Gio
26
Set
2019
Che palle queste vaccate
Ne ho piene le palle di quelli che dicono che la vita è preziosa.
La vita è preziosa per ognuno di noi, in quanto nostra personale, ma non in tetmini assoluti. La vita è preziosa perché è rara, anzi unica, e ha quindi una valore inenarrabile. A volte invece nemmeno quello. Che valore ha la vita di un malato terminale, di un vegetale? Non prendiamoci in giro. Il valore è proprio quello in termini economici. Una vita simile non ha valore e l'unico che può attribuirgli un valore è, al massimo, il portatore di quella vita.
Da quando nasciamo a quando moriamo non siamo liberi. Nasciamo già appartenenti allo Stato. Ecco, la vita ha valore solo per questo ultimo.
Io non voglio appartenere allo Stato.
19 commenti
Bellino il titolo.
La vita non appartiene allo stato,questa è la concezione appunto che ti ha messo..lo stato. Con tutte le sue istituzioni e sottoistituzioni,scuola e famiglia in primis,mi sa che pure loro sono "stato". Una famiglia funzionale è lì per le coccole, l amore e L istruzione nel senso fecondo del termine. Una famiglia disfunzionale, incapace di amare, tende a dare L istruzione più "secca" e arida, che va a combaciare con il welfare più distaccato. Ora, L individuo può prendere il buono da questo sistema, che con freddezza o calore, ma tenta pur sempre di esser lì per esser d aiuto. Il welfare, possiamo parlarne fino a domani, ma non nasce con L intento di togliere Libertà al cittadino, ma anzi di aiutarlo nelle varie difficoltà. Tutto questo però puntualmente fa sentire L individuo castrato, asfissiato e bloccato. Ma non è così. Fai una prova: esci, vai al bar, passeggia al parco, poi all improvviso devia strada e, a piedi, inizia a camminare per andare al mare,e non rientrare per una settimana. Chi potrebbe impedirtelo? Sembra un ragionamento banale ma la libertà è un concetto interiore. Sei liberissimo, forse semplicemente non lo sai.
Lotta sembra che scrivi da una casa occupata.
Si scrive Kasa Okkupata
Hai perfettamente ragione
Non siamo mai veramente liberi neanche un secondo. Ogni cosa che fai e pensi ha un prezzo, un valore e una conseguenza. Paradossamente in Paesi piu poveri sono liberi. Brutale ma vero, liberi di cacare dove vogliono, di non avere contributi da versare e di morire come credono. Nei Paesi sviluppati anche la bara avrà un costo. Ecco spiegato il motivo per cui la gente da noi cerca di ridere, buttarla in vacca, la pubblicità diventa bellezza. Noi non possiamo morire, noi dobbiamo vivere. Questa è la forza e la debolezza di questo sistema, del quale immigrati se ne approfittano (welfare). È come dice il Lottascudo. Non siamo liberi. Noi siamo in matrix: tutto quello che accade intorno a noi è prezzo, valore, codice, meccanica, deterministico. Se fossimo liberi, perché, specie in questo periodo, si pubblicizza la libertà?
Anonimo 16:18
Vero, ma dimentichi che in cambio di questa "non libertà" possiamo vivere molto più agiatamente di come dovremmo in un sistema anarchico.
Se vivessimo come nel regno animale pochi di noi qui dentro ci sarebbero ancora, per il semplice fatto che chiunque in vita sua avesse avuto anche una sola banale influenza di origine batterica (come le placche) sarebbe morto.
Il più povero di noi non è comunque così povero da sentire i dolori allo stomaco per la fame, i brividi di freddo durante l'inverno, la paura di esser cacciato e mangiato da un predatore, oltre tante altre privazioni e situazioni estreme che difficilmente potremmo sopportare.
Quando ci soffermiamo a pensare ai tanti difetti della società evoluta e civilizzata teniamo in considerazione anche questo.
Il mio povero nonno (grand'uomo, pace all'anima sua) che ha combattuto in guerra e costruito la sua casa mattone dopo mattone in 40 anni di schiena spaccata sotto i campi 12 ore al giorno, direbbe che oggi siamo un po' troppo stufi del brodo grasso.
E col culetto nel burro 😒
Mah, secondo me queste riflessioni sulla libertà da parte di lottascudo, incentrate quasi unicamente sull'economia, dipendono dal suo ultimo colloquio di lavoro che non è andato come lui desiderava.
Libertà e schiavitù (quest'ultimo termine inteso come antonimo del primo), sono concetti un po' più ampi, e non riguardano solo lo Stato e l'economia.
Comunque ben vengano queste sue riflessioni. Pian piano il bimbo cresce. E' normale che pensi a cose nuove.
Viva Cappato.
Viva Mina Welby.
Ozy, se un ordine civile non fosse esistito già all'epoca, tuo nonno non avrebbe dovuto essere a combattere per una guerra che probabilmente neanche voleva fare.
Se un ordine civile non fosse esistito mio nonno probabilmente non sarebbe neanche nato, nel mondo saremmo qualche centinaia di migliaia sparsi per boschi e caverne senza neppure la capacità di comunicare (se non a grugniti) con una vita media compresa fra i 20 e i 30 anni.
Magari alcuni preferirebbero questo alla moderna società, io no.
Ma quale brodo grasso. Si fanno dei sacrifici in termini psicologici che meglio l eta della pietra. Guardate sto sito pieno do malati. Alla faccia del brodo grasso. Sarebbe da impiccarsi
Abhe' se Lottascudo filosofeggia in base a un colloquio di lavoro andato male allora lo troveremo in Tibet a fare il monaco in perenne meditazione, essendo lui e il lavoro come materia e antimateria, si annichiliscono a vicenda 😏
Concordo con Lottascudo.Non siamo liberi,ma pilotati e anestetizzati.
Il progresso ci sta rincoglionendo completamente,che non siamo più capaci nemmeno di protestare contro lo Stato,di far valere i nostri diritti.
Bravo Ozzy diglielo a sta banda di marrany col culetto imburrato che guardano la realtà solo dalla parte che vogliono loro, addirittura arrivando al paragone con l'età della pietra ove saremmo già tutti passati a miglior vita e ai tempi lo stress psicologico era l'aver sempre fame e dolore per procacciarsi il cibo e riparo e difendersi dalle belve. O senza andare così indietro ma un paio di secoli fa ove alla mattina d'inverno ti svegliavi con la coltre di ghiaccyo DENTRO la finestra o se ti dovevano togliere un dente ascessato SENZA ANESTESIA, poi ne riparliamo fighyni rysvoltyni vyziatini! YYYYYYYYYY
E' tutto relativo, il valore che attribuiamo a qualsiasi cosa è del tutto soggettivo e poco oggettivo. Pertanto hai ragione tu nel tuo punto di vista, ha ragione chi ritiene invece la vita preziosa in senso assoluto, visto e considerato che non puoi obbligare il prossimo a pensarla come te, come il prossimo non può obbligarti a pensarla come lui, direi che sarebbe il caso di vivere la vita in maniera più semplice, senza complicartela più del dovuto.
Il discorso dello stato inoltre è del tutto confusionario, cosa intendi per stato? Cosa è di fondo lo stato? Sarebbe più appropriato dire che le nostre vite appartengono alla collettività della società, quindi allo stesso tempo siamo tutti posseduti e possedenti della vita altrui e nostra, siamo semplicemente interconnessi, la libertà di cui tu sembri voler parlare è più simile ad un isolamento dalla civilità dal prossimo, da tutto, in quel caso, puoi essere libero, nessuno ti vieta di andare sul monte più alto che conosci e vivere la tua vita in totale isolamento dal mondo e sotto il profilo totalmente padrone di te stesso e della tua vita.
Anche in questo caso vale comunque lo stesso discorso di prima, pensi troppo a cose poco proficue per te e ti complichi da solo l'esistenza. Vivi in maniera più semplice
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ma
Lotta scudo secondo me stai analizzando a livello mentale ( razionale) una cosa che per sua definizione non ha nulla di razionale.
Il valore della vita....