Sab

27

Ago

2011

Non posso lamentarmi di me stessa

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Non posso lamentarmi di me stessa, so di avere le carte giuste, dall'aspetto al cervello. Eppure lo faccio, senza aver ancora individuato se si tratta di civetteria o vera mancanza di autostima. Di sicuro mi sono convinta delle mie lamentele, non riesco mai ad essere soddisfatta, a scegliere, a valorizzarmi, ad aver fiducia in me stessa. Ho sfiorato autolesionismo, disturbi alimentari, ossessioni varie. Senza mai abbandonarmi del tutto a queste evasioni, o per intelligenza, o perchè non si trattava di altro che di capricci, o perchè trascinata per i capelli da una famiglia presente. I miei lo hanno sempre detestato, perchè ho iniziato a manifestare disagi da quando sto con lui. Vero, ma ho iniziato l'adolescenza, con lui. Lui è intelligente, serio, molto innamorato, soprattutto molto complessato. Millanta sicurezza e vive nel timore del giudizio altrui, che manifesta con paranoie inimmaginabili, gelosia estrema, un carattere torbido, alimentato dal suo tenersi tutto dentro. Ci ha legati più la parte morbosa-patologica che l'amore, in passato. Ricatti, confronti. Ci siamo isolati dal resto del mondo. Ho perso le amicizie, e me stessa. Quando qualcuno ci provava, anche se ero interessata, non ho mai avuto il coraggio di staccarmi. Qualche mese fa ho detto basta. Ho avuto la sensazione dolorosa che credo si provi quando ti si aprono i polmoni da neonato. Ho rispolverato amicizie, scoperto ciò che mi dà piacere, sentito il bisogno di sano, frequentato un ragazzo che ha tutte le caratteristiche che mi sono sempre mancate. Mai completamente serena, perchè è ovvio mi mancasse dopo tanti anni insieme, e poi perchè lui ha reagito facendosi parecchio male, e dicendo come "ricatto" che avrebbe smesso se avessi accettato di sentirlo qualche volta. Mi ha detto e spergiurato di essere cambiato, di aver capito che stavamo coltivando il lato torbido, di potermi dare la spensieratezza che cercavo, ora. So che le persone non cambiano, ma mi mancava. E pian piano ha ri-stretto la presa, e io ho lasciato fare, perchè per quanto malato, con lui avevo un equilibrio che adesso avrei dovuto costruire da zero e da sola. Ho spiegato la situazione al ragazzo con cui mi sono vista, sono tornata con l'ex. Ora lui è geloso della fiamma di questi mesi, vuole saper tutto, fa confronti. Siamo, nel giro di un mese, passati dall'euforia del ritorno alle prime liti. Ho paura. Paura a lasciarmi andare, paura che torni come prima e che questa volta io non sappia più staccarmi. E mentre soffoco nelle mie paure, mi viene la nostalgia della leggerezza del rapporto di questi mesi, la quasi speranza e illusione di potermici rifugiare di nuovo, la consapevolezza che non potrei fare un gesto simile al mio "ex-ex". Non capisco se il problema sia solo che sono un'eterna e lamentosa infelice, e questa ipotesi mi fa dire "lascia le cose come sono, tanto non saresti serena comunque, perderesti solo certezze", oppure che sono una vigliacca che non sa reggersi da sola e si appoggia a chi più degli altri la trova insostituibile. Non so cosa fare, nè interpretare cosa voglio. Se in questi mesi l'altro rapporto non è decollato e io sono tornata con l'ex, qualcosa vorrà dire no? Non credo possa decollare al secondo tentativo.. (so di non essere la vittima, perchè sono sempre stata io a decidere le sorti della storia, e dei vari rapporti. Ora, e in passato)

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