Dom
01
Mag
2011
Una storia di invidia (A History Of Jealousy)
Venerdì sera, 20 circa, calma piatta (credevo). Invece INVIDIA E IRA PURA!!!
Io voltata di spalle col mio drink in mano, a pensare (mi ricordo pure a che stavo pensando, immaginate) al fatto che devo ricordarmi di spuntare i capelli la prossima settimana, quando mi volto e chi vedo? Lui, bello, bellissimo, bellissississimissimo, con la sua espressione un pò spaesata e sorridente di chi sa di farti una sorpresa gradita. Uno scarto degli occhi poco più a destra e l'incubo si materializza in una nuvola bionda, lei, lei, sempre lei... eccheccazzo, dico, mi ci sarei giocata un braccio che stasera sareste venuti insieme. il mio sorriso si fa più largo per circostanza, li abbraccio entrambi con un'interpretazione degna del Globe Theatre.
stasera avevo scommesso con me stessa che sarebbero venuti insieme. ho vinto. lo sapevo. strano che lei non si faccia mai vedere quando organizzo qualcosa, un aperitivo, una pizza, un gelato, un suicidio di massa, in un giorno che non sia venerdì. che inspiegabile arcano, che cervellotico enigma! Che maledetto venerdì! Hey! vorrei gridarle, ma che cazzo, sei la protagonista di un film horror? ridiventi umana solo il venerdì? ti attaccano con la catena al muro per lasciarti in libera uscita SOLO IL VENERDI'??? perchè, cacchiocacchiocacchio!, non si capisce per quale assurdo perchè ogni qual volta io organizzo una qualunque attività lei la snobba con scuse improbabili, mentre di venerdì si presenta fresca e felice con LUI al fianco come fossero fidanzatini di vecchia data.
l'arcano me lo chiedo, ma è retorica. so la risposta: lui, guarda tu che caso, fa il turno fuori porta in azienda proprio il venerdì. il che tradotto vuol dire: lui lavora tutta la settimana fuori città, solo il venerdì sta di turno in azienda. e lei, com'è naturale, coglie l'occasione per andare lì a fine lavoro, con il suo sguardo da amichetta simpatica e ben organizzata, per proporre (ma guarda tu che caso! capita proprio a fagiuolo!) una seratina tra amici, gentilmente organizzata dalla sottoscritta. poco importa se la di cui sopra sottoscritta ha già propinato festini a non finire: potrei organizzare viaggi in Corsica alla scoperta dell'ultimo tesoro di Napoleone, festini al Ritz di Parigi, orge di sangue nel Bassopiano Pannonico, escursioni sul Mauna Loa in piena attività eruttiva.... lei liquiderebbe il tutto con penose scuse standard. ma il venerdì la finta santarellina si scatena, perchè? ma è chiaro. per LUI. che altro?
serata di merda venerdì. io impegnata a intrattenere un amico di amici che mi si era appiccicato con la speranza non si sa bene che cosa; lei a celiare con lui tutta la sera, forte della di lui timidezza e del fatto che non si espone mai troppo in situazioni nuove. lei con i capelli freschi di parrucchiere (dev'essersi scapicollata, poverina, per rubare quell'unica ora di pausa pranzo e farsi arricciare come una diva anni '30) che tutta la settimana li ha portati zozzi luridi che nemmeno il mocho. lei truccata come non mai - una cura tale la vedo solo di venerdì. lei scollata fino all'ombelico, forse non memore di quella sera in cui il suo istinto moralizzatore aveva fustigato senza pietà due floride diciottenni "con le bocce in mostra". lei, infine, falsa, falsa come ogni finta santarellina, piena di moralismi del cazzo ma pronta a manipolare ogni evento, ogni persona, ogni briciola di situazione per arrivare al medesimo risultato: rimanere sola con lui per più tempo possibile.
sono andati via insieme. mi domando se lui abbia ormai capito che lei vuole solo ottenere la sua esclusiva; o se sia ingenuo, come molti uomini. forse la seconda, ma non ne sono sicura. io agisco da disinvolta, sempre. non faccio vedere che mi fa male. credo che lei lo stia facendo apposta. sapeva che quella sera sarei stata impegnata, che avrei avuto sulle spalle tutto il peso del party, che avrei dovuto fare la diplomatica e la pr, ubiqua come una divinità. sapeva che non avrei avuto tempo per parlare con loro... con lui. sapeva anche che l'avrei vista, tutta la sera, avere la di lui esclusiva. sapeva che avrei invidato e che sarei crepata di gelosia. ha voluto lanciarmi un messaggio preciso: "io manipolo come voglio. ho dalla mia tutta la mia bella maschera di santa, di brava ragazza, di quella che non ha mai sbagliato, che non è mai venuta meno a una promessa. di quella che "io mai!". perciò posso manipolare a mio piacimento, perchè sono insospettabile".
allora, insospettabile dei miei stivali, adesso te lo lancio io un messaggio. però non come fai tu, di traverso, perchè in fin dei conti sei una povera insicura che deve ritagliarsi una sera a settimana, quando si acconcia come la madonna per fare la finta amica a un uomo sperando che lui la sbatta al muro alla prima svolta d'angolo. io te lo dico forte e chiaro: tu potrai anche averlo un giorno, magari con tanta fatica e tanta, tanta, tanta falsità come fai ora. sì, può darsi che la tua falsità venga premiata: dopotutto dev'essere una fatica bestia anche quella, no? sì, potrai anche averlo. ma questo non farà di te una donna più sicura o più vera: rimarrai sempre e comunque un'ignorantella meschina e zotica, una che ha bisogno di svicolare e manipolare per ottenere quello che vuole, e non sa farlo nemmeno con grazia e intelligenza. e anche se lo avrai, anche se lo hai già, un giorno lui si accorgerà di quello che sei, di quale bella rottura di maroni si è preso, e allora ti ci manderà sonoramente!!!
insomma, venerdì ho rosicato come non mai. quando poi li ho visti andare via insieme, nemmeno a parlane. ma a quel punto mi sono stufata di andare dietro a uno che probabilmente non mi vorrà mai. non so perchè, dopo tutta la gelosia e l'invidia che ho provato - grosse come macigni sul cuore, quando sono arrivati mi è sembrato che le membra si intorpidissero, ero in uno stato di strana, ribollente agitazione - ho deciso che a lui, quale mio sogno e desiderio da diversi anni, devo dire addio. quella sera credo di averglielo detto diverse volte, ogni volta che cominciavo un discorso, che incontravo una persona nuova, ogni volta gli dicevo addio. lui è stata la mia ossessione più cara. ma basta, però. non ce la faccio più a poter sperare di vederlo solo quando c'è lei. basta eh.
poi è arrivato un amico, mi ha detto due cose carine, di quelle che solo gli amici sanno dirti, quando vedono - perchè lo vedono - che qualche evento inatteso ti fa tremare il cuore. allora mi sono sentita meglio.
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