Sab
16
Mag
2015
ouffaaaaaaaa
Non mi assillate con le vostre lamentele....
Vivo all'estero e me la cavo cosi cosi, lavoro e sto a casa, non ho tanti amici e son sempre più stressato per via del lavoro stesso. Cosi tanto che divento maleducato e il bello è che non me ne pento, io mi spacco di lavoro e gli altri se la ridono, parlo dei miei amici che poi si lamentano che non c'è lavoro e rompono tutti col desiderio di venire all'estero per far fortuna...
MA PEZZI DI MERDA!!!!
Che non avete voglia di far niente, solo cazzeggiare, io sto facendo dei sacrifici e non è colpa mia se sono sempre più acido e menefreghista...
Un tempo ero molto più sensibile e ingenuo, adesso invece, sto diventando sempre più cattivo e duro con gli altri, non ho più tanta pazienza, perchè questa non è vita, è una prigione. Parlo cosi cosi la nuova lingua e non è facile far amicizia quando parli da schifo, per di più mi ritrovo ad avere tutto sto stress e risultato divento maleducato
lasciatemi in pace
3 commenti
Fammi indovinare: sei andato all'estero così allo sbaraglio, magari agendo d'impulso, magari senza nessuna specializzazione o competenza, magari sapendo poco o niente della cultura del paese ospitante? E magari lavori nella ristorazione? Se ci ho azzeccato solo in parte, scusami per la franchezza... Ma i tempi dell'emigrante italiano partito alla ventura, con la valigia di cartone e che parla solo italiano sono finiti. Se invece non ci ho preso scusami ancora, ma leggi attentamente quello che sto per scrivere. Se si sceglie di andare all'estero bisogna farlo dopo attente riflessioni, valutando i pro e i contro, studiando o perfezionando la lingua, informandosi adeguatamente sul paese in questione. Si parla di "fuga di cervelli", appunto perchè chi espatria deve avere i numeri giusti che sono richiesti dal mercato del lavoro, altrimenti si finisce a fare gli schiavi (magari di connazionali). Inoltre bisogna lasciarsi dietro furberie e provincialità italiane, e partire con una buona dose di umiltà e buona volontà. Adattarsi, adattarsi, adattarsi. Se corrispondi a tutti questi requisiti non so che dirti, avrai avuto sfortuna, di questi tempi il lavoro non cresce sugli alberi neanche all'estero. Io parlo per me:al momento mi trovo in Italia, ma tra una settimana tornerò in Germania dove vivo da più di tre anni, ho un buon lavoro anche se lo stipendio non è alto come speravo. La vita non è tutta rose e fiori, e anche io ho attraversato periodi di sconforto, ma mi trovo bene, gli stronzi ci sono dappertutto, ho avuto una discreta fortuna anche con la gente incontrata finora, gli stronzi ci sono ovunque ma se posso li ignoro ostentamente ovunque mi trovi. L'inglese lo parlo bene, con il tedesco bene o male me la cavo. La mia famiglia e i miei pochi amici mi mancano, così come la cucina (a questa però c'è rimedio, dato che non vivo in un paesello isolato da tutto), ma non baratterei mai Düsseldorf con questo villaggio pieno di estroversoni catto-fascisti in provincia del Nulla (=Pavia). Ti auguro buona fortuna.
occorre capire se è più cattiveria tua o lamentosi loro.
e poi in che modo sei in contatto con questi amici se te vivi all'estero e loro no?
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-Non mi assillate con le vostre lamentele....
lamentele degli amici, dunque
-Che non avete voglia di far niente, solo cazzeggiare,
l'hai detto loro? :p
-perchè questa non è vita, è una prigione.
e i tuoi amici se la ridono
alla fine col lavoro non ti è andata poi così tanto bene