Sab
02
Gen
2016
Odio mio padre
L'odio è un sentimento forte, eppure non saprei come altro definire quello che sento. Sono stanca di tutto e tutti, ma soprattutto sono stanca di mio padre, quel tipo di stanchezza che ti prosciuga, che cancella letteralmente la voglia di vivere, come se questa voglia di vivere non fosse mai esistita. Ti chiedi se nela vita sei stata felice, se è colpa tua o se semplicemente è andata così e tu non puoi farci niente. In questo modo svuluppi come un microcosmo che si alimenta di rabbia e frustrazione, che ti corrode e spazza via tutto ciò che di buono pensavi di avere, nonostante tutto, quell'intimità che solo tu conosci.
Ho 34 anni e vivo ancora in casa, mia madre non c'è più e la sua morte mi ha lasciato un vuoto incolmabile, persa lei è come se non ci fosse più nessuno su cui posso contare.
Mio padre era un violento, è un violento. Da piccola mi picchiava fino a lasciarmi i segni, è un uomo rozzo, un parassita, un ipocrita e un disadattato.
Non c'è mai stato e se c'era bé la sua soluzione era solo una, la mortificazione e le botte. Sapete qual è l'ironico risvolto di questa storia? E' che mai e poi mai è stato messo in dubbio da nessuno che lui fosse una brava persona. Cos'è una brava persona? Io non l'ho mai saputo.
Che razza di persona è una che non fa che ripetere ai suoi figli che sono una delusione, quando tu ce l'hai messa tutta, che razza di persona è uno che ti ha sempre ostacolato, ma tu ce l'hai messa comunque tutta, e lui viene lì a dire che è solo merito suo, che lui ha fatto i sacrifici, quando non ha neanche la minima idea di quello che hai passato per farcela.
Quanto è morta mia madre io ero distrutta, letteralmente, non riesco neanche a scrivere come si comportato lui in quei due lunghissimi anni che mi ci sono voluti, per tornare ad avere un minimo di equilibrio.
Lo so che sono vaga e che forse le persone che leggeranno queste righe non capiranno, ma mi fa male anche ripercorrere a parole quello che ho vissuto e vivo ogni giorno.
Progetto di andarmene da tempo, ma a quanto pare oggigiorno avere più di 30 anni è un grosso handicap per il mondo del lavoro, ho abbassato di molto le mie pretese eppure non trovo neanche un posto come donna delle pulizie così continuo a vivere questa quotidianità, dolorosa, umiliante.
Oggi giorno divento sempre più l'ombra di quella che vorrei essere e che non sarò mai, mi sembra tardi per tutto, ho smesso di sognare, perché ha iniziato a farmi a paura.
Anno nuovo vita nuova eppure so che anche quest'anno, mi alzerò ogni mattina con un macigno nello stomaco, senza prospettive, con la consapevolezza di dover aver a che fare con quest'uomo egoista che vive in un mondo tutto suo.
Ho provato a parlare del mio disagio, ma nessuno lo vede come lo vedo io, come potrebbero, è così bravo a farsi passare per quello che non è, mi disgusta la sua sola presenza, mi chiedo perché mia madre non c'è più e lui invece è ancora qui a mandare in frantumi quei pezzi di me che con tenacia tenevo ancora insieme?
Mi sento così sola e non so che fare, non so da dove cominciare, non so se ne ho la forza o anche solo il coraggio. Ho paura di non esistere in nessun luogo. Ho paura che la mia esistenza sia cementata qui dove c'è quest'uomo che disprezzo.
9 commenti
Inizia dell'esistere in un altro luogo...
Dall'*
accidenti :(
non hai qualche amicizia che ti può ospitare ogni tanto per stare lontana da casa tua?
quanto è ancora violento tuo padre?
hai mai ribattuto al suo odio?
=Ti chiedi se nela vita sei stata felice, se è colpa tua o se semplicemente è andata così e tu non puoi farci niente=
Stesso pensiero mio.
=mi chiedo perché mia madre non c'è più e lui invece è ancora qui=
Un prete ti direbbe che Dio chiama a sè i più buoni, gran consolazione.
(scusa non so se sei credente).
Fuori dal contesto familiare hai qualcosa di bello? sei sola sola?
La vita é dura, ma devi reagire, non ti arrendere, se ti arrendi é finita
Nel tuo sfogo parli di figli, quindi hai dei fratelli? Loro sono riusciti ad andarsene? Sarebbero disposti a darti aiuto?
Come dice Gagenore, parte tutto dal lavoro: può darti l'indipendenza economica che può permetterti di andartene. Quindi non stancarti di cercare, anche se tutti ti chiudono le porte in faccia.
Cerca di vedere tuo padre per quello che è: un frustrato che sfoga il suo malessere su di te, non dare peso a quanto ti dice e cerca di restare in casa meno tempo possibile con lui perché la presenza di una persona del genere ti avvelena la vita ora dopo ora.
Un abbraccio!
Concordo con farnight...nn hai delle amicizie che ti possono ospitare e aiutare?esistono anche centri per donne maltrattate e nn sono dai propri mariti...esistono case d'accoglienza per donne...forza e coraggio,nn lacerarti...reagisci...prendi la tua vita e comincia a cambiarla!!!fai qualcosa.informati,vattene!
posso immaginare che esteticamente sei anche un cesso, altrimenti avresti già trovato un "fidanzato" (e il virgolettato è voluto) che ti avrebbe portata via
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questa é la morte dell'anima, non glielo Permettere, la paura é un ottimo stimolo, basta piangere e disperarsi, hai visto bene parte dal lavoro, tu la sai la verità, perché devi convincere gli altri?
non t'abbattere (almeno prova), e cerca ancora...