Setanta
Gio
12
Dic
2013
Cosa vi rende felici?
le persone che amate suppongo, che siano parenti, amici od amanti. ...ma quale sono quei piccoli ed insospettabili gesti che inaspettatamente vi hanno riempito il cuore di gioia?
Mer
27
Nov
2013
Attonito
Questione di soldi...troppi ne escono, troppi pochi ne entrano...e quando capita un concentrato d'imprevisti ed una mole di denaro rixhiesta anni luce superiore alle tue capacita, le braccia ti cadono... e non puoi contare sull'aiuto di nessuno, come sempre.
Sarei tentato di disperarni ed imprecare...ma sarebbe solo una perdita di tempo, rimbocchiamoci le mani ed arriviamoad un miracolo, senza esagerare.
Mar
15
Ott
2013
Come una famiglia snobbi il suo stesso sangue...
Qualche giorno fa la mia dolce e bellissima lei si è laureata. Evento importante a cui teneva tantissimo dopo l'anno a dir poco orribile vissuto fino ad ora.
Ancora è forte e suppongo lo sarà sempre, la perdita della madre, un dolore che di tanto in tanto vela il suo radioso sguardo, pochi attimi, ma ben visibile ad un occhio attento.
Ora una laurea per una famiglia che ha vissuto un forte lutto neppure due mesi prima dovrebbe essere un'occasione per andare avanti, per gioire di ciò che sta qui e per rallegrarsi dopo due mesi di inquientate dolore.
Invece no, invece la morte di una persona cara, a certe persone fa così male da mandare a puttane tutta la vita esistente, tanto da dimenticare a chi vogliamo bene, tanto da dimenticare quanto sia importante vivere ogni giorno con pienezza. Certo, non tutti possono apprendere tale lezione in un determinato lasso di tempo, talvolta ce ne vuole di più eppur non comprendo.
La mia ragazza non ha chiesto nulla d'esagerato o quanto mai costoso, semplicemente una presenza timidamente attiva alla sua laurea da parte di padre e famiglia ed un piccolo rinfresco qualche giorno dopo in una bella casa in campagna, unendo le due famiglie, la mia e la sua, per celebrarla, per darsi un poco di felicità e festeggiare un bel traguardo raggiunto da una figlia.
Non era molto, aveva ben creduto di non alzare il tiro visto il momento, voleva qualcosa d'intimo ma felice, una richiesta più che ragionevole, oltre tutto da settimane non faceva che pensare come addobbare e rendere più confortevole quella casa per quel fatidico momento, la distraeva dalle tensioni della tesi e da quel dolore che comunque porta nel cuore, stava bene, sorrideva.
Dopo due settimane di preparativi o meglio d'idee buttate giù il padre ha deciso che no, non si poteva fare. Motivo? La famiglia sta in lutto ah e poi....i vicini parlano...shhhhh...
Quando mi viene comunicata questa notizia da parte di una persona che poco aveva chiesto se non di avere per un giorno l'attenzione della famiglia, sono rimasto inizialmente perplesso, sopratutto sulle motivazioni.
E così, parlo con il padre, il mio ragionamento è stato piuttosto semplice: perchè negarglielo? A che scopo? Per infliggere altro dolore alla figlia che dopo un culo tanto per laurearsi non viene nemmeno apprezzata dalla sua famiglia?
La risposta è stata un: siamo in lutto dovrebbe capirlo bene lei.
Di rimando io: lei vorrebbe andare avanti nella vita e non soffrire all'infinito, d'altronde non è che se non viene celebrata per i suoi sforzi la madre torna in vita.
Ovviamente tutto ciò in maniera pacata e molto più diplomatica, ma il sunto è questo.
A questo punto mi viene detto che ragiono in maniera "non lineare" e che sono un "balordo" quando chiedo perchè, mi viene detto che io "plagio" la figlia e che lei un tempo non era così, quando chiedo "e com'era?" ricevo come risposta un "non era così", chiarissimo non trovate? Più esplicativo di così...
Sinceramente, comprendo che il padre sia sotto una forte depressione e che gran parte di ciò che dice e pensa siano cose dettate da un forte "no sense" che può derivarne. Quello che mi stupisce ancora di più dunque sono i fratelli, che appoggiano la scelta del padre, persone di 35 e 38 anni, in forte depressione anche loro? Lo escludo, dal modo in cui si sono comportati anche in precedenza direi piuttosto idioti e basta, d'altronde anche loro non hanno motivato minimamente il loro appoggio al padre, tanto che è emersa una curiosa situazione, una di quelle che purtroppo da diffidente quale sono avevo considerato. Una forte invidia verso la sorella più piccola. Dovete sapere che il fratello di mezzo è da sempre complessato ed invidioso di lei, questo perchè è quello che tra i tre ha ricevuto dalla famiglia meno attenzioni in adolescenza, l'altro perchè è fatto praticamente solo d'ego, fino a pochi giorni fa era l'unico laureato, primo figlio, 99 su 110, insomma si vantava molto del suo status, ma dal momento che la sorellina era stata ammessa alla tesi partendo da un voto iniziale di 100, non l'aveva presa certo benissimo.
Cosa succede quindi? Che il giorno della laurea vengono ad ascoltare la sua tesi, aveva solo due richieste per quel giorno, una corona d'alloro ed uno spumante per festeggiare lì, nulla d'eccezionale, non c'era neppure da chiederlo come non c'era da chiedere che qualcuno di loro facesse un video e delle foto di quel momento. Cosa accade? La mattina il padre non aveva preso la corona, fortunatamente l'ho scoperto per tempo e via, corri due ore prima della laurea a farne fare una da un fioraio. Problema risolto. Durante le tesi, chiedo al padre se ha preso lo spumante...dai...almeno quello...ed invece NO, neppure quello! Sgattaiola di corsa fuori dall'aula magna entra nel primo bar che trovi e compra una bottiglia di spumante, fatti dare una decina di bicchieri di carta...rientra e tocca a lei, nessuno con una fotocamera tra di loro ma neanche il pensiero di fargli una foto, ma questo l'avevo previsto ed ho pensato a tutto io.
Quando hanno comunicato i voti ed ho sentito il suo nome e cognome accompagnato da un 110, sono corso ad abbracciarla, la famiglia seduta ed impassibile...come se fossero venuti a guardare una tesi di laurea a casaccio da estranei.
Arriva il momento del rinfresco, stappiamo la bottiglia di spumante e le do il regalo fatto da mio padre (il mio arriva questo sabato ed è una cosa che vale il ritardo per il valore sentimentale che ha), l'unico regalo ovviamente ricevuto che lei, ha scartato di proposito di fronte alla famiglia facendo ben notare come da qualcuno un minimo sia considerata.
Dopo tutto questo, per il sabato sono riuscito a convincere il padre a farmi dare la casa in campagna a patto che la festa fosse senza musica e senza parenti solo con amici, meglio di niente di sicuro, tanto la festeggeremo con la mia famiglia questo sabato. Organizziamo il tutto, la festa è un successo, con tanto di palloncini, musica di sottofondo un'opera d'arte di tavolo imbandito con la tesi cartacea in bella mostra, eccessivo? No, ha il diritto di essere festeggiata come si deve. Rimaniamo a dormire lì io e lei, risistemiamo tutto prima dell'ora di pranzo arriva il padre ed il fratello maggiore.
Lì succede quello che non dovrebbe accadere, durante il pranzo, il padre un po' infastidito da non si sa bene cosa o forse si ma non ero interessato, prende discussione con me, che pacatamente evitavo in tutti i modi di entrare in contrasto cambiando argomento, certo però che quando mi vieni a dare dell'egoista e del menefreghista opportunista verso tua figlia riempiendoti la bocca dell'amore della famiglia mi viene naturale guardarti negli occhi e mandarti a FANCULO e ricordarti quanto TU non abbia fatto nulla per renderla felice in quella circostanza ma che ANZI hai fatto di tutto per ostacolare un momento felice della sua esistenza e a quel punto non me ne sbatte nulla che tu sia depresso e che dovrei giustificarti per questo tuo comportamento, perchè non meriti pietà se invece di stare zitto alzi pure la cresta senza nessun diritto.
TUA FIGLIA come tu dici, si è PAGATA tutta la festa con i pochi soldi presi dalle zie alla laurea ed i miei, che con molto piacere ho messo a disposizione. Ero io ad ascoltarla mentre si sfogava per la perdita della madre in questi due mesi, IO che ogni notte mi svegliavo sentendola piangere e stringendola a me, IO che ho fatto il possibile per farla ridere, IO che l'ho aiutata a ripetersi un'intero programma universitario per quel giorno della laurea, IO CHE LE HO PAGATO i biglietti per scendere a frequentare le lezioni dopo che sono dovuto tornare a casa a 200 chilometri di distanza e tu praticamente l'hai costretta a venire con me, quando potevamo continuare a convivere anche giù, se solo non ti fossi messo in mezzo facendo di tutto subdolamente per farci abbandonare l'idea. TU VUOI FARE IL PADRE, quello che COMANDA, ma senza prenderti gli ONERI di ciò. TU ti preoccupi solo se lei mangia non come sta, cosa gli passa per la testa, mai che ti abbia sentito dire a TUA FIGLIA un "come stai?" mai che tu abbia fatto un gesto carino verso di lei in DUE ANNI E MEZZO CHE stiamo assieme, e vieni a dire a me che è cambiata? Che io la plagio? Non ti è mai saltato in mente che non la conosci proprio e che te la prendi con me solo perchè non in grado di ammettere le tue responsabilità? Non riesci neppure a comprendere quanto tua figlia soffra nel non avere un briciolo d'attenzione da te? Il minimo sindacale le basta, il minimo e vai su di giri quando la difendo a spada tratta, tu ed i tuoi figli che l'avete sempre e dico sempre criticata non accettando minimamente che adesso ci sia qualcuno che prende le sue difese e che non ha paura delle conseguenze...
Mi prendo cura di chi amo e non sopporto la sequenza d'ingiustizie e di dispetti che deve subire dalla sua famiglia...Fatevi una croce, la proteggo da voi, la proteggo perchè siete abituati a farle del male, prima pensavo involontariamente ma ora mi rendo conto che ne siete più che consci, minimizzate tutto e la sminuite, eppure lei da sola vale più di tutti e tre messi assieme...
Mer
18
Set
2013
L'infestazione
Dopo una dura giornata di lavoro, come ogni "cristiano" torno a casa felice di godermela. Un bel filmetto, due chiacchiere sul pc, una lunga chiamata con la mia lei e tutti i problemi scivolano via per qualche oretta. Bello vero?
Poi però verso le due passate, nel mio bel lettuccio, ho l'impellente bisogno d'andare al bagno, troppa acqua prima di andare a dormire mi dico mentre tiro la catena e mi appropinquio di nuovo in camera osservando le pareti belle tinteggiate frutto di tanto sudore e lavoro e tanta soddisfazione. Certo, ho optato per un classico bianco visto che i soldi scarseggiavano ma è un colore rassicurante, sono compiaciuto della mia opera: parete perfettamente bianca, liscia...mmm che è quella macchiolina lì, vicino al computer? Fammi un po' vedere...ah bene, un bellissimo esemplare di scarafaggetto grandezza unghia che mi vede e mi fa ciao ciao con la manina...tonf, lo spiaccico al muro, ho sonno voglio dormire e non tollero che si cammini sulla mia bella parete. Mi avvicino al letto e vedo un altro paio di macchioline nere che scorrazzano allegramente sulla mia federa...uno ci può stare, due fanno un sospetto ma tre significa che bene che mi va coabito con trecento simpatici insettini neri e corazzati, tra l'altro pure timidi, appena mi vedono subito scappano. Li secco, avendo cura prima di buttarli a terra. Libero i gatti, sia mai mi aiutino a stanare alle due di notte passate il loro nido...mmm....miao, guardo il gatto e con fare soddisfatto mi mostra come ha spiaccicato uno dei miei nuovi coinquilini, cammino e ne vedo altri e due che gareggiano a chi sale prima sulla parete, li secco e continuo nella mia ricerca.
Si fanno le cinque del mattino, io ne ho uccisi una quarantina ma il mio gatto mi sta avanti di due e suo fratello di uno, la cosa buffa? Ogni volta che ne ammazzavano uno miagolavano, facile così tenere il conteggio.
Ore nove, non riesco a stanare il loro nido, cavolo eppure ho un concept di casa molto essenziale...neppure i gatti sanno raccapezzarsi, bene, provvedo a prendermi due giorni di ferie, in ritardo, dopo essere cazziato, sai com'è non dormi la notte, queste cose ti passano di mente. Esco, faccio incetta di insetticidi, economici, già il portafoglio langue. Rientro, è il momento di chiudere i gatti, non vorrei avvelenarli. La guerra è dichiarata, in corridoio vedo una fila indiana di otto scarafaggetti a mo di commando che mi puntano, attimo di panico poi mi ricordo che rispetto a loro sono un pianeta, ne schiaccio tre e con mano lesta secco i cinque con la bomboletta, caspita sono rapidi però.
Comincia a venirmi un dubbio, provenivano dalle parti del bagno...mi avvicino alla vasca, ne esce uno, cazzo le tubature sono infestate, amministratore testa di cazzo quando sostenevo che era il caso una disinfestazione visto che non si faceva dall'84 mi hai riso in faccia e sei pure il mio vicino e pure laziale, in altre parole già volevo il tuo scalpo, stamattina voglio vederti bruciare lentamente mentre ti danzo intorno.
Sono le sette di sera ormai, ho ucciso un centinaio di scarafaggini, ho trovato due nidi, sterminati senza pietà ma non accennano a sparire, sembrano ovunque, forse un po' meno di prima, ma vi vedo sempre, si parlo a te stronzone che facevi la pennichella sul divano e quando mi hai visto ti sei lanciato in mezzo al cuscino riuscendo a sparire meglio di Silvan, sappi che non è finita qui. Sfinito mi accingo a farmi una bella doccia ed abbandonare casa, il vietnam sembrava meno devastato rispetto a casa mia e mia madre mi ha offerto gentilmente un tetto ove passare la notte.
Domani mattina di nuovo alle armi
Lun
02
Set
2013
E' sempre il traditore a pagare il prezzo più alto..
Prendendo spunto dalla discussione in uno sfogo, parliamo di essere traditi e tradire.
La vita ci pone davanti molte sfide, molte situazioni complicate, intricate, dove ci sentiamo fondamentalmente privi di difese. Così cominciò con lei, un bel giorno di febbraio, un treno, due chiacchiere, fù un colpo di fulmine, un'attrazione irrefrenabile. Non è facile gestire una relazione a distanza, sopratutto se non l'avevi neppure preventivata, ma non c'è problema, ci si vede spesso, tutti i fine settimana. Si passano ore ed ore a telefono a parlare di tutto e passano anche i primi mesi. Nescorrono all'incirca tre, comincia a diventare apatica, scontrosa ma nulla di che, mi dico: son periodi della vita, a volte arrivano quei momenti in cui sei intrattabile, sopratutto se sei in un momento molto particolare della vita e tutto passa seppure inconsciamente qualcosa scatta. Continuano a passare i mesi, mesi su mesi in cui tutto sembra andare eppure sarà un sesto senso, ma qualcosa dentro mi fa dire un giorno a telefono: parliamo seriamente, mi hai mai tradito? La risposta ovviamente è no ma quando si ha un sospetto essere subdoli è lecito e allora rassicuri....figurati, ti pare che possano esserci conseguenze? Lei molla il colpo, si rilassa e con voce timida, quasi impercettibile dice si, lo dice con paura ma lo dice. In quel momento, ricordo che non lo sentivo più il cuore, erano passati tanti mesi e il sentimento stava sbocciando da parte mia, forse lo era di già, ho sentito crollare il mondo, lo stomaco chiudersi...tanto tempo investito e tutto buttato al cesso per una stronza vigliacca, che piuttosto d'affrontare i problemi preferiva un piccolo piacere durato un mese, tenendo il piede in due scarpe, rifugiandosi tra le mie braccia quando era triste, altrove quando voleva emozioni forti. Come descrivere una persona così? Spietata, opportunista, egoista...ero stato perfetto con lei, sempre e comunque, presente, disponibile, accondiscendente, non lo meritavo.
Ovviamente questo è quello che pensavo a caldo, un caldo durato sei lunghissimi ed interminabili mesi, in cui mi torturavo con la mente, mangiavo a stento, non dormivo e se lo facevo erano orrendi incubi. Mi ricordo che la cosa che mi fece più incazzare a caldo tanto da farmi sfracellare contro un muro un portacenere ed una sedia è quando mi disse che "non era niente d'importante e che ormai le cose erano cambiate da molto tempo"...ah si? Ma pensa un po' m'hai pure tradito per un qualcosa di non importante e ti lamenti che m'incazzo..Ma io ti uccido e poi ti resuscito per ucciderti nuovamente!
Si, la pensavo esattamente così in quel momento, in cui io ero senza macchia e lei una fottutissima puttana. Termini forti? In quel momento per me erano addirittura galanti.
Eppure dopo molto tempo, dopo tanta acqua passata sotto i ponti, a bocce ferme, ho avuto responsabilità uguali alle sue. Si esatto, sono stato colpevole alla stessa sua maniera, solo che le mie sono colpe erano difficili da vedere perchè meno appariscenti. Dopo un mese che stavamo insieme, smisi di sedurla ogni giorno, lei c'era la davo per scontata, punto. Non m'impegnavo a fondo nel rapporto, cercavo solo maldestre conferme mostrando enormi vulnerabilità...giustamente verrebbe da dire, che male c'è ad essere vulnerabili? C'è che quando lo sei e lo sai; non t'imbarchi in una relazione se non sei in grado di sostenerla adeguatamente. Una storia è una responsabilità non è solo un prendere ma anche un dare, ed implicitamente quando sei insicuro tendi ad arraffare maldestramente senza dare nulla di quello di cui ha bisogno il partner, in altre parole senza esserne realmente consapevole stai trascurando quella persona che magari, sbagliando, non te lo dice apertamente oppure come fece lei, ti espone il problema brutalmente invitando te e soltanto te a trovare la soluzione, l'equivalente di gettare una granata e mettersi al riparo lasciando a te l'incombenza della deflagrazione, una grande colpa non c'è che dire ma uguale a quella di aver generato in principio il problema.
Il tradimento vede sempre il traditore sulla gogna e mai il tradito che viene compassionevolmente rincuorato d'essersi liberato della strega cattiva. Il problema è questo, finchè vedevo solo una faccia della medaglia non potevo che portarmi un enorme ferita sanguinante nell'anima, un'emoraggia continua.
Quando cominci a renderti conto che anche tu non hai brillato ed hai a tua volta tradito, seppur in maniera diversa la fiducia di una persona facendole mancare quello che inizialmente le davi relegandola a poco più di un oggetto posseduto, che troppe attenzioni destabilizzano una coppia soffocando il partner (avete presente un bambino che soffoca un cucciolo stringendolo troppo forte a se?), creare un problema e far finta che non esista fin quando non ti viene sbattuto in faccia, ricercare una marea di conferme solo per appagare quel senso d'insicurezza, comprendi che la prossima volta puoi fare meglio, che solo all'apparenza di chi non si trova nella relazione tu sei stato perfetto ed hai imparato che l'apparenza non è tutto, hai riconosciuto le tue responsabilità, hai avuto il coraggio di mettere in discussione te stesso invece che fare la vittima.
La verità è che in quella circostanza entrambi sbagliammo...
Mar
13
Ago
2013
La forza di chi cade...
Le disgrazie sembrano seguire percorsi davvero bizzarri, tanto che spesso si ricongiungono tutte in pochi mesi quasi fossi in debito con certi aspetti della vita.
A maggio tua madre entra all'ospedale, d'urgenza, insufficenza respiratoria. Periodo durissimo, tanta paura.
I primi di giugno, mio padre d'urgenza finisce all'ospedale, infarto in corso, dopo un paio di settimane è fuori già a far lo splendido, meno male ma sempre con l'ansia d'un intervento che a settembre dovrà subire ed anche abbastanza delicato.
Metà giugno ed è la volta di mia madre che entra in ospedale, glicemia a 650, diagnosticato il diabete, una settimana ed anche lei esce, sebbene tutt'ora sia abbastanza acciaccata. Tra angosce e paure tua madre a metà luglio esce dall'ospedale, che sollievo per te poterla vedere a casa tutta vispa ed attiva..Rivedo il tuo sorriso splendere sul volto, nonostante mille impegni che ti risucchiano, mille impegni che stanno costruendo le basi solide del tuo futuro, del nostro futuro a cui tieni da morire...
..Dieci giorni dopo, di nuovo ricoverata, d'urgenza, glicemia a 700 anche lei soffre di diabete, da anni lo sai benissimo ti sei sempre incazzata quando rifiutava capricciosamente di farsi l'insulina, la prendevi a sberle in faccia a muso duro come fa chi sa cosa fare, chi ha la determinazione e la maturità di saper come muoversi, però entra con i polmoni che non sono ancora a pieno regime...il 9 agosto è una data che non scorderò mai, esci un momento di casa il cellulare non prende dentro, trovi la chiamata di tuo fratello, lo sai che non chiama mai e temi, dopo dieci minuti rientri, in lacrime...se ne è andata, tua madre non c'è più, il cuore non ha retto gli stress di quasi tre mesi continuaitivi di ospedale, tra bronchite cronica e diabete a mille gli scompensi erano troppi, il cuore benchè sano non ha retto e se ne è andata a soli 60 anni.
E' così brutto vederti piangere come una disperata, ma tu sei comprensibilmente disperata, se ne è andata colei che ti ha messo al mondo, tua madre e per quanto avessi miliardi di conflitti con lei non ce la fai è un dolore immenso, così grande che non posso comprenderti del tutto se non attraverso quei tuoi occhi massacrati da quel dolore, priva di punti di riferimenti, angosciata per aver perso un genitore e preoccupatissima per le condizioni mentali dell'altro, il padre, distrutto è una delle tante preoccupazione che t'attanagliano. Al funerale, tutti quanti, parenti ed amici a confortarti con quelle parole di rito che ti entrano da un orecchio e ti escono dall'altro. Ti ho vista sai? Ti ho vista sopportare il dolore d'una bara infossata, con le pale che buttavano senza pietà sopra la terra su quella che una volta chiamavi mamma, me lo hai confidato sfogandoti in un mare di lacrime, quel momento ti ha traumatizzata come quando appena defunta tuo padre carezzava in lacrime il suo viso, tuo padre non aveva mai pianto apertamente non l'avevi mai visto così fragile. Ieri sera dovevi fare la notte in ospedale, il tuo mestiere richiede lucidità e passione, la seconda non t'è mai mancata, la prima s'è dissolta nel sentirti dopo pochi minuti bussare alla porta in lacrime dicendomi che non ce la facevi che hai bisogno di tempo.
Mi dilanio ogni volta che ti vedo crollare in un pianto senza fondo e so quanto sia grande la responsabilità che ho addosso, sono l'unica persona lucida ed in grado di poterti dare una scossa in questo momento della tua vita ed ecco che tutti i miei stress e le mie paure si fanno da parte per darti tutto il mio sostegno per darti la possibilità di non buttare un anno di immensi sacrifici che hai compiuto, mantenendo gl'impegni che ti eri prefissata, lo so che attualmente reputi il mio comportamento nei tuoi confronti a volte molto duro eppure sai benissimo che ti fa bene ti da la forza di andare avanti senza perdere un solo giorno della tua vita, lasciarti scivolare gli anni migliori è il più gran rimpianto che non voglio tu abbia. Le mie spalle sono abbastanza forti da poterti dare quello di cui hai bisogno, non temere per me, non è un sacrificio, è solo un immenso piacere poterti accompagnare anche nei momenti di difficoltà...
Ti amo
Con il cuore
la mente
l'anima
Mer
24
Lug
2013
Sono violento
Le mie opinioni sono violente
Le mie emozioni sono violente
Il sesso lo vivo violentemente
l'amore con violenza
Ed in tutto ciò...sono perennemente alla ricerca dell'equilibrio
Gio
18
Lug
2013
Mesi d'inferno
Tutto comincia i primi di Maggio, un bel venerdì pomeriggio di rientro a casa la mia fidanzata mi chiama, madre all'ospedale, insufficenza respiratoria. Essendo da mesi a 200 km di distanza, volo a prendere il primo treno per raggiungerla. Faccio con lei i piantoni all'ospedale, reparto rianimazione, lei piange è disperata, mi fa di un male vederla con quegli occhioni gonfi di lacrime ma la rincuoro, le sto accanto, non l'abbandonerei in un momento così difficile e così passo maggio facendo la spola tra una città e l'altra. Comincia giugno, sua madre sta meglio, tutto sembra essere rientrato, sto andando tranquillamente alla posta, squilla il telefono, mia madre "hanno ricoverato tuo padre...ma tranquillo è solo un infarto in corso"...ah beh, tranquillissimo, fino a quel momento non avevo neanche mai sospettato che a mio padre potesse venire un infarto ma capisco che mia madre voleva maldestramente tranquillizzarmi, mi getto all'ospedale, niente, la sera non ne vuole sapere di farsi ricoverare, cardioaspirina ed a casa, da lì comincia una serie d'analisi infinite. Una settimana dopo, arriva la splendida chiamata dalla nipote del compagno di mia madre "la sto accompagnando all'ospedale ha la glicemia a 650" mia madre ha appena scoperto di avere il diabete! Tra angosce, stress e un discreto caldo misto ad acquazzoni passo una "splendida" settimana in ospedale. Una settimana dopo uscirà in apparenza stando bene, torna a casa, il giorno dopo di prima mattina quando ancora mi stavo vestendo, squilla il telefono...ah mia madre sentiamo come sta....mi risponde uno zombie con una voce stile morto affaticato, bronchite, perfetto! Corriamo alla prima farmacia e portiamogli qualcosa...ma no...devo andarla a prendere portare dal dottore farmi segnare farmaci specifici, prenderli, riportarla a casa, non mi pesa fisicamente, lo rifarei altre mille volte toccando ferro, mi pesa mentalmente. Ed arriviamo ad i giorni nostri con una escalation di notizie non delle migliori dalle visite di mio padre, tiroide così e così, cuore che ha due valvole difettose, lui che fa i capricci perchè vuole tornare a lavoro NON essendo nelle condizioni di farlo, fino a ieri dove candidamente, rientrato a lavoro perchè ha al posto della testa il granito, mi comunica che deve operarsi per un bypass al cuore e con aria affaticata dopo aver fatto tre metri per andare ad un bar mi dice testuali parole "eh mi sa che è stata una pessima idea tornare a lavoro" STRONZO, te l'avevo detto di non rientrare!
In tutto ciò, mettici anche litigate con i rispettivi compagni dei miei genitori che in tutta questa circostanza, seppur visibilmente provati dalle situazioni si sono dimostrati al pari d'una comparsa mentre io badavo oltre che a litigare in più circostanze con i medici (eh già perchè a mia madre diabetica le davano da mangiare quello che non poteva mangiare per via della malattia, oltre al fatto che quando chiedevo spiegazioni su come stava provavano a fare i vaghi quasi fosse un segreto di stato nonostante fossero pienamente consci del fatto che è un mio DIRITTO), occuparmi delle bollette di mio padre (lui e la compagna vivono in case separate) oltre ad assolvere ad alcuni impegni imperativi di mia madre, che vista la circostanza non poteva assolvere in prima persona.
Ah già, in tutto ciò, ho dovuto trovare anche il modo di ritagliare spazio per me e per la mia lei.
Ah dimenticavo, in tutto ciò non dimentichiamo il lavoro
Sono allo stremo delle forze, non vedo l'ora arrivi agosto...sperando vivamente non accada qualcos'altro!
Iscriviti!
