Lun
24
Lug
2017
17 anni che non ci sei più
Era la fine dell'estate del 2000. Una mattina mi telefonò mio fratello per dirmi che non c'eri più. Restai imbambolata col telefono in mano dicendo che non era possibile, che non era vero. Penso di avergli chiesto più volte di ripetere quello che stava dicendo, ogni volta rifiutando di capire. Poi altre telefonate, poi il funerale. Ricordo le facce della gente, la chiesa, tua madre che piangeva, i tuoi fratelli distrutti e tu dentro la bara.
Era da tempo che ci eravamo lasciati, dopo una storia molto intensa e anni di grande amore bambino che ci hanno segnati profondamente. Ci siamo messi assieme che non avevamo neanche vent'anni, entrambi reduci dalla maturità classica, ed appena iscritti alla stessa facoltà. Entrambi bei ragazzi di famiglie normali, i miei impiegati, i tuoi insegnanti, entrambi profondi e sensibili ma anche permalosi ed immaturi. Erano gli anni '90 e vivevamo quel periodo, forse l'unico ancora decente della storia del nostro paese, in cui quando uscivi te ne eri andato e non eri più raggiungibile, quando raccontavi agli amici le vacanze e scoprivi le persone faccia a faccia. Amavamo la musica, la lettura, gli animali, i documentari, la natura, e ci amavamo noi due, tanto.
Dopo qualche anno ci siamo lasciati una prima volta, la mancanza di maturità, le gelosie, il desiderio (da parte più tua che mia) di fare altre esperienze, di vivere all'estero, di viaggiare ecc ci hanno allontanati. Ma tu continuavi sempre a chiamarmi, anche di notte, e ogni volta che sentivo la tua voce o ti incontravo per caso mi emozionavo. Abbiamo riprovato a stare assieme ma si sono ripresentati gli stessi problemi e ci siamo detti ancora addio. Questa volta bruciava, però. La rabbia di non essere all'altezza di una storia, nè io nè tu, mi faceva star male. Poi, quando ormai stavo per iniziare a convivere col mio compagno, mi hai cercata ancora e non eri più tu. Eri confuso, strano, più contorto che mai. Parlavi a stento e sembravi cercare le parole giuste con grande sforzo. Mi dissero che stavi male, che eri in terapia, che prendevi farmaci. Quando, dopo poco, hai deciso di morire, so che il tuo medico aveva consigliato ai tuoi di darti fiducia, di incoraggiarti a uscire e a prendere di nuovo l'auto. E tu l'hai presa per andarti a buttare di sotto.
Ti ho pensato sempre, in questi anni, rivivendo in mente il percorso che abbiamo fatto assieme e chiedendomi perché poi, da solo, non avevi trovato la tua strada. Tu, così bello e intelligente.
Ti voglio salutare ripensando al caldo dell'estate di quando noi camminavamo per mano.
7 commenti
Mi dispiace per la tua perdita e capisco il tuo desiderio di ricordare questa persona che è stata così importante per te, ma spero che questo avvenimento non ti abbia fermato e che questo sfogo sia solo un momentaneo abbandonarsi ai ricordi: dove sei adesso? Hai un bel lavoro, famiglia, hobby, amici? Come stai? Vivi una vita che magari non è quella che avresti voluto ma tutto sommato serena, privilegiata? Lui non c'è più, ma tu sì, rifletti su cosa hai fatto nel corso di questi 17 anni e pensa a che obiettivi vuoi raggiungere nel futuro. Non ti sto dicendo di dimenticarlo, ma di custodire la sua memoria dentro di te e vivere di conseguenza: la sua morte non è la tua morte, la sua morte è parte della tua vita.
:(
Molto poetico, come poetica e struggente e' la vita. Sono sicura che da lassù lui ti protegge.
un abbraccio
che nodo in gola ragazza mia
mi capita raramente
Grazie di aver letto e commentato.
@soldatojoker sono un'utente, data la delicatezza e per rispetto alla famiglia, preferisco scrivere anonimamente. Grazie, adoro A. P.
@kintsugi hai toccato dei tasti molto dolenti. È stato un evento troppo tragico che non ho mai superato e, più passa il tempo più fa male. Non capisco come sia possibile.
@anonima grazie mille
@acerbis un abbraccio
Commovente, che nostalgia.
Mi hanno detto dei tuoi viaggi
mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza
ma io so che sei normale
mi chiedi di partire adesso
perchè i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo presto
fra almeno altri cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima perchè
come sempre sei la descrizione di un attimo
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Chissà chi sei, chissà se sei una passata di qui per caso a lasciar cadere una lacrima del passato, oppure chissà sei una delle utenti fisse di questo magnifico sito ultimamente un po' troppo singhiozzante?
Ah, i ricordi! A volte poetiche farfalle da guardare con occhi ammirati, a volte fastidiosi tafani da scacciare con forti manate. Ah, i ricordi suscitanti domande e risposte vagule come farfalle. Per te, anonima sfogante, un mio ricordo: "segno di una resa invincibile" di Andrea Pazienza.