Complimenti mamma!

Che cavolo è assurdo, mentre leggevo mi ci sono rispecchiato in tutto quello che dici, se poi aggiungo che anche mia madre ha 50 anni praticamente posso dire che ci siamo sfogati assieme, ah ah. Tutti lo stesso vizio,genitori e parenti, i miei son separati, mamma vuole trasformarmi in tutto quello che non è stata, mentre mio padre è così disinteressato delle volte che sembra provenire da un'altro pianeta, ci ho perso più volte la testa a discuterci e non sono arrivato a niente, quindi ormai vado avanti da tempo per la mia e loro sono sempre più un ricordo, " mi riferisco a quello che mi hanno insegnato e a come volevano che fossi". Bello sfogo cmq, ci sta tutto, cià ^_^

"mamma vuole trasformarmi in tutto quello che non è stata, mentre mio padre è così disinteressato delle volte che sembra provenire da un'altro pianeta"

La descrizione perfetta dei miei!

Cià :D  

Si, e poi conplimenti per aver messo al mondo una meravigliosa creatura come Aurora. scusa ma anch'io volevo dirne quattro, quando ci vuole ci vuole. Buona notte e un abbraccio :* 

Aurora condivido in pieno il tuo sfogo. I figli DEVONO essere rispettati, considerati ed ascoltati. Le inclinazioni dei figli non sono le stesse di noi genitori. Non dobbiamo scordarcelo

Un abbraccio 

Ciao Aurora, non so quanti anni abbia tu, chissà forse l'età di mio figlio (19 anni). Di sicuro io sono più vecchio dei tuoi genitori (ohmmaigod non mi ci abituerò mai).

La prima cosa che ho notato nel tuo sfogo è l'assenza dell'oggetto del contendere: si capisce che sei incazzata ma non si sa perché o quale sia stata la proverbiale goccia. Attenzione non è un demerito. Alcuni illustri studiosi della comunicazione asseriscono che, nei rapporti quotidiani che intercorrono tra due coniugi, due familiari, due colleghi, due automobilisti... tutte le discussioni, in ultima analisi, non sono altro che uno scenario in cui ognuno definisce la propria posizione rispetto all'interlocutore, prescindendo totalmente dall'argomento. Alla fine, questo lo dico io, tutto si riduce ad una variante più proponibile del becero "Lei non sa chi sono io!" che ognuno di noi ribadisce quotidianamente con tutte le persone con cui ha a che fare.

Spesso le incomprensioni nascono dal fatto che, negando l'intima natura del conflitto che viene taciuta, si litiga per qualsiasi stupidaggine: dalle ripartizioni delle faccende di casa o gli orari di rientro alla pianificazione degli esami universitari e la gestione del denaro.

Da quello che posso intuire il tuo caso non fa eccezione. Immagino che tu abbia scritto lo sfogo sull'onda di un'incazzatura di cui adesso fatichi anche a ricordare i dettagli. Quello che ti preme autenticamente è proprio la definizione di te (tecnicamente viene detta proprio 'definizione del sè') rispetto a tua mamma.

Passo a due consigli pratici. Uno per genitore.

1) Mamma. Sembra una persona molto attenta e presente. Deve aver investito tutte le proprie energie per darvi delle opportunità. Peccato che tenda a trattarvi ancora come paperotti da condurre in fila indiana. Purtroppo non sono in condizioni di biasimarla perché conosco il meccanismo e la sua inesorabilità. Tutti noi ci appassionamo al nostro ruolo e non riusciamo ad abdicare: ci sentiremmo vuoti ed insignificanti anche se non lo ammeteremo mai, nemmeno sotto tortura. Naturalmente non biasimo neanche te e le tue sacrosante rivendicazioni. Ti consiglio solo di cambiare strategia di comunicazione. In questo momento siete all'apice di quella che viene definita un'escalation simmetrica, ossia un'interazione in cui ognuno tenta di aver ragione sull'altro, la cosiddetta ultima parola. E' una sorta di meccanismo incantato: si esaurisce per sfinimento dei contendenti e riparte, con maggior virulenza, dopo aver recuperato le forze in un reiterarsi tendente ad infinito. Andrebbe disinnescato e non è così difficile. E' sufficiente che uno dei due assuma per un attimo una posizione di inferiorità (ok si dice one-down ma è il quarto termine tecnico che mi sparo) mettendo per un attimo da parte le proprie ragioni. Faccio un esempio. Tu arrivi di punto in bianco, stampi un bel bacio sulla guancia di tua mamma e le dici testuale "Mamma, a parte le nostre incazzature voglio dirti che comunque ti sono grata per tutto quello che fai per noi". Punto. Nessun riferimento a discussioni, polemiche, niente. Anzi meglio se esci subito di casa e te ne vai per qualche ora lasciandola lì con un palmo di naso. Tu non puoi capire quale effetto potrebbe avere su di lei un gesto del genere. Potresti sorprenderti a trovare, immediatamente dopo, una persona disposta a riconoscere i propri errori e a capire il tuo punto di vista senza fare nessun altro sforzo.

2) Papà. Non ho capito se l'analogia con i genitori di rospetto si spinge fino alla separazione. In ogni caso. Io ipotizzo che l'indifferenza di tuo padre sia solo apparente. Sembra probabile che in parte sia stata inibita dall'eccessiva presenza di tua madre. Attenzione: a volte si finisce con il maturare la convinzione di non contare più niente per i figli e si rinuncia ad entrare nelle loro vite. Ormai sei grande. Prova a fargli capire che ci tieni a sapere cosa pensa lui, che hai bisogno anche della sua opinione. Potrebbe esserti d'aiuto e risultare molto meno indifferente ai tuoi problemi di quanto tu non creda.

Madonna che papiro, Perdonami se mi son fatto prendere. In bocca al lupo comunque