Ven

18

Mar

2016

Quello che vorrei dirti e che non ti dirò mai

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Sono ore che vago su internet cercando di capire cosa cazzo fare. Ma la verità è che non riesco a distrarmi. La verità è che stasera vorrei dirti tante cose, e so che quando ti vedrò resterò muta, in silenzio come sempre. So che sarai all'appuntamento che ci siamo dati, so che non sarai mai completamente mio pure se dici di volerlo essere, so con chi sto uscendo.

Io ero una ragazza fragile, preda degli stronzi come te, di quelli bellissimi e maledetti che portavano a letto tutte, di quelli col fascino del delinquente che non si innamoravano, e se anche lo facevano non ti volevano troppo vicina e andavano con altre donne. Poi ti sei innamorato, due lunghe volte come è successo a me, non sei cambiato, ma un briciolo di coscienza ti è salita.

A me invece è salita la forza bruta di una vichinga, da diventare la donna che sono diventata. Mazzate in testa, e vedi se non diventi forte, ma di quella forza orgogliosa e selettiva, che anche ad un corpo non bellissimo trasmette il fascino di una regina, di una donna d'altri tempi, di quelle che nascondono i sentimenti e vanno avanti col rossetto rosso, il cappottino e la battuta pronta. di quelle che dicono no a una scopata anche se in secca da mesi, e nemmeno immagini quanti uomini cercano di portarmi a letto ostentando culture qualunquiste del cazzo con le quali rimediano fighe imborghesite, e io me ne sbatto le palle e ci gioco con leggerezza e pazienza, senza fare del male, senza farmi del male.

Il problema è che ero bisognosa d'amore, ero stupida e piccola, ero una sognatrice; e quello che ero, quell'essere piccola stupida e sognatrice, è rimasto dentro di me, ma in un angolino nascosto dell'unico cuore che ho. Perchè, come ha scritto qualcuno che non ricordo, ci sono persone che hanno un cuore per ogni occasione. Io invece ho un cuore solo. Grande, immenso, generoso e sfolgorante come una cometa. Ma solo. Come dire che i cuori soli sono soli, stelle appunto, ruotano su se stessi senza pace, lontani anni luce da altri cuori. Ecco il mio cuore.

Ma quando mi dici che non ti dico niente e ti abbraccio così forte perchè ti voglio bene, è vero. Io comincio a volertene di bene, anche se non parlo d'amore. Anche se solo nella chimica esplosiva e trainante dei nostri corpi a volte ti chiamo amore mio, e tu mi chiami amore mio, ecco, non mi sentirai mai dire ti amo, se non tra mille anni luce, in quella distanza incolmabile che c'è tra due soli.

Volevo dirti che certe volte mi perdo solo a pensare all'amore che facciamo, che faremo. Volevo dirti che spero ogni sera che tu mi porti a casa, che mi preghi di rimanere. Volevo dirti che a volte cerco di farti bere solo perchè, come succede a me, ti sciogli, e ti avvicini di più. Sono egoista, perché bere fa male sia a me che a te, ma per chiamarti a notte fonda come mi chiedi di fare, a me servono due birre. Se no non ce la faccio.

Volevo dirti che quella sera a rimini ti ho baciato più volte prima che ti addormentassi; ti ho baciato forte come un colpo di scure su una quercia quando si muore assiderati; ti ho baciato come un morso all'ultimo pezzo di pane, come scavassi nella terra forsennatamente per cercare acqua; ti ho baciato e ti ho chiamato galassia, più volte, più volte ho detto dolcezza, bellezza, galassia, e tu mi guardavi e non ho mai capito se hai capito granché per quanto eri ubriaco.

Volevo dirti che quando ti lascio la mattina presto non mi lavo le mani per ore, le annuso e sento il tuo odore. Volevo dirti che non mi stanco a fare l'amore con te per sei ore di fila, non mi stanco a consumare la notte e l'alba, e credimi, non perché io non sia stanca, io casco dal sonno tesoro mio, e so che anche tu te ne muori di dormire. 

Volevo dirti che ogni giorno penso che finirà oggi, e lo penso come si cade in un pozzo buio e gelato, e lo accetto ogni giorno, e quasi provo sollievo nel pensarlo; perché ogni giorno spero come una cretina di fare con te una litigata cosmica che ci allontani, che mi sollevi da tutta questa passione devastante, che mi riporti al mio status di regina intoccabile e giocosa, che smetta di farti avvicinare ogni giorno di più a quella piccola me che è nel mio cuore solo, quella che ancora si commuove a sentire la butterfly, e come la butterfly canta 'vogliatemi bene, un bene piccolino, un bene da bambino, come a me si conviene'. Perché quella piccola me non sono io, ma è una parte importante di me, una parte che ha 15 anni, che impara a memoria libri e poesie, una parte molto scomoda, poco attuale, molto abusabile in ogni senso. Quella piccola parte è la butterfly, una quindicenne talmente ostinata da aspettare un uomo per anni, un amore per anni, una parte capace di fare ogni cosa per la persona che ama, una parte capace di portare fardelli enormi, di accettare uno scellerato come te, di reprimere angosce e gelosie dientro a un sorriso.

Volevo dirti che anche quella parte sono io, e sono anche quella donna di 35 anni che conosce tutti, che piace, che vive di mondanità, di stima e apprezzamenti. Sono quella, e anche quella che una mattina presto si veste di nero per non farsi vedere, mette le cuffie e fa lunghe camminate, e sta sempre andando da qualche parte per chi lo chiede, ma in realtà sta solo cercando di farsi curare dalla solitudine.

Volevo dirti che sei una meraviglia, che sei una costellazione, un pianeta pieno di polvere e rocce, e il tuo nucleo è di ferro fuso incandescente. Volevo dirti che vedo tutti i tuoi sguardi, il tuo disordine, le paludi dei tuoi occhi e quanto sia pericoloso caderci dentro. Vedo quando non parli e quello che pensi, volevo dirti che mi piace la tua vera voce e quando accetti di usarla, che mi lusinga avere una carezza da te, che aspetto solo di vederti entrare dalla porta del locale dove ci siamo dati appuntamento. Anche se sono girata. E non mi giro apposta, non mi giro per non vederti, perché altrimenti tu vedresti solo per un attimo, nei miei occhi, la butterfly. Così aspetto sempre che qualcuno mi dica 'è arrivato', così posso ricacciarla nel mio cuore, ricompormi e non morire al primo incontro.

5 commenti

e perché sarai muta?

Avatar di farnightfarnight alle 21:27 del 19-03-2016

Trova il coraggio e diglielo. Deve saperlo. Che darei perché qualcuno mi pensasse così, perché ricambiasse. Che piaga i sentimenti univoci.

Avatar di AspasiaAspasia alle 18:28 del 20-03-2016
parla

diglielo.domani. no, oggi. diglielo ora. devi. o svanisci. e sarai condannata

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:18 del 21-03-2016
@Anonimo

Grazie, Anonimo.

Ho letto e riletto le tue parole, perché è così che avrei voluto scriverne, se mai fossi riuscita a dare un senso a quelle (sens) azioni.

Io non so in che direzione sceglierai di virare, ma posso dirti che nel mio caso ho espresso cento volte questi tuoi stessi pensieri "ogni giorno spero come una cretina di fare con te una litigata cosmica che ci allontani, che mi sollevi da tutta questa passione devastante".

E, sai che alla fine è accaduto? La litigata cosmica è arrivata, paradossalmente scatenata da me, e da quel momento è come se non ci fossimo mai incrociati, neanche per un misero caso.

A volte, anche a distanza di anni, la mente vaga in certi ricordi appena appena accennati, ma se posso dirla tutta, grazie a quello scoppio io ho trovato la felicità. 

Avatar di MultiversoMultiverso alle 01:27 del 22-03-2016

Mi rendo conto di essere "povero"... Non comprendo...  Perché  negarsi...  

Avatar di gagenoregagenore alle 08:38 del 22-03-2016

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