Gio
19
Lug
2018
Come lasciarla?
Per la prima volta nella mia vita mi trovo nella condizione di dover (o meglio, voler) lasciare io. E non so come fare. E sono giorni che rimando. Non so se sono semplicemente un codardo o se è reale e fondata la paura di farla soffrire a dismisura. Continuo a ripetermi i motivi per i quali questa decisione è giusta, nella speranza di raggiungere una convinzione invincibile. Certo, se lo dovrebbe un po’ aspettare, dato che è stata lei mesi fa a confessarmi che non riusciva più a fare l’amore con me, perchè non la intrigavo più, non la eccitavo più. È stata lei ad accettare senza battere ciglio l’idea che io potessi cambiare città per un nuovo lavoro, aggiungendo che lei, forse, avrebbe considerato l’ipotesi di raggiungermi solo dopo un annetto, dopo aver finito il suo ennesimo corso di specializzazione. Forse. Eppure l’altra settimana, quando, dopo sei mesi, mi ha cercato a letto e io l’ho respinta è sembrata sinceramente sorpresa e delusa. E ancora mi parla di vacanze insieme. E di accompagnarla a scegliere le nuove finestre per il suo studio. E io, invece, sono giorni che sogno il momento in cui lei avrà lasciato casa mia, in cui i rispettivi genitori se ne saranno fatti una ragione, in cui avrò riacquistato la mia completa e totale indipendenza. Ma sono giorni che non trovo il momento di partire col fatidico discorso, che rimando. Che non so proprio come introdurlo. Che ho paura che alle prime lacrime di lei, perchè sono sicuro che ci saranno, mi farà sopraffare dalla tenerezza e non riuscirò ad essere fermo e deciso.
Insomma: come si fa? Si dice chiaro e tondo che non la si ama più? Che non si vuole più condividere la propria vita con la sua? Si sottolinea tutto l’affetto che rimarrà per sempre? Si elencano tutti motivi per cui si è giunti a questa decisione?
A me mi hanno sempre liquidato scomparendo, oppure in discorsi rapidi, che trovavano facile sponda nel mio orgoglio. Ma non si trattava nemmeno di relazioni così importanti.
Non voglio lasciare porte aperte (l’abbiamo già fatto in passato). Voglio chiudere questa relazione di 15 anni e di 5/6 di convivenza.
Giuseppe
18 commenti
Giacomino, Scarricamela!
Giusé... Non fare il furbacchione, vorresti addossarle la causa della "separazione", nun se fa così, più trascini la cosa più la fai penosa, la frittata senza rompe le ova nun se po fa!
Se ho detto una stupidaggine (riguardo la furberia) scusami.
lasciante
io non sono bravo in queste cose. quando ho lasciato ho detto brutte parole e in seguito mi hanno odiato. si dovrebbe lasciarsi nella maniera più soft possibile ma rimandare fa danni enormi, e da quello ho creduto di leggere fra le righe del tuo sfogo mi pare che sia il caso di agire. dice bene gage: "la frittata senza rompe le ova nun se po fa!" [gage, questa te la rubo]
se aspetti le uova marciscono. fai del tuo meglio, ma mòviti.
Se le vuoi bene è normale che piangendo riesca ancora ad intenerirti. Sei proprio sicuro di non volerci più stare? In 15 anni di relazione di sicuro avrai sbagliato qualcosa anche tu. Essendo cresciuti insieme, potresti semplicemente parlarne, farle capire che sei arrivato alla frutta e ripartire fondando il il rapporto su nuove basi. Più facile a dirsi che a farsi, me ne rendo conto. Non ti sto sconsigliando di andare fino in fondo, è solo che il tuo procrastinare mi fa pensare che forse non è davvero questo ciò che vuoi. In caso tu voglia davvero chiudere, allora dovrai esserne davvero convinto al 100%, perché è scontato che lei pianga e possa provare a farti desistere. Dovrai essere fermo e deciso.
x mia esperienza
l'importante è cominciare il discorso e dare a lei la possibilità di "esprimersi" anche piangendo o in tutti i modi possibili. se non glielo permetterai ti odierà in futuro e potrebbe perseguitarti e crearti grossi problemi. sarà un lavoraccio (o forse no), ma se non lo porterai a termine ora, quello stesso "lavoraccio" si ripresenterà poi in termini diversi e forse peggiori.
Le cose lunghe diventano serpi.
Sfogante
Sono Giuseppe.
Allora, quando cerco di comprendere senza ipocrisia le ragioni del mio rimandare, purtroppo le individuo in....semplice codardia, incapacità di assumermi la responsabilità della decisione. Questo lo deduco da uno stupido pensiero che faccio spesso: se fosse lei a venire a dirmi ‘Senti, mi dispiace, mi sono innamorata di un altro uomo’, io sarei felice!
Quindi, niente, è solo questione di tirare fuori le palle.
E, Warzone, sono sicuro di voler chiudere al 100% (anche alla luce di quel mio pensiero che ho scritto sopra). Solo che, conoscendomi, ho il forte sospetto che non riuscirei a mantenere il punto di fronte alla sua disperazione. Col passare del tempo, sono sicuro che, anche lei, riflettendo, riconoscerebbe tutti i problemi che si sono accumulati negli ultimi mesi. Ma, sul momento, temo che le verrebbe a mancare la terra sotto i piedi e il solo pensiero mi devasta.
E poi in che clima vivremo i giorni seguenti? Insomma noi conviviamo, a lei servirebbero un bel po’ di giorni per organizzarsi......io già adesso sono giorni e giorni che mi sveglio alle 5 in preda all’agitazione...figurarsi in quella situazione. Chi ci è passato, come diavolo si riesce a gestirla?
Sai io credo che alcune ragazze riescano ad amare separando la questione fisica,quindi non mi stupirei se fossi in te del fatto che per lei vada tutto bene,rimarrà sicuramente sorpresa.Il problema fondamentale è che noi abbiamo bisogno di scopare.
Però se hai deciso devi essere glaciale e mollarla
Giuseppe
la tua volontà di liberarti è chiara... l'hai scritto. però non ce la fai. aiaiai [scusa...] hai parlato anche di genitori... tutta 1 gabbia che percepisci. non sei né ti senti libero. non sei il primo né l'ultimo. potrei parlare della mia sperienza in merito ma preferisco di no. fidati che ne so qualcosa. più in generale credo di aver individuato un possibile errore comune di noi uomini: quello di considerare la convivenza un po' troppo diversa dal matrimonio. cioè il matrimonio va male e allora per separarsi ci vogliono anni e soldi e lacrime e sangue, invece con la convivenza ci si saluta bye bye. no. non è così. anche da conviventi si fa fatica a sciogliere il legame. "E poi in che clima vivremo i giorni seguenti? Insomma noi conviviamo, a lei servirebbero un bel po’ di giorni per organizzarsi......io già adesso sono giorni e giorni che mi sveglio alle 5 in preda all’agitazione...figurarsi in quella situazione. Chi ci è passato, come diavolo si riesce a gestirla?" infatti... è un po' un casino ma l'alternativa qual'è? la sudditanza nei confronti di lei, del tuo ruolo di quasimarito (che potrebbe peggiorare in marito) ecc. le porte aperte le hai già lasciate in passato, vuoi lasciarla e non ci riesci, è un bel casino... se lei non è scema tutto questo l'ha capito e magari ti vuole così "x forza" - spinta dagli stereotipi culturali. forse ti considera un suo diritto, chissà... ma non mi sembra importante. se ci stai male con lei devi riuscire a lasciarla, sennò sei fottuto. punto. potresti cominciare col dire che le cose non funzionano. da lì il discorso andrebbe avanti. se non va avanti ricominci da capo, a oltranza. non vedo altro rimedio, comunque sentiamo che dicono gli altri.
Mi spiace solo non poterti aiutare molto di più, perché sono alla mia prima convivenza. Ma ricordo la sensazione che provavo prima di lasciare il mio ex. Un passo del genere, specie se fatto dopo anni, fa paura. Non essere troppo severo con te stesso per non esserci riuscito finora. Però prendi coraggio e fai il passo. E per gestire tutto... beh, un passo alla volta. è l'unica.
Ho appena lasciato il mio compagno con cui sono stata 7 anni quindi capisco la situazione. Non so darti consigli perché io in primis non credo di essere riuscita a spiegare come si deve i motivi della mia scelta. E' dura, anche quando sei convinto, perché una parte di te amerà sempre l'altra persona, per tutto quello che c'è stato e che c'è ancora. Preparati a sentirti accusare o rinfacciare determinati aspetti della vostra relazione: è normale, lei sarà arrabbiata e sconvolta, accettale anche se fanno male. Ci vorranno settimane, forse mesi, prima che tutti gli aspetti pratici siano messi a posto. in quel periodo sarete proabilmente costretti a parlarvi per vari motivi, ti sentirai ancorato al passato mentre una parte di te spinge per andare avanti. Insomma, sarei disonesta se non ti dicessi che ti aspetta un momento duro, ma la decisione è presa, non so quanto serva rimandare. Il solo consiglio che posso darti è di circondarti di persone che ti vogliono bene e che rispettano la tua scelta: avrai bisogno di qualcuno con cui parlare o anche solo passare il tempo nei momenti vuoti di solitudine.
Buona fortuna, hai tutta la mia solidarietà
Si dice chiaro e tondo che non la si ama più?
Si.
Che non si vuole più condividere la propria vita con la sua?
Si.
Si sottolinea tutto l’affetto che rimarrà per sempre?
Si.
Si elencano tutti motivi per cui si è giunti a questa decisione?
Si.
Io sarei per la schiettezza assoluta. Zero indorare la pillola.
Sul momento è pesante da digerire, ma, a lungo termine, è senza dubbio meglio.
Giuseppe, lo sfogante
Domani mattina lo farò.
Io non la amo più e non voglio condividere il resto della mia vita con lei.
Devo resistere alle sue lacrime. Fermo, deciso e chiaro.
Auguratemi in bocca al lupo. Grazie a tutti voi
In bocca al lupo!
In bocca al lupo, Giuseppe!
Facci sapere!
Giuseppe, lo sfogante
Allora, l’ho fatto. Mi sentivo sicuro, ma, come temevo, è stata via via più difficile. Più passavano minuti, con lunghi silenzi, lunghissimi, più aumentavano le sue lacrime. E di pari passo, sentivo dentro di me diminuire le mie certezze. Mi sembrava che scivolassero via, svanissero. Esteriormente sono riuscito a tenere duro. Ma quelle sue frasi ‘Tanti anni e tu te ne esci così, che vuoi buttare a monte tutto?’ ‘Non riesco a credere che non vuoi fare nemmeno un tentativo di ricostruire’ mi sono rimaste dentro. Ma devo ricordarmi anche tutti gli ultimi mesi in cui mi ripetevo continuamente che non ne potevo più. Che non ce la facevo più a vivere in coppia con lei. Che non avrei dovuto farmi impietosire da eventuali sue reazioni disperate.
La convivenza non aiuta. Nei prossimi giorni lei tornerà a chiedermi spiegazioni, un’altra possibilità e io ho paura di poter cedere.
Da una parte ho ben chiare tutte le migliaia (!) di volte in cui ultimamente sognavo di tornare da solo. Dall’altra vederla in quelle condizioni mi fa sentire uno stronzo.
Beh, un classico. Capisco che non dev’essere semplice...
Non c'è modo di farlo senza dolore. Non indorare la pillola, l'unica cosa che puoi fare è dirle chiaro e tondo che è finita. Le parole verranno fuori da sole, tranquillo.