Mer
31
Ott
2018
Il dramma di essere me
Fin da bambina vivevo in due mondi,con due vite separate,quella reale e il mio mondo personale ,la mia zona di comfort dove potevo mollare gli ormeggi ed essere ciò che realmente sono.Un mondo sicuro,senza ipocrisie.Ora ultimamente questo luogo ha preso il sopravvento,rimango sempre più spesso li',e guardo la realtà da un vetro,e la sento distante.Tutto mi passa davanti ma non mi tocca.Credevo fosse solo insoddisfazione,ma c è qualcosa di più profondo che mi sfugge.Tutto,anche il mio temporaneo stop alla carriera,mi impone di guardarmi dentro,e di rivedere cosa ero e cosa sono ora.Cosa posso dare e cosa vorrei ricevere .Questo è un viaggio doloroso,ma necessario.
9 commenti
Mi fa specie che tu lotta dica una cosa del genere... È proprio tipico dellarte raffigurare interprerare ed esprimere le multirealtà.
Lottascudo ci sono miriadi di realtà.Quando scrivo una poesia creo una microrealta'. Quando mi perdo nei miei pensieri modello realtà da buttar giu'sul foglio e le rendo tangibili
L'illusione dovrebbe essere diametralmente opposta alla realtà,non a ere corrispondenza.
Io sto parlando di un mondo che è parte di me ,del mio essere quello che sono
E aggiungo una frase di Virginia Wolf
Non c'è cancello,nessuna serratura ,nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.
ognuno di noi hai il suo percorsodi vita simile agli altri solo per lo scandire del tempo. Gioie, dolori, lutii, soddisfazioni e delusioni...ma come si diceva un po di tempo fa ... a guardarli sembrano dei copioni dai quali non si sfugge. Vengo rimescolati ed in ere diverse riproposti senza possibilità di esimersi. Lottiamo continuamente con quanto di bello ha l'essere umano, la nostra mente che spesso ci pone limiti e spesso vuole abbatterli.
Quando dici " due vite separate,quella reale e il mio mondo personale ,la mia zona di comfort dove potevo mollare gli ormeggi ed essere ciò che realmente sono.Un mondo sicuro,senza ipocrisie"
...allora sai chi sei...sai cosa vuoi, l'impossibiltà ad esserlo è.... la morale? il corretto socialmente? il rispetto dell'ipocrisia generale?
... cosa posso dare e cosa vorrei ricevere ....@Scarlet non ci è dato il lusso di fermarci e congelare il tempo per decidere, quello che oggi ci sta...domani non è più. Puoi dare la tua semplice complicatezza, puoi ricevere quello che la sorte ti riserva nonostante il tuo disperato sforzo di pilotarlo. Quello che in sintesi vorrei dirti è che forse dobbiamo solo accettare che siamo così...soggetti a sbagliare, ad essere deboli o forti, possiamo solo essere quanto più corretti è possibile nei confronti degli altri affinchè anche loro possano avere il modo di essere come sono.
Quindi vivi fuori da ciò che comunemente si intende reale e crei qualcosa che tocchi e rendi reale attraverso la scrittura..come una terapia per continuare a vivere in un mondo in cui ti senti estranea..anch'io sono una specie di sonnambula, avvolta da un ovatta che filtra le percezioni,le distorce,le modifica.scrivere in effetti aiuta.
Ma i figli di cui parlavi esistono?
Perché è quando hanno bisogno di te che sei quasi obbligata a mettere da parte questi pensieri. Ma forse mi sbaglio, ogni donna ha il suo viaggio da compiere e ogni valigia il suo contenuto unico e irripetibile!!!! E comunque se troviamo un equilibrio,se qualcosa ci fa stare bene, se non facciamo male a nessuno, dobbiamo amarci per quello che siamo e perdonare le nostre debolezze. Per me sei brava e con il tuo sfogo hai dato anche a me l occasione per queste riflessioni, che tendo a rimuovere,per paura,pigrizia, superficialità e immaturità.grazie.
Anonima, grazie mi hai capita a pieno!Molto probabilmente stiamo vivendo lo stesso "copione"😉.
Sì i figli ci sono,e cerco di tirarmi fuori per loro.Ma ultimamente mi sento risucchiare sempre più ...e la poesia,lo scrivere mi aiuta, perché posso riguardarmi in terza persona e riequilibrato .Grazie di cuore
Riequilibrarmi*
Sembro io. Vivo la tua stessa identica condizione. E ho pure la sgradevole sensazione, spesso, di non riuscire a far conoscere tutto di me, come se ci fosse un lato che resta nascosto e che io credo di esibire ma che invece agli altri non arriva e non lo percepiscono. Come se fossi blu e verde ma agli altri arrivasse solo il verde.
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Falso, esiste solo una realtà. Tu parli di illusione.