nelle emozioni più di me nelle loro.Dentro ho tanti vuoti; molto di ciò che ha a che fare con le persone o dei vuoti.
Sono diverso? Anomalo? particolare? originale? Da cosa è dovuto tutto? Condizionamento? Genetica del mio cervello? Caso?
Sono stanco di sentirmi diverso, di avere meno vissuto degli altri, stanco di doverlo spiegare agli altri; stanco dell'invidia che mi fa isolare dagli altri per evitare di vedere quello che non ho non avrò e non ho avuto.Avessi avuto un po' più di godimenti bella vita, magari non sentirei tutto così pesante e inutile. Non tutti..non tutti... è questo che vorrei che le persone capissero; non tutti hanno avuto le stesse cose, gli stessi percorsi, stesse tappe della vita; non lasciate scontate certe cose quando vi approcciate agli altri, partite da un foglio bianco, non cercate di disegnare quello che vi raccontano sul foglio della vostra vita, perchè esistono persone diverse da voi.Ho mai avuto un sogno? Non credo. Forse delle volontà di diventare. Da piccolo avrei voluto fare lo scienziato, forse per la mia curiosità e voglia di capire.... mi sono dovuto accontentare di guardare i documentari e leggere vecchie enciclopedie.Crescendo mi sarebbe piaciuto diventare un cantante: scrivere i miei pensieri e poterli gridare agli altri sarebbe stato bello per me che fin da piccolo nessuno aveva mai pazienza di ascoltarmi... ma già solo parlando la gente mi derideva.Forse dovrei fare come il kiwi!
"Dimmi cosa c'hai'????"
"Uomini in balia di un dio della disallegria.." Sto male, la gente dice che devo stare meglio; mi impegno a stare meglio e sta gente poi rompe dicendo che sto facendo la pacchia e che devo darmi da fare; a sto punto non faccio niente così evito sia lo sforzo che le critiche.Non è paura dei cambiamenti, è paura di non avere abbastanza energie per affrotnare tutto, ma si è costretti, e la costinzione mi fa paura so che ad ogni passo che farò ne dovrò fare un altro, che mi porterà a doverne fare altri, e altri; l'impegno sarà certo ma il guadagno no.
"Ma quando sono solo con questo naso al piede.." Perchè? Perchè questa maledetta angoscia che sento per il non poter essere nella vita di chi vorrei, vorrei essere stato semrpe con te, ecco perchè poi mi sale il magone nel conoscee il tuo di passato, io non c'ero; non riesco a spiegartelo, e sembro solo geloso.
A te che voglio un mondo di bene non so mai cosa dire, non so mai come spiegarmi; vorrei darti tutto me stesso per proteggerti da me. più ti voglio bene e più sto male; più penso che me ne vuoi te e più non voglio farti soffrire.Mi perdo nella tua foto al carnevale, il tuo sguardo che guarda altrove, i coriandoli sui capelli, quella tua felpa credo morbida e la brosetta che conosco, e il sole che ti illumina come una mano che sclada il tuo viso, e sono geloso anche di lui.I nostri nomi agganciati, la torta dei 2 mesi, ogni volta che ti penso mi viene da mandare dei baci.Quando non ti ho qui con me sento il cuore che mi risale in gola, che se ne sta sospeso dove non vorrebbe.Ci sei te nella mia vita, sono felice di stare con te; vorrei fosse tutto più facile per noi.
Per questo avrei voluto conoscerti prima, vorrei che tu facessi parte anche del mio passato, abbiamo il futuro lo so..te che hai il mio cuoricino....
"Quante volte io dovrò morire per sentirmi ancora vivo?..." Ormai è questa la mia procedura, il loop che sono costretto a perpetuare periodicamente per sembrare ancora vivo.Tante emozioni soppresse che non posso manifestare; sempre a trattenermi fin da piccolo, mai riuscire a prendere fiato, a ricaricarmi.Nonostante tutto sono quasi sempre stato un tipo divertente, interessante, disponibile; mangio mi lavo mi vesto; ma non basta.
"Ora basta io sto male non è giusto.." La tristezza e il dolore sono inutli lo so, ma solo lì mi ci ritrovoSto combattendo con me stesso per vivere nella realtà con la realtà, perchè me stesso non lo vorrebbe.Sento sempre più la necessità di chiudere, di finire, di arraffare le ultime cose che servono per me e Come quando di notte si ritorna stanchi e assonnati a casa, e sentendo che si sta per cedere si cerca di fare il necessario: schiavare la porta, entrare, richiuderla, andare in bagno, ci si strascina ad occhi semichiusi, mettersi il pigiama, e poi finalmente spegnersi sotto le coperte senza dover più pensare a niente.Ecco mi sento così, con le energie limitate, di essere lì lì per non farcela, di stare facendo più di quello che riesco a fare, di non potermi esporre troppo causa grossissimi guai; sempre nell'attesa di una pace che però non arriva.
Quelli che non accettano la vita (molti lo diventano) trovano tutto pesante: le persone che ci vorrebbero aiutare(e sbagliano); gli impegni, le scadenze, i soldi, i pensieri delle altre persone, le malattie, i sentimenti; imprevisti..ecc...Tanta roba.Non è negatività, anzi, questo è già il risultato dell'impegno.
"L'universo trova spazio dentro me, ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è..." Com'è che si vive? con che pensiero si superano le giornate? Voi direte che si impara a vivere vivendo; direte che ognuno trova la propria dimensione per vivere.Invece io voglio proprio sapere qual'è il bersaglio per vivere, a cosa e come si deve puntare; cosa ci si deve dire; perchè nella vagonate di pensieri che ho non trovo più qualcosa di valido.Come si accetta di esistere e allo stesso tempo di vivere?Chi me lo può dire?
Nonostante tutto riesco ancora ad agguantare bellissime sensazioni; nonostante tutto c'è lei!
Quante cose avrei voluto aggiungere, quante me ne sono dimenticato; è tutto incasinato come sempre.Basta, mi sono stancato di scrivere, stanotte ho dormito malissimo e devo aspettare stasera per potermi sdraiare nel letto e aspettare di non dormire.
19 commenti
Ciao Enry, non so se ti aspettavi qualche risposta a questo sfogo oppure non ha commentato nessuno, perché, effettivamente, è molto difficile dare una risposta a questi pensieri.
Io sono l'ultima persona al mondo che può fornirti delle soluzioni valide ai tuoi interrogativi, però mi va di dire la mia. È più un commento al tuo sfogo ( o meglio alla parti che mi hanno colpito di più).
Ultimamente sto attraversando una fase della mia vita in cui devo "correre" molto e spesso mi capita di domandarmi il perché lo sto facendo. A volte, perdo di vista l'obiettivo e tutto diventa pesante. Nei tuoi pensieri ( come preferisco chiamarle io "sseghe mentali") manca l'obiettivo finale, per questo, forse, la vita ti sembra campata per aria, per questo è tutto pesante. Non metto in dubbio che la fortuna non incida tantissimo nella vita di una persona, ma se non sei tu, per primo, a volerti tirare fuori dalla " merda" in cui sei immerso( o comunque se non sei tu il primo a darti degli obiettivi), resterai lì per sempre. Ti dico l'obiettivo per cui corro io ultimamente: finire gli studi e andare via da casa. Sarà una cosa banale ma, ho bisogno della mia indipendenza, dei miei spazi che in casa con i miei non ho più. A te non piacerebbe avere la tua indipendenza? Magari condividerla con la persona che ami? Questo non è uno stimolo abbastanza forte che ti sproni a pensare di meno e agire di più?
Poi parli del fatto che ti emozioni ascoltando delle canzoni di adolescenti. E allora? Non saresti un "vero" uomo per questo?! Non è un problema, fidati...I veri uomini sono altri.
Sono d'accordo con te sul fatto che dovremmo avere più empatia verso gli altri e capire che non tutti hanno avuto le stesse esperienze. Gli amici forse non lo fanno per superficialità. Un atteggiamento del genere me lo aspetterei da un genitore, più che altro. Però non ci si può nascondere sempre dietro l'inesperienza, bisogna accogliere anche le novità e le nuove emozioni ( che io sono la prima ad aver difficoltà a gestire, però sto cercando di imparare).
Un'altra cosa: mai pensato al fatto che la mancanza di energie sia dovuto ad un fattore fisiologico e non psicologico?
Enry nessuno insegna a nessuno a vivere. Ci sono persone più fortunate che hanno dei punti di riferimento e delle guide fin da piccoli, altri che si devono arrangiare come possono. Poi ci sono quelli che si arrendono, quelli che tergiversano, quelli che lottano. Ognuno cerca di vivere a modo suo e, magari, anche di essere felice.
Non so se tutto quello che ho scritto ha un senso logico o ci sono delle frasi campate per aria. Non so neanche se ti aspettavi una risposta :)
-...si è spenta prima di svilupparsi, prima di crescere e sapere chi è.
Solo in parte.
-La vita mi sembra tutta campata per aria,
Più o meno è così. Non ci sono regole.
-non riuscire a fregarmene e vivere e basta
Ci importa trovare una spiegazione perché quando le cose non funzionano.
-e della conseguente castita che ho attraversato.
Me lo chiedo anch'io per me.
-allora perche per me è stato tutto così diverso?
Coincidenze, predisposizione, ma tendo a pensare anche ai genitori.
Non posso essere più discorsivo di così, al momento.
Raccontami di te, se hai ancora voglia di parlare
Aspetta che trovo il manuale di vita per niubbi. Cosa stai cercando di trasmetterci con questo sfogo kilometrico? Ognuno adotta il proprio stile di vita, commentati da solo visto che sai dare sempre ottimi consigli.
ps: ti ha lasciato la ragazza?
@grassy; che bella rispostona lunga. ti do ragione su molto che hai scritto.
La vita è così elementare e semplice? allora non mi prende; non dico che non mi piace ma non mi prende.
Sulla questione sogni, quelli che ho elencato io li considero desideri, preferenze; ma niente che abbiano uno "svolgimento" preciso e unico, neinte di così valido in cui buttarmi con tempo e energie.
Per il resto :************
@aurora; io l'ho scritto perchè avevo dei pensieri da formulare, poi che sono arrivati dei commenti tanto meglio.
Io posso (o anche potevo) avere degli obbiettivi, ma una volta raggiunti (o persi) li ho considerati dei riempitempo. tutti i progetti che si possono perseguire sono la "superficie", ma il vuoto che io sento, òe domande che io mi faccio, è su cosa credere e afferrare intanto che si vive normalemente.
Non è che vorrei che gli altri fossero più ampatici, ma che semplicemente non dessero molto per scontato, che capissero che non a tutti la vita è andata ( e sta andando) come la loro.
Sono a corto di energie piscologiche, mentali, emotive, è così fin da bambino. fisicamente (a parte qualche problema fastidioso) sono in forma.
Sì, ogni tanto tergiverso su molte questioni.
@farny;
=Solo in parte.=
Ma mi rimane molto il "chissà cosa sarei stato".
=Non ci sono regole=
Non è una questione di regole, ma di una sicura concretezza che mi dia equilibrio.
=Coincidenze, predisposizione, ma tendo a pensare anche ai genitori. =
Quindi -caso-.
@anonimo 23.49; ci penserò.
@meaow; io non pretendo di trasmettere niente, se arriva arriva. i consigli che do agli altri magari sono frutto dei miei pensieri/esperienze; ma ottimi o no non mi interessa.
Mi piacerebbe davvero, davvero darti una risposta. E non solo alle tue domande, se vogliamo un po esistenziali, ma dare una risposta a te che sei sempre prodigo di commenti. Ma la verità è che non esiste una o più risposte ai tuoi tanti dilemmi. Forse il tuo essere diverso non è così male, ti rende la persona che sei.
@anonimo 21:09; a me la mia stranezza piace, mi piace distinguermi dagli altri.
Sono sicuro che potrei mantenere le mie stranezze anche se fossi felice e sereno.
Vorrei (e a avrei voluto) vivere meglio.
@Ioenrico, come tuo solito ti fermi solo su di una determinata frase del mio commento.
@meaow, su che altro avrei dovuto soffermarmi del tuo commento?
Niente enri, stai senza pensieri.
Se lo dici tu....
-Quindi -caso-.
Semmai 'casa' :p
-Ma mi rimane molto il "chissà cosa sarei stato".
Te la do per buona solo perché sei più grande di me.
-Non è una questione di regole, ma di una sicura concretezza che mi dia equilibrio.
A me continua a suonare come 'regole'. Magari ora tende più verso 'regolarità', ma se non è zuppa è pan bagnato.
=Semmai 'casa=
Sì.
Però certo anche quella capita a caso.
=solo perché sei più grande di me=
Cioè? non approvi? intendi che non è tardi per cambiare?
Cmq sia, qualsiasi cosa potrei diventare sarebbe differente se alcuni "snodi/bivi" fossero andati diversamente.
Sono strasicuro che sarei stato più felice e mi sarei goduto qualcosa della vita.
=Magari ora tende più verso 'regolarità'=
Allora ti dico appigli sicuri, punti di riferimento, una base decentemente solida.
-Però certo anche quella capita a caso.
Dopo qualche anno la puoi cambiare, di norma.
-Cioè? non approvi? intendi che non è tardi per cambiare?
Non approvo al 100%, ma va bene lo stesso.
È tardi per cambiare... spero proprio di no.
-Allora ti dico appigli sicuri, punti di riferimento, una base decentemente solida.
Intendi dire che i tuoi ti hanno lasciato crescere ad cazzum?
=Dopo qualche anno la puoi cambiare,=
é una strada luuunga; soppratutto senza un punto di partenza o spinta.
=È tardi per cambiare... spero proprio di no=
ma cmq sarà sempre un aggiustamento.
Un po' come quel discorso che facemmo tempo fa sugli snodi ferroviari, che per quanto uno possa cercare di indirizzare la propria vita verso un direzione, qualcuno ha già scelto per noi e ci ha già portato altrove.
=Intendi dire che i tuoi ti hanno lasciato crescere ad cazzum?=
Non è prettamentente quello il discorso.
Intendo proprio avere la giusta prospettiva delle cose, trovare dove "verso dove batte" la gravità; per poter poi capire come vivere e non doversi reinventare continuamente un equilibrio.
Forse se uno trovasse la persona giusta, quella per cu sei davvero importante e l'unico allora forse sarebbe perfino desiderabile reinventare ogni volta un nuovo equilibrio , perché sapresti che ci saranno sempre delle mani pronte a tenerti , che quelle mani non molleranno mai la presa
Quello sì sarebbe molto, se non quasi l'ideale.
Aldilà della fiducia (per scacciare la paura), c'è cmq una marea di pensieri e ragionamenti radicati in me, da dover sistemare.
e cmq non sono solo quello che ho scritto qui.
-trovare dove "verso dove batte" la gravità; per poter poi capire come vivere e
non credo esista una cosa del genere...?
-Forse se uno trovasse la persona giusta
mi sa che serve altro :/
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L'ultima occasione....sai Enri, non è mai l'ultima occasione, c'è sempre qualcosa che si può ancora fare o ancora dire. Ti chiedi se avresti potuto fare di più per vivere maggiori esperienze, per avere degli amici e la risposta è si, avresti potuto. Si può sempre. Come? Non arrendendosi, accettando i compromessi, smettendo di sentirci alieni o geni incompresi, imparando ad accettare i limiti degli altri che anche se non sono profondi o sensibili come te possono comunque permetterti di sviluppare la tua personalità. Io parlo così e parlo ora che le esperienze le ho fatte, ma come te sono sempre stata una ragazza con pochi amici quasi sempre sbagliati e disattenti, superficiali. Dicono che da ragazzi sia l'età per costruirsi le amicizie, io devo dire in tutta onestà che a me è successo dopo. Trovo più facile incontrare persone affini ora come ora che da ragazza, forse perchè con gli anni la vita si semplifica sotto certi punti di vista, non si è più in lotta col mondo, ci si uniforma, ci si incanala. Eppure l'amicizia vera, forte, univoca e profonda come avrei voluto non l'ho mai trovata. Forse è una cosa che capita solo ad alcuni, come l'amore.
Questo senso di disagio che abbiamo un po' tutti credo sia caratteristico dell'essere umano che per sua natura è portato a credere che ci sia uno scopo superiore all'esistenza e quindi lo ricerca e si sente frustrato nel non capire quale sia il suo posto nel mondo....ma in realtà la vita è tutta qui Enri, è la cosa più elementare e semplice che ci sia. E tu che volevi fare lo scienziato dovresti saperlo meglio di chiunque altro. Siamo essere viventi, animali, non nasciamo con uno scopo, siamo vivi e basta, siamo cellule. Ma anche quando stiamo bene abbiamo sempre questa sensazione che in fondo ci manchi qualcosa.
Dici di non avere mai avuto un sogno, eppure tutto il tuo sfogo esprime il desiderio di essere accettato dagli altri, di avere una vita piena, di essere amato, fare sport, coltivare un hobby. E non sono forse sogni questi? Lo sono eccome. E dici bene, tu non hai paura del cambiamento. Quello che ti frena è semplicemente ansia da prestazione. Ma non si può fare qualcosa perchè si è costretti a farlo, quello si spaventa. Devi arrivare al punto di volerti impegnare perchè desideri farlo, perchè desideri costruire qualcosa e arricchirti. A quel punto non sarà più un dovere ma una cosa che fai per te stesso. Farà paura comunque? Certo, all'inizio. Ma poi sempre più ti accorgerai che non era spaventoso e grande come lo avevi immaginato. E non sarai costretto a una corsa in salita. Potrai fermarti, perderti, riprendere fiato, appoggiarti, cambiare strada, ritornare sui tuoi passi, fare un pezzo di corsa, un pezzo strisciando i piedi. La vita la vivi al ritmo che gli dai tu. Questo è diventare responsabili di se stessi.
Quello che credo io è che al momento ti trovi in una situazione di stallo dove per cambiare e reagire avresti bisogno di un maremoto, di una rivoluzione completa della tua vita. Fino a quando questo non succederà ti sveglierai ogni giorno uguale al giorno prima e sarai sempre tu, con le tue scarpe di cemento impossibilitato a muoverti. Ma non per colpa unicamente tua.
Come si vive? cercando di edificare su buone fondamenta. Se quelle che hai non sono buone abbattile e ricomincia da capo.
Con che pensiero si superano le giornate? Con l'obiettivo di arrivare a sera per poter tornare a casa dalle persone che ami. Casa....che parola dolce.
Per quanto riguarda me, credi, non avresti voluto far parte del mio passato. Il mio passato è incasinato di brutto ed è per via del passato che oggi sono quella che sono. Se ti avessi incontrato anni fa forse non sarei stata pronta, non avrei potuto fare nulla. Nè capirti, nè volerti bene, nè immaginare un futuro con te.
Sorprendente la tua frase "sono l'eco di una persona che non esiste più" da ragazza ne scrissi una quasi uguale sulla prima pagina di un blocco per appunti: questa è solo la fine di quello che non è mai esistito.
Non sei solo :*