Lun

29

Dic

2014

Dedicato a Roberta

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Anche se non son più sicuro lo meriti.
「Dicono che quello che ci fa incazzare di più sia vedere gli altri felici; secondo me ci prende.」
E in ogni caso, mi contraddico qualsiasi cosa dica, quindi ci provo.
Se lo scrivo, è solo perché mi va di fare questo sforzo (vaffanculo) per lei. Se lo scrivo come anonimo (sperando funzioni tutto) è perché non mi va risulti nel mio 'ruolino'.
Quella che scrivo è una versione emozionalmente e tecnicamente semplificata, quindi ridotta e velocizzata, sia perché mi va di stringere (richiede tempo) sia perché non ho mai esperito nulla di quanto ho scritto (né prevedo succederà mai), e infine perché approfondire certi dettagli sarebbe rigirare il coltello nella piaga più di quanto non lo stia già facendo. Non pretendo quindi realismo, né son sicuro sia mai stato l'obiettivo. Potevate avere un eccellente scrittore, potevate avere un bel racconto, ma invece vi beccate me.
Arrivo in ritardo rispetto a quanti hanno già pubblicato, ma d'altro canto è stato un parto, anche perché è personale.
Chi desidera leggerlo come l'autore intende, deve leggerlo molto lentamente, e con molte pause. Il ritmo è molto rilassato.

Noi due, cena al ristorante, ovviamente alla Rosa. Carne ottima, oggi anche lo chef dev'essere di buon umore.
I miei occhi su di lei. Avverto un suo cenno, ci prepariamo in silenzio. Paghiamo, due parole con la proprietaria, sempre simpatica.
La massiccia porta di legno dell'uscita, l'arco con il solito bullone mancante... no, l'hanno messo a posto, e poi la ghiaia del parcheggio.
Raggiungiamo la sua macchina, guida lei; mi viene sempre in mente, ma forse è meglio spiegarglielo dopo che questo sarebbe dovuto esser stato un "pleasure club".
Le portiere della macchina che si aprono, si chiudono, e siamo di nuovo vicini. Non ho proprio voglia di dire niente, solo di sentire il mio cuore accelerare leggermente.
Mi porta verso casa sua, il fatto che sia andata a vivere da sola mi solleva molto.
Usciamo da qua, torniamo sulla strada nera, soprattutto con questo buio; alberi ai lati, poi il cavalcavia, e cominciano i negozi, l'autostrada, i supermercati, le case.
Dobbiamo attraversare quasi tutta la città; preme un po' sul pedale, ma non è un problema, è sera e per strada non c'è un'anima: diciamo 15 minuti? E siamo in piazza, dove mi pare di aver capito che abiti.
Ok, si dirige verso il fondo, è quella casa lì. Credo che questo posto sia il 'suo' parcheggio, ottimo. Per una volta esco dalla macchina lentamente, non mi va di fare troppo rumore.
Le sue chiavi, la sua porta, tac-tac, e siamo dentro. Si toglie la giacca mentre si avvicina all'appendiabiti e alza le braccia, non mi va di stare qua dietro, la raggiungo.
E l'abbraccio, anzi, ci abbracciamo, ma le faccio capire che non c'è fretta, quindi rimaniamo così per qualche secondo, o forse di più, chi se ne frega; le mie braccia le rimangono attorno, sento la morbidezza di quello che indossa, o forse è il fatto che lo indossa lei -- non lo so, per una volta nella mia vita non ho voglia di pensare.
Fine abbraccio. Le prendo la mano e gliela bacio, sento la sua pelle, mio dio; lei sembra apprezzi il calore, ho la mano bollente, effetto dell'improvviso cambio di temperatura. Io invece apprezzo la nostra pelle che si sfiora, è come toccare il piacere, rimango incantato a contemplarla per qualche attimo; non so se tutti provino ciò che sento io nonostante la semplicità di questo gesto, si tratta di decenni passati a desiderare questo momento. La sua volontà di ricambiare quello che a chiunque potrebbe sembrare un banale atto, la sua intenzione espressa attraverso il contatto, sentirla controllare il mio corpo, è ciò che mi fa sentire per la prima volta desiderato e vicino a qualcuno; scaccia via la freddezza, e addirittura le lacrime.
Ovviamente il mio desiderio non finisce qui, allora ne approfitto, e, badando alle sensazioni delle parti che si toccano, intrecciamo le dita; giro poi il polso, di modo che anche il resto delle braccia si accosti; la tiro quindi nuovamente a me. Questo era tutto ciò a cui ambivo, ma ora non ho intenzione di fermarmi; chiaramente c'è spazio per proseguire.
La mano sinistra ora sta sul suo fianco, la sua sul mio, e la cosa mi rimpie di gioia. Avvicino il mio volto al suo il più possibile, senza toccarla né sfiorarla.
Le danzo attorno senza avvicinarmi oltre, ho solo intenzione di assaporare la nostra prossimità, quindi provo per un po' l'esperienza di essere così intimo, di stare nel suo spazio privato, qualcosa che almeno per il momento è concesso solo a me. La mano destra intanto scivola sul dorso della sua mano, poi sull'avambraccio, poi mi perdo, l'attenzione è altrove, e son già sulla sua spalla; la sua blouse è morbida, ma la sua pelle è una nuova scoperta ogni volta che le mie dita finiscono in un posto dove non son mai state, e se immaginassi una scala dove segnare queste sensazioni... bè la scala sarebbe già esplosa.
Appoggio la mia faccia alla sua, e nasce spontaneo un sorriso. La 'cerco' spingendo leggermente il volto ora che siamo uniti, e lei ricambia, mi risponde, la 'trovo'... non so perché, sarà l'essere abbracciati, sarà la situazione, ma il suo gesto lo trovo di una dolcezza che... straripa, non so in che altro modo dirlo. Ritorna i miei sguardi, i miei sorrisi, i miei baci, e soprattutto le mie intenzioni. Non esiste modo di descrivere ora cosa significhi avere un altro essere umano che reagisca a me e manifesti questa complicità, con cui possa intendermi in questa maniera; è troppo bello.
Anche la sua mano è sulla mia schiena, la sento seguire delle linee. Evidentemente non sono l'unico ad accorgersi dei mesi passati in palestra, e almeno questo un pizzico di orgoglio me lo fa provare.
La sento inghiottire, poi noto dove volge lo sguardo, sul mio volto, in basso. Me n'ero accorto che è un po' impulsiva, ma dovrà resistere qualche attimo. Non capisce che a me piace già così, quest'insieme di emozioni enormi satura la voglia che mi dice di sbrigarmi.
Mi sto prendendo il mio tempo, voglio gustare l'attimo, e sentire il sapore del desiderio che a mano a mano viene soddisfatto. È tutto nuovo, è una sequenza continua di prime volte, non so per lei come sia; per me le sue attenzioni sono già un enorme premio, non mi son mai sentito così.
Raggiunge le mie labbra, faccio appena in tempo a mettere il mio indice in mezzo: non ancora (e anche questa ammetto sia un'altra situazione in cui mi raggiunge un pizzico d'orgoglio). Sento di volerlo fare, di voler proseguire, immensamente, sento il corpo fremere, il sangue scaldarsi, sento spingere irresistibilmente verso quelle labbra come se fossero l'unica ragione per cui vivere, assieme alla tensione che sale e sale e sale, eppure... rido in faccia alla vita, perché quello che ho passato, la sofferenza che ho provato, mi hanno preparato a ben altro. Questa forza in confronto è patetica; natura, è tutto qui quello che sai fare?
Allora passo la mano destra dalla spalla al collo alla guancia, e l'altra, tenendola bene aperta per prendere il più possibile, al centro della schiena: ora è personale.
Noto il suo sguardo non totalmente presente, ma è... confusione di piacere, credo; lo prendo come un assenso, "non fermarti, fin qui tutto bene". È strano, anche se nulla si sta muovendo è come se mi stesse dicendo che tra le mie braccia sta bene.
Quindi la oltrepasso e, realizzando un altro dei miei sogni, mi avvicino alla base del collo e comincio a baciarla, pian piano risalendo la mordicchio una volta (devo) finché giungo alla guancia e quindi alla sua bocca, solo all'angolo. Ora è facile capire cosa mancava nei miei sogni: l'odore della sua pelle e dei suoi capelli. Lei ha già gli occhi chiusi, e durante la 'scalata' piega leggermente la testa per offrirsi.
Si apre una fessura tra le sue labbra, si gira verso le mie e mi cerca sporgendosi. Non vedo perché aspettare oltre; mi spiace rovinare il suo sorriso, ma lo devo chiudere, preferisco partire da 'zero'. Lascio quindi che l'attrazione faccia il suo gioco e ci tocchiamo, prima il labbro inferiore, poi quello superiore. Sono soffici! Ma è complicato 'operare' stando così vicini, i nasi si toccano, cosa che però in realtà non è spiacevole. È osare tanto, ma data la situazione... Sempre mentre ho la mano destra sulla sua guancia, provo a toccare con la mia lingua il lato sinistro della sua. Si ritrae appena, ma è divertente. Vorrei proseguire e provare qualche altra idea, trovare qualcos'altro di sensibile da sfiorare, ma sarà per un'altra volta, ora serve una pausa.
Cerco di chiudere con grazia e staccarmi, dopodiché appoggio la mia fronte alla sua, devo rilassarmi un attimo, ma voglio comunque continuare a 'sentirla'; vedo che nel frattempo riprende lucidità dai brividi anche lei.
Mi ricordo anche che volevo sempre provare un'altra cosa, allora le do un fugace bacio e poi mi ritraggo, poi ancora un altro, poi ancora un altro; vedo formarsi un espressione che comunica "cosa sta succedendo adesso?", frammista ad uno 'smettila' e ad un "però è piacevole", ma continuo ancora e poi faccio una finta, mi avvicino ma non la bacio, e lei, dapprima perplessa, si mobilita per prendersi quello che non le ho dato, ma fuggo, e non appena arriva al limite dove non riesce ad più inseguirmi, passo all'attacco, ritornando al suo sapore. Questa è vita.
Cogliendo l'occasione di poter passare la mano fra i suoi capelli, li sposto perché sono interessato alla sua orecchia destra. Non so bene cosa fare, ma molti l'hanno descritta come area divertente, quindi provo. Lo spazio dietro al padiglione è uno che molto raramente viene toccato, quindi credo dia delle forti sensazioni soprattutto se è qualcun altro a giocarci. E a giudicare dalle sue reazioni, strano è strano, ma c'è decisamente anche altro. Per non saper né leggere né scrivere, facendo attenzione mi appoggio per baciarle l'orecchio, e cerco di inventarmi qualcosa col lobo, a ispirazione; sento qualche risatina trattenuta, ma poi prende un bel respiro: qualcosa devo averlo azzeccato.
Vuole togliersi la maglia, accenna a svestirsi, ma la fermo subito e le dico che no, lo voglio fare io. Però anche se mi trovo bene per me non è facile, quindi prima preferirei semplicemente starle accanto mentre mi abituo (ci abituiamo?) alla sua presenza, calmarmi, e avvicinarci.
È diverso da prima, è molto particolare sentire interamente il suo corpo sul mio e viceversa, è una connessione come era stato stringerle la mano, ma molto più profonda, anzi, molto più coinvolgente; si sentono molto di più le sue forme, cosa che è molto difficile da ignorare, ma non è solo quello, è come se fosse un accesso ad un altro livello, è molto più intimo. Rimaniamo così qualche minuto, poi io tolgo un indumento a lei e lei uno a me, e rimaniamo di nuovo distesi assieme ma fermi, perché si tratta per me di capire che il mio corpo venga accettato da lei, ma anche di fare conoscenza del suo; non vorrei i bollori prendessero il sopravvento e portino a concludere male e frettolosamente questa giornata -- ciononostante è impossibile non sentire il richiamo, e ogni tanto sfugge qualche sguardo che non nasconde l'anticipazione e la tensione per cosa avverrà dopo. Ammetto di essere in conflitto, perché queste sono tra le più forti, divertenti, incredibili sensazioni che abbia mai provato (e vedo che di sicuro stanno piacendo pure a lei), e meriterebbero un loro spazio.
Anche se in genere lo copre, il suo seno è probabilmente la parte che a prima vista attrae di più (tra l'altro le collane larghe che indossa di solito fanno un bel gioco, arrichiscono la sua immagine), e quindi la più osservata, ma io penso che il suo punto forte, fisicamente parlando, sia il sedere; dopo vengono le sue gambe, sempre secondo me (che però sembra lei tenda a non valutare troppo). E infatti è stupendo che le nostre si stiano toccando. Questo porta anche ad una rivalutazione dei piedi, non avevo mai dedicato in passato tanto tempo a pensarci, ma giocarci è stranamente piacevole, sia perché inusuale (si tratta di una parte del corpo con cui non si ha tanto spesso a che fare), sia perché ovunque si tocchino regalano una scarica non indifferente. E poi diciamo che completano il tutto.
Arriviamo anche a rimuoverci l'ultimo ovvio pezzo di tessuto che ci copre, rimanendo quindi nudi uno di fronte all'altra. Il suo intero corpo è a mia disposizione, ci diamo il permesso di fare l'un l'altro quello che vogliamo; posso, con gentilezza (e a volte senza), sfiorare, toccare, leccare, baciare, graffiare, pizzicare, e manipolare in qualsiasi altro modo ogni suo lembo di pelle. Possono essere le ginocchia, l'ombelico, le mani, anche gli occhi, ma la cosa importante è che la faccio sentir desiderata; no, non ti lascio, neanche per un secondo.
La mia più grande soddisfazione è di darle piacere, cosa in cui i nostri sguardi sono immersi. Vedere come mi osserva e mi desidera mentre si morde il labbro, indice che vuole di più, mi dà un'energia che non avrei mai immaginato, è questo il bello dell'avere un rapporto, di provare il nuovo che solo un altro essere umano può darti.
Sento qualche respiro affrettato, qualche vocalizzo di emozioni troppo forti per rimanere nel silenzio. Ogni tanto capita che l'impeto prenda e non perdona, ti ho fatto male? Passato? Ok.
Ecco, ci siamo, possiamo cominciare.

Mi rendo conto che la prospettiva di lei avrebbe bisogno di più lavoro, che in certi punti lenti dovrei inserire più parole per rallentare il flusso, ma non credo di volerci spendere altro tempo.

17 commenti

per coronare il tutto ci manca solo un commento di spasiba tipo "hahaha io lo faccio quando voglio SOFFRI STRONZO"

Avatar di AnonimoAnonimo alle 22:35 del 29-12-2014

post troppo lungo, non leggibile perchè contrario alla metetiquette. comunque dalla lunghezza del topic direi che stai soffrendo "manco ca bestia" per dirla alla Leonardo Da Vinci.

Avatar di spasiba1spasiba1 alle 09:18 del 30-12-2014

Io so chi sei ihihi 

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 09:42 del 30-12-2014

Meno male che era ridotta :), diciamo che manca tutto il secondo tempo va. Scusa autore, ma è per sapere cosa ne pensa il prossimo? Nel senso, del racconto?

Insomma, non male pero non ho capito cosa vuole dire quel "per non sapere ne leggere ne scrivere" :). E poi l'attore sembra troppo esperto per affermare che non ha mai vissuto quelle sensazioni.

Ciao Cherry, invece per me è uno nuovo. 

Avatar di InnominatoInnominato alle 11:22 del 30-12-2014

Anzi, forse lo so chi è. Ehm Cherry mi stupisci, Hahaha....

Avatar di InnominatoInnominato alle 11:45 del 30-12-2014

 Buongiorno Innominato ;)

Per me non è uno nuovo, è un iscritto che cerca di depistare i lettori ma in certi punti è riconoscibile...in certi termini che gli sono sfuggiti suo malgrado. 

inoltre credo che sia proprio il non avere vissuto certe sensazioni che gliene ha fatto percepire per intero la pienezza che ci ha trasmesso...l'attesa rende tutto piu intenso, si sa.

comunque le mie restano supposizioni, e io non ho, in ogni caso, diritto ed intenzione di smascherare nessuno :)

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 11:50 del 30-12-2014

Hahaha no Innominato non sono io, io la sera me ne sto a casa con mia figlia e mio marito, altro che ristorante

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 11:52 del 30-12-2014

Hahaha...

Avatar di InnominatoInnominato alle 11:58 del 30-12-2014

Il piglio Montal-Pirandelliano è il suo

Avatar di mielefiele79mielefiele79 alle 14:49 del 30-12-2014

-Io so chi sei ihihi 
Allora dammi qualche indizio, perché io ho ancora parecchia confusione su me stesso.

-Meno male che era ridotta :)
Infatti lo trovo molto corto, rispetto a quanto ci potrebbe essere da dire.

-diciamo che manca tutto il secondo tempo va.
Sarebbe stato troppo, e poi come potrei mai.

-per sapere cosa ne pensa il prossimo? Nel senso, del racconto?
Lei non ne sa nulla, ovviamente, se è questa la domanda.

-cosa vuole dire quel "per non sapere...
Era per dire "non avendo nessuna pratica in quest'arte".

-E poi l'attore sembra troppo esperto per...
Con 'mai' intendo più 'mai' di quanto la maggior parte delle persona possa immaginare.

Avatar di farnightfarnight alle 15:10 del 30-12-2014

Farnight, salta subito agli occhi: Il mio commento è stato tutto commentato ?!?!?

Ma Roberta era bella?

Avatar di InnominatoInnominato alle 18:27 del 30-12-2014

Dovresti scriverle una lettera o mandarle questo racconto. Meriti di meglio di una fantasia. Un giorno l'avrai ed è ora (ora!) che devi fare in modo che accada. Saluti!

Avatar di The docThe doc alle 00:03 del 31-12-2014

A me è piaciuto questo racconto.

Ma non capisco in che ottica occorre interpretare la prima frase.

Avatar di RorschachRorschach alle 18:04 del 02-01-2015

Effettivamente, la prima frase non ha senso; l'esperienza  è stata comunque positiva, no?

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 22:06 del 02-01-2015

-Il mio commento è stato tutto commentato ?!?!?
E che problema c'è.

-Ma Roberta era bella?
Mica è morta, usa il presente -.-
Non so che dirti. Avrei dovuto guardarla di più. Penso abbia dei suoi punti di forza.

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-Dovresti scriverle una lettera o mandarle questo racconto.
Come in un film.

-Meriti di meglio di una fantasia.
Sì, 'una'...
Merito qualcosa? Merito? M-e-r-i-t-o.
Non lo so. Importa? Non importa? Il mondo lo riconosce? Non posso stare a spaccarmi la testa su queste cose.

-Un giorno l'avrai ed è ora (ora!) che devi fare in modo che accada.
...e le marmotte confezionavano la cioccolata

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-Ma non capisco in che ottica occorre interpretare la prima frase.
-Effettivamente, la prima frase non ha senso;
Questa: "anche se non son più sicuro lo meriti"?

-l'esperienza  è stata comunque positiva, no?
Non vedo perché dovrebbe.

Avatar di farnightfarnight alle 21:50 del 12-01-2015

-Non vedo perché dovrebbe.

Ma perchè che cosa hai combinato oppure cosa non hai combinato,che ha messo Roberta nella condizione, "diciamo di fuga".

Avatar di InnominatoInnominato alle 22:45 del 12-01-2015

Non so se è voluto o no, ma non vedo una relazione tra la frase che hai commentato e il tuo commento, è solo per dire nel caso non l'ho capito.
Non c'è stata nessuna fuga, dato che non ci siamo mai avvicinati; non so in che altro modo esprimermi. C'era lei, c'ero io, eravamo assieme in un luogo, poi è finito il periodo in cui eravamo vincolati a frequentarlo, e ognuno per la sua strada, senza quasi contatti -- eccetto per il fatto che è stata la prima donna a cui abbia chiesto di darmi la usa attenzione, cosa che ha richiesto poi solo due mesi.
Comunque grazie dell'interessamento.

Avatar di farnightfarnight alle 22:54 del 14-01-2015

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