Gio
13
Ott
2011
Una vita passata a cercare di non sentirmi invisibile
Mi rendo conto che grandissima parte della mia vita è una lotta a cercare di non essere invisibile. Non sono propriamente un'esibizionista, ma sin da bambina ho sempre provato la sensazione che chiunque debba e voglia dimenticarmi, dimenticare che ci sono, o come mi chiamo. per anni ho creduto che le persone non avrebbero mai ricordato come mi chiamassi, o i miei stessi lineamenti, perciò camminavo e affrontavo ogni situazione sociale senza salutare nessuno, evanescente come uno spirito. il bello è che sì, nessuno si ricordava di me.
ho subito anni di bullismo quando ancora il nome di questa piaga non esisteva nemmeno: non ne ho mai parlato con nessuno, ma dentro di me qualcosa si è rotto irrimediabilmente. ho affrontato con grandissima fatica tutte le scuole, le medie, il liceo, e con una grande paura nel cuore che mi porto dentro sin da piccola, non ho finito l'università pur riportando voti brillanti. solo negli ambienti artistici mi sono sempre sentita come a casa, perchè allora come ora mi pareva che le persone che li abitavano avessero - quasi tutte - una ferita grande come la mia, grazie alla quale riuscivo ad accettarli e giustificarli.
ora riesco ad accettare meglio il mio essere invisibile, anche se tale mi sento e, probabilmente, sono. mi chiedo come sarà il mio futuro: sto conseguendo un diploma di musica che mi abilita all'insegnamento, pratico teatro, ho deciso che proverò a fare l'artista professionista. forse mi sentirò invisibile ancora per molto. vorrei che vivere non facesse tanto male, vorrei soltanto farcela. vorrei soltanto avere una vita normale.
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