Dom
18
Nov
2018
Il Dilemma di Gaber
In una spiaggia poco serena
camminavano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma
l’uomo era forse più audace
più stupido e conquistatore
la donna aveva perdonato non senza dolore
il dilemma era quello di sempre
un dilemma elementare
se aveva o non aveva senso il loro amore.
In una casa a picco sul mare
vivevano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma
l’uomo è un animale quieto
se vive nella sua tana
la donna non si sa se è ingannevole o divina
il dilemma rappresenta
l’equilibrio delle forze in campo
perché l’amore e il litigio sono le forme del nostro tempo.
Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un’antica usanza che suole aver la gente.
Lui parlava quasi sempre
di speranze e di paura
come l’essenza della sua immagine futura
e coltivava la sua smania
e cercava la verità
lei l’ascoltava in silenzio
lei forse ce l’aveva già
anche lui curiosamente
come tutti era nato da un ventre
ma purtroppo non se lo ricorda o non lo sa.
In un giorno di primavera
quando lei non lo guardava
lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova
e ancora oggi non si sa
se era innocente come un animale
o se era come instupidito dalla vanità
ma stranamente lei si chiese
se non fosse un’altra volta il caso
di amare e di restar fedele al proprio sposo.
Il loro amore moriva
come quello di tutti
con le parole che ognuno sa a memoria
sapevan piangere e soffrire
ma senza dar la colpa
all’epoca o alla storia.
Questa voglia di non lasciarsi
è difficile da giudicare
non si sa se è cosa vecchia o se fa piacere
ai momenti di abbandono
alternavano le fatiche
con la gran tenacia che è propria delle cose antiche.
E questo il succo di questa storia
per altro senza importanza
che si potrebbe chiamare appunto resistenza
forse il ricordo di quel Maggio
gli insegnò anche nel fallire
il senso del rigore e il culto del coraggio
e rifiutarono decisamente
la nostra idea di libertà in amore
a questa scelta non si seppero adattare
non so se dire a questa nostra scelta
o a questa nostra nuova sorte
so soltanto che loro si diedero la morte.
Il loro amore moriva
come quello di tutti
non per una cosa astratta come la famiglia
loro scelsero la morte
per una cosa vera come la famiglia.
Io ci vorrei vedere più chiaro
rivisitare il loro percorso
le coraggiose battaglie che avevano vinto e perso
vorrei riuscire a penetrare
nel mistero di un uomo e di una donna
nell’immenso labirinto di quel dilemma.
Forse quel gesto disperato
potrebbe anche rivelare
come il segno di qualcosa
che stiamo per capire.
Il loro amore moriva come quello di tutti come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un’antica usanza che suole avere la gente.
17 commenti
Che la "morte" serva per una nuova "nascita"?
Dovrebbe ... ma in quanti son disposti a rinascere e a sacrificare tutto?!
Anche l'autore né parla come una cosa normale ..😊😉
Non lo so, non lo so… Questa canzone di Gaber e Luporini mi ha sempre lasciato perplesso. È l'antitesi del mio edonismo, del mio essere per l'amore libero, ma nello stesso tempo rispecchia alcuni elementi della mia vita di coppia. Loro parlano di resistenza come di un valore, ma io che ostinatamente cerco di resistere alle sferzate delle mareggiate che piano piano sgretolano il mio matrimonio, sto effettivamente operando per il mio, il nostro, bene? Qual'è il confine tra resistenza e accanimento terapeutico? Certo, la canzone si rivolge a coloro che al primo affievolirsi delle farfalle nello stomaco subito mandano tutto all'aria in nome di una bulimia emozionale e allora forse gli autori hanno ragione: bisogna resistere, resistere, resistere, le farfalle hanno vita breve mentre le tartarughe vivono cent'anni.
Ma a volte veramente mi verrebbe voglia di mollare tutto e andarmene via, lontano, inseguendo una libellula in un prato.
La canzone non parla solo di insegue chimere,o cotte di stagione ..
Se leggi bene parla di un'amore che attraversa varie intemperie ma che sceglie sempre e comunque il bene comune.
La canzone non da giudizio apcunoa ci obbliga a riflettere ...
E Soldato tu solo sai sosa ancora ti tiene ancorato a tua moglie ...
Ah ...odio scrivere dal telefono
Se leggi bene parla di un'amore che attraversa varie intemperie ma che sceglie sempre e comunque il bene comune.
Esatto, in contrapposizione a coloro che alla prima difficoltà, alla prima "distrazione" mollano tutto per inseguire novità più stimolanti
Ma poi l'accettazione serena della consunzione in amore è tutto sommato una vittoria? Il darsi la morte, come è scritto nella canzone, è una forma di vittoria sulla consunzione? 🤔🤔🤔
Questo è il dilemma ...
La mia parte piu'egoistica dice che no,non e'una vittoria ma rassegnazione.La parte coscienziosa invece lo chiama sacrificio. Boooo.....
Latte 70
Latte 70 burro 120 carne 2.000 lavanderia stireria, le tendine le posate i centrini, le tovaglie ricamate le lenzuola le camicie, le camicie le portiamo anche a lavare. Ma basta, sono stufo sono stufo, ogni giorno c'è una novità. Hai capito hai capito
non si può andare avanti con te
non ne posso più di una donna così
e dai non piangere e non piangere Amore
ti prego vieni a tavola a mangiare
ti giuro non volevo litigare
dai vieni non farti pregare Amore
lo sai che a volte parlo per parlare
sto chiuso in quella stanza otto ore
son stanco dovresti capire No, non capisci, eh e già come al solito non capisci. Tu non sai cosa vuol dire, tu non parli non rispondi te ne freghi, non mi guardi neanche in faccia. E tu piangi si tu piangi, così ti devo anche compatire. Ma basta sono stufo sono stufo, stai diventando peggio di tua madre. Hai capito hai capito
non si può andare avanti con te
non ne posso più di una donna così
e dai non piangere e non piangereAmore
non hai finito neanche di mangiare
dai mangia qualche cosa per favore
che dopo facciamo l'amore.Amore
lo sai che a volte parlo per parlare
sto chiuso in quella stanza otto ore
dai fa presto facciamo l’amoreOh l’amore (1971... Apperò!)
👏👏👏💕
Vedi cara
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già..
😍
Guccini, Canzone quasi d'amore
Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi,
giocando coi miei giorni, col tempo
O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che "per le mie navi son quasi chiusi i porti";
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita
costretta come dita dei piedi
Queste cose le sai perché siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perché siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...
Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente
in tributi alla gente o al sogno
Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza,
inseguendo la scienza o il peccato
Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perché siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!
Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto,
che la noia di un altro non vale
D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d'aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare...
grattarsi
Vecchioni
dormivo sotto la tua mano
e il tempo
mi ha portato via qualcosa
qui da dentro,
come un piccolo ricordo
di quand'era mio
l'amore mio...
Sei così sempre tu
da togliermi il respiro,
e solo i sogni tuoi
son quelli buoni:
gli altri, i piccoli, i miei,
quelli che vivo,
sono biglietti persi
nei tuoi pantaloni:
chiudo gli occhi al riparo da te,
rincorro il tempo e scrivo;
e nonostante te
lo sento vivo
l'amore mio.
Ma non posso naufragare
nelle tue maree,
come una parola
dentro le tue idee,
questa notte è lunga, aiutami,
ci sono anch'io...
amore mio,
non so vivere, non voglio,
senza ricordare;
non so correre e nemmeno
forse camminare,
ma ho bisogno di trovarlo adesso
un posto mio,
il posto mio...
farà male, dovrai scegliere,
dovrai sparire,
insultarmi o consolarmi
prima di capire
che non sei soltanto tu,
ma sono anch'io
l'amore mio...
amore mio.
Due giornate fiorentine(Vecchioni)
E fu proprio mentre portavo due bicchieri
che mi dicesti: "Indovina chi è venuto ieri?"
Io chiesi: "Chi?", però sapevo di sapere,
e il primo amante in fondo è come il primo amore.
Pomeriggio: da solo in un po' troppa Toscana,
ho pensato: "Ma brava", vabbe', ho pensato: "Puttana",
poi che io non c'entravo e che eri stata felice
con chi non importa e la storia non dice.
Le mie tasche eran piene di varie ed eventuali
ma i tuoi giorni con me sono stati tutti uguali:
con lui eri Firenze, i monumenti, il cielo, il letto;
con me oggi una noia da sala d'aspetto.
E la sera per cena mi sono pure travestito,
per spiare quel gesto che ti avrebbe tradito;
ma il naso a palla e gli occhiali con la corda
mi segavano in due la parte che ricorda.
E sono esperimenti questi da non più tentare,
perché andando a svestirmi per tornar normale,
non seppi più che togliermi di vero e di finto
e confusi me stesso con la barba al mento:
come avevo confuso per giorni e giorni e giorni
il senso dei sorrisi e quello dei ritorni
senza aver capito che tu stavi cambiando
e gridavi da sola e poi stavi vivendo...
All'uomo della Chevron
che non aveva capito
ripetei sillabbando:
"Ho paura del lupo, paura
paura, paura del lupo".
E lui con la pompa in mano
e con il tappo nel guanto
come stesse nel mondo
a dar benzina soltanto
mi guardava stupito
chiedendomi: "Quanto?"
"Tanto che a Lodi non ci arrivo mai
si nasconde là dietro finché sto qui, ma poi
quello m'insegue fino a casa mia,
stia qui, mi faccia un pò di compagnia..."
E l'uomo della Chevron
che non aveva capito,
fece tre passi indietro,
non pulì neanche il vetro,
disse: "Mamma mi aspetta",
e fuggì nella notte.
E adesso che sto fermo e sento meglio il vento,
adesso che non ne parliamo più da tanto tempo
c'è tua madre che non sbaglia mai e la cena con gli amici
e a volte a far l'amore siamo quasi felici:
le mie tasche sono piene di varie ed eventuali
ma i miei giorni con te son quasi sempre uguali
e un giorno ti dirò: "Indovina chi è venuto?"
Ora son cresciuto: "Guarda, non è bello il mio lupo?"
Ma come è venuto carino il mio copiaincolla! 👍
Uomo , Finardi
Lei non lo sapeva ma aspettava un Uomo
Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono
Era tanto tempo che aspettava l'Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente
Che la fa sentire intelligente
Bella, porca ed elegante
Come se fosse nuda tra la gente
Ma pura e santa come un diamante
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
Per seppellirsi tutta nell'odore
Che le rimane addosso delle ore
Che non si vuole mai più lavare
Per non rischiare di dimenticare
Che le ricordi che sa amare
Un Uomo che sappia rassicurare
Che la faccia osare di sognarsi
Come non é mai riuscita ad immaginarsi
Un Uomo pieno di tramonti
D'istanti, di racconti e d'orizzonti
Che ti guarda e dice: "Cosa senti?"
Come se leggesse nei tuoi sentimenti
Un Uomo senza senso
Anche un po' fragile ma così intenso
Con quel suo odore di fumo denso
Di tabacco e vino e anche d'incenso
Impresentabile ai tuoi genitori
Così coerente anche negli errori
Proprio a te che fino all'altroieri
Ti controllavi anche nei desideri
Tu che vivevi nell'illusione
Di dominare ogni tua passione
Tu che disprezzavi la troppa emozione
Come nemica della Ragione
Non sei mai stata così rilassata
Così serena ed abbandonata
Così viva e così perduta
Come se ti fossi appena ritrovata
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
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Bella "riflessione/poesia", il titolo mi ha colpito molto. La morte dell'amore, cosa c'è di più triste. Nonostante tutto sono una romanticona.