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20
Mar
2012
Mi piace qualcuno.
E pensare che non c'ho creduto neppure per un attimo, soprattutto inizialmente. Stavo lì davanti allo specchio dicendo a me stessa che quel rossetto lì sarebbe andato via già al secondo bicchiere, tra la noia delle tue parole e la mia voglia matta di andar via. L'appuntamento è trascorso brevemente, un tempo giusto per farti una breve idea di chi hai di fronte: magro, bel sorriso, occhi dal taglio strano, nessun tipo di profumo particolare. Vestito abbastanza bene. Movimenti lenti ma non troppo. Io ferma come una foglia, solita timidezza che inganna. E quella tosse secca da scarsa salivazione. Quella voglia di mangiare tutto dal vassoio del bar ma di temere non so, di far rumore, di sporcare. Voglia di essere ricordata, di essere cercata dopo, subito dopo. Poi da lì abbiam iniziato a sentirci di più, non so perchè. Mi chiedevo se avevi bisogno di qualcuno. Si, mi piacevi, ma non c'era nulla di coinvolgente, se non quel che occorre per vedersi un'altra volta, ed altre di seguito. Eppure pian piano, iniziava ad esserci qualcosa, lì dove prima non ci stava neppure lo spazio per una qualsiasi cosa. Son passati quattro mesi buoni da quando abbiamo iniziato a vederci. Ancora non siamo poi così sicuri, o comunque io. Ma la sicurezza in questo caso, non mi serve. Per far cosa, poi? Quel tuo problema mi ha messo in crisi, parecchio. Ma ho deciso di fidarmi di te, di credere in te. E di sapere di non poter più fare a meno di vederti, dunque perchè pensare a cosa è giusto fare quando ciò che è più giusto per tutti è star bene. Ieri è stata una serata speciale, anche quella precedente lo è stata, e perfino quella prima ancora. Mi sto davvero interessando, legando, affezionando a te. Sei diventato un pensiero più o meno fisso. E molte cose sono in funzione del tuo perchè. Ho ancora molte paure. Non pensavo che sarebbe successo ancora. Di voler stare con qualcuno, di farmi bella per lui, di aver voglia di uscire, voglia di restare e di non partire, sentimento vivo e presente, sognare.
Sei molto dolce con me, non so neppure perché. Come mai il tuo modo di comportarti è molto buono, come mai sei premuroso, perché mi parli e come mai vuoi stare con me. Perché ti manco.
Mi chiedo cosa tu abbia visto in me.
Sento dentro di doverti sempre ringraziare di questo. E temo che tu possa andartene da un minuto all'altro.
Ti voglio bene un sacco, Mario. Te ne voglio davvero un sacco. Quant'è vero. Ti voglio bene.
Spero vada tutto per il meglio e di poterti rendere davvero felice.
E di ridere un sacco di tante cose, di avere dinanzi a noi sempre un qualcosa di buffo, di essere circondati da semplice serenità. Non voglio più nulla di estremo, intendo vivere di cose semplici, come lo sei tu.
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