Mar

22

Lug

2014

Litigi con la persona che più amo al mondo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Salve, ho 22 anni e da circa 3 la mia vita è un inferno. Ho cominciato con una facoltà letteraria il mio percorso di studi, andavo molto a rilento ma gli esami riuscivo a prenderli anche se pochi. A causa dell' ennesimo esame finito male, di punto in bianco mia madre mi leva dalla facoltà e decide di spostarmi in un' altra. Mi danno la possibilità di sceglierne un'altra, ma essendo l' unica disponibile in anno accademico inoltrato e non volendo perdere l' anno, ci provo, anche se è una facoltà che non mi piace. Prendo anche un 30, ma non è questo il problema, non riesco a farli nella quantità che loro si aspettano. In passato sono arrivata al punto di mentire sull' averli fatti per avere un po' di quiete, e sono stata puntualmente scoperta. Ho molta paura degli esami e ciò mi spinge a non farli, cercando di prepararmi sempre meglio ma la paura non passa. Se provo a dirle di farlo nella data prossima, quella più vicina, inizia una litigata lunghissima. Per spingermi a farne di più arriva a mettermi ancora più stress, a parlare male di me con chiunque, a cacciarmi di casa e mandarmi altrove, a ricordarmi chi è laureato e chi no. A porre l' attenzione di tutti su di me, quando mio cugino si è laureato a 30 anni, ed a nessuno gliene è fregato nulla su quanti esami gli mancassero e nessuno faceva queste sceneggiate con lui. Ho la sfortuna di avere una sorella bravissima all'università ed il paragone con lei mi uccide, come anche con altri. Alle volte vorrei tornare indietro nel tempo, e fare quello che mi avrebbe potuto permettere di affrontare la carriera che ho sempre desiderato nel mio intimo, mi pento di non aver avuto allora la forza di sceglierla. Lei non vede in questo desiderio che è divenuta una passione un qualcosa su cui poter un giorno guadagnarci, mi prende in giro per questo. Mi prendo la responsabilità delle mie colpe, ma con l' ansia che mi trasmette ho paura che potrebbe andare sempre peggio, arrivo nei momenti in seduta d' esame che mi sento formicolare il viso, le mani non le sento e mi gira la testa. Una volta ho pianto così forte che mi stava per venire l' asma, per fortuna in quel mentre c'era solo mia sorella. Senza contare che lei critica ogni aspetto della mia vita, dalle mie poche amicizie alla mia incapacità, vere o presunte, in altre cose. Non voglio che mi lasci fare tutto, non pretendo niente, solo più elasticità mentale, mi fa arrivare a disgustare le materie oggetto di studio. Ho le mie colpe, ma credo che anche lei non sia una santa, quando le parlo a cuore aperto, sembra che le stia parlando una deficiente; vuole vedermi migliorare questo non è il modo. Sono stanca, davvero molto stanca. Non mi diverto a farti arrabbiare. Mi stai annichilendo e nonostante gli sputi, le brutte parole o le percossa non ti guardo schifata, ma voglio sempre il tuo perdono. Mi impegno, ma una volta è capitato che a causa del tuo orgoglio, dopo un bel voto hai continuato a trattarmi male. L' orgoglio, come pure un senso dell' onore e di inferiorità verso alcune persone, credo ti portino ad essere così. Ti vanti di essere comprensiva, ma dal mio primissimo fallimento non lo sei stata, solo agli altri appari una persona avanti, ma dietro critichi chi non ce la fa nella vita o chi è inferiore per reddito. Vuoi il meglio per me? Lo so che lo vuoi, ma i modi non vanno bene!

29 commenti

Dici che la facoltà attuale non ti piace, ma se non ti facessero detestare le materie quanto cambierebbe? Non è più una facoltà letteraria?
Cosa significa "fare quello che mi avrebbe potuto permettere di affrontare la carriera che ho sempre desiderato nel mio intimo", cosa sarebbe 'quello'?

Avatar di farnightfarnight alle 14:31 del 23-07-2014

hai 22 anni, sei giovanissima, molla gli studi che stai facendo e studia ciò che ami. fregatene di quello che dirà tua madre, lei non vuole che tu sia felice facendo ciò che vorresti fare perchè probabilmente anche a lei è stata imposta la carriera e invidierebbe la tua libertà di essere felice facendo ciò che ami. e poi bisogna seguire la propria voce interiore. quanti studi, mestieri sono stati consigliati a tante persone e ora con la crisi non valgono quasi più nulla. se penso a tutti i miei amici avvocati che stanno patendo le pene dell'inferno perchè non guadagnano più nulla (e in tanti hanno intrapreso la carriera perchè spronati da genitori avvocati).... La vita passa, morirai con il rimorso di non aver fatto ciò che ti stava a cuore e per cosa? per aver accontentato tua madre, la cui vita potrebbe finire molto prima di quello che credi (mi auguro di no, ma potrebbe accadere, vale come esempio), a quel punto ti ritroverai con una laurea con voto modesto, presa controvoglia e soffrendo, in più sarai indirizzata ad una carriera che non ti interessa. sei sicura di voler vivere tutto ciò per i prossimi 40 anni? pensaci bene. vattene di casa, trovati un lavoretto part time (di lavori di questo tipo ce ne sono) e pagati gli studi, nel frattempo studia una lingua che ti prepari ad esercitare la futura professione in una nazione più civile dell'Italia (perfeziona l'inglese o il tedesco). Se amerai davvero quello che vuoi studiare ti puoi laureare in regola, finire a 26-27 anni e forse finirai prima che se continuassi a studiare materie che non ti interessano per nulla. c'è una sola vita, guarda ai prossimi decenni della tua vita, cosa ci vedi se continuerai a studiare qualcosa che non ami? e cosa ci vedi se farai ciò che hai nel cuore . dai un bel calciome in culo a tua madre e fai ciò che ami. tua madre non conosce il settore e non sa per nulla quali sbocchi lavorativi può dare lo studio che vorresti intraprendere.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 17:09 del 23-07-2014
Scusami se mi sono spiegata male...

...nel senso che se tornassi indietro nel tempo cambierei già dalla scelta del liceo, in quanto il percorso di studi che ho sempre trovato interessante sarebbe più alla mia portata. È una facoltà giurisprudenziale, non sono male alcune materie, solo che altre non le sopporto e mi risulta difficile digerirle. Riguardo alla tua domanda, penso proprio di sì. Per Farnight

Avatar di Solena91Solena91 alle 18:05 del 24-07-2014
Ndrecchia hai ragione, ma...

La mia paura è che così rompo definitivamente i rapporti con mia madre, prima erano davvero stupendi. So che lei vuole che un giorno non rimpianga il benessere e perciò ha una linea dura. Ho paura del tempo che passa e di scoprire che cambiando ulteriormente, non concluda niente. Anche perchè spesso lei è una persona lungimirante, ed ahimè molto spesso dimostra di avere ragione. Ma la paura definitiva è la paura di perderla e non voglio.

Avatar di Solena91Solena91 alle 18:11 del 24-07-2014

cara Solena,

no sai quanto mi dispiace leggere nelle tue parole il dolore e la sofferenza di un cuore così giovane!

quante mamme darebbero tutto per avere una figlia come te!

questa volta devo dire che i tuoi si stanno concentrando su cose SOLO accademiche, trascurando la parte più importante, l'essenza di quello che è la vita, che sei tu, la tua felicità e un buon rapporto in famiglia (con te).

Darti un consiglio non è facile, perché possiamo darti tante idee, suggerire tante strade, ma il problema rimane che sei sotto la loro autorità, e il loro potere economico.  Se sono riusciti a farti cambiare facoltà, obbligandoti a una cosa che non ami e ti farà solo triste, figuriamoci dirti di far volare tutto per aria ed importi!!!

a questo punto l'unica cosa che mi sentirei di dirti è di cercare di mantenere il tuo equilibrio emozionale, e guardare se effettivamente puoi concludere questa facoltà che hai iniziato.   sai perché?  perché può essere il ponte, il mezzo, per poi dopo, cara ragazza, intraprendere la strada che effettivamente ami.  Dal tuo ultimo commento vedo che non disprezzi tutto, dici che alcune materie non sono male….  Ecco, rifletti un attimo, fai una sosta, e pensa che molte volte nella vita, il momento, la situazione e le circostanze non ti permettono di agire subito; gioca in intelligenza, un po’ in astuzia!  Se hai già iniziato, vuol dire che un po’ di tempo è stato investito, quindi abbiamo qua già qualcosa di costruito; cosa diresti di prendere un po’ di fiato, farti coraggio e concludere questa facoltà (quanti anni dura?) e poi dopo, con questo strumento in mano, visto che a casa tanto dicono sulle virtù, di sicuro ti daranno una mano e troverai un lavoro.  Può essere il primo passo per il resto, e una vita che sceglierai tu, alla quale hai diritto e per la quale puoi lottare.

Poi, tesoro, non cercare mai il perdono, sei piccola e stai crescendo, ricordati che devi avere l’amore, il rispetto e la dignità, che nessuna laurea né nessun reddito può dare.  La tua grandezza come persona.  Tua madre deve essere sempre tua madre, a prescindere; non la perderai per questo.  Non esiste.

 

Avatar di LuceSerenaLuceSerena alle 19:20 del 24-07-2014
LuceSerena,

È un commento bellissimo il tuo. Infatti quello che sto facendo ora, altro non posso fare, è quello di studiare. Dura cinque anni questo percorso e sebbene so che capiteranno gli scivoloni, sto pensando come ridurli al più possibile. Io ho una dignità, ma loro se lo scordano, sbandierando ai 4 venti la mia situazione e tutto ciò brucia e fa star male. Alle volte vorrei non averla per non stare così. Un' autonomia economica è difficile, come hai detto tu, col mio diploma ed ho paura di trovarmi in mezzo una strada, ma non voglio pesare sugli altri come faccio purtroppo coi miei. Mia madre ha sempre posto molte speranze su di me e tuttora, credo, che mi ritiene capace, ma giudica il mio metodo di studio sbagliato, infatti quello che andava bene al liceo ora non va più. Ed è difficile modificarlo. Io, come hai detto tu, sto costruendo qualcosa e non posso buttare tutto alle ortiche per qualcosa che mi piacerebbe fare e non mi dà sicurezze, purtroppo dovevo pensarci molto prima. Ho sbagliato e me ne pento. Sai, però quando dove certe cose talmente cattive del tipo che avrebbe voluto che non nascessi, lo so che sono dettate dalla rabbia, ma ti scavano dentro come un tarlo che alle volte pensi che per lei sei morta e perdi ogni interesse per quello che ti circonda, perché ti senti sola e ti viene da pensare che senza lei non sono e sarò mai nulla.

Avatar di Solena91Solena91 alle 21:01 del 24-07-2014

guarda cara, che sei, non grande, ENORME, dentro.

sarà la tua tenacia, la tua dignità a far chiudere la bocca a tutte quelle dicerie.  Le cose si dimostrano con I FATTI, e tu ne stai dando, e fatti concreti.

Non demordere, vai avanti, hai un mondo tutto tuo da conquistare.  Loro non si ricordano nemmeno che il tempo passa, che l'adulto forte, diventerà debole, e avrà bisogno dell'amore, l'affetto e la comprensione dei figli, al di là delle loro lauree; bisogna costruire nell'amore e nell'affetto.

Ma tu sei d'oro e hai un cuore grande, e ti farà onore, perché potrai crescere e far vedere che ce l'hai fatta, e alla grande.  Non pentirti cara, la vita è fatta di queste cose: successi e fallimenti, altrimenti .... che vita sarebbe?  Non esiste un solo essere nel mondo, anzi, nella storia, che sia stato perfetto.

Non sei sola, ricordati, hai te stessa, ed è già una forza.  L'unico cordone necessario per vivere, ti è stato tagliato alla nascita.  Il resto sono tutte storie e ricatti morali dei genitori, che sono un po' incoscienti.

permettimi di mandarti un abbraccio, da mamma, con molto affetto e comprensione, che ti dia quell'attimo di pace che ora ti serve tanto.  Io sono sempre qua, nel limite dell'anonimato e del sito, se hai bisogno di sfogarti o di avere una parola amica.

 

Avatar di LuceSerenaLuceSerena alle 21:15 del 24-07-2014

Ma i rapporti tra te e tua madre son deteriorati proprio per la scuola?
E con tua sorella non riusciresti a partire da un "punto precedente", se parlandole non ti capisce? O temi proprio non ci sia speranza?
Inoltre potresti chiedere ai docenti un metodo per studiare, chiedere come facevano loro. Mi è successo una o due volte.

Avatar di farnightfarnight alle 22:42 del 24-07-2014

Solena91 tua madre è una donna borghese che non ha alcuna comprensione del mondo. le risorse produttive della terra sono esaurite, il numero di disoccupati in Italia aumenta sempre di più, non ci sarà nessun benessere per nessuno.  il tuo futuro è precariato e incertezza (come tutti, vedo professionisti con dichiarazione dei redditi da 200.000 € l'anno passati a dichiararne 15.000), inoltre se fai uno studio che non ti piace avrai voti bassi, imparerai svogliatamente, non sarai tra i migliori, avrai comunque scarse possibilità di accedere al cosiddetto "benessere". inoltre cos'è il benessere? l'agiatezza economica (ma ci sarà?), lo stare bene con se stessi, fare qualcosa di appassionante e che completa la vita? Stai soffrendo, tua madre non si cura della tua sofferenza, è una donna borghese, in realtà il rapporto non era splendido, eri solo una ragazzina e finchè ha fatto le scuole fino alle superiori non ti sei accorta che il rapporto era buono solo finchè facevi quello che voleva tua madre. E poi, fammi capire, tu vuoi che ritorni il rapporto splendido con tua madre facendo quello che vuole lei, cioè fare un corso di laurea che non ti piace, soffrendo, e che ti indirizzerà verso un tipo di lavoro che potresti odiare. a cosa si ridurrà la tua vita a quel punto? lavorare passivamente per guadagnare, spegnerti come persona e vivere per comprarti il benessere? ma questo è davvero benessere? e il rapporto con tua madre era davvero così splendido? non sarebbe splendido, invece, se tua madre accettasse quello che vuoi fare davvero? tua madre ti sta distruggendo la vita, ti stai sottomettendo, la stai annullando. vivrai di rimpianti e la tua vita sarà triste e noiosa e comunque non raggiungerai alcun benessere, perchè la società va incontro a cambiamenti epocali.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 09:23 del 25-07-2014
Vedrò di rispondere a tutti.

Per Farnight, allora il rapporto si è deteriorato quando ho cominciato l' università. Mia sorella ogni tanto mi appoggia, ma in genere non s' immischia in queste faccende, il più delle volte mi parla di quello che mia madre ed anche mio padre pensano stia facendo della mia vita. Coi miei docenti la vedo dura, perché sono molto timida, qualcuno mi ha dato un consiglio su come mi dovrei approcciare ad un esame, ma è finita lì. Sto pensando anche di andare ad un ricevimento per una materia a me ostica.

Per 'Ndrecchia, mia madre è sia una donna borghese, ma quello che ha fatto se l' è guadagnato duramente, alla mia età era già laureata e già lavorava. È consapevole, come lo sono io, che oggi lavorare è difficile anche con una laurea, ma almeno in un mondo così competitivo è già qualcosa. Hai ragione in toto, ed è la mia stessa paura per il futuro, ma ora come ora non so quanto mi convenga mollare, anche perché purtroppo sono una persona molto paurosa, preferisco prendere una laurea che non mi piace, anziché fare la cosa che mi piace, che ti dirò non so se potrebbe andare tutto rose e fiori. E fidati se ti dico che quello che mi piacerebbe fare, secondo la visione italiana, vale molto meno di una laurea umanistica. Lo so, mi sto facendo del male da sola, ma vedermi da sola ad affrontare il mondo, so che penserai che sono una bambocciona ma lo accetto, non ce la faccio. Per quanto riguarda il rapporto con mia madre prima di entrare all'università, ahimè, penso spesso quello che pensi tu.

Per LuceSerena grazie, è proprio di quel calore e quei consigli materni che oggi ho proprio bisogno. Certo, mi farebbe piacere poterci sentire in privato.

Un bacio

Avatar di Solena91Solena91 alle 09:44 del 25-07-2014

Solena91, sei libera di determinare la tua infelicità futura, perchè se sei infelice oggi lo sarai domani.  Voglio essere duro: tua madre potrebbe andarsene domani (capita fa parte della vita) ti ritroveresti comunque da sola. si è sempre da soli nell'affrontare la,vita e il mondo. non sei felice, non lo sarai, non avrai successo nel lavoro perchè farai una cosa che non ti piace e soprattutto se il lavoro sarà quello della libera professione, ti ritroverai a doverti motivare per trovarti clienti per fornire dei servizi per una lavoro che non ti piace. tua madre non ti ha reso adulta, ti sta castrando, sei in un'età in cui ci si sposa e si hanno,figli, non hai minimamente idea dei problemi a cui andrai incontro facendo qualcosa che non ami. è come se tua madre ti obbligasse, a 22 anni, a sposare un vecchio di 70 anni, bruttissimo, malato e puzzolente, solo perchè è ricco. questo sta facendo, sta decidendo per te la tua vita, senza capire se questa vita ti piace. che rapporto è questo? non parli di tuo padre, che ruolo ha lui n tutto ciò? sembra quasi non esistere. Consiglio: è la tua vita, non al sprecare facendo qualcosa che non ami, non otterrai soddisfazioni lavorative, non guadagnerai bene, non sarai felice e semmai questa condizione influenzerà anche altre scelte, tipo quelle affettive perchè potresti ritrovarti incastrata in un legame che non ti rende felice perchè non hai l'indipendenza economica o perchè hai sviluppato un'indole remissiva e rassegnata ad accettare passivamente gli altri che decidono per te. ribellati, afferma il tuo carattere e la tua volontà, affronta le difficoltà derivanti dalle tue decisioni e troverai dentro di te risorse che non pensavi nemmeno di possedere esplorando il tuo vero potenziale. se accetti le imposizioni di tua madre, ucciderai la tua anima e, ricordalo, comunque non otterrai il benessere che tua madre desidera per te, perchè sarà molto difficile collocarti professionalmente perchè ci saranno tante persone molto più preparate e motivate di te perchè entusiaste di fare il lavoro che invece tu odi. Ogni persona ha la sua indole e c'è una strada segnata, se rinunci a intraprendere quel percorso, rinunci a te stessa. fidati di qualcuno che ne ha viste tante nella vita ed è completamente disinteressato. C'è una sola vita, non sviluppare un carattere remissivo, passivo e rassegnato, alza la testa. 

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 11:06 del 25-07-2014

Un'altra cosa: non è vero che tua madre è la persona che più ami al mondo. Con lei hai una fortissima conflittualità perchè lei sta distruggendo la tua anima e la tua vita, ma invece di affrontare questo conflitto ti sei imposta l'idea che la ami che prima di andare all'università avevate un rapporto meraviglioso (io invece sono convinto del contrario). Accetta il conflitto, all'interno di esso c'è la tua vita. prendi un cuscino a pugni e mentre lo fai pensa a tua madre, tirerai fuori un'"inaspettata" aggressività....

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 11:15 del 25-07-2014
Ndrecchia

Mio padre è abbastanza succube di lei, in genere non serba rancore nei miei confronti, ma del resto è così anche con mia sorella, anche lei ha un po' "paura" di lei. Hai ragione nel dire che probabilmente sarò infelice e ciò mi spinge a ribellarmi e comportarmi con lei a muso duro. In molti frangenti la odio e credo che lei lo veda, ma poi torno sempre sui miei passi. Il peso maggiore che credo che pagherò è non essere riuscita a crearmi una mia dipendenza, di essere stata cresciuta come figlia di famiglia che non ha mai dato problemi, se non questa cosa qui. Loro dicono che il mio comportamento mi autodistruggerà ed anche quando non penso sia così, loro, metto anche mio padre, mi fanno credere sia così. Non so davvero dove cominciare a ribellarmi, te lo giuro. Ci provo, ma l' ha sempre vinta lei, è davvero difficile cambiare da un giorno all' altro, vorrei trovare il giusto modo ma credo che non ce ne siano. Hai ragione Ndrecchia quando dici che così il mio futuro sarà terribile, ma non so come reagire, ho la paura di lasciarmi andare, ad ogni litigata il mio senso di rivalsa si affievolisce, sento di non avere mezzi e capacità per fuggire questa situazione e crearmi il mio benessere. Forse solo qualora mi cacciassero veramente di casa penserei a cosa vorrei fare, ma da me non capiterà mai perché sono troppo vigliacca sostanzialmente, ed ho paura delle difficoltà della vita. Inoltre a me non fa paura la solitudine perché sono abbastanza solitaria, a me fa paura l' abbandono ed il rifiuto. Comunque sto pensando a tutto quello che mi state dicendo e sono abbastanza confusa.

Avatar di Solena91Solena91 alle 11:34 del 25-07-2014

Solena, attenzione, sei in un periodo in cui sei più vulnerabile, puoi ribellarti, ma a tempo dovuto.  Fare ora è farti cacciar via di casa con niente in mano.

L'ideale sarebbe risolvere tutto... ma la saggezza impone valutare, fare delle mosse, calcolare in modo intelligente, sempre a pro dell'esistenza e del futuro a tuo vantaggio.

Da come descrivi, la forza di tua madre all'interno della famiglia è inarrestabile.  Tu lo sei in un modo... loro nell'altro, ma tutti un po' succubi da un modo di fare troppo prevaricante.

Ma, tesoro, cercando di divincolarti ora, legata come sei, con tante necessità, ti farai più del male.  Devi trovare un TUO equilibrio, prima tu, dentro, anche perché sono riusciti a fare indebolire il tuo carattere: tu stessa lo dici, hai paure, non te la senti.  

E' facile dirti, vai, ribellati, urla, difenditi.  Che bello poterci riuscire oggi!  ma tu devi fare conto con la tua REALTA', quella che è la tua verità, e lavorare sulla base di quello.  Non di altre cose, che seppur desiderabili, non sono fattibili.

Non entrare in confusione.  Ascoltaci, con attenzione, ma fai le proprie valutazioni.  Hai una mente strutturata, sei intelligente, e anche nella sofferenza, riesci a vedere chiaro molto.

 

Avatar di LuceSerenaLuceSerena alle 11:44 del 25-07-2014

io me ne sono andato di casa a 25 anni, sono andato all'estero, partendo da zero perchè non comdividevo il modo di vivere della mia famiglia e dell'italia in generale. Mi sono costruito tutto partendo da sotto zero, nemmeno da zero. Ho 40 anni, mi sono costruito la mia vita come la volevo io, mi guardo allo specchio e mi sento forte perchè so quello che valgo e conosco le difficoltà estreme che ho dovuto affrontare. Meglio rischiare (ma cosa poi?) che restare imprigionati in una dimensione che distrugge l'anima, la fantasia. Non saprai mai quello che vali. Trovati un lavoretto, che ti consenta di dividere una stanza con qualche altra studentessa e di poter studiare (lavoretti per studenti ce ne sono sempre) vedi gli annunci nelle grandi città. fatti la tua vita, hai 22 anni, quando te la farai altrimenti? a 30-35 anni, dopo che avrai finito gli studi e dopo qualche anno di ricerca del lavoro avrai capito che davanti a te ci sono 25-30 anni di precariato (se trovi lavoro) sottopagato e che intorno ai 40 anni ti restano ancora pochi anni per poter avere un figlio? Fatti la tua vita, perchè ora è la tua vita, sicurezze, comodità, benessere non valgono nulla se non sei felice. tua madre comanda su tutto e tutti perchè non è felice lei per prima, ha sottomesso il marito, vuole sottomettere i figli, non ha amore da dare a nessuno, pensa che l'unica cosa che conti sia raggiungere gli obiettivi della società borghese ma se tu non sei felice, vuol dire che nemmeno lei lo è, perchè l'infelicità si eredita, la serenità interiore si conquista e tu potrai conquistarla solo se ti costruirsi la tua vita come vuoi tu. cos'hai da perdere? il muso lungo di tua madre che sarebbe infelice con o senza la,tuampresenza? 

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 13:09 del 25-07-2014

ndrecchia, sei ammirevole, una forza e una determinazione da invidiare!

sai cosa mi preoccupa?  che forse Solena non ha il tuo stesso carattere, e se, mettiamo per ipotesi, va via di casa, è facile che ritorni con conseguenze peggiori.  Condivido assolutamente con te che la libertà va cercata, ma ogni situazione va ponderata, Solena ha bisogno di più forza e di quella convinzione che si respira in ogni tua parola.

Speriamo per lei, almeno penso così, che riesca a risalire a vedere, ora che si fa della domande, quale sia il suo vero futuro, la vita che vuole.  Nel frattempo non consiglierei (ripeto, rispetto assolutamente il tuo punto di vista e il consiglio che dai) di buttarsi così.  con metodo, forse, prima cercando.  Ma deve prendere una decisione, è molto vulnerabile ancora.

Per il resto, le considerazioni che fai, assolutamente ineccepibili.

Avatar di LuceSerenaLuceSerena alle 13:20 del 25-07-2014
Condivido quello che dite entrambi...

Ti invidio Ndrecchia, sei come avrei voluto essere, vorrei avere la tua forza d' animo e la tua sicurezza. Una cosa è certa, una liberazione almeno economica la devo pur cominciare. Infatti non è un' idea nuova che voglia incominciare qualche lavoretto, ma stavolta la voglio mettere in pratica, almeno è già un inizio. LuceSerena, però, ha capito un pochino meglio la mia situazione emotiva, non sono fatta per i grandi scossoni, davvero entro in crisi perché non so come gestirli. Devo riflettere, vedere come sbrigliarmi da questa situazione e non rimandare. Mia madre crede che io sia molto forte d'animo, ma magari lo fossi davvero! Tante cose della mia adolescenza e di ora me le sarei risparmiate.

Avatar di Solena91Solena91 alle 13:46 del 25-07-2014

Solena91, che dirti? rassegnati ad una vita infelice, tanto prima o poi si muore e finisce la sofferenza. Non è continuando a studiare odiando ciò che studi che risolverai i problemi, anzi il rischio che tu improvvisamente entri in depressione bloccandoti negli studi è molto alto. ane ho conosciute non poche di persone che a pochi esami dalla laurea o solo con la tesi da scrivere sono entrati in crisi e si sono bloccati definitivamente entrando nel tunnel della depressione perchè hanno capito che non volevano assolutamente fare un lavoro collegato allo,studio.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 18:01 del 25-07-2014
Io non anelo all' infelicità,

Sepur, non lo nego, mi sembra di rassegnarmi. Solo che al momento la tanto beata indipendenza per decidere cosa fare della mia vita, non so in che modo andarmela a "pescare". Io non so te, ma nella vita sono sempre stata guidata e da sola non saprei come muovervi, perciò come dice LuceSerena dovrei "studiarmela" e " prepararmela". Ho paura che l' incontro con la realtà possa farmi molto più male che una vita passata a fare quello che non mi va. Ma probabilmente, come giustamente dici tu, sono destinata a soffrire soprattutto se resto qua. Sai, non sempre i sogni si realizzano, ed io ho paura che per questo ci soffra ancora di più. Come mi giro e qualsiasi scelta faccio, sembra che le possibilità di fallire siano di più quelle che di riuscire. Ora sono sconvolta per l' ennesima litigata, ma a mente fredda devo vedere cosa fare ed accettarne le conseguenze, almeno così non incolperò nessuno se non me stessa. Quante volte vorrei fuggire via come tu mi proponi, per ora lo faccio con la fantasia e spero di arrivare ad un punto di decidere davvero se farlo oppure no.

Avatar di Solena91Solena91 alle 18:35 del 25-07-2014

se non affronti la realtà a 22 la realtà ti verrà a prendere comunque, ma sarai più grande, senza esperienze della cosiddetta realtà e verrai sconfitta, perchè non sarai abituata per guadagnarti i tuoi spazi. tua madre può venire a mancare improvvisamente (ti auguro di no, ma può,accadere) e cosa farai? non dare la colpa a tua madre a questo punto, sei tu che a 22 anni ti sei già arresa, e lo fai senza ragionare perchè non lavorerai bene e non avrai accesso al benessere che vuole tua madre per te (ma tu lo,vuoi questo benessere? non ti piacerebbe di più fare qualcosa che ti entusiasma, a cui vuoi dedicare le,tue energie, appassionare la,tua vita). e scommetto anche che la tua vita sentimentale non funziona, come sono finiti i tuoi amori? soddisfatta della tua vita sessuale? hai mai vissuto un amore intenso? non ti piacerebbe intraprendere gli studi di ciò,che ami, vivere con interesse e passione ciò che fai, trovare in quel contesto semmai anche l'amore della tua vita con cui condividere interessi, passioni, sentimenti. non è più travlgente tutto ciò,anzichè pensare ad una vita di benessere (ma l'avrai davvero?) dove farai un lavoro che odi per comprarti i simboli di questo benessere? non è meglio una vita avventurosa, appassionata, intensa? e sei sicura che i tuoi genitori siano felici con questo benessere? io vedo intorno solo gente infelice, preoccupata, triste, incazzata, senza passione, pronta a fregare il prossimo. Vai incontro alla realtà, non aspettarla altrimenti la realtà che verrà incontro a te non sarà mai benigna. Ciò che la vita ti restituirà, sarà ciò,che hai costruito. E tu sta costruendo macerie a 22 anni, ti ritroverai con macerie. Ascolta chi ha più esperienza di te. Guarda tua madre e chiediti: ma è felice questa donna? è stata felice vivendo in questo modo? e una persona che non capisce che sta costruendo una persona infelice mi vuole davvero bene? Le persone infelici non conoscono il bene, non sanno cosa sia appassionarsi per qualcosa e credono che il benessere sia l'unica cosa possibile perchè comprare e possedere è l'unica cosa che gli è rimasto. sii più intelligente di questa società malata che partorisce persone malate, aguzza l'ingegno e ribellati. o aspetti che insofferenza e delusione ti facciano entrare in depressione? o già vivi in depressione? hai mai amato? ti sei mai appassionata? vuoi davvero rassegnarti a bruciare la tua vita? se le persone rinunciano a lottare a 22 anni, che speranze può avere l'Italia di salvarsi?

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 14:49 del 26-07-2014
I miei amori

Sono stati molto brevi, anche sulle mie scelte amorose non sono mai contenti. Il perché lo puoi immaginare: o laureati oppure di buona famiglia. Non ho mai avuto fasi di depressione, se non periodi della mia vita in cui ingrasso o dimagrisco molto, una di quelle volte non mi son venute le mestruazioni per un bel po'. Hai ragione nel dire che non sono felice e l'unico modo per evadere è spesso per via degli amici o le mie molte passioni. Il fatto è che mi sento inetta, perciò ho molta paura di lottare, ma ho così tanta voglia di farmi valere che non immagini.

Avatar di Solena91Solena91 alle 15:13 del 26-07-2014

come vedi, ho "indovinato" anche sulla tua vita sentimentale, ma non ho tirato ad indovinare, era matematico. tua madre ha effettuato un'opera sistematica di distruzione della tua personalità interferendo in tutte le tue scelte, anche quelle sentimentali, al punto che di fatto non sei mai riuscita ad avere un vero amore visto che sei scappata da essi rapidamente.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 15:35 del 26-07-2014

Se vuoi cambiare, devi far riconoscere a tua madre di non starti crescendo nel modo giusto, dovrebbe educarti a vivere la tua vita, a prenderti le tue responsabilità. Come più o meno dicono anche gli altri, lei è una persona e tu un'altra.
Devi sfruttare ogni occasione possibile per dimostrare di essere adulta; quando c'è una decisione che ti riguarda, dille che vuoi prenderla tu. Quando c'è qualche faccenda, falla tu. Non è assolutamente facile, ma la rincompensa la vedrai strada facendo, sia riguardo l'autostima che la timidezza.

Avatar di farnightfarnight alle 16:02 del 26-07-2014
infatti la storia più lunga é stata di 2 anni.

Ad ora sono ancora single perché non voglio innamorarmi di qualcuno e rinunciarvi rapidamente, sebbene problemi nel relazionarmi coi ragazzi non ne ho, nonostante la mia timidezza. Sì, lei molto spesso interferisce nella mia vita credendo di farmi del bene. Entrambi mi lasciano fare quello che voglio e dopo un po', magari a causa di un litigio, trovano la scusa per allontanarmi da loro. Hai ragione, farnight, devo impormi nelle scelte, il problema che quando prendo l' iniziativa per loro sbaglio sempre automaticamente. Ho la paura che non mi vedranno come adulta, ho paura che se non faccio come dice 'ndrecchia me ne pentirò, ma che allo stesso tempo se lo faccio, perderò ogni legame con loro. Ma dalla piega che prende la situazione, la vedo difficile impormi qua dentro, cioè a casa.

Avatar di Solena91Solena91 alle 19:23 del 26-07-2014

Solena91 hai una sola vita, come sono volati i primi 22 anni, così voleranno gli altri anni della tua vita. Non li sprecare, non diventare come imtuoi genitori, forse tua madre è diventata così perchè pensava di risolvere la sua vita lavorando come una dannata per ottenere il benessere e invece non è stato così. Fai un'analisi di ciò che perdi e di ciò che guadagni facendo la tua vita.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 00:28 del 27-07-2014

- Cosa significa "rinunciarvi rapidamente"?

- Coi tuoi genitori dovresti collaborare, non lottare, no? Dovreste spiegarvi che loro devono aiutarti a fare le tue scelte, farle fare a te, non prenderlo loro, anche se potrebbero certamente aiutarti, consigliarti. E tu devi chiedere ti vengano assegnate le responsabilità da adulta.

Avatar di farnightfarnight alle 22:04 del 27-07-2014

farnight, il problema è che se i genitori la criticano costantemente, lei potrà fare quello che vuole ma si troverà sempre davanti a persone che le impediranno di esprimersi. i genitori non cambieranno, è lei che deve prendere la sua vita in mano e costruirsela. se aspetta appassirà distrutta dai genitori.

Avatar di ndrecchiandrecchia alle 17:11 del 28-07-2014

Ma infatti mica le ho consigliato di star a girarsi i pollici, le ho detto di reagire.

Avatar di farnightfarnight alle 00:14 del 30-07-2014

Non ho letto tutti i commenti, perché sono tanti ed alcuni piuttosto prolissi, non vogliatemene, ma voglio comunque aggiungere il mio pensiero e sarò altrettanto prolisso, perché leggo pareri che inneggiano alla ribellione piuttosto che al dialogo, con i quali sono in netto contrasto.

A 22 anni al giorno d'oggi i genitori giocano ancora un ruolo piuttosto determinante nelle decisioni che riguardano il neo-adulto.

Da un lato è un bene perché la società di oggi è diventata molto più ambigua, più complessa e molto più crudele di quella una volta, di conseguenza il genitore consapevole cerca di tenere il pargolo il più possibile sotto al proprio comando per evitare che vada a ficcarsi in situazioni spinose o controproducenti per il suo futuro, situazioni delle quali sicuramente andrà a pentirsi.

Dall'altro prendere le decisioni fondamentali al posto suo (come la scelta di un percorso di studi piuttosto che un altro) è assolutamente deleterio, perché così facendo il cucciolo non impara a riconoscere e fronteggiare in maniera autonoma le difficoltà legate al suo percorso di crescita, con tutte le conseguenze del caso.

La verità anche in questo caso sta nel mezzo: è sbagliato imporre un percorso di studi alla figlia, ma nei panni di un genitore responsabile non è nemmeno giusto assistere in silenzio al percorso di un figlio disoccupato che completa 5 anni di università mettendocene 12 (ovvero il caso del cugino laureato a 30 anni), mentre i suoi coetanei si laureano più o meno nei termini canonici, entrano nel mondo del lavoro e diventano uomini e donne. Il genitore deve responsabilizzare il figlio a dare un valore al proprio futuro, deve insegnargli come funziona il mondo del lavoro e trovare il modo di fargli capire (attraverso la fiducia che deve aver costruito negli anni passati) che non sta facendo la cosa più giusta per lui. Un figlio va lasciato libero di sbagliare, ma entro certi limiti, perché le conseguenze del fallimento in questa società possono essere pesanti e non alla tasca di tutti: se vedo mio figlio andare verso una grossa delusione io ho il dovere di metterlo al corrente delle conseguenze delle proprie azioni ed assicurarmi che capisca a cosa sta andando incontro.

Faccio un discorso generalizzato: in Italia oggi la massa ambisce al prototipo del dirigente o del libero professionista di successo che va al lavoro in giacca e cravatta e porta a casa pacchi di quattrini senza sporcarsi le mani. Un bel disegno, ma non è alla portata di tutti, per tanti motivi. Un paese invece è composto da operai, commercianti, militari, agricoltori, albergatori, ristoratori, sportivi, trasportatori, allevatori, muratori, carpentieri, fabbri, musicisti, ballerini, attori, elettricisti, idraulici e via dicendo che guadagnano molto più di tantissimi mediocri liberi professionisti. Questo per dire che ci sono persone che a consuntivo non hanno le qualità per rientrare nello standard del prototipo che si sono prefissati, persone che è giusto che ne prendano consapevolezza al più prestom, ingranino la retromarcia ed intraprendano percorsi più adatti alle proprie capacità, ma non per questo meno decorosi.

Per essere più chiaro, supponendo che io sia profondamente scarso in matematica, non ha senso che io mi imponga di frequentare una facoltà all’interno della quale l’algebra e la matematica discreta sono le materie di base. Sicuramente dopo 12 anni riuscirò ad avere una laurea (con un basso punteggio) per la pietà dei miei docenti, ma in quel campo so già che diventerò un professionista mediocre. Ed oggi essere mediocri nel mondo del lavoro significa non avere mercato, ovvero essere disoccupato o in costante precariato.

La conclusione di tutto questo papiro è che se non riesci a passare gli esami significa che la scuola che hai scelto non è adatta a te, probabilmente tua madre se n’è accorta e vuole evitarti un fallimento preannunciato, un ingente spreco di denaro e, molto peggio, una grossa perdita di autostima. Sbaglia di grosso nel metodo, ti impone la sua scelta senza possibilità di replica, ma non nel principio.

Devi far capire a tua madre che non è con l’imposizione che riuscirete a trovare un dialogo costruttivo ma, molto più importante, devi essere disposta a metterti in discussione anche tu: una persona che crede che laurearsi a 30 anni sia una cosa normale solo perché i genitori sono consenzienti è una persona che, senza offesa, non ha la benché minima visione della società odierna, perché di ingegneri o dottori laureati “con calma e senza fretta” o “dopo che hanno superato tutti i loro problemi adolescenziali” che entrano nel mondo del lavoro a 30 anni suonati con posti di lavoro e stipendi adeguati alla propria qualifica professionale ce ne sono ben pochi.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 16:45 del 01-08-2014

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