Sai qual è il punto?

E' ovvio che hai un disturbo alimentare.

E' ovvio che la persona che ti sta accanto, non ha capito un cazzo di come ci si approccia con una che ha disturbi alimentari e autolesionisti.

E' ovvio che è uno stronzetto saccente, e che probabilmente se stai così, in parte è per la fragilità e in parte per il comportamento del cazzo di chi ti sta intorno.

E' ovvio che da questa persona, che ti fissa, di controlla, di umilia e ti sta appiccicata sempre tranne quando hai bisogno, e che invece di lasciarti sfogare (anche attraverso il pianto) ti dice che piangere è indecorso, quando l'unica cosa indecorosa e il suo comportamento.

L'unica cosa che non mi è ovvia, è PERCHE' CI STAI INSIEME. Elimina dalla tua vita le persone negtive, quelle che dicono di volerti aiutare ma con i fatti fanno il contrario. Impara ad amarti per quello che sei e non per quello che gli altri (nel senso più ampio del termine) vorrebbero tu fossi. Impara a sfogare il tuo dolore in altri modi, a farlo uscire con altri sistemi diversi dal tagliarsi. Impara ad avere controllo sulla tua vita, il tuo rifiuto del cibo è una forma di controllo che attuiao quando tutto il resto va per direzioni che noi non vogliamo.

Amati, e siccme ti ami elimina tutti coloro che non amano te.

Se VUOI PUOI.

In effetti sarebbe meglio che uno qualunque di voi due mandasse l'altro a quel paese.

L'anonimo delle 12.35

Chiunque faccia una dieta per perdere qualche chilo non vuol sentir parlare di cibo tutto il giorno, mi chiedo dove l'hai partorita l'idea di un disturbo alimentare 

@setanta

da dove l'ho partorita? ma dalla prima frase dell'autrice, dove lei stessa dice, che il suo compagno (o presunto tale) la controlla per vedere "se si taglia" e questo caro mio è autolesionismo, e "se è troppo magra", e aggiungo non tutte le persone che stanno a dieta "odiano sentir parlare di cibo" sono contenta per te che non hai mai avuto a che fare con persone con disturbi alimentari.

Anonimo

Ne ho avuto a che fare per buona parte della mia vita. I disturbi alimentari nel vero senso della patologia non portano a manie di autolesionismo. I problemi della persona in questione sono da ricercarsi in altro.

L'anoressia porta la donna a vedersi in maniera distorta ma l'anoressia non mira tanto al "suicidio" anzi, si cerca di rimanere aggrappati alla vita fin quando non sopraggiungono motivi di rottura.

Comunque si, ho prestato poca attenzione al testo, lasciandomi sfuggire i dettagli che hai sottolineato.

Ma se lo releghi ad un mero disturbo alimentare, giudichi la cosa con eccessiva superficialità, i problemi sono d'ordine psicologico che in realtà hanno poco o niente a che fare con il cibo 

 Mi hai dato della superficiale quando tu per primo lo sei stato, hai preferito commentare il mio intervento, invece di leggere con attenzione.

Anonima delle 19.23

Ho detto che hai giudicato la cosa con superficialità, rimarcando anche una mia superficialità, ergo ho la coscienza pulita.

Non essere permalosa, rovini soltanto una discussione costruttiva