Sab
25
Gen
2014
Non so se metabolizzerò mai
Entrato a pieno nella vita universitaria, ogni mattina ripenso alla mia folle quanto poco ponderata scelta, del corso di studi, s'intende. 19 anni, ancora pochi per considerarmi uomo, ma già abbastanza per sapere cosa desidero; da quando cominciai ad avere una sorta di coscienza e consapevolezza, i miei occhi brillavano, e brillano tutt'ora, alla vista di un semplice sasso o nel vedere un antico fossile. Speravo con tutto il cuore che la geologia sarebbe stata la mia strada, la mia essenza... perché lo era, in toto!
E invece i miei programmi sballarono in un attimo. Una volta diplomato, mi appresto a scegliere il mio percorso universitario: non mi ero ancora capacitato di quanto fosse lontano, da dove abito io, quel corso che tanto anelavo. Le condizioni economiche della mia famiglia sono normali, umane, stabili, eque; ma i miei genitori hanno sempre voluto che io fossi felice: erano pronti anche a questo! Eppure il rimorso di poter gravare ulteriormente sulla mia famiglia con affitto, vitto e riscaldamento mi tormentava l'anima. Putroppo o per fortuna, non ho la faccia tosta e non sono sfrontato, ma vengo spontaneamente colto da remore e riguardi. La mia chimera si era infranta. Anzi, l'HO infranta, perché l'ho scelto io!
"Allora tanto vale scegliere random" mi dicevo. Quindi adesso, superato ogni test, mi ritrovo in un distaccamento del politecnico di Milano, poco distante da casa, iscritto al corso di ingegneria gestionale. Aborrendo ogni indirizzo umanistico o letterario presenti in città, ed anche ingegneria informatica (corso presente assieme al primo, nel distaccamento), la mia scelta sembrava quasi pilotata.
IO, che volevo studiare i movimenti tellurici, i vulcani e la paleontologia, mi ritrovo qui ad imparare come programmare in C (sì, non si sa perché, ma anche il mio corso lo prevede) e come si redige un bilancio. Ma cosa cazzo me ne frega del C? Chi se ne fotte della strategia aziendale? Quello che studio mi sembra così vuoto, così umano e così tecnico. I miei unici appigli per non impazzire sono analisi e fisica.
Per non parlare delle continue vessazioni da parte di chi studia ingegneria informatica, quei maiali, pieni di loro stessi, che ritengono ing. gestionale un corso di merda. Per la cronaca il primo anno è in comune: stessi professori e stessi esami, per non parlare di esami del calibro di analisi1, analisi2, fisica, fisica tecnica, algebra, geometria, statistica... sempre in comune.
Al solo pensiero di essere sbattuto in un uffico a svolgere il lavoro per il quale sto studiando, mi viene il vomito. IL VOMITO!!!
Ma non posso cambiare; ho fatto una scelta, quindi la porto sino in fondo!
Arrivederci, da me!
8 commenti
Certo Brigante, anch'io ammiro la forza di volontà dell'anonimo che ha deciso di buttarsi a capofitto in un corso di laurea che, certo, gli darà molte possibilità lavorative, ma, fidati, è logorante studiare qualcosa che non si ama. Soprattutto all'università.
Capisco, caro anonimo, il tuo non voler gravare economicamente sui tuoi genitori (anche io studio e lavoricchio per pagarmi libri e abbonamento della metro) e capisco anche il fatto di voler indirizzare la scelta universitaria verso un percorso che ti apra molte porte, però, sincermente non lo condivido. Soprattutto se hai una passione così grande per un ambito, se avevi le idee così chiare..perchè non lottare fino in fondo (con la stessa caparbietà con cui stai affrontando una facoltà che non ti piace) per realizzare il tuo sogno?
Siamo noi gli artefici del nostro destino, quindi a te la scelta!
In bocca al lupo :)
ciao,
se la tua è una passione vera, che esce dal cuore, una volta che avrai la possibilità riuscirai a seguirla. intanto, come dice brigante, avrai una laurea in mano.
purtroppo la vita è fatta anche di compromessi
Quello che non capisco è perché non hai cercato comunque un indirizzo di laurea più vicino alle tue passioni, tipo ingegneria mineraria o altro? E poi in un paese come il nostro soggetto ad alluvioni, terremoti, frane etc. Un ingegnere che si intenda di suoli è fondamentale!
Problemi mediocri per persone mediocri.
Sarò una persona mediocre, cosa devo dire!? Piuttosto che averne di peggiori, preferisco i miei!
Riconfermo, altresì, la bassezza delle mie pare, di fronte all'altitudine morale proposta dai tuoi problemi, quali farsi qualche rampa di scale.
Complilenti!
Non meriti di diventare ingegnere.
Torna a studiare la tettonica a placche per favore, il mondo nobile della programmazione non potrà che giovarne.
Scritto da un ingegnere
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Bravo, mi piace molto il tuo post. quando scegli un percorso, come nel tuo caso, non è detta che sia la tua prigione, intanto non perdi tempo e ti laurei serenamente senza scontrarti con gli ottimi valori che hai, poi quando sarai indipendente, perchè l'indirizzo che hai scelto ti da ottime possibilità lavorative anche se io non riuscirei nemmeno per un mese, puoi fare altre scelte e costruirti altri percorsi. Io stesso ti parlo per esperienza. Ricorda sempre che sei tu che scegli anche quando sembra che così non è, certo ci sono tutte le questioni intorno che dirottano a destra e a manca, alla fine però l'ultima la devi dire sempre tu ciao