Lun
22
Apr
2013
i tuoi occhi grigi, la mia opera d'arte
Hai cinquant'anni e io ne ho ventidue...ti penso. Tutti i giorni, tutto il giorno. Mi hai rubato l'anima: i tuoi occchi grigi appena velati mi hanno stregato. Pare che tu riesca a leggere il mio desiderio quando mi sorridi obliquamente, quando mi guardi in quel modo... Pensavo di amarti, ma senz'anima non si può. Non ti amo, ma la passione che brucia dentro di me è qualcosa di pericoloso, meraviglioso, impuro e fa così paura. E' una sensazione che odio, ma che continuo a coltivare. Sì, coltivare! Avrei potuto smettere di provare tutto questo anni fa, ma non voglio. Perchè? perchè questa sensazione è come una meravigliosa poesia, come uno stupendo quadro e d'altronde l'arte nasce proprio dalla follia. E io la tengo stretta questa pazzia perchè voglio che tu sia la mia opera d'arte. Per questo continuo a provocarti e a cercarti, anche ora che non sto più dall'altra parte della tua catterda. E lo so che tu provi le stesse cose. Se così non fosse non mi guarderesti in quel modo, non mi diresti certe cose. Ma l'arte, per essere tale, necesita di dolore. Per questo ti chiedo: lasciamo che il desiderio ci consumi perchè inconsumato. Potrà mai esistere una sessualità platonica? Niente carne per noi, niente sudore, niente nudità. Solo sguardi che si corteggiano, solo sussurri che si ingarbugliano e sarà questa la nostra opera d'arte.
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