Sab
29
Lug
2017
Ho lasciato il lavoro
Ho 33 anni, per ben 7 anni ho operato nel ramo paghe e contributi con contratti a termine. Ho lasciato un ottimo ricordo nei miei colleghi e nei miei capi, mi sono dimostrata sempre capace, attenta, zelante, precisa. Dopo un contratto a termine con il job act sono rimasta ferma per più di un anno incontrando tante difficoltà nel ricollocarmi lavorativamente. Ho voluto ottimizzare il mio tempo iscrivendomi all'università per conseguire la laurea in economia, un mio sogno. Da due mesi lavoro presso uno studio commercialista dove i titolari sono due soggetti molto stressati dal figlio affetto da autismo e malformazione cardiaca (lei l'ha avuto a 45 anni). Il clima è pesante: lui si lamenta delle mie prestazioni lavorative anche se gli ho detto che facendo paghe non sapevo niente di fiscalità, urla con la moglie e i clienti, perde molto tempo in scansioni, nomi dei files, non dorme ed è depresso e pieno di farmaci. Appena vede un file rinominato con uno zero in meno urla, si mette le mani in faccia. Ad inizio contratto mi è stato detto che sono rumorosa, dava fastidio il bracciale che quando digitavo urtava la tastiera, il modo veloce in cui digitavo faceva troppo chiasso e loro, così mi hanno detto, evitano anche di parlare perché amano il silenzio. Quindi me ne sto senza contratto regolare, 10 ore al giorno saltando la pausa pranzo (perché sono sempre in ritardo), facendo cose che non capisco arrabattandomi da sola in silenzio... lui spiega con "questo va messo qui e poi lo devi confrontare con questo" senza dirmi che cosa sia questo fantomatico questo. Il tutto sempre con urla, verso chiunque. Mi sento mortificata e lavorativamente sminuita, mi tratta come l'handicappata che mai sono stata nella mia vita non solo lavorativa.
Mal mattino vuole trovare pc acceso e caffè pronto, se non lo trova perché non ho fatto in tempo chiede con fare inquisitorio il perché questo non è stato fatto. Nelle multinazionali dove ho lavorato queste cose non le ho mai viste, neanche i manager HR hanno mai chiesto di fare il caffè, trattato una collaboratrice in malomodo... mai! Il 7/8 di chiuderà per le ferie e io non ho la benché minima intenzione di tornare a patire questi soprusi. Una volta mi ha tirato la coda dei capelli e quel giorno sono tornata con una crisi di panico, piangendo e singhiozzando. Volevo buttarmi sotto un autobus dalla disperazione.
Nella vita ho già sofferto tanto, la sofferenza mi ha resa forte e non arrendevole. Ho lottato per ogni cosa... Ma questa esperienza mi sta logorando.
Perché mai una persona dovrebbe sacrificare la propria integrità psichica in nome di uno stipendio? Io voglio lavorare tanto, non importa se non farò più lavoro che ho fatto, non mi spaventa la fatica... mi spaventa di più perdere la serenità che a fatica mi sono creata.
10 commenti
Di solito, in situazioni simili, consiglierei di resistere e, nel frattempo, cercare qualcosa di meglio; ma nel tuo caso non c'e` una sola cosa positiva: niente contratto, non stai imparando nulla e ti trattano a pesci in faccia.
Percio` ti dico: vattene e non ti guardare indietro!
Se hai qualcosina da parte sparati qualche giorno di ferie meritate e non pensare al futuro.
Quando torni tira un bel respiro e parti con curriculum e telefonate. Non scoraggiarti: le persone che valgono e che sanno di valere la spuntano prima o poi. Sempre.
Quindi me ne sto senza contratto regolare, 10 ore al giorno saltando la pausa pranzo
Fai in modo che con la chiusura dell'ufficio per ferie tu abbia tutti i soldi che ti spettano, anche se ho l'impressione, da come hai descritto i personaggi, che non siano persone che pagano correttamente, poi stai a casa. E poi, ancora, vai dai sindacati e denunciali per non averti fatto lavoraresenza essere assunta: ti togli una soddisfazione e otterrai almeno i contributi per i mesi che hai lavorato da loro.
Errata corrige
Per averti fatto lavorare
pure lemani addosso. vattene subito, fankulali e denunciali.
Oltre che servito&riverito ti tira pure i capelli! Ahahah che mito!! A bella si vede che sei proprio zuccona!!😄😄
Anch'io ho avuto un'esperienza del genere con un datore di lavoro la moglie interveniva su tutto urlava faceva sanzioni disciplinari ti trattava come con te una merda. È stato il primo posto di lavoro che ho lasciato in vita mia ma non lo rimpiango un solo istante. Chiuso una porta si apre un portone. Vedrai ...la tua serenità è tutto per lavorare per il contatto con i colleghi che tante volte ti tocca pure sopportarli.....non voltarti mai indietro anche se ora hai un dilemma se troverai lavoro. ..dai tempo al tempo. Un abbraccio (perché so che si sta male anche dopo per quello che si è dovuto passare).
denunciali.
te lo do io un consiglio come si deve,
compra una di quelle telecamere nascoste portatili le trovi su amazon a 4 soldi,
riprendi i soprusi e gli abusi e denunciali,farai un sacco di soldi e ti togli una bella sodisfazione.
dai retta.
vuoi per forza fare questo lavoro? io non capisco perche vi ostinate a voler fare un lavoro dove non ci sono molti posti disponibili senza guardarvi attorno scartando a priori lavori che potreste fare benissimo.nel campo della ristorazione si trova lavoro facilmente.siamo strapieni di impiegati chiusi negli uffici a fare chissa che(spesso nulla o poco piu) , pero mancano baristi,camerieri,cuochi,pasticceri,elettricisti,panettieri,camionisti e quant altro.le persone come te non vogliono un lavoro,vogliono soltanto lo stipendio.chi e causa del suo male pianga se stesso.
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Che roba... Ti auguro di trovare qualcosa di mooolto meglio e ti faccio un in bocca al lupo che forse non ti servirà (mi dai l'impressione di essere una persona in gamba).