Mar

08

Mar

2016

Fantasmi?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro


Conservo un nitido ricordo dell estate che passai da mia nonna in Puglia, credo dovessero essere gli anni 90, avevo circa dieci anni. A quei tempi mio padre non se la passava molto bene, ma per non farmi mancare le vacanze decise di lasciarmi per qualche settimana da sua madre che viveva in una vecchia casa non molto distante dal mare, adagiata sul fianco di una collina.
I primi giorni, trascorsero serenamente. Ero felice di poter giocare a mare, dove trascorrevo delle ore, ma devo ammettere che mi sentivo piuttosto solo in quel luogo. L'abitazione era un edificio rurale distante alcuni chilometri dal paese più vicino, e non c'erano tanti bambini da conoscere, così finivo per trascorrere interi pomeriggi a gironzolare da solo tra i campi, mentre mia nonna si appisolava durante le ore più calde.
C'era un vecchio capanno sul retro della casa, per lo più era pieno di ciarpame polveroso e attrezzi arrugginiti, che tuttavia suscitavano un incredibile fascino nei miei occhi da bambino annoiato; sebbene mia nonna mi avesse espressamente proibito di avvicinarmici non potei resistere alla tentazione, così decisi di entrarvi nella speranza di recuperare qualcosa con cui fosse divertente giocare. L'interno del capanno era fatiscente, una forte odore di umidità impregnava le pareti e il pavimento di quel posto, in cui si gelava nonostante fuori ci fosse un caldo torrenziale. Bastò poco per far ricadere la mia attenzione su una vecchia sega ad arco che giaceva appesa ad un gancio a pochi passi da me. Estasiato, protesi il braccio per afferrarla ma una gelida presa mi tirò indietro. "Stai attento!" udii distintamente una voce squittire dietro di me. Quando feci per girarmi non vidi nulla, ma poi nell'angolo qualcosa si mosse, si era una bambina, come me, si era nascosta dietro ad un vecchio scaffale, e sporgeva con metà del corpo da dietro di esso. "Come ti chiami? Che ci fai qui?" le chiesi. Non mi rispose, ma continuò a fissarmi. Mi resi conto solo allora di come il suo volto chiaro ed emaciato il suo sguardo vitreo, contrastassero nettamente con la sua chioma corvina, quel luogo cominciava a spaventarmi e sembrava che l'aria fosse sempre più fredda. "Vattene da qui, è pericoloso." disse. Stavo per replicare quando scorsi con la coda dell'occhio un ombra scura muoversi alle mie spalle e poggiarsi sulla mia spalla gelandola. Reagii d'istinto e corsi verso l'uscita del capanno ritrovandomi dopo pochi istanti lontano tra i campi sotto la tiepida luce del sole.
Quella sera pensai di non parlare a mia nonna dell'accaduto, considerando la possibilità di una punizione a cui sarei andato senz'altro incontro, ma ero ancora agitato per l'accaduto così le chiesi di dormire con lei nella sua stanza quella notte. Acconsentì. Dopo cena, feci per distendermi sul lettone quando una foto sul comodino attirò la mia attenzione. Era una bambina, incredibilmente somigliante a quella che avevo incontrato nel capanno. Presi la foto e la mostrai a mia nonna chiedendole chi fosse quella bambina, ella mi guardo con aria cupa e si accomodo sul letto accanto a me con aria mesta ed accarezzandomi il capo prese a parlare. "E' mia sorella, da bambina amava starsene da sola nei campi, ma un giorno, non so perché entrò di nascosto nel magazzino sul retro di questa casa e purtroppo...ebbe un terribile incidente, con gli attrezzi nel capanno. Uno dei tuoi zii, ritrovò il suo corpo straziato dopo poche ore, riferendoci che una sega si era staccata da un gancio tranciandole di netto la testa."
Passai la notte in bianco. Il mattino seguente chiamai mio padre, che in giornata passo a prelevarmi. Trascorsi il resto delle mie vacanze, nella mia rassicurante casa in città.


Ok, non è uno sfogo e questa è in buona parte inventata, spero comunque che qualcuno si sia goduto la storia...A proposito...voi ci credete? 

Tags: fantasmi

6 commenti

Credo che siamo fatti di quanti di energia, è pura fisica, non fantascienza. L'energia che muove i nostri atti, le nostre parole, le nostre voci, perfino i nostri pensieri, quando moriamo non cessa di esistere. Perché nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Esistiamo per sempre. Probabilmente in una dimensione che è Altra, ad una frequenza diversa da questa.

Avatar di AspasiaAspasia alle 20:07 del 08-03-2016

Finquando la scienza non darà prove dell'esistenza dei fantasmi (o cmq per quelli che vengono identificati come fantasmi), io non ci crederò. 

Però credo nei Ghostbusters! 

Avatar di RorschachRorschach alle 20:28 del 08-03-2016

Bene...io sarò la solita ma ci credo...ne ho visto uno...purtroppo era cattivo...combinava un sacco di cose in casa...vorrei raccontare in che situazione l'ho visto,e cosa faceva in casa ma sarebbe troppo lunga da raccontare...ti dico solo una cosa...mi partiva la lavatrice la notte,si accendeva la tv la notte e stava per cadere un quadro gigante in testa a mio figlio grande(ai tempi era piccino)...

Avatar di spellspell alle 21:23 del 08-03-2016
Poltergeist

Poltergeist - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Poltergeist

Mi affascina il paranormale e ho avuto qualche esperienza strana.

OT - Giacché ci siamo: nessuno di voi ha mai visto un cosiddetto "lupo mannaro" ? Non qelli dei film coi peli e le zanne, ma quelli veri? Io ne vidi uno da bambino. Ululava e si muoveva tuto scoordinato. Forse per quello mi piacciono i film sul tema, ma in rete non ho mai trovato testimonianze di "avvistamenti". Invece mia nonna mi raccontava che ce n'era uno al suo paese quando lei era bambina. Si buttava nell'acqua dei lavatoi per farsi passare il male, e altri anziani mi hanno raccontato storie simili. Ipotizzo che sia un male sconfitto dai tranquillanti moderni. Sono supercurioso in proposito. Sapete qualcosa ? ?

Avatar di AnonimoAnonimo alle 23:01 del 08-03-2016

All'anonimo delle 23.01, circa la storia del lupo mannaro, anche mio padre mi raccontava, da bambina, una storia simile, riferitagli dai suoi nonni. Diceva che di fronte casa sua abitava un uomo che nelle notti di luna piena diventava un lupo mannaro. Un giorno, correndo, si gettò nella fonte della piazzetta di fronte casa sua e guarì. Leggende, è chiaro.

Avatar di AspasiaAspasia alle 19:36 del 09-03-2016
Carina la storia

.. però devi rivedere alcune cose. 

Le seghe quando cadono dagli scaffali non tranciano certo teste. Dovrebbero pesare almeno 30 kg, e il collo della gente mica è fatto di burro...e cadere inoltre perfettamente di taglio e con i denti verso il basso. Cosa impossibile. 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 21:57 del 09-03-2016

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