Lun
06
Giu
2016
Dopo la morte....
Ira, ira, tanta ira. Il motivo? Non accetto l'idea della morte. Ma dopo cosa c'è? Se mi va bene vivrò altri 30, 40,, 50 anni e poi? Il nulla per sempre? Come faccio a non vedere i miei figli? Questa cosa mi sta corrodendo il cervello.
14 commenti
ad una certa età qualcuno prega che arrivi in fretta
Tranquillo: quando avrai una certa età e, magari, sarai bisogno di aiuto per qualsiasi cosa, cambierai idea.
Ogni volta che pensi alla morte muori un pezzetto! Io non ho paura poiché non c'è nulla d'aver paura. Io credo in Dio, punto primo e questo mi dà una graNde forza. Credo anche nel perseguimento della virtù . Credo che oltre la scatola dell'egoismo ci siano gli spazi infiniti della bellezza dove il vedere ha qualcosa di assoluto, mentre sia il mio ora, e il tuo, come tu lo intendi il vedere, é relativo, limitato, piccolissimo anche se pare di fondamentale importanza. Il vero problema non é cosa c'è dopo, ma come vivere al meglio ora e non parlo di azione tout court, non serve a nulla l'azione se contrasta con lo Spirito! Se tu, e ci scommetto, non sai nemmeno perché un fiore sia più bello di tutte le ricchezze del re Salomone, per quale motivo sei così turbato? Comicia a farti domande sul presente, a spalancare meglio gli occhi poiché le risposte sono a portata di mano.
Non sono credente ma non mi spaventa più la morte.
Questa idea (che prima o poi sarei morto) mi angosciava tantissimo dai 15 sino ai 25 anni ma poi ho trovato sollievo in una mia personale teoria:
Non esiste il nulla, non esiste il limbo, proprio perché non può esistere la percezione del tempo e dello spazio se non è presente un essere senziente che lo vive (dotato della consapevolezza di esistere).
Se morissero tutti gli esseri viventi dell'universo, poi passasse un miliardo di anni, poi rinascesse un singolo individuo, questo miliardo di anni passerebbe in un istante, perché non esisterebbe nessuno a viverlo, ad attenderlo, a consumarlo.
Si spegnerebbe l'ultimo individuo un miliardo di anni prima (l'ultima autocoscienza), e se ne riaccenderebbe uno nuovo un miliardo di anni dopo. Le due autocoscienze non avrebbero ovviamente alcun legale fra loro, ma ci sarebbe continuità nella percezione dell'esistenza (il miliardo di anni sarebbe appunto un buco di un istante non percepito né sofferto da nessuno).
So che il mio discorso è malato e pure scritto male, ma mi ha salvato, comunque pensa a questo:
Tu ora vivi e non senti il peso di tutte le autocoscienze (miliardi) che si sono spente prima della tua nascita, le future non sentiranno il peso della tua. Per accettare questa teoria devi solo abbandonare l'affetto per la tua individualità (intesa come nome e cognome), una volta fatto questo il resto è facile.
Ozy che visione assai triste la tua. Perché un uomo dovrebbe rinunciare all'affetto di sé per affrontare il concetto della morte, o meglio, l'interpretazione della morte. Credo che tu sia una bella mente ma che t'affidi troppo alla logica, al ragionamento. A tal proposito ti consiglierei alcune letture giovanili su hegel, forse potrebbe avviarti in un percorso diverso. Ma non voglio fare della filosofia anche perché, io credo, la paura dell'anonimo venga da un sentore, dico così, popolare di moda, cioé per colpa dei tempi che viviamo. Tu dici di non essere credente ed io rispetto la tua visione e tento di venire sul tuo sentiero. Tu hai la percezione di tutto ciò che hai espresso. La tua logiaca e ragione dti spinge a mettere insieme vari concetti, interpretazioni, saperi, punti di vista, esperienze eccetera, affinché tu possa approdare alla tua teoria. Ripeto la tua percez
tesoro...potresti essere il mio compagno da quello che hai scritto...voglio dire quello che ho detto a lui...
comincia a vivere la tua vita in maniera felice,con le persone cheami...comportato sempre bene verso la tua donna e i tuoi piccini...Non si sa cosa c'è dopo la notte,sicuramente però sarai sempre vivo nel cuore sei tuoi figli...Non avere paura...chi lo sa se diventeremo solo cibo per la terra o se ci rincarneremo o se esiste eramente l'inferno e il paradiso...l'importante è vivere al meglio e con amore quello che la vita ti da...e se fosse tutto un sogno quello che stiamo vivendo?e se la morte fosse solo il nostro risveglio?Non abbatterti e non farti divorare da questa paura...
Scusa ozy mi sono accorto ora con i tasti sono come cane e gatto. Dicevo tutto il tuo ragionare frutto di percezione da cosa deriva dal mettere insieme logicamente i pezzi, per ragionamento, per predisposizione, per esperienza, per eccetera eccetera, perch? Perché la tua formazione é questa, per un motivo x sei ozy, logico, razionale. Quindi io e te percepiamo solo che io sono sulla strada del credo in dio tu su quella del non credo in dio. Facile dùunque questione di apprendimento formazione ecc.. Ok? in questo discorso c'è qualcosa di puro! te lko immagini? nella vita comune! Qualcosa che nessuno ci ha insegnato, che non deriva da formazione o sda appunto apprendimento ed é proprio il percepire. Es: io amo. Ci sono p0opoli che hanno un concetto d'amore diverso dal nostro, quindi l'amore é formazione. Tribù nella foresta amazzonica non hanno problemi sessuali pooiché non hanno il concetto d'amore "romantico" come il nostro. Detto papale papale se un indigeno si spara una pugnetta non si sente in colpa ma se la gode alla grande :-DDD Potresti dire che l'amore non esiste?Esiste invece perché noi abbiamo il concetto dell'amore, unica specie vivente che lo ha concettualizzato anche sé nelle specie animali vi sono, secondo me indubbiamente, verie espressione d'amore. Per esempio mamma figlio, non é anche il nostro? Bene! Chi ci ha insegnato il concetto d'amore considerato il fatto pure che nessuna logica o ragione o formazione sia mai intervenuta? é un concetto puro, e per me che sono credente, un concetto che deriva dallo spirito e non dal raziocinio. Da dove viene l'arte? Sublime forma d'amore universale. Ciao Ozy
scusa anche da part mia la scrittura ma tu sei una bella mente e comprendi il concetto :-D
Io la vedo come Ozy, in un modo molto materialistico (perchè infondo è così per chi non è credente); anche se a me non ha "messo in pace".
La morte è sempre un tema interessante, mi ricorda un mio sfogo dell'anno scorso.
Ultima cosa Ozy e vado davvero. ho letto una bellissima riflessione di Kant che non so riportartio integralmente che però davanti all'immensità del mare s'accorgeva che la propria mente la conteneva tutta. Io vedo un meraviglioso tramonto e la mia percezione fa sì che io trascenda la materia, vada oltre la materia. Tu non credi in Dio, io sì ma obiettivamente Ozy, non é strano che seppure nessuno ce lo abbia insegnato da sempre l'uomo parla di Dio? Abbia il concetto di Dio? Al di là della espressione sociale o personale, nel senso, anche l'ateo più terribile al mondo non lo é forse perché rifiuta il concetto di Dio? ecco Il concetto di Dio é un altro concetto puro. L'anima é un altro e se ne accorse persino Socrate! Tornando all'anonimo, no! Avere paura della morte vuol dire due cose. Sprecare la vita. NOn comprendere la vita, ateo o meno tu sia. aDESSO VADO DAVVERO CIAO
Non saprei che dirti Brigante:
La fede è una di quelle cose oltre alla nostra possibilità di obiezione, non è possibile dimostrare l'esistenza di Dio, ma non si può neppure dimostrare il contrario, per cui rimarrà sempre quell'eterna incertezza (che dà origine appunto alla parola fede) in base alla quale ognuno compie le proprie scelte
Nel mio caso (volente o nolente) sono fatto così, forse il mio è un modo di pensare ristretto, forse sono schiavo dei miei paradigmi e della mia forma mentis rigida, tuttavia non riesco a fare a meno della logica, della razionalità e del metodo scientifico.
Il mio approccio per alcuni è ritenuto miope (e forse in un certo senso lo è), ma non riesco ad abbracciare nessuna opinione che non sia suffragata da qualcosa di palpabile, di spiegabile, di riconducibile a leggi che riesco a comprendere (o che, pur non comprendendo personalmente, so essere state ampiamente approfondite e sviscerate da persone che hanno dedicato la vita ad esse).
A volte invidio chi ha fede, perchè in un certo senso a me piacerebbe averne (se credessi in Dio alcuni passaggi per me sarebbero stati molto più semplici), l'impalpabile il trascendentale ed il soprannaturale mi hanno sempre affascinato, ma nei sogni, solo nei sogni, come ebbi già modo di scrivere ci ho sempre sperato ma non ci ho mai creduto.
Ad ogni modo ti ringrazio per gli interventi, mi fa sempre piacere confrontarmi con chi ha una visione diversa dalla mia, è la migliore fonte di spunto e di rilessione ;-)
Aggiungo la mia... Io sono credente, e so che c'è un oltre e la morte non è la fine ma solo un passaggio.
Però... Non ho fretta di vedere che c'è oltre... Hahaha.
Io so, che chiunque cerca tova Dio, chiunque... E non c'è bisogno di andare in un posto piuttosto che un altro, io non posso dimostrare nulla come dice giustamente ozy... Ma Dio si.
Ho 51 anni, per cui ho già trovato gente che mi ha detto che nel migliore dei casi sono un illuso ed un superstizioso, ma io so...
Grande Gage:
Hai detto la cosa più bella: "non c'è fretta di vedere oltre", questo va bene sia per i credenti che per gli atei :-)
In ogni caso non vado contro alla mia logica se dico che in fondo ( a prescindere da quale sia la verità del post morte che nessuno di noi può realmente sapere), ognuno fa bene a scegliere il sentiero che lo fa sentire meglio e che lo può accompagnare nel modo più sereno (e meno angoscioso) possibile lungo la propria vita.
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Tutto quello che ha un inizio ha anche una fine. Bella fregatura eh?