Ven
05
Ago
2016
Principi che ti fanno sentire sola al mondo
Mio padre mi ha sempre riempito la testa di buoni principi: l'importanza e il rispetto del lavoro, mettersi sempre in dubbio prima di prendersela con qualcuno, non indebitarsi mai con nessuno, etc etc...in più, causa vari problemi della mia infanzia, ho imparato a pensare con la mia testa e sono sempre fuori dal gregge, vado per la mia strada.
Questi principi li ho fatti pienamente miei, credendoci fermamente. Ma più passano gli anni più mi sento sola. Mi sembra di essere nel mondo sbagliato. Anche stamattina di fronte a comportamenti assurdi dei miei colleghi/capi che si ripercuotono su di me, in quanto cerco sempre di lavorare e dare il meglio, mi ha assalito prima una forte rabbia e poi un senso di frustrazione.
Ha senso fare la cosa giusta se poi sono l'unica a capirlo e soffrire dei compromessi che bisogna accettare per farla? Non sono forse più stupidi e felici quelli che si comportano con arroganza, stupidità e saccenza? Il mondo è al contrario e io mi sono stufata di sentirmi nel posto sbagliato. Forse dovrei solo fare come tutti gli altri, ma l'unica soddisfazione che mi è rimasta è quella di sentirmi superiore (se tutti fossimo più corretti e liberi sarei solo una dei tanti, ma sarei molto più felice di poter condividere le mie scelte di vita con qualcuno che la pensa come me).
9 commenti
fai finta di adeguarti, ma lavora in sotterraneo per incularti il prossimo
Bella bardei, se ci fosse l'icona col pollice in alto te ne meriteresti quattro o cinque
Senta, scusi, Signor bardei, avrei bisogno di un informazione: come si fa ad incularsi il prossimo?
Purtroppo sono inesperto. Non l'ho mai fatto finora e mi hanno consigliato di cominciare. Mi hanno convinto che l'onestà non paga, ma l'ho capito troppo tardi, ormai ho passato i 40.
Lei crede che sono ancora in tempo?
Accetto consigli da tutti gli utenti. Help me, please.
=Ha senso fare la cosa giusta se poi sono l'unica a capirlo e soffrire dei compromessi che bisogna accettare per farla? =
Avrei voluto formularla io una domanda del genere.
Ti capisco molto anche io mi comporto così, anche se nel mio caso è più frutto di una imposizione/comprensione che una educazone.
Devi accettare un compromesso, o rimani coi tuoi principi e accetti il "danno", oppure cambi adeguandoti alla corrente e ti vergogni.
Potresti anche solo mettere confini senza andare contro i tuoi principi.
Misantropia unica via.
@OldJoe
Servirebbero consigli anche a me, quando ne hai passameli XD
@OldJoe
prima di parlare del come, bisogna parlare del perché.
Per incularsi il prossimo bisogna aver sviluppato un grado di cattiveria e risentimento verso il prossimo tale che il cervello da solo si attiva e si ingegna con nuove idee.
tu sei abbastanza motivato?
dire solamente che l'onestà non paga e l'hai capito troppo tardi non basta.Devi arrivare a sentire quella rabbia interiore che catalizza verso il prossimo il motivo della tua sofferenza.
Devi avere l'illuminazione del perché o dei perché tu vivi come vivi, dove hai sbagliato tu e dove sbagliano gli altri.
E come per tutto, non esiste la formuletta magica, ma l'ingegno umano.
Grazie, bardei.
La considero una prima lezione.
Però nel mio caso gli altri non sbagliano, lo fanno apposta. E poi sono cose passate, è sul passato che rimugino. Alla mia età e nella mia situazione i giochi sono già fatti, o quasi (IMHO).
Grazie di nuovo, ne riparleremo.
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Ha senso fare la cosa giusta se poi sono l'unica a capirlo e soffrire dei compromessi che bisogna accettare per farla?
Se fare la cosa giusta ti fa sentire a posto con la tua coscienza, allora sì: ha senso.
Non sono forse più stupidi e felici quelli che si comportano con arroganza, stupidità e saccenza?
Certo che sono più felici e compiaciuti di loro stessi, ma se ti comportassi come loro come faresti a sentirti superiore alla massa?