Dom
04
Ago
2019
Tornassi indietro...
Ho buttato al cesso 10anni degli anni che dovevano essere i migliori per costruirmi un futuro ( lavorativo in particolare). Ho buttato al cesso soldi di tasse e affitti di 10 anni vissuti fuori perché ho solo pensato al divertimento, e ai lavoretti sottopagati nascondendo attraverso la stanchezza dopolavoro il fatto che dell'università che avevo scelto non me ne fregava nulla. A distanza di 17anni ripenso a quegli anni e posso dire di aver riso e riso tanto, mi sono divertita, avevo gente attorno, notti insonni a cazzeggiare in casa e non , l'adolescenza che non avevo avuto finalmente era arrivata..ma posso anche dire di essere rimasta sola, nemmeno un cane di amico, ho una bellissima famiglia si, questo non lo cambierei mai e poi mai,ma ovviamente lavoro zero, si trovano solo lavori stagionali sottopagati e sfruttati e incompatibi con gli impegni che si hanno quando si hanno bambini che escono da scuola ad un certo orario e soprattutto che nei mesi estivi hanno la scuola chiusa! Mi giro attorno e nei social vedo vecchie conoscenze che ormai hanno una vita completa,famiglia,lavoro,bella casa, vacanze, sorrisi, felicità, spensieratezza...io mi guardo allo specchio e vedo una fallita! E spero e mi impegno a non fare crescere i miei figli in queste mie paranoie, quindi davanti a loro sempre sorrisi e sicurezza,ma a volte è davvero dura ..
9 commenti
Ciao
C'è davvero un sacco di gente là fuori che ha una storia similissima alla tua. Almeno, mi riferisco a una buona quotaparte delle persone che ho conosciuto nel corso della mia vita.
Gente che inizia l'università animata dalle migliori intenzioni, con la voglia di diventare qualcuno. E fin qui tutto ok. I problemi nascono quando queste persone si confrontano con conoscenti e amici vari che hanno invece intrapreso la strada "più facile", ovvero quella del lavoro, e hanno scelto di non proseguire con gli studi dopo le scuole superiori. E lì nasce una sorta di INVIDIA. Invidia di cosa? Questi studenti universitari 18enni notano nei loro amici neo-lavoratori (per via dello stipendio che percepiscono, beninteso) una disponibilità economica nettamente maggiore se comparata alla loro, macchina nuova, soldi per uscite serali e locali a go go, ecc ecc, ma per un motivo preciso: la maggior parte della gente che inizia a lavorare subito dopo le scuole superiori spesso continua a vivere in famiglia ancora per diversi anni, e quindi hanno modo di sputtanarsi tutto lo stipendio in sfizi vari, non dovendo far fronte alle spese primarie (i.e. gas, luce, tasse varie, eventuali affitti, eccetera), in quanto pagate per lo più dai loro genitori.
Certo, spesso dai figli che lavorano e che vivono ancora a casa i genitori prentendono un certo contributo, ma hey, si tratta pur sempre del proprio figlio, non di un inquilino: è un contributo più simbolico che altro. Su 1300 di stipendio, diciamo che potrebbero dare a titolo puramente simbolico 300 euro ogni mese ai genitori. E gli rimangono ben mille euro al mese da spendere in caxxate.
Inizialmente queste persone si sentono pure soddisfatte, hanno il loro bel salario e possono permettersi di comprare quasi tutto quello che vogliono nel corso del mese. E, soprattutto, lì per lì continuano a pensare di aver fatto la scelta giusta a non proseguire negi studi, perché in fondo a loro cosa manca (attualmente)? Nothing.
Anzi, c'è dell'altro: queste persone si cnonfrontano con i loro ex compagni delle superiori, i quali hanno invece intrapreso il percorso univeristario, e notano una marcatissima differenza nel loro welfare: solitamente chi fa l'università (eccettuate le facoltà che io considero "inutili", e.g. lettere classiche, psicologia, antropologia, scienze della comunicazione, eccetera) non ha il tempo materiale per cercarsi un lavoro, perché dopo le lezioni si studia a casa. Quindi, si ritengono doppiamente soddisfatti per le loro scelte.
I problemi subentrano dopo, quando dopo alcuni anni vissuti tra le mura domestiche questi soggetti decidono di andare a star per conto loro; pensano di potercela fare, perché hanno un lavoro.
Ma spesso si rendono conto che con lo stipendio che hanno sempre avuto riescono appena a sostenere le spese di sussitenza che necessita un nucleo famigliare (familiare, pardon) medio, e coloro i quali avevano intenzione di avere dei filgli e una casa di proprietà (come nel tuo caso, mi sembra di capire) non riescono nel loro intento, e falliscono nel loro progetto di vita. Con 1300 euro è parecchio difficile avere già 2 figli, specialmente se la donna non lavora e sceglie di fare la vita della madre.
Poi, successivamente, queste persone si rendono inoltre conto di un fatto ancor più inquietante: non avendo studiato e non avendo una specializzazione al di fuori delle scuole superiori (quindi, se si è in dubbio, meglio sempre optare per un professionale come geometra o ragioniere in luogo del liceo), si sono praticamente preclusi la possibilità di fare carriera, e di poter sperare che nel tempo il proprio stipendio aumenti.
Certo, perché: è possibile che un ingegnere neo-assunto guadagni inizialmente tanto quanto una segretaria priva di titoli di studio. E' possibilissimo, anzi spesso è così.
La differenza sta nel fatto che il professionista ha la possibilità di fare carriera, e guadagnare sempre di più in relazione anche alle proprie abilità; mentre invece la segretaria (a meno che non la dia al capo, ma escludiamo questo fatto) è destinata a rimanere sempre in una posizione stagnante dal punto di vista lavorativo, continuando magari a percepire il medesimo salario per una vita intera, e non avendo la possibilità di progredire professionalmente.
Ecco:
chi sceglie di NON fare l'università e andare subito a lavorare deve aver ben chiaro in mente questo discorso qua. Altrimenti poi rischia di subentrare la frustrazione professionale. Per te ormai è troppo tardi ovviamente, quindi questo discorso non si applica, ma spero tu possa comunque trarne qualche spunto utile
Auguroni
Smettila immediatamente di visualizzare i social: essi sono fonte di falsità e di invidia: Sii orgogliosa di te stessa e delle tue creature,non si può giocare per sempre come quando si era giovani..se non hai incontrato il lavoro dei tuoi sogni questo non ti sminuisce affatto come persona.Auguri e se sei annoiata col partner fatti una bella partita ai videogames.
Werme stai bene? É il sole di agosto che ti fa questo effetto?😲
Worm
Il quadro che hai descritto è chiaro,ma non mi rispecchia, principalmente perché ho studiato (avrei dovuto studiare, pardon) fuori sede e a parte le tasse (che comunque sono una bella fetta certamente) il resto mi mantenevo da me con lavori stagionali. Il punto è stata l'immaturità , nonostante l'età e le esperienze di dirmi ogni anno cheavrei recuperato..o
Perché non ricominci a studiare?Io sono nella tua identica situazione e ho deciso di rimettermi in gioco,non mi importa se mi laureo a quasi 40 anni,ma lo faccio per una mia soddisfazione personale, bisogna solo cercare il settore giusto su cui puntare , l'infermieristica ad esempio.Non è mai troppo tardi.
"Werme stai bene? É il sole di agosto che ti fa questo effetto?😲"
Hyper?
Sicuro che era hyper...
Worm... vivi in un mondo parallelo??
Consiglio banale ma utilissimo. Guarda avanti che indietro non si torna. Oltretutto il passato è immutabile, mentre il futuro ancora da scrivere. Intanto te la sei anche spassata quindi proprioproprio da buttare non sono. E non invidiare gli altri (sui socyal poi dove di ostentano le cose belle, ma non quelle brutte e la nostra dose di merda la mangiamo tutti, ma mikka la mettiamo in bella mostra) ma concentrati su te stessa e sulla tua bellissima famiglia...vedi che poi così fallita non sei miKKa😉
Hyper