Lun
09
Ott
2017
La signora russa dell'ultimo piano
La vita di coppia dei miei genitori non è affar mio. Facciano quel che più loro aggrada, non mi interessa e non mi deve interessare.
So che mia madre non ama più mio padre e che non ha piantato tutto perché ci sono io. Sono scelte, immagino.
So che mio padre tradisce mia madre, ma la cosa non mi stupisce perchè "un uomo che non ha donne va a troie, diciamocelo" (cit. lui, letterale, di qualche anno fa). "Tradisce" è una parola grossa, poi, dato che le cose stanno così.
Io, probabilmente, dal punto di vista di mio padre sono la figlia stronza, e lei la moglie frigida o quel che è. Non riesco ad aprirci un dialogo. Stronza io, evidentemente, ma giuro che ci ho provato. Non ci sono mai riuscita, siamo su pianeti diversi e non mi ascolta: mi interrompe, e parte per la tangente senza aver ascoltato la mia frase fino in fondo. Non ci riesco proprio. Anche perché sono la bambina stupida che vive tra le nuvole e non sa com'è il mondo vero e che rimane tra le sue fantasie, a quanto pare.
"Vorrei sapere in che mondo vive, questo mondo di fantasia, questo mondo che non esiste.. Altrove dal mondo vero, boh, chissà cosa pensa di com'è il mondo.", ha detto lui oggi, ed è andato avanti su questa linea. Magari vivessi altrove che qui, papà, magari potessi scappare dalla realtà.
In qualsiasi caso oggi, uscendo sul balcone, ho trovato un foglietto con scritto un nome ed un numero di telefono. Nome femminile, dell'est. Due più due. E insomma, vabbè, non mi stupisco e non mi tocca particolarmente. In realtà non mi tange minimamente.
Poggiato dietro le sbarre della finestra che dà sul succitato balcone. Dettaglio importante. Perché lui non sa mentire. Con nonchalance, quando torna dal supermercato, gli dico: la carta fuori si rovina, non lasciarla lì o si sciupa. Beccato subito, risponde troppo velocemente. Quale carta? Un biglietto che c'è lì. Che biglietto? Boh, un biglietto.
"Sarà caduto alla (inquilina russa dell'ultimo piano)".
Attenzione: io non ho detto che era un nome dell'est. Bam. Ed il foglietto era dietro le sbarre. Inoltre, la signora russa abita sull'altro lato del condominio.
Dai, papà. Mi consideri una bambina imbecille, ok, però un minimo di organizzazione ti serve.
Come ho già detto, non mi interessa di cosa fa o non fa, in casa come altrove; l'unico motivo per cui ho detto qualcosa è che se mia madre esce sul balcone e lo vede la faccenda diventa spiacevole. Foglietto rosa brillante, eh. Post-it.
Insomma, se vai a troie fallo con discrezione, pà. Non giudico, sul serio. È praticamente ovvio. Fatti vostri, di certo non "vado dalla mamma a dire che il papà le fa le corna". Ma un velo di cortese ipocrisia ci sta sempre bene, in questi casi.
Insomma, sbattere (anche se per sbaglio) la cosa in faccia a mia madre è lo step successivo. Eddai.
3 commenti
Per me è stato devastante
Invidio il tuo sangue freddo, cinerea.
Ma se questo bigliettino fosse stato di un'italiana avresti scritto questo post? Se tuo padre va con altre donne non saranno mica sempre le straniere no? Non capisco...
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🎶Con la donna dell'Est
Per tre soldi
Un paparino un bel giorno chiavó
🎶E venne la figlia
Che trovò il biglietto
Col numeretto che il padre chiamò 🎶
🎶Alla donna dell'est
Per del tempo
Il suo cliente sbadato mancò 🎶