Dom
04
Giu
2017
non sopporto la scuola.
molto spesso, come ogni persona, mi chiedo:<>
lo so che bisogna avere un minimo di cultura...
però...
in classe, tantissimi compagni hanno scelto il liceo linguistico solo perché non sapevano che altro fare.
non cambierò scuola, ormai sono quasi in quarta...
ma giuro che non ce la faccio più.
ho notanto che in classe ci sono persone che studiano duramente allo stesso modo, ma solo alcuni riescono a prendere 8, 9, 10...
e vedo questo nelle persone che non si fanno fermare dall'ansia.
esempio: io, per la verifica di francese, ho studiato giorno per giorno e ho preso 5.50.
una mia compagna ha studiato 5 minuti prima e ha preso 9
siamo completamente diverse: io ansiosa e pignucolona
lei forte e determinata.
questa cosa dell'ansia mi uccide
è capitato tantissime volte di aver studiato bene, le cose le sapevo tutte, per ottenere cosa? un 4 o un 5.
perchè? l'ansia.
proprio adesso dovrei studiare italiano.
L'Orlando furioso, Ariosto.... uff...
ma dato che sono ansiosa e ho paura di fallire, il solo pensiero di aprire il libro mi fa star male.
lo so che uno dovrebbe dire "ho paura di andare male, quindi studio per bene"
e no... io mi blocco.
mentre invece le mie compagne che prendono 9 e 10 non permetto all'ansia di farle fallire.
perché io fallisco?
perché mi sento sempre stupida.
la scuola è per me una sfida psicologica.
non bisogna paragonarsi alle altre persone, perché tutti hanno una vita diversa.
chissà, magari questa mia compagna tanto studiosa ha l'ansia per altre cose ..
però, vorrei anche andare all'interrogazione senza sudore sulla fronte per l'imbarazzo.
mi vergogno tanto di me stessa.
sono superficiale...
per esempio, mi capita spesso di stare con la testa fra le nuvole.
le mie compagne (per quanto riguardo lo studio) sono molto mature, io ho paura ad alzare la mano per dare quella riposta che è
giusta, ma che naturalmente io non dirò mai perché mi vergogno.
giuro che mi vien da piangere. forse non abituata a fare sforzi?
odio quando devo studiare e mi vengono quei cali di autostima.
e i pensieri vanno veloci "tanto non prendi neanche il 6" penso..
e infatti è così.
quando prendo il 6 faccio festa.
per le mie compagne prendere il 6 è vergognoso, perché loro prendono sempre 8 9 10
ed è un voto mediocre la sufficienza. ovvio, è un voto mediocre, ma come lo sono io.
mi dicono spesso che mi insulto. è vero, perché ho l'autostima bassa.
perchè? non lo so.
non mi considero per nulla una persona adulta, nonostante i miei 19 anni.
sul punto di vista dell'autostima no.
conosco ragazze di 15 anni con autostima da vendere.
non c'entra l'età, ma la vita che una ha condotto.
la mia è stata così:
piangere perché mi sento brutta.
piangere perché non prendo il 6.
piangere perché mi sento sola.
piangere perché non so relazionarmi.
piangere perché mi annoio spesso.
piangere perché mi sento una stupida.
STUPIDA è la mia parola preferita.
davvero. mi sento stupida, sempre.
quando sono interrogata, quando faccio le verifiche
quando qualcuno mi parla e mi viene l'ansia
quando mia madre mi dice che dovrei trovarmi degli amici
quando mi guardo allo specchio
la scuola è la rappresentazione di quanto io sia un fallimento.
è siamo solo all'inizio.
figuriamoci a 30 anni
sono così disperata ora, figuriamoci quando sarò grande e avrò dei figli.
uffa.
5 commenti
Stai tranquilla perchè la scuola non è il metro di giudizio di cosa farai e cosa sarai da grande.
Ti faccio gli esempi di grandi personaggi che erano una schiappa a scuola:
1. Albert Einstein
Il genio di riferimento di tutto il Novecento è l’esempio più lampante di questa condizione: non parlò fino all’età di 4 anni, iniziò a scrivere a 7 e i suoi insegnanti pensavano avesse qualche ritardo mentale. Fu perfino respinto dal Politecnico di Zurigo. Il resto è storia e E=mc2.
2. Bill GatesSe aveste dovuto giudicare il re dei computer in base alla carriera universitaria forse non avreste investito in Microsoft neanche un soldo. Perché Gates fu costretto a lasciare Harvard per scarso rendimento e la sua prima start up fallì miseramente. Ma Bill si è ripreso subito, fino a diventare uno degli uomini più ricchi del mondo.
3. Isaac NewtonRicordate il famoso aneddoto della mela che cade dall’albero e fa intuire a Newton le leggi della gravità? Che ci faceva Newton sotto un melo? E’ presto detto: poiché la sua carriera scolastica era disastrosa, i genitori lo mandarono a gestire la tenuta agricola di famiglia. Ma anche lì passava tutto il tempo a riposare sotto gli alberi: lo rispedirono a forza a Cambridge e lì il suo genio sbocciò.
4. SocrateNon solo non ci sono testimonianze scritte (a parte Platone) sulla sua educazione e la sua filosofia, ma il grande Socrate era visto ai suoi tempi come un personaggio gretto e immorale (tanto da essere poi condannato a morte). Faceva dell’”ignoranza” il suo motto (“So di non sapere”) ma questo non gli impedì di essere uno dei primi filosofi fondamentali della nostra civiltà.
5. Thomas EdisonInventò la lampadina. E il fonografo. E la sedia elettrica. Eppure i professori dicevano che l’americano Edison fosse “troppo stupido per imparare alcunché”. Tutti i suoi 1093 strumenti brevettati dimostrano esattamente il contrario.
6. Winston ChurchillChurchill fu due volte primo ministro del Regno Unito e vinse il Premio Nobel. Ma il suo passato non sembrava benaugurante: bocciato nel passaggio dalle elementari alle media, inanellò una serie di innumerevoli insuccessi anche elettorali. Per realizzare qualcosa dovette aspettare i 62 anni.
7. Wolfgang Amadeus MozartOggi ascoltiamo le sue 600 composizioni ammirandolo come talento musicale insuperabile. In vita, però, Mozart non era molto compreso dagli ambienti culturali: fu anche cacciato dalla corte di Salisburgo.
8. Rita Levi MontalciniUn premio Nobel che a scuola andava male in matematica e fisica? Non è impossibile se pensiamo al caso della grande Rita Levi Montalcini: alle medie che frequentava a Torino pare che le sue pagelle non fossero per nulla brillanti, soprattutto nelle materie scientifiche.
9. Lev TolstojIl grande scrittore russo Tolstoj ebbe una formazione praticamente da autodidatta. I ripetuti tentativi di frequentare la facoltà di giurisprudenza fallirono poi per scarso rendimento. Eppure scrisse romanzi indimenticabili e anche libri di lettura per insegnare ai bambini delle zone rurali.
Poi ci sono i grandi matematici come
Margherita Hack che venne bocciata all'esame di matematica.
Voglio farti capire che i talenti che abbiamo dentro di noi possono usicre fuori a qualsiasi età, e che la maggior parte dei secchioni hanno trovato sempre difficoltà ad emergere in un contesto differente dalla scuola.
La scuola non rappresenta nessun fallimento, e questi grandi personaggi ne sono la dimostrazione. Devi accettarti in primis perchè siamo tutti diversi e l'ansia che hai non è altro la ricerca di modelli esteriori nei quali vorresti identificarti, ma snatureresti la tua natura e la tua unicità. Non dobbiamo somigliare agli altri mai e poi mai, e questo è un errore che fanno in tanti.
Devi amare i tuoi difetti e non devi giudicarli ne correggerli, perchè facendo così tu ami te stessa. Se fai questo eviti quelle guerre interiori, acquisti autostima, e trovi la strada per la felicità. Il tuo futuro non è scritto dagli atri e non deve essere segnato dal giudizio degli altri.
Non giudicare il tuo futuro sulla base dei successi o fallimenti attuali a scuola. Maturerai e cambierai moltissimo molto prima dei trent'anni. Te lo dico da mamma di un adolescente.
Secondo, capisco il tuo senso di responsabilità e il restare in quella scuola ma, non ti viene il dubbio che se nonostante il tuo lavoro e studio non ottieni buoni risultati forse non era la scuola adatta a te? Magari eri più portata per altre materie.
C'è una massima attribuita ad Einstein che è verissima: "Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido."
E verifica di non soffrire di ansia da prestazione, va diagnosticata dal neuropsichiatra (non che tu sia matta, ok?!) e va curata con incontri e talvolta se crea notevoli disagi con i farmaci.
Mio figlio ne soffriva ed il percorso intrapreso lo ha aiutato w lo aiuta moltissimo
Willi, bello ciò che hai scritto, interessanti anche i riferimenti a personaggi illustri. Di alcuni non ero al corrente delle loro carenze scolastiche.
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Il fatto che tu sia ansiosa adesso non significa che lo sarai anche a 30 anni. Il percorso delle scuole superiori non sempre è piacevole, ma questo non.vuol dire che tu debba sentirti una fallita. I tuoi voti non devono essere una gara o una competizione con gli altri, ogni ragazzo ha le sue potenzialità, la sua capacità di recepire, e credimi, non significa che chi prende 9 sarà nella vita migliore di chi prende 6. Probabilmente non hai scelto l'istituto giusto e non ha in trovato un.gruppo di amici con cui stai bene. Per questo ti senti sola e insofferente. Impegnati non manca molto e.poi farai scelte che ritieni opportune, lasciandoti questi 5 anni alle spalle.