Gio
17
Ott
2013
Senza uscita
L'ho conosciuta circa un anno e mezzo fa, amica di amici. Ci siamo frequentati un po', sembrava ci fosse reciproco interesse. Poi un bel giorno, dal nulla, un sms: "torno con lui". Fine. A me lei piaceva, e piace, davvero tanto; sebbene non ci fosse stato niente, non fu un colpo semplice da digerire: avevo cominciato a sperarci. Passa quasi un anno in cui scompare, giustamente, da ogni radar. Metto via, o quasi, quando gli stessi amici che l'avevano introdotta la prima volta me la sbattono sotto il naso di nuovo. Non con malizia, non con cattiveria, finanche con riservo ma lo fanno. Ed io, complice il saperla (allora) disimpegnata, ci ricasco. Ce la metto tutta, lei glissa, non si prende la responsabilità di tirarmi lo schiaffo (la sua colpa più grave: conosceva il precedente ma anzichè fermarmi sul nascere ha preferito accettare passivamente comportamenti inequivocabili) ed io decido di andarmelo prendere. L'esito è disastroso, culminato con un laconico quanto semitestuale: "non ti offendere: non è che non sia il momento, il problema sei tu". Ferito, feci ciò che il mio istinto di sopravvivenza mi suggeriva di fare: dissimulare. "Non è la tua amicizia che voglio, e non sono disposto a fare passi indietro su questo. Ma non è la fine del mondo, e se dovesse ricapitare di vederci in giro non sarebbe un problema". Ma le verità a metà, alla lunga, ti si ritorcono contro.. Nel mezzo, parto per l'estero cogliendo un'opportunità di lavoro a tempo determinato. Il periodo più bello della mia vita. Anche affettivamente riesco finalmente a sentirmi apprezzato, a maturare esperienze che spesso mi sono negato inseguendo chimere, a vivere rapporti amorosi nella spensieratezza che meritano ad una certa età. Lei si faceva sentire, ogni tanto, ed io sapevo perchè: cercava una sorta di "via libera", per il futuro, ad uscire con quegli stessi amici comuni che me l'avevano introdotta più, eventualmente, il sottoscritto. Sapevo che non dovevo rispondere, ma un po' per orgoglio un po' perchè, infondo, non si smette mai di sperare decisi di non seguire i miei stessi consigli. Puntualmente, rimesso il piede in patria, ecco ripresentarsi il problema. Forse pensavo di avere la scorza più dura, o di essermela fatta mentre ero via, ma non è così. A me piace, tanto, e averla intorno senza poterla avere come vorrei mi fa stare male da impazzire. L'idea che sia diventata parte integrante del mio mondo (oltretutto è anche imbarazzante, dato che nemmeno ci parliamo - d'altronde, non abbiamo più nulla da dirci) quando vorrei soltanto mettermi tutto alle spalle e non avere più alcun tipo di contatto con lei, mi indispettisce e frena la mia serenità. Vorrei metterci una pietra sopra e non doverci pensare mai più. So che dovrei parlarle e dirle chiaramente che per me in realtà E' un problema, ma non ne ho il coraggio. Non ce la faccio. Perchè devo umiliarmi di nuovo di fronte a lei? Perchè devo ripassare per le stesse imbarazzanti e dolorose forche caudine di allora? Vi giuro, l'idea di un nuovo tête-à-tête mi disgusta al punto da nausearmi...
2 commenti
@senzacielo
A questo punto non fa più differenza. A lei, di me, non frega ne fregherà mai nulla. Il problema è che io vorrei soltanto mettermi tutto alle spalle, non doverci pensare mai più, ma questa ogni 3x2 si presenta in giro con le stesse persone che frequento io (da molto prima di lei) e viene dalle stesse coinvolta in questa o quest'altra attività. E a me questa continua presenza disturba parecchio e disturberà ancora di più quando si presenterà con qualcun altro al suo fianco. Vorrei recidere ogni legame e francamente speravo fosse una cosa automatica: l'idea di dover nuovamente prendere in mano la situazione, e magari addirittura parlarle, umilandomi una volta di più, mi rode quasi quanto il suo rifiuto
Anonimo alle 10:30 del 20-10-2013
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non riesco a capire se é piu una smania di averla perché non l hai avuta o se ti sei realmente innamorato...