Dom

04

Dic

2016

Sono sull'orlo dell'esasperazione

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

La mia potrei definirla ira ma soprattutto dolore, un dolore che mi porto dentro da ormai un sacco di tempo. Lo so, ho solo 18 anni, alcuni di voi potranno dirmi: "Sei ancora troppo giovane, cosa vai a scrivere!?" ma io desidero comunque condividere con voi tutto ciò che sento, perché non ne posso veramente più, sono stufa marcia. Ho un fratello disabile che ha due anni in meno di me, e purtroppo non è per niente autosufficiente, così abbiamo una tata che sta con lui tutto il giorno e nessuno lo perde mai di vista. So che è crudele da dire, ma io molte volte vorrei che non fosse mai nato, perché per me è solo e soltanto un limite. Non possiamo mai andare da nessuna parte (città come Firenze, Roma, o all'estero) perché c'è lui, è iperattivo e quando non vuole fare una cosa si impunta e comincia a urlare e a picchiarsi, e io provo una vergogna immensa davanti agli altri che ovviamente si girano e fanno commenti poco graditi. Inoltre non cammina, è sempre stanco, e rovina le uniche vacanze che facciamo in tutto l'anno perché i miei lavorano molto (un mese in Valle d'Aosta ad agosto): devo rinunciare a bellissime passeggiate su per le montagne (per lui sono troppo ripide), o ad escursioni in mezzo al bosco... È peraltro incontinente, e molto spesso il pannolino non basta, così ogni santa volta io pulisco per terra perché sono una maniaca dell'ordine e della pulizia, e tutto ciò che lui (si chiama Luca) fa, mi manda in bestia. La cosa che più mi fa arrabbiare è che mia madre ha letteralmente costruito la sua vita attorno a lui, lo vizia, lo coccola, gli sta sempre addosso, dimenticandosi di me e mia sorella; inoltre, ogni volta che andiamo (le pochissime volte) fuori di casa con amici, l'unico argomento di conversazione deve sempre essere mio fratello, cosa fa, cosa non fa, se mangia, se dorme, se i suoi capelli sono puliti o sporchi ecc. Io ci patisco molto, perché mi sembra sbagliata una cosa del genere e se fossi negli altri tirerei due schiaffi a mia madre, e poi soffro quando lei si sfoga su di me, lamentandosi del fatto che Luca deve essere operato, del fatto che lei non dorme mai perché ha paura che gli succeda qualcosa ecc, dimenticandosi del fatto che NON DOVREI ESSERE IO LA SUA PSICOLOGA PERSONALE. Mia sorella va all'università a Torino, mio padre è sempre assente, preso dal suo lavoro, quindi sono io quella che tutta la settimana deve sorbirsi la seduta psichiatrica. Io non ne posso più, mi sento sola più che mai, vedo Luca solo come un grosso peso da portare, e quando ho detto con tutta sincerità a mia madre che da grande voglio vivere da sola e voglio mettere lui in una casa famiglia, quando le ho detto che voglio una vita LIBERA e soprattutto VERA, lei si è molto arrabbiata e mi ha fatto chiaramente capire che mi dovrò portare questo gravoso fardello per tutta la mia esistenza. Potrei suicidarni e finirebbe tutto, ma tanto so che la morte non è mai la soluzione ai problemi della vita. Inoltre mi fa imbestialire quando gli altri mi dicono: "Eh, ma il tuo fratellino è un dono del cielo, è speciale, e tu dovresti amarlo ancora di più e soprattutto capire, non vergognarti". MA PORCA DI QUELLA MISERIA, SONO STUFA MARCIA DI CAPIRE, CHI NON SI TROVA NELLA MIA SITUAZIONE NON PUÒ SAPERE COME MI SENTO E SOPRATTUTTO NON PUÒ GIUDICARE I MIEI COMPORTAMENTI. LUI NON È SPECIALE, È DISABILE E SOLO PERCHÉ È COSÌ NON VUOL DIRE CHE DEBBA AVERLE TUTTE VINTE. Vorrei sapere da voi se sono io quella matta in questa famiglia (oddio, sì ho anch'io dei problemi, ma un po' come tutti) o se qualcosa (o qualcuno) deve cambiare.

2 commenti

Leggendo il tuo sfogo non ho avuto l'impressione di trovarmi davanti a una matta: ho letto di una ragazza di diciotto anni che finora ha vissuto all'ombra della disabilità del fratello.

Le anime belle che ti dicono che devi capire e amarlo ancora di più, molto probabilmente, parlano così perché non hanno mai vissuto con un disabile.

Tu soffri perché hai visto le attenzioni di tua madre quasi interamente dedicate  a lui; spesso succede questo: i genitori si concentrano sul figlio che ne ha più bisogno dimenticando che ci sono anche gli altri. Capisco che per lei sia naturale che, in futuro, siano le sorelle ad occuparsi di lui, ma ricorda che, dal punto di vista legale, tu non hai l'obbligo di farlo vivere con te. Anch'io sono d'accordo sul fatto che una struttura come una casa famiglia sia la soluzione migliore, non solo per te e tua sorella, ma anche per la serenità delle vostre future famiglie, se ne avrete.

Presumo, però, che i tuoi genitori siano ancora piuttosto giovani e, fino ad allora, non dovresti preoccuparti di cosa accadrà quando non riusciranno più ad occuparsi di lui. So che non è facile: quasi sicuramente sei stata educata a pensare che prima di tutto  debba venire sempre e comunque lui, ma devi imparare a pensare a te stessa: vivi la tua vita come meglio credi.

Hai diciotto anni: puoi andare in vacanza da sola o con degli amici; se ne hai la possibilità, frequenta un'università lontana da casa. Trova il modo di staccare con il pensiero quando sei fuori: frequenta gente che non sappia della sua disabilità o, perlomeno, non ti tartassi di domande su di lui.

Chi non capisce potrebbe accusarti di egoismo, ma chi vive queste realtà sa che si tratta d'istinto di sopravvivenza.  

Un abbraccio e un grosso in bocca al lupo: ti auguro il futuro e la vita che desideri.

Avatar di InquietaMenteInquietaMente alle 18:26 del 05-12-2016

tutto giusto quello che ha scritto InquietaMente.

in più è sbagliato che tu debba dare supporto psicologico a tua madre (in pratica farle da madre). questa inversione dei ruoli a lungo andare rischia di danneggiare la tua salute mentale. se puoi parlane con un medico, senza dirlo a tua madre.

 

Avatar di OldJoeOldJoe alle 23:25 del 05-12-2016

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