Lun
08
Ago
2011
ho perso me stessa
Quando ero molto piccola, ero una bambinetta acida e cattiva nei confronti di mia madre che mi ha abbandonata e dei miei due fratelli che l'hanno seguita, comandavo io, ero terribile con loro, con il resto del mondo ero una ragazzina timida e insicura, trasparente. Con mia sorella ero l'immagine della pazienza, la sua vita contava più della mia, la sua felicità era il mio motivo di vita. Lei 15enne soffriva di depressione, viveva chiusa in casa e se io mi azzardavo a uscire mi sputava il suo veleno addosso facendomi sentire in colpa, allora io, 11 anni, ho smesso di andare a scuola, ho smesso di avere amiche, pensavo che non mi servivano che per colpa loro mi sporcavo anche io e perdevo l'amore di mia sorella e lei per colpa mia sarebbe morta. Dopo quattro anni trascorsi cosi, mia sorella ha ricominciato a vivere - Io non ho bisogno di te - mi ha detto una sera d'estate mentre io restavo a casa e lei usciva con le amiche. A quel punto ero io ad avere bisogno di lei, a sentirmi sola e persa, senza una vita. I miei fratelli sono ritornati a vivere con me, mia sorella e mio padre, quella che mi ha messo al mondo, dopo una serie di atrocità e cattiverie è finalmente sparita, io cosi ho conosciuto meglio mio fratello minore,lui sapeva capirmi e ascoltarmi, ma ho anche iniziato a distruggere la vecchia me, ho cambiato colore di capelli, mi sono riempita di piercing, da idiota a secchiona, da timida a leader della classe eletta all'unanimità rappresentante. Ma tutto questo non mi bastava, sono diventata avida, è cosi che mi definisce la mia attuale psicologa, non mi bastava l'amore immenso che provo per la mia migliore amica e per mio fratello, la nostra complicità, il nostro legame, no... Dopo una forte delusione amorosa e tante altre piccole delusioni, ho capito che essere buona non mi serviva, sono diventata aggressiva, ho anche capito che la mia borsa di studio per merito, la media più alta nella mia scuola, non mi serviva, no, dovevo anche essere bella. Ho cominciato una dieta massacrante, ossessiva, la mia ragione di vita, ogni singolo sorriso le apparteneva, come ogni lacrima e ogni crisi di nervi, una dieta che mi ha risucchiato 30 kg in meno di un anno, mi ha portata a lasciare la scuola, a far soffrire delle persone, mi ha portata a tagliarmi le vene, a squarciarmi l'intero corpo, ho ancora una miriade di cicatrici sull'addome tra le quali ciò che resta di un - fai schifo - che ho disegnato sul mio corpo. Io odio me stessa... Sono arrivata a 45 kg, mancava poco a quella che per me era la meta 42 kg, ma le mie ginocchia con quel peso non mi reggevano, non camminavo, zoppicavo, ho dovuto prendere cortisone e intanto ho incontrato la bulimia, cibo, vomito, ancora cibo, ancora vomito, poi tagli, per punirmi, per sentirmi meglio, le solite promesse,ma niente... io penso sempre al cibo, ogni giorno faccio una promessa a me stessa e poi non la mantengo.... Sono arrivata a 45 kg a gennaio e li ho abbandonati lo stesso mese per arrivare a 52 solo a fine giugno sono riuscita con tanta, troppa fatica e anche troppe vomitate a tornare a 49, ma poi due settimane di vacanze e la routine si è ripetuta e sono tornata con quasi 53 kg, lo so è un peso norma, ma mi sento una merda ugualmente.
Io mento, mento a me stessa quando mi dico che domani sarò buona, mento a me stessa quando mi illudo che il mio peso cambierà qualcosa nella mia vita, mento a mia sorella quando le dico che l'ho perdonata, quando la convinco a venire a scuola con me quando in realtà non la sopporto,mento a mio fratello e alla mia migliore amica quando dico che vorrei vivere con loro. Si ultimamente mi sono accorta che nn è cosi, pensavo di essere sincera,ma nn lo ero, mio fratello lo adoro, ma è chiuso, pigro, la mia migliore amica è ingenua, parla di problemi che non ha, impartisce lezioni su una vita che non ha vissuto, tanto per intenderci, i suoi hanno i soldi che gli escono dal didietro e io sono una poveraccia che fatica a comprarsi il biglietto del pullman.
Io non do a loro la colpa di non essere come me, ma io voglio vivere la vita, forse solo con l'intento di distruggermi, perchè mi odio e voglio massacrarmi, voglio viaggiare sola, cosi che nessuno possa giudicarmi,lasciarmi scopare da chi capita, magari bere o drogarmi, nutrirmi di nnt... esagerare... voglio coprirmi mostrandomi eccentrica, voglio sempre essere diversa, esagerata.
Non so cosa mi abbia resa cosi mostruosa, so che di me ormai non resta più nulla, sono una ragazza che finge di frequentare una scuola che le piace, mentre la odia, finge di fare una dieta, finge di sorridere, finge di vivere aspettando nient'altro più ke la morte.
3 commenti
Thomas...
Magari certi commenti.... anche no!... eh?!
Ciao Anonima,
Ho letto il tuo sfogo, e si vede l'immensa rabbia che hai dentro. Che poi riversi su te stessa, in tutti i fantasiosi modi che inventi.
In parte sei stimabile, hai scelto la via più difficile per tirare fuori la rabbia che hai dentro. Hai scelto di ferire più te stessa che chi hai accanto. Anche se poi chi è autolesionista è comunque un problema... Ma al di la di tutto stimo di più chi, in certe situazioni, scaglia la propria ira su se stessa che su altri, magari più deboli.
Però, al di la di tutto, hai anche il diritto/dovere di reagire. Per chi ti sta accanto, ma soprattutto per te stessa.
Ho osservato che molte persone che in varie età della loro vita sacrificano troppo loro stesse per il bene degli altri, finiscono poi per sperimentare queste rabbie represse e enormi.
Dipende di solito dal fatto che hanno sacrificato troppo. Troppo tempo, troppa vita. Spesso sotto ricatti morali o emotivi...
Comunque, oramai il passato è passato. E è del presente che ti devi occupare.
Piuttosto che forzare il corpo a diete o a trattamenti di riequilibrio alimentare, io, come consiglio personale, lavorerei sulla rabbia, e sui vari modi di esprimerla. Modi che esistono e che non sono tutti distruttivi per te o per gli altri. Anzi, possono essere utili.
Io personalmente ho trovato giovamento nella meditazione, per arrivare alla rabbia, al suo centro nevralgico. E questo lo puoi fare in gruppi di meditazione che puoi trovare ovunque. Meglio prima accertarsi che siano seri...
Poi, una volta entrata nella tua rabbia interiore potresti darti ad un'arte marziale seria. E per seria intendo una di quelle che si insegnano veramente nel modo orientale. Per capirci meglio... L'occidentale impara il karate, per dirne una, solo per poter menare il prossimo. L'orientale vive l'arte marziale come un percorso interiore. Se la fai bene, l'arte marziale ti da la possibilità di entrare a contatto con la tua rabbia e esprimerla in modo protetto. L'arte marziale infatti ti da disciplina, forza interiore e sviluppa doti come la compassione e l'accettazione. Ma solo dopo che hai attraversato il mare delle emozioni che hai dentro, compreso le più pericolose. Solo vincendo te stessa e i tuoi demoni sarai una vera "maestra" di arti marziali.
Ma tutto ciò, ti ripeto lo puoi ottenere solo se trovi la palestra giusta, l'insegnante che insegna una "via" e non il solito picchiatore che alleva killer da 4 soldi...
Un saluto e in bocca al lupo.
PS
Cari moderatori, capisco il mare di stronzate che dovete controllare... ma il commento del 12/8, vista la situazione, potevate pure cassarlo....
Di tutto questo lungo dolore mi ha colpito specialmente che ti consideri un mostro
E' falso, tu sei una persona, una cosa preziosa e inimitabile, non importa quanti errori puoi fare e quanto male può caderti addosso.
Per quello che vale ti amo. La morte può attendere, guarda il mondo e verai he un pò di buono se scavi c'è, così come in te stessa. Tocca a te te farlo fruttare. Ti amo
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allora muori...
..e finiscila di rompere i coglioni el mondo...
...oppure vivi e finiscila di rompere i coglioni a te stessa...