Lun
09
Dic
2013
Tasche e sproloqui.
Il fatto è che io di verità in tasca, non voglio averne. Sono scomode, odiose, difficili da mantenere. Preferisco di gran lunga il non sapere, il non saper dire. Preferisco chiedere e ascoltare. Ho imparato molto da piccoli atti di presunzione andati in frantumi e ancora di più da quelle volte in cui esperienze di vita fortemente vissuta, mi hanno portato a sostituire i miei "non accadrà mai" con espressioni più sane, piene di possibilità, dal sapore decisamente più autentico. Ho in tasca una manciata di "se", qualche sogno, un buon libro, l'idea di ciò che sono e di tutto quanto saprò essere... ma ho bisogno di aiuto, ora so ammetterlo. Di qualcuno che faccia un po' di chiarezza in tutto questo caos sparso. Perciò eccole, le mie piccole conquiste, le mie enormi insicurezze, i miei atti di fiducia e la voglia di non arrendersi alla frustrazione inquantificabile data da incontri poco edificanti. Di quelli che poi, alla fine, ci si ritrova in due, di fronte ad evidenze del tutto discutibili. Davanti a chi, con spocchiosa disinvoltura, elargisce soluzioni non richieste a problemi mai condivisi.
E dall'alto del proprio occuparsi degli affaracci propri, mica facile spiegare poi quanto basso sia, quell'affannarsi altrui, del tutto fuoriluogo ed indesiderato.
1 commento
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il tuo pensiero in questo momento mi assomiglia ...tutti a giudicare cosa ho sbagliato...nn dovevo ... se fossi stata in te....
il problema e in te nn ci sono stati.... e di sentire ancora giudizi sulla tua poca serietà ne ho piene le palle....
cominciate ....fatevi i cazzi vostri!!