Sab
23
Lug
2011
La mia relazione con uomo sposato
La prima volta che ho iniziato una storia con lui avevo 22 anni. Soffrivo di disturbo bipolare e crisi d'ansia. Ero una studentessa svogliata, infelice e demotivata. L'ho incontrato ad una festa e ci ho fatto l'amore senza nemmeno sapere come si chiamasse. Più tardi ho saputo il suo nome (lo chiamerò Sean) e anche che frequentavamo la stessa università. Abbiamo cominciato una relazione basata unicamente sul sesso; gliel'avevo proposto io. Sean aveva già una ragazza e io.. io ero terribilmente sola e mi annoiavo e vederlo mi portava via per un attimo dalla mia monotonia, e non volevo legami: nella mia situazione non trovavo la forza e l'impegno di iniziare una storia. Quindi misi subito le carte in tavola fin dall'inizio. Il sesso con Sean era più che piacevole, eravamo complementari: lui riusciva a soddisfarmi completamente. Andò a finire che ci vedevamo tutti i giorni, passavamo le notti insieme. Ne ero dipendente, non ne avevo mai abbastanza. Per lui era uguale: ormai non vedeva mai la sua ragazza (pur continuando a restarci insieme), mentre con me passava le giornate. Ma il bisogno di lui era troppo forte e mi spaventava. Stavo bene quando lui era con me ma poi il dover affrontare di nuovo la realtà mi uccideva. Cominciai pure ad essere gelosa di lui e quindi senza tanti complimenti troncai la relazione.
Nel corso di quell'anno lui mi cercò più volte... soltanto una volta quasi cedetti.
Poi io interruppi l'università per un periodo, lasciai la città e mi trovai un lavoro. lui non ne sapeva nulla e mi cercò ancora una volta. Gli dissi che me n'ero andata e questo lo fece desistere.
L'anno dopo seppi che, dopo essersi laureato, si era sposato. La cosa mi fece un po' d'effetto, ma poi non ci pensai più di tanto. Fino a quest'anno: avevo superato i miei problemi e avevo ricominciato gradualmente l'università, ma intanto erano passati quattro lunghi anni. Sean si rifece sentire. caso volle che abitavamo ancora nella stessa città, anzi pure nello stesso quartiere. Mi chiese di prenderci un caffè insieme e ci trovammo a ricordare i nostri attimi insieme; mi disse che non li aveva dimenticati e che ricordava la nostra relazione con piacere. Ammisi che per me era lo stesso; in quel periodo mi vedevo con qualcuno sì, ma erano persone che non mi soddisfavamo. stavo bene ma mi annoiavo. Avevo bisogno di trasgredire. Lui era come me, vivevamo il sesso nello stesso modo; non ne avevamo mai abbastanza. Alcuni uomini mi trovano troppo impetuosa a letto, alcuni si spaventavamo persino. Ma Sean lo era persino più di me; non c'erano inibizioni; venivamo accontentati in ogni nostra perversione.
Per questo rifiutarlo mi costava molto. Comunque passarono un po' di mesi. Fino a ieri: l'ho rivisto ed è stato come se questi anni non fossero mai passati. Ma lui è sposato e con un figlio a carico, una carriera già brillantemente avviata, una casa, soldi. Questi anni lo hanno cambiato in tutto: fuorchè nel rapporto con me. Sono stata a letto con un uomo sposato: non è niente di sconvolgente, chissà quante volte capita a chiunque. Ma dovevo confessarlo: vederlo mi ha provocato una tale inquietudine e ha risvegliato una tale passione che non credo riuscirò a gestire anche se devo.
1 commento
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

alla tua etÃ
22 anni...si è cosi piccole, naif, creduole, tontolone, imbranate...si pensa all'amore, quello con la A maiuscola e spesso si casca con un uomo sposato con prole. E si combinano guai, si rovinano famiglie, ma il tempo passa e magari l'amore con la A maiuscola è passato e non torna più. Che dire...ragiona prima di pensare alla passione pura perchè quella brucia e non ti lascia niente se non amarezza e tristezza e ci sono donne che a 40 anni ancora sono cosi, continuano a vivere a metà soffrendo masochisticamente per uomini già impegnati che la loro famiglia se la sono già costruita. Pensa ad essere onesta e sincera con te stessa, di uomini liberi in gamba ce ne sono tantissimi, perchè si pensa di non potersi controllare ? Ma chi è che ci controlla? Noi o il nostro ego, che passa sopra famiglie, bambini e moralità? Ma oggi esiste ancora un po' di rispetto per chi non conosciamo o cè solo questo schifoso menefreghismo?