Gio
20
Ott
2016
Epilessia, portami via
Buongiorno.
Mi presento.
18 anni, femmina media, nord Italia; QI abbondantemente sopra i 130 (almeno quando avevo 13 anni) misurato in reparto neurologia, aspirazioni in campo artistico.
Ora; che me ne faccio della mia intelligenza (o meglio, della parte logica della mia intelligenza, quella misurabile - ci sono tanti tipi di intelligenza, ne sono consapevole) se il 90% del tempo sono rincoglionita dai farmaci?
Cosa me ne faccio di poter vedere le cose così chiaramente, di avere ogni concetto che studio in pugno, se poi fatico a formulare delle frasi coese? Che me ne faccio del capire e del cogliere le situazioni, se poi la mia memoria svanisce regolarmente?
Mia madre dice che capisce, capisce che sono arrabbiata. E io: non sono arrabbiata, è tutto a posto.
Idiozie. Sono arrabbiata eccome! Sono arrabbiata perché un farmaco fa ingrassare e perdere i capelli e crescere la strafottuta barba, l'altro dormire, l'altro ancora mi ha fatto perdere la memoria di settimane, un altro che potrei prendere potrebbe rovinarmi la pelle (se non inizio a vederci doppio prima o non divento un marziano), ed in tutto questo non ho nessuno da incolpare.
Non posso dire proprio a nessuno che "è tutta colpa tua!".
Se non avessi mai iniziato i farmaci forse non sarei nemmeno peggiorata, ma non posso nemmeno incolpare i miei genitori, che hanno solo cercato di agire nel mio interesse. Non ho nessuno da accusare, nessuno.
C'è un'altra ragazza epilettica nella mia classe e l'ha dichiarato ufficialmente. Risultato, la trattano come una ritardata.
Io non voglio essere considerata stupida, io non sono stupida. Quindi, io non dico niente. Risultato: non posso fare nottata sui libri come i miei compagni, sono sull'orlo della crisi isterica 24/24 - 7/7, mi ammazzo per restare in pari annaspando tra gli effetti collaterali delle medicine. E mia madre sta peggio di me, e si sente in colpa, e e e e E. C'è sempre un "e", niente è mai semplice in questo posto.
Prima almeno ero in remissione, avevo una speranza di guarigione all'orizzonte. Ora continuo a peggiorare.
Sono stanca, sono stanca sono stanca sono stanca.
Amo e non sono corrisposta.
Sono stanca anche di quello.
Non riesco a stare dietro a tutto. Sempre a dieta, sempre sui libri, sempre senza speranza.
E dire che c'è di peggio, al mondo.
Buona giornata.
5 commenti
Scusate la mia ignoranza. Non capisco perché così tanti farmaci. Mi risulta che dovrebbe bastare una minima dose di barbiturico per prevenire le crisi. Non è così?
Buonasera! Vi ringrazio per avermi risposto.
@justine1978 Ma che brave personcine. No, il fatto è che il mio è il segreto di pulcinella: tutti sanno e nessuno sa. E seguo la mia terapia da cinque anni, più o meno. Potrei fare un pensiero ai gruppi di sostegno, anche se di solito sono molto pacata riguardo a tutta la faccenda; ero solo un po' scossa, ieri. :)
@OldJoe I barbiturici mi hanno creato vuoti di memoria, incubi e letargia; non sono una buona idea, nel mio caso.
Un saluto.
ciao...io nn me ne intendo molto,ma non ti hanno mai dato il keppra per le crisi?
@Autrice.
Ciao, cara. Eh sì che brave persone, però almeno si sono rivelati per quello che erano (e sono). Tu vai dritta per la tua strada anche se faticosa. Immagino che il tuo tipo di epilessia sia molto più grave di quello di mia sorella se segui la terapia da 5 anni e ti distrugge in questomodo.
Sui gruppi di sostegno magari pensaci, fai bene ad essere pacata a non farti sopraffare, a prenderla per il verso giusto etc etc ma sei un essere umano, e i giorni no capiteranno ancora, è più che lecito e normale, ed è proprio in quei momenti che sfogarsi non può farti che bene. :)
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Buongiorno,
posso chiederti da quanto stai seguendo la cura farmacologica? Perchè, per esperienza (mio padre e mia sorella sono epilettici) ti posso dire che prima di trovare la giusta combinazione di farmaci e dosaggio ci vuole tempo, magari il peggioramento è dovuto all'adattamento del tuo corpo ai medicinali? Se ti va magari puoi mettere dei dettagli, credo che anche solo poterne parlare liberamente possa aiutarti. A questo proposito ricordo, che nella struttura dove è tutt'ora in cura mia sorella c'era un gruppo di sostegno, dove parlare, confrontarsi, etc.
Sul fatto di non dire nulla concordo parzialmente, mia sorella fu isolata dalla compagnia dell'epoca e lasciata dal suo fidanzato neanche fosse infetta, però non hai nemmeno nulla di cui vergognarti e in caso d'emergenza una persona che sa come comportarsi torna sempre utile.
Ciao