Mar
29
Set
2015
L'amarezza
Svolgo un lavoro umanamente molto pesante. Ogni giorno sono a contatto con persone insoddisfatte della propria vita, dei propri affetti, della piega che hanno preso certe cose, del mondo in generale. Ascoltare sempre ed accogliere con educazione anche alcuni sfoghi non del tutto consoni non è facile. A volte, quando mi provocano fino al limite, vorrei levarmi il sorriso dal viso e giudicarli. "Giudicare" nel mio lavoro è una parola proibita. Io invece, a volte, vorrei far loro presente che, forse (forse), la sfiga di cui tanto si lamentano se la sono cercata. Mi piacerebbe che tutti comprendessero che qualche volta (qualche volta) nella vita si raccoglie quanto si è seminato. E che se non si è seminato niente non si avrà sempre la fortuna di poter sconfinare nel raccolto del vicino. Mi piacerebbe far capire a queste persone che a volte (a volte) la vita si dimostra giusta con noi stessi proprio nel momento in cui smette di sorriderci. Perchè, qualche volta (qualche volta), il dolore ce lo siamo meritati. Mi piacerebbe soprattutto poter dire queste cose liberamente, senza scontrarmi con quel buonismo malato tanto di moda ai giorni nostri che considera ogni evento negativo un'ingiustizia universale e ogni evento positivo solo la briciola di quanto dovuto. Poter chiedere a tutti di farsi un'esame di coscienza senza poi dover raccogliere per il paese i pezzi delle vesti stracciate.
8 commenti
cavolo
io ci impazzirei.....
Eeeeeeee.... Un lavoro in cui ti fai psicologicamente carico dei problemi (e finti problemi) degli altri, non ti invidio. Curiositá, puoi dirci che lavoro è? Psicologa?
E che mestiere fai, il sacco da boxe?
> "Giudicare" nel mio lavoro è una parola proibita.
Lavoro o no, lo facciamo sempre e in ogni caso.
>Mi piacerebbe soprattutto poter dire queste cose liberamente
Nessuno ti ferma dal farlo.
Probabilmente ti preoccupa un calo di entrate o una pessima reputazione nel fare il tuo lavoro.
Al posto tuo mi divertirei un sacco, mi ero anche finto psicologo (non hai detto con chiarezza che lavoro fai, ma da come lo descrivi credo sia quello) e la gente ci credeva.
Solo che a mio parere non è "umanamente molto pesante", semplicemente mi annoiava sentire le stesse storie.
Magari non si assomigliano in tutto e per tutto, ma alla fine i consigli da dare sono quasi sempre gli stessi.
Scommetto che sei una psicologa
Penso che il tuo lavoro debba aiutare le persone, non avere paura di dire la tua, lo fai anche per il loro bene
Hai pienamente ragione, in questo periodo la vita non mi sta sorridendo come prima, certo da giovane invece di costruire pensavo solo a divertirmi; e adesso il conto, ovviamente salato; sto cercando di rimediare è la mia sfida , ma soprattutto cercherò di non far fare gli stessi miei sbagli amio figlio. La sfiga è il risultato delle nostre cazzate.
-vorrei levarmi il sorriso dal viso e giudicarli.
se posso dire la mia, anch'io vorrei unirmi a chi dice che giudicare non è corretto
e lo dico da persona che ascolta gente sfogarsi qua e altrove
magari puoi anche biasimare certi casi umani per alcuni loro sbagli, non dico di no
ma dovresti sapere che il primo passo è non farsi toccare così tanto dai problemi degli altri
se no ti sommergono
più che altro puoi biasimare le persone per il loro atteggiamento, per essere negativi e continuare a lamentarsi, ma ad un certo punto se non trovano il modo di risollevarsi e nessuno è disposto a dar loro neanche una spiegazione, c'è poco da fare
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Veramente adesso va di moda essere degli stronzi, il buonismo malato però ci sta sempre tutto. Non so a che tipo di persone ti riferisci, però diciamo che sono d'accordo con te.
Sarà che anche io ho svolto alcuni tipo lavori che erano pesanti sia a livello fisico che morale.
Così a occhio direi che lavori nel sociale, io ho lavorato in un patronato/caf/cooperativa e mi capitavano persone di ogni genere e anche lì devi essere gentile, non puoi giudicare.
Che dire, buon lavoro!