Ven
28
Lug
2017
Trascurare se stessi e gli altri
Mi chiedo come possa un uomo intelligente e colto, preparato e con grandi potenzialità ad arrivare ai 50 anni trascurato ed appesantito al limite all'inverosimile ( pesa 113 chili per 183 cm) senza avere attenzione per la pulizia e la cura del suo aspetto nonostante ricopra un ruolo di responsabilità in un azienda. Mi chiedo come si possa NON ridere mai, non entusiasmarsi mai, non eccitati mai. Vivere una vita in pantofole, senza amici, senza una uscita o un cinema o senza essere curioso della sessualità, anzi, quasi respingendola, costringendo la compagna (più giovane) ad una vita senza passione e a credere che "o questo o sei una putt.." perché certe cose non si dicono, non si fanno..tranne che tu non sia una poco di buono. É quindi "chiudi le gambe quando stai a letto con me, non devi asimare, devi stare zitta, non devi pretendere di essere accarezzata li...non si fa!".
Mi chiedo come possa lei, che aveva una sensualità innata e la fortuna di essere libera da pregiudizi e freni e senza complessi, aver accettato tutto questo per anni, senza lamentarsi o chiedere di più, senza vivere il suo modo di essere (normale) nel nome di un rapporto castrante che l'ha resa arida e ormai impossibilitata a tornare indietro. ...o almeno lei crede cosi.
Mi chiedo come possa lei aver accettato le mancate risposte di lui quando lei, facendosi coraggio,gli chiedeva amore e tenerezza e abbracci e carezze e piacere ...come si fa sempre in un rapporto a due.
Si può tornare a vivere le proprie pulsioni dopo tanto tempo? È come farlo quando l'unico uomo che desideri non ti vede? Come mediare tra il diktat di un cuore arido e la passionalità di una persona normalmente sana? Come fare se si vuole coerentemente portare avanti una famiglia?
22 commenti
Perché? Depressione. Non mi sembra di dover argomentare, lui ha tutti i sintomi; ciò non toglie che magari sia anche una grandissima testa di ca**o (vedi le idee bigotte sul sesso), probabilmente le due cose coesistono. Tu in quanto compagna puoi spronarlo ad andare da un medico o, se si rifiuta di cambiare, lasciarlo e pensare a te stessa, alla tua felicità.
ma e' sempre stato cosi'?
Non cosi
Non così marcatamente ma si. La differenza è che all'inizio lui mi diceva che sarebbe cambiato. Adesso nemmeno quello.
Ho provato a dirgli diverse volte di fare qualcosa per migliorare le cose. L'ultima volta è stato a Natale. Gli ho scritto una lettera in cui gli chiedevo di sforzarsi, confermandigli che non preferirei mai nessun altro a lui. Gli ho descritto con delicatezza tutte le cose che mi sembravano mancare nella nostra relazione, anche dal punto di vista fisico ed affettivo. Ha letto e chiuso la lettera. Non è cambiato niente se non che mi sia sentita sporca e in colpa per un bel Po. Adesso è qualche mese che non ne parlo più. Sto cercando di accettare e rassegnarmi. Questo però mi rende tutto più difficile perché non riesco più a lasciarmi andare nemmeno quelle rare volte che mi sta accanto perché mi sento giudicata e perché so che tanto vado incontro all'ennesima delusione
la depressione spiega la trascuratezza. x il resto è banalmente un cretino.
perché ci stai? non è sano accettare una situazione del genere. se l'accetti c'è qualcosa che non va in te, altrimenti perché? dammi una motivazione seria. difficile trovarla.
da montelupo si vede capraia.
Dueassi ascolta Oldjoe , non accettare questa situazione , se non ti va non ti concedere , dovrebbe cedere , se non lo facesse ... beh allora da Montelupo si vede Capraio
Dueassi, quanti anni hai? Perché l'approccio alla questione cambierebbe a seconda della tua età.
Ma che minchi vuol dire "da montelupo si vede Capraia" ? Maledetti toscanacci!
W la toscana
In ogni caso reggo perché abbiamo una figlia disabile. I terapisti dicono che é vietato sottoporla a qualsivoglia turbativa. Lei adora il padre.
Io ormai ne ho 42. Lui parecchi di più.
Situazione delicata dunque.
Difficile conciliare il tuo interesse con quello di tua figlia. Difficile conciliare il tuo diritto alla felicità con l'esigenza di non turbare delicati equilibri familiari. Poi qui siamo alla base dei bisogni primari, sesso e affettività, che vengono negati e disattesi. La soluzione per salvare capra e cavoli ci sarebbe pure, però non so se ti vada di saperla.
Soldatojoker
e quale sarebbe? sono curioso.
non sapevo della figlia disabile. è un impedimento serio a lasciarlo, altrimenti non ci sarebbe stato motivo di sopportare questa situazione. chi lo fa senza impedimenti non lo compatisco proprio.
comunque, io, se fossi una donna e dovessi per forza stare con un uomo, se mi rompesse le ovaie lo picchio. e se non fa il suo dovere ne trovo un altro fuori casa.
Le ovaie!
Sto morendo dal ridere! Purtroppo, per la più banale legge della psicosomatica, si sono davvero rotte anzitempo: in menopausa a 38 anni...il mio medico mi ha detto che si sono rotte perché nessuno le considera...si sono suicidate!!!!
Soldato, so bene a cosa fai riferimento. Io però non so se sia alla mia portata una "soluzione " come quella che pensi tu.
Io vorrei stare bene con lui. Cioè non ho mai pensato ad altre soluzioni. Dispiace a me forse più che a lui.
Dueassi
ho italianizzato un'espressione spagnola.
Davvero!?
Me la scrivi in spagnolo???
Vedi, e te lo dico per esperienza personale, lui non cambierà. L'ho scritto tante volte ormai, la carica erotica , se uno non l'ha, nessun dialogo può farla venire. Tu sprechi le tue energie e il tuo tempo nel cercare di fargli capire cose che a lui non interessano. Lui ha altri pensieri in cui tu e i tuoi "bisogni" non sono contemplati.
Se non vuoi farti un amante, non ti resta che metterti l'anima in pace e trovarti degli interessi al di fuori di lui, sport adrenalinici per esempio, che sono un ottimo surrogato del sesso.
Io sarei un po' meno pessimista di Soldato: le persone cambiano e la carica erotica varia nel tempo e al cambiare delle circostanze, non è quella che ci ha elargito il Signore alla nostra nascita. Però concordo con lui per tutto il resto.
Il dialogo è il modo più superficiale e meno efficace di risolvere questi problemi. Tutti noi mettiamo in atto delle strategie silenziose, anche inconsapevolemente, per trarre il massimo del vantaggio e del benessere da una situazione e non sarà un discorsetto, per quanto appassionaato, a farci cambiare. Quello che non fanno mille parole, lo fa un silenzio, un sorriso distante, un assenza, un sospetto. Non si cambia per altruismo, ma solo per necessità. Ne ho parlato in un mio sfogo abbastanza cervellotico, si chiama L'omeostato di Ashby, se proprio hai del tempo che ti avanza.
Nel tuo caso mi sembra che con tuo marito ci sia una diversità di apporoccio al sesso poco conciliabile. Detto questo tu devi comunque riprenderti la tua vita e riacquistare il tuo equilibrio, ne gioveranno tutti, a partire da tua figlia (a proposito, immagino si tratti di una disabilità non fisica o, comunque, non esclusivamente fisica, altrimenti non riuscirei a capire la poszione dei terapeuti). Se riuscirai a ottenere questo per te non è escluso che tuo marito capisca che deve darsi una mossa, ma non devi minacciare, devi fare. Quindi alla fine concordo con Soldato e gli altri. Hai bisogno di, un amante, di un flirt, o, comunque, di indirizzare le tue pulsioni sessuali verso qualcuno che le possa capirle, corrisponderle e, magari, soddisfarle. E' un bisogno primario, ne va del tuo equilibrio e quindi, paradossalmente, anche di quello familiare.
Quello che non fanno mille parole, lo fa un silenzio, un sorriso distante, un assenza, un sospetto. Non si cambia per altruismo, ma solo per necessità. Ne ho parlato in un mio libro "Introduzione alla psicanalisi e al gioco professionale delle bocce" - MontaTori, 1998
LOL
Dueassi - the spanish words
rompere non è usato
comunque le varie espressioni di quel tipo cambiano a seconda del soggetto. se è maschile o femminile.
immaginiamo che un uomo voglia dire faccio quello che mi pare, se vuole rafforzare dirà
hago lo que me sale del pito oppure hago lo que me sale de la polla (equivalenti)
traduzione ita, letterale= faccio quello che mi esce dal ca*zo.
una donna dirà hago lo que me sale del coño oppure lo que me sale de los ovarios
cioè faccio quello che mi esce dalla fi*a oppure quello che mi esce dalle ovaie.
le espressioni di questo tipo sono tante. per esempio se una donna si sente sola potrebbe dire, nel bel mezzo di un discorso yo, sola con mis ovarios...
PS: precisazione
quello che mi esce da... o quello che mi viene da... - è uguale
Coleridge
scusa, non ho resistito... era anche un discorso serio il tuo. non lo farò più...
che poi il libro non lo trovo. mi servirebbe l'ISBN.
Non lo trovi perché il titolo esatto è ... gioco professionale con le bocce.
Volgarità a parte, mi hai toccato duro nella mia autoreferenzialità: non lo fare mai più: 🤓😜
Donna insoddisfatta del marito = le api sul miele.
scusa cavo. davvevo. tvanquillo mi favò pevdonave.
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