Iris

Facebook

Da circa un paio di settimane mi sono tolta da Facebook. Un po' perchè non postavo niente (paradossalmente perchè avevo troppo amici, non mi andava di condividere foto, musica o pensieri con molti, troppi conoscenti), un po' perchè, in tutta onestà, ero ossessionata dalle "notizie" di alcune persone che sono state importanti nella mia vita e che non possono più rientrare..fatto sta che ho deciso di rompere il circolo vizioso e mi sono tolta.

Lo so che sembra una cazzata, ma io sto veramente meglio! Prima un mio collega è entrato nel suo account per farmi vedere una cosa: scorrendo una pagina sono apparsi alcuni conoscenti comuni col solito sorriso da vetrina, accompagnato da immancabile status idiota. Automaticamente, con un certo sollievo di cui mi sono sorpresa, ho pensato:"dio!che bello non avere più facebook".

Non sto dicendo che non sia utile, e che non possa essere divertente..diciamo che alle condizioni a cui ero arrivata io personalmente sto meglio senza.

La cosa che mi lascia un po' basita è che non credevo che l'appartenenza o meno a un social potesse influire - seppur in minima parte - sulla qualità di vita di una persona (almeno, sulla mia). 

Mi sa che il prossimo passo sarà una magnifica cancellazione definitiva. Se capisco come si fa. :)

...

E' quasi un anno e mezzo che non ci vediamo, che non ci sentiamo, che non ci facciamo gli auguri a Natale, che non chiacchieriamo di notte,che sotto la cenere sembra che non ci sia più nulla. Tu non hai più voluto sentirmi, quella che ha ferito di più, a quanto pare, sono stata io. Mi racconto che è stato meglio così, che è giusto, cerco di ricordarmi le cose cattive che hai fatto o detto..ma la verità è che non passa giorno senza che io pensi a te, anche solo per un attimo. Invidio le persone che hai intorno, loro possono godere del tuo carisma, del tuo affetto, del tuo essere così eccezionale. No, non sono innamorata di te, non più, anche se abbiamo avuto una bellissima storia. Eravamo così piccoli..per te provo quel sentimento che si può provare solo per le persone che sono cresciute insieme a noi, è qualcosa che non verrà mai sradicato. Qualcosa che, con buona probabilità, ormai vive solo in me.

Non posso dirtelo, allora lo scrivo, almeno da qualche parte prenderà vita. Per me sei stato un maestro, l'unico che mi abbia spinta a pretendere sempre qualcosa di meglio per me, a non accontentarmi. Per me, sei stato come il padre forte, vincente, combattivo, che non ho mai avuto. E' stata molto più di una storia d'amore, eravamo noi, ed eravamo uguali, come se fossimo fatti della stessa sostanza.

E' vero, posso vivere senza di te ma non puoi immaginare quanto questo renda la mia vita incompleta. Mi manchi, mi mancherai sempre. Non come amico, non come fidanzato, mi manchi tu, punto e basta.

Oggi ti ho spiato attraverso quella maledetta finestra. Sembra cha la tua vita sia arrivata a una svolta. Io ti auguro di essere felice, anche se l'idea di non esserci mi fa un male da morire. So che passerà, so che mi vergognerò come una scema di questo sfogo, quando il pensiero di te sbiadirà nei prossimi giorni (salvo poi ritornare in certi momenti dell'anno)..eppure mi manchi. Non so se sia stata tutta colpa mia, ma vorrei anche solo chiederti come stai, vederti per un caffè, abbracciarti. Ma ho paura all'idea di farlo, ho paura di leggerti in faccia che per te sono solo un fantasma indesiderato, che avrebbe fatto meglio a rimanere al suo posto;ho paura all'idea di scoprire, nonostante tutte le cose che ci siamo sempre detti, di non essere stata una presenza poi così importante per te. E allora no, preferisco rattristarmi nei giorni di pioggia, per aver perso una persona speciale. E poi, di nuovo, proseguire come se niente fosse.

Un anno dalla laurea

E' passato un anno dalla laurea in legge. Ho fatto un master e ho un lavoro che non mi dispiace, anche se, ahimè, il contratto sta per scadere. E dovrà ricominciare la trafila dei colloqui. I miei (soprattutto mio padre) forse solo in questi giorni si sono rassegnati all'idea che non avranno una figlia avvocato..io non ho preclusioni a fare lavori di alcun tipo, ma la pratica come avvocato, in cui mi sono cimentata per qualche mese, non è proprio affare mio. Penso mi manchino alcuni fondamentali caratteriali (io sono un tipo competitivo, ma in modo molto sano e "sportivo", non farei le scarpe a nessuno, e in un mercato saturo come quello degli avvocati immagino sia richiesta più grinta di quella naturalmetne in mio possesso); inoltre, per quanto non mi dispiacessero all'università, non ho mai nutrito una passione sfrenata per i codici e il tribunale. Non so se mi spiego, ma lavorativamente mi sento più a mio agio ora, ad applicare il diritto e i contratti in modo "soft", stando anche a contatto con altre professionalità, piuttosto che in uno studio legale a macinare le stesse materie 24 ore al giorno.

Eppure quando guardo i Cv perfetti, da perfetti avvocati, di alcuni assistenti che conoscevo all'università, o di alcuni miei ex compagni di corso, quando li vedo tutti seri, "con le palle", a volte mi chiedo..chissà. Forse anche io avrei potuto essere quel genere di donna "tosta", invece ero solo una praticante spaventata e per nulla convinta. So bene che, evitando la pratica, sto portando avanti un percorso certamente più incline alla mia persona, ma a volte ho come l'impressione di deludere delle aspettative. Non riesco a capire se siano le mie, se siano quella della mia famiglia, o cosa.

Uff. Spero di non avervi tediato. :D 

Invidia

Ero certa che questo "peccato" mi appartenesse meno di altri..invece..non si finisce mai di imparare su se stessi.Sono stufa, tanto. Ho fatto l'ennesimo colloquio di lavoro (il secondo, quello "confermativo" per intenderci), sembrava stesse andando tutto per il meglio quando, alle battute finali, è venuto fuori che il tipo di contratto che vorrebbero applicare in astratto non è compatibile con la mia posizione per una serie di motivi.Non mi hanno detto nulla, ma a questo punto credo che mi scarteranno per favorire qualcuno magari meno adatto ma col giusto inquadramento. Bene, avanti così.Di solito cerco di sorridere, ma dopo settimane di questa trafila inizio a sentirmi frustrata..seriamente frustrata. Qualcuno nella mia situazione, forse, potrà capirmi. Comunque.Accendo il computer, mi collego a fb..dal nulla, mi appare la foto di una ragazza che, al liceo, non ho mai sopportato.Lo status, giustamente, non poteva che essere in sintonia col mio umore: "Sono troppo felice, la vita mi ha regalato un lavoro stupendo e il ragazzo che, proprio oggi, mi ha chiesto di diventare sua moglie!"..Sì, so cosa dovrei pensare. Da "la ruota gira per tutti" a "una persona che invidia gli altri fa solo schifo, vergognati", fino a "l'erba del vicino è sempre più verde, ma tu proprio non ti puoi lamentare (anche io sono fidanzata, e pure felicemente, ma il fatto di non trovare lavoro mi distrugge, in senso letterale)".Invece, penso solo questo: fanculo. Sono verde dall'invidia, in questo momento. Questo mi rende una pessima persona?Forse, ma non potrebbe essere altrimenti.