Dom
02
Lug
2017
mia moglie รจ una bestia
salve convivo da due anni con questa bastarda pezzo di merda e ******ci tengo pure un figlio(l'unica cosa buona).A sta puttana di merda basta che c'è qualcosa che non gli sta bene e e subito inizia a gridare a trattarmi male,Per me è stato l'errore più grande della mia vita.Guardate vorrei morire una persona peggiore non l'ho mai conosciuta e non so perchè me ne sono innamorato.Ragazzi veramente sono disperato non so fino a quando resisterò ma credo che prima o poi la farò finita forse mi toglierò la vita non lo so ragazzi sono davvero disperato essere trattato male dalla persona che ami come un pecorone è la cosa più brutta che si possa subire.
State da soli divertitevi godetevi la vita non ci pensate mai a crearvi una famiglia trovate una donna come questa e vi siete rovinati l'esistenza.Io adesso vorrei solo morire.
43 commenti
non la reggi: allontanati da lei. è la prima cosa da fare. e l'omo vive.
ci tengo pure un figlio
ah capito
engioi
Nickk01 sei pessimo...
Cosa ci stai a fare ancora se la detesti? Vai via da quella casa! Con l'aiuto di un legale potrete poi discutere di vostro figlio e trovare un accordo.
Ma è sempre stata così? Non credo altrimenti non avresti progettato tutta la tua vita con una persona così mortificante... A meno che non sia una psicopatica davvero, le persone non diventano mostri senza un motivo...
@Ardua forse è così, ma forse anche il contrario. Sono pochi o non esistono affatto motivi che ci autorizzano a comportarci come mostri.
Non ho detto che esista una giustificazione. Nessuno è autorizzato a comportarsi come un mostro. C'è però da chiedersi, secondo me, che cosa è successo per farla diventare così. Ti faccio un esempio di una coppia che conosco, entrambi sui 45 anni. Ora, ascoltando solo il marito, loro due sembrano il ritratto di questo sfogo, con 2 figli. Se ascolti la moglie, vengono fuori gli scheletri del marito. Vengono fuori le attenzioni mancate, i torti, l'aiuto e il supporto che nel tempo sono venuti meno con i figli e in casa, lei sovraccarica ed esasperata. I vizietti di lui, gioco e strip club nonostante non navigano nell'oro. e tante altre cose. E dove sta la verità? Nel mezzo si dice.. E sai quante ne sento di queste storie? Allora tante volte giustifico la rabbia, ma non le esternazioni violente. Ma anche dove ci stanno penso sia normale, superata la soglia di sopportazione (che è personale) o si implode o si esplode..
Ardua, sono certo che esistano e siano diffusissimi situazioni come quella che hai descritto. E non esito a pensare che questo esasperi e porti le persone a volte (attenzione ho detto A volte, non è chiaro? lo ripeto: A VOLTE) a sbroccare e dare fuori di matto.
Altra cosa è quando questa modalità di rapportarsi squallificante e fuori dalle righe è costante. Quando ci si trova di fronte a questo modo di rapportarsi, non è più l'oggetto del contendere il problema. Si urla e si sbraita con la stessa intensità e gratuita volgarità per un piatto dimenticato nel lavandino o per legittimamente inveire su un'uscita a tirar tardi con gli amici con il figlio a casa con 40 di febbre.
Certo, il nostro amico che, in un contesto di sconosciuti, a freddo, qualifica la moglie come bastarda e puttana di merda non si presenta come la persona più adatta a superare un momento di contrasto (sono esasperato, dirà lui... eh e allora non ti lamentare).
Ma c'è un aspetto che proprio non posso accettare nella tua formulazione Ardua, quello mi fa andare il sangue alla testa. Se dici le persone non diventano mostri senza un motivo lasci intendere che lo scenario dei tuoi amici è il presupposto deterministicamente ricostruibile ogni qualvolta c'è una moglie che sclera. Ti prego, non da una persona intelligente come te!
Io non sono sposata, posso parlare solo di quello che vedo da esterna. Ho lavorato tanti anni con i bambini e sono stata dentro molte famiglie. Per quello che ho visto, dietro una moglie o un marito esasperati tanto da sbottare a qualunque virgola, c'è di solito una situazione di tensione che viene da dentro la coppia. Disattenzione e torti accumulati per lo più,tanto dalle mogli quanto dai mariti, per questo ho fatto l'esempio di questa coppia che conosco bene. Quando invece ho scritto che non si diventa mostri senza un motivo, lo intendevo in senso più ampio, infatti non ho specificato nulla. Che cosa è successo alla moglie (non alla coppia) per ridurla a un cerbero? Quali sono le sofferenze (fuori e dentro la coppia) che la portano ad essere sempre rabbiosa? Perché sfoga tutto sul marito? Il marito che significato ha acquisito per essere la vittima di una mortificazione costante? Dal tronde chi si sposa lo fa "nel bene e nel male", ma per stare insieme nel male suppongo sia necessario sapere il male qual'è. Non è sopportabile essere trattati così senza sapere il motivo. Per questo dicevo che c'è da ragionarci per lui e capire se lui stesso è parte di quel motivo o no. Sopratutto perché (e questo è interessante..) lui dice di voler morire, non di volerla lasciare! Quindi lui ho tanta l'impressione, che continuerà a subire..
Ardua, mi verrebbero duemila risposte in merito, ma non ne dirò nemmeno mezza perché non sono molto lucido in questo momento e rischio di dire qualcosa di spiacevole. Per me si tratta di una nota dolente adessso come adesso. Ho un quotidiano rapportarmi con musi lunghi, sclerate, accuse di narcisismo, insensiblità e via dicendo con il trito campionario di luoghi comuni sulla strafottenza dei mariti che non credo di meritare. Questo è il motivo della rabbia che mi ha suscitato il tuo commento, ma il problema è certamente mio, non tuo.
Sarà il tema di un mio sfogo a breve, magari ne riparliamo lì.
Con piacere. Comunque come dicevo, è tanto dalle mogli, quanto dai mariti. Non parlo di luoghi comuni. Il mio pensiero è quello di una ragazza più giovane di te, mai stata sposata. Io ho riportato ciò che ho visto dalla mia esperienza come esterna. Non è la verità assoluta quella che ho scritto, è solo la mia verità. Spero che tu possa stare meglio in un prossimo futuro.
Sì Ardua, lo davo per scontato. Del resto ho qualche problema a rapportarmi con le verità assolute ๐
allora per come la vedo io ci sono due soluzioni (in eraltà ce ne sarebbero tante ma quelle realizzabili nell'immeidato sono due)
1) trattala di conseguenza (da quello che scrivi e dalla rabbia che trasuda dal tuo sfogo, nonchè dall'ipotizzare un tuo suicidio, deduco che ti limiti a subire - dovresti reagire)
2) esistono una marea di libri c.d. di auto aiuto che parlano di come affrontare situazioni simili rapportandosi al mostro di turno in determinati modi al fine di arrivare ad un dialogo costruttivo e risolvere la questioen da adulti
ora per me il punto 2 sono un mucchio di cazzate, cmq fai te...escluderei cmq il giocarsi al vita di chiunque
Io credo che nickk01 sia l'unico che abbia dimostrato un po di comprensione per il dramma di chi ha scritto, lunico che ha capito, ed in un unica parola ha portato della semplice solidarietà, certo il consiglio che ha dato é orribile e abominevole, ma risponde ad una logica ferrea... Sopravvivere.
è un po di tempo (da un commento che fece oldjoe sul femminicidio in un altro post) che faccio caso ad un fenomeno curioso, una sorta di compensazione al clima di oppressione della donna ha subito (in alcuni casi continua a subire), se è una donna a scrivere della condizione di vessazione da parte del marito c'è solidarietà unanime ed incondizionata, se è un uomo a farlo, partono subito le dietrologie su cosa ha portato quella donna ad adottare un comportamento sgradevole nei confronti del coniuge, lo fanno tutti media gente comune, ovviamente io non ne sono immune, nell'ultimo caso di maschicidio salito alla luce della ribalta (strano, di solito non se ne parla, ) sui media è partita subito la disamina del perché una donna abbia ucciso il partner e di quali provocazione sia stata oggetto, per un uomo non si fa mai, un uomo è sempre colpevole se uccide (giusto!), una donna è sempre vittima anche se uccide (giusto?).
certo la proporzione tra maschicidi e femminicidi è 1:3 (secondo altri 1:2), ma sembra che la tendenza sia a livellarsi.
Scusate per lo spazio del post precedente, ho una tastiera del tablet pessima.
gagenore: lavoro presso un ente statale e ho accesso ai dati statistici ufficiali: gli omicidi e le violenze domestiche, sono pressochè pari tra uomo e donna. La costituzione italiana vieta le discriminazioni in base al sesso, ma il reato di femminicidio in pratica è una discriminazione sessuale, tanto piu che prima che fosse previsto come reato, c'erano le circostanze aggravanti (aver ucciso una persona fisicamente piu debole, ad es.). Io non credo che il mio consiglio sia abominevole, è soltanto l'evidenza dei fatti: se non sarà lui a far la prima mossa, sarà lei a tradirlo comunque e fargli pagare il mantenimento per se, il figlio e il nuovo compagno, sostenuta in questo dai tribunali italiani che sono ostaggi delle associazioni femministe. Fate qualche rierca in merito.
E' vero che quando è una donna a commettere violenza ad un uomo, ci si interroga su cosa l'ha portata a diventare in quel modo. Stessa cosa però dovrebbe essere quando la situazione è diversa! Quanti uomini hanno avuto il lume della ragione rovinato da una zoccola? Ho conosciuto una donna, anni fa, che oltre a me scoprii avere altri tre uomini in un raggio di 50 km l uno dall'altro. Non me ne è fregato nulla e l ho trattata per quello che era, ma: se al posto mio ci fosse stato uno un poco disturbato, un violento di natura, un delinquente?... Io credo che nessuno prende una coltellata per essere stato troppo bravo!
gagenore: lavoro presso un ente statale e ho accesso ai dati statistici ufficiali: gli omicidi e le violenze domestiche, sono pressochè pari tra uomo e donna. La costituzione italiana vieta le discriminazioni in base al sesso, ma il reato di femminicidio in pratica è una discriminazione sessuale, tanto piu che prima che fosse previsto come reato, c'erano le circostanze aggravanti (aver ucciso una persona fisicamente piu debole, ad es.). Io non credo che il mio consiglio sia abominevole, è soltanto l'evidenza dei fatti: se non sarà lui a far la prima mossa, sarà lei a tradirlo comunque e fargli pagare il mantenimento per se, il figlio e il nuovo compagno, sostenuta in questo dai tribunali italiani che sono ostaggi delle associazioni femministe. Fate qualche rierca in merito.
E' vero che quando è una donna a commettere violenza ad un uomo, ci si interroga su cosa l'ha portata a diventare in quel modo. Stessa cosa però dovrebbe essere quando la situazione è diversa! Quanti uomini hanno avuto il lume della ragione rovinato da una zoccola? Ho conosciuto una donna, anni fa, che oltre a me scoprii avere altri tre uomini in un raggio di 50 km l uno dall'altro. Non me ne è fregato nulla e l ho trattata per quello che era, ma: se al posto mio ci fosse stato uno un poco disturbato, un violento di natura, un delinquente?... Io credo che nessuno prende una coltellata per essere stato troppo bravo!
Applauso Gage: sottoscrivo in pieno. Ti segnalo, si parva licet, che anch'io avevo fatto riflessioni non distanti dalle tue. E' vero però che erano configurate più come elucubrazioni pistolotto-oriented che non come semplice messaggio di solidarietà, ma che ci vuoi fare, quello è carattere ;)
Buona giornata mitico
last but not least: a Pisa è stata condannata una mamma che ha ucciso la figlia massacrandola di botte: 10 anni! No comment
nickk01
ah ecco... il dato sulla statistica mi mancava... la parte che trovo abominevole è quando dici "... spingila a tradirti..." se partiamo dal fatto che nellintenzione nasceva come progetto di vita in comune, lepilogo è "ripugnante", lo sfogante soffre così tanto che ha pensato addirittura al suicidio.
ora che mi ha detto un po della tua vita, mi rendo conto che la mia è una battaglia persa, nel senso che la tua "buona" e "brava" dose di sofferenza te la sei beccata tutta, quindi pur non condividendo la modalità da te suggerita, capisco benissimo cosa ti porta ad essere così "duro".
errata corrige
nel mio primo post di oggi, la mancanza di un paio di virgole ha stravolto il mio pensiero chiedo scusa.
...lo fanno tutti media gente comune, ovviamente io non ne sono immune...
in realtà voleva essere:
...lo fanno tutti, media (inteso come mass media), gente comune, ovviamente io non ne sono immune...
E' buffo esiste sempre una sorta di indulgenza /solidarietà, talvolta di genere, talvolta di genere opposto nei confronti di chi ha sofferto e di chi soffre e, quindi adotta dei comportamenti discutibili giustificandoli con il male che si è dovuto sopportare. L'hai manifestata tu Gagenore, Nick, Ardua, tutti: persino io.
All'inizio del 900 tutte le nazioni hanno pensato di dedicare ampie parti del bilancio statale al riarmo al solo scopo di difendersi da possibili aggressioni di vicini che si ritenevano troppo minacciosi, e che naturalmente, a loro volta provvedevano a fare altrettanto per lo stesso identico motivo. E fu così che, difendendosi difendendosi, l'escalation ha innescato la Prima Guerra Mondiale
Si in effetti non capisco perchè ci si debba ostinare in molti casi a giustificare il sesso "debole", visto che tanto "debole" non lo è più da 50 anni almeno. Stesso vale per l'uomo per carità, mai abbassare la guardia sulle crudeltà dell'uomo. Oramai è più che lecito parlare di crudeltà degli INDIVIDUI in generale, a prescindere dal loro genere.
Ciò che ha scritto Coleridge nell'ultimo commento è sacrosanta verità: in un clima di tensione così alta (su entrambe i fronti) diventa pressochè impossibile attribuire "colpe" e responsabilità originarie, sarebbe come "prima l'uovo o la gallina?", la "colpa" muore fanciulla.
Esistono senza dubbio moltissime coppie infelici e situazioni in cui non si può parlare di "concorso di colpa" ed in cui le responsabilità oggettive di atteggiamenti a dir poco "intollerabili" non possono essere ricondotte al partner nemmeno cercandole col lanternino. Se un "soggetto", uomo o donna che sia, si porta dietro (o sviluppa o tira fuori nel tempo e per i fatti suoi) una qualsiasi patologia o sociopatia..beh..a mio avviso non si può incolpare il partner solo perchè magari non sa gestire la situazione o perchè era convinto di aver scelto un'altro tipo di persona o perchè non è in grado di gestire tale "cambiamento" (specie se si sente colpevolizzato o ne subisce le dirette conseguenze). In tali casi la responsabilità primaria è fuori discussione.
Ma come dice Ardua non possiamo sapere se si tratta di un caso o dell'altro.
Interrogarsi sulle proprie eventuali responsabilità è sempre positivo, anche minime, anche verso se stessi (tipo: mi sto costringendo "per quieto vivere" a sopportare, quindi somatizzo e di conseguenza amplifico la situazione in qualche modo?). Incolparsi a prescindere e condannarsi quello no, non mi pare corretto.
Tantomeno pensare al suicidio ...e ancora meno arrivare al punto di togliere la vita a moglie (addirittura ai figli!) e poi a se stessi, perchè mio caro sfogante ci si arriva proprio per quella via..dunque per favore evitiamo certi discorsi che mi si accappona la pelle. Le soluzioni ESISTONO e togliere la vita a se stessi o altri NON è affatto una soluzione..è pura e semplice dimostrazione di codardia e di vigliaccheria disumane!
Pensate al super classico dei classici: uno dei due partner che "si abbandona e si lascia andare" poco dopo il matrimonio o non appena comprende che l'altro/a è innamorato/a perso/a.
Tra questi c'è chi si sfonda di cibo, chi si trascura, chi smette di darla, chi smette di darlo, chi rivela atteggiamenti e tremendi scheletri nell'armadio fino a quel momento invisibili ed insospettabili ...etc etc
Bon, ammesso e non concesso che tale "svaccamento" non sia dipeso affatto dall'altra persona [se non per il fatto che ha garantito troppa sicurezza al partner ..e quindi l'ha involontariamente viziato/a] ditemi voi che grande colpa imperdonabile, quale responsabilità oggettiva possa aver avuto una/un povero/a cristo/a in tale situazione.
Tu ami la persona che lei era un tempo. Non essere troppo attaccato al passato e, volta pagina. Sarà dura, forse, ma ne sarà valsa la pena. Vivere con una cosi, fa male alla tua dignità.
Coleridge
"esiste una sorta di indulgenza... Nei confronti di chi ha sofferto e di chi soffre e adotta dei comportamenti discutibili giustificandoli con il male che si è dovuto sopportare"
No, giustificare comportamenti del genere non é possibile e io non li ho giustificati. Ma provare a comprendere il perché esistono mi sembra il minimo quando si parla del proprio compagno/a marito/moglie. E mi sembra pure il minimo chiedersi se questi comportamenti sono scaturiti per motivi che non ci riguardano o forse siamo anche noi facenti parte dei motivi. In generale.. Ma ognuno ha la sua storia..
@Ardua ho il sospetto che partendo da diversi orientamenti stiamo dicendo la stessa cosa. C'è solo una differenza di approccio, tu parli di una sola verità che sta nel mezzo tra due mezze bugie. Io parlo di due verità ognuna delle due legittima e congruente. Tutti hanno i loro buoni motivi per sentirsi insoddisfatti, traditi, trascurati, vessati. Il punto banale è che fino a quando ci si comporterà male in nome di un torto subito o di un senso di frustrazione si metteranno in atto, nei confronti dell'altro, quelle stesse azioni che hanno portato noi a reagire così. E lo stesso avverrà al contrario in un circolo vizioso infinito.
Quindi certo che sono d'accordo sul provare a comprendere. Comprendere è importante, a mio parere, ma non è la parola magica. Migliore di questa secondo me è superare. E poi non perdonare bensì ancora di più: dimenticare, rifuggire dalla continua celebrazione dei torti subiti: è questa l'unica strada che due persone mature dovrebbero intraprendere per cercare di essere felici
Libro di geremia, capitolo 31, verso 34
34 Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
Chi riesce a dimendicare evoca la scintilla del divino in ognuno di noi, a prescindere se credi o no.
Ben detto cole... Mi inchino...
Eppure cole, secondo me, dimenticare è impossibile. Io resterei sul "perdonare". La parola stessa "per dono" è magica...
Orpolina Gage, l'antico testamento! ๐ฒ
Ok volo giusto un pelino più in basso e suggerisco quella che secondo me è la vera autentica soluzione a tutti i nostri mali: https://www.youtube.com/watch?v=d7EGcGVw93U
Ad ogni modo, per restare sull'argomento, trovo che la violenza nei riguardi del genere maschile (concordo con te e Gage), sia più subdola, perché non "accettata" socialmente.
Sfogante, mi dispiace tanto per te, ed immagino la rabbia, con te stesso in primis, per la scelta fatta a suo tempo. Ma vedrai, passerà, col tempo riuscirai a vedere il tutto con maggiore lucidità. E ricorda che, quantomeno, ti ha lasciato ciò che di più prezioso non esiste. Mi raccomando, fa che il piccoletto possa soffrire il meno possibile!
Orpolina... esiste! ๐
Confusa, parlavo di noi uomini. Lo so che voi donne siete costituzionalmente incapaci di dimenticare ๐
A parte gli scherzi la distinzione semantica è sottile ma, sospetto, cruciale. La magia tu la leghi all'atto volontrio di fare un dono. Mi spingo in un'interpretazoine che forse forza il tuo pensiero, ma in caso interverrai. Tu forse attribuisci al perdonare una connotazione attiva che la nobilita rispetto al dimenticare. Se dimentichi è facile soprassedere, dirai tu. Al contrario se ricordi ogni volta e ogni volta decidi di soprassedere e come se ogni volta rinnovassi questo desiderio di andare oltre.
Può essere. Eppure io sospetto che l'atto volontario di dimenticare abbia una sfumatura ancora più significativa. Se io ricordo e perdono, c'è sempre quell'attimo che mi fa incazzare e che poi decido di superare. Il dimenticare significa relegare un'episodio un torto ad un'altra vita, un'altra dimensione a un bagaglio di cose vechchi che si decide di abbandonare al prorio insulso destino. Per sempre
Orpolina lo diceva mago merlotto.
Cole, hai decodificato egregiamente. Il dono è gratis, è qualcosa che diamo ad un altro diverso da noi (nei nostri confronti trovo sia ben io difficile), senza aspettarci un ritorno. E, se perdono c'è, al ricordo non si abbina più la rabbia.
Ora, siccome io, oltre ad essere notoriamente confusa, sono moooolto curiosa, mi spieghi come si fa a dimenticare? Nel senso di cancellare un ricordo...
@Confusa La stessa domanda me la fece lo zio Gage quando avevo cominciato a scrivere da queste parti. Non è cancellare un ricordo ma disinnescare tutto ciò che lo connota come doloroso o fastidioso. Il tempo è il miglior medico e poi basta un minimo di saggezza da parte nostra. Quella saggezza che ci fa tenere le mani aperte facendo scorrere via l'acqua senza cedere alla tentazione di raccoglierle a coppa o di deviarne il corso naturale.
E perché a me lo zio piace un sacco, e lo leggo sempre (e dico sempre) con piacere!
Quindi, cole mio, sarebbe come "reinventarlo" in qualche modo... così posso comprendere. E ci sta. Ma il risultato ultimo di questo difficilissimo processo qual è, se non il perdono?
Una donna diventa buona solo 3 giorni dopo che è morta.
dopo 3 giorni perchè resuscita?
Eh si quando si perdona si ama... se poi non corrisponde beh... tanti saludos
noto con piacere che la discussione è andata avanti con citazioni bibliche e nuove teorie filosofiche sul perdono
tornando al concreto però, e prendo spunto dal commento di Confusissima alle 17:01 del 04-07-2017 (cosi è contenta che la leggo :P) la tua sofferenza oltre che dall'essere trattato in modo non rispettoso (edulcoro un pò il concetto) derivi dal fatto che ti senti imprigionato
il punto è,e qui integro il precedente commento, tu hai il potrere di risolvere la questione in maniera defiitiva nel senso mandala a cagari vai via di casa o cacciala oin alternativa come dicevo rendile la vita impossibile (e qui riprendo nickk)
vabbe magari non ho scritto nulla di nuovo ma vabbe...niente
solo che ho vissuto una situazione simile (lei stronza io innamorato intendo) per fortuna la mia è finita più che bene (per me) nel senso che ho aperto gli occhi e mi sono reso conto di quanto poco valesse, di quanto amassi l'idea che avevo di lei e non lei realmente, in più ho avuto la mia pubblica vendetta il che devo dire è stato piuttosto terapeutico.
In conclusione buona fortuna
No Tom, così non va bene! Cioè, mi menzioni pure?! Mi prenderà un infarto di 'sto passo! :P
@Confusissima cara, no direi che fino a questo punto distinguere diventa sofistico. O meglio, diciamo che grosso modo parliamo della stessa cosa, della stessa intenzione.
Ognuno credo che poi abbia una sua modalità o una sua strategia per superare un contrasto o un problema che, al contrario, una parte di noi vorrebbe sempre appendere sulla pubblica piazza a eterno monito e opportuno omaggio al vittimismo che alberga in ognuno di noi.
Quindi da un certo punto in poi mi fermo con le distinzioni e trovo comunque lodevole la disposizione d'animo.
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

sono cose che capitano, anche la mia era un mostro. Sopporta, spingila a tradirti (se gia non lo fa) e chiedi la separazione con addebito e colpa ai sensi l 54/2006, chiedendo l'affido del figlio e della casa coniugale, cosi se vuole mangiare dovra lavorare, e non fare come tutte le zoccole che prima cornificano i mariti, poi gli prosciugano il conto. esiste una legge, facciamola rispettare.