Mer
02
Ago
2017
Chester
Vorrei tornare al 17 giugno. Vorrei rifare quella coda interminabile durante la quale ho provato ogni sorta di emozione e sono passata dall'annoiarmi all'essere la persona più felice sulla terra.
Forse è meglio non dirlo troppo forte, ma rifarei anche la coda per i bagni chimici che santo cielo, non so chi ringraziare per aver contenuto il mio impulso di rigurgitare le patatine che ho prticamente pagato 15 euro.
Credetemi o no, ma starei ancora sotto al sole per un totale di due ore, aspettando il mio turno per comprare una misera bottiglietta d'acqua che magicamente al mio arrivo spariva. Tre bar diversi e quando toccava a me finiva ogni tipo di liquido, tanto che per un istante ho creduto di trovarmi su marte (la disidratazione deve aver avuto degli strani effetti sul mio cervello).
Comunque sia, dopo essermi persa tre canzoni mentre cercavo invano di placare la mia sete, e dopo aver miseramente fallito, mi sono letteralmente buttata sulla folla (inutile dire che mi è caduto il cellulare, panico) e ho iniziato a divertirmi davvero.
Ho ballato e cantato a squarciagola, sembravo posseduta e a metà concerto non avevo già più la voce, ma non mi sono arresa (conseguenza: una settimana senza dire mezza parola, non che la cosa mi sia particolarmente dispiaciuta).
Ad un certo punto mi sono ritrovata a bere le mie lacrime (istinto di sopravvivenza?). Lacrime che fuoriuscivano dai miei occhi come fiumi in piena e mi verrebbe da dire che non vedevo più niente, ma essendo già lontana dal palco non c'è stato un cambiamento degno di nota.
Non mi pesava tanto il fatto che chi era sotto al palco stava accarezzando Chester mentre cantava One more light dando il 100%, momento che col senno di poi è stato in tutto e per tutto un addio.
Non mi pesava perché continuavo a ripetere a me stessa "la prossima volta ci sarai tu lì, lo abbraccerai e lo guarderai negli occhi" e sapere che non esiste una prossima volta mi fa malissimo.
Sono onorata di aver ascoltato la sua voce dal vivo, di aver cantato insieme a lui, insieme ai Linkin Park e ad altre ottantamila persone quelle canzoni che parlano di ognuno di noi. Canzoni che troppo tardi abbiamo riconosciuto come grida d'aiuto.
Ascoltare le loro canzoni e pensare che effettivamente Chester si sia sentito così per anni mi fa provare un mix di emozioni che non so decifrare. Avremmo potuto salvarlo? E la band, i suoi amici, la sua famiglia? Avrebbero potuto fermarlo?
Questo non lo sapremo mai. Ciò che sappiamo è che gli abbiamo donato tutto l'amore possibile, ma a volte esso non basta.
Mi manca come se avessi perso un amico, un fratello, perché quando nessuno mi ascoltava lui c'era e fortunatamente potrò ancora ascoltare la sua voce, ma lui non tornerà e questo lascia un vuoto incredibile.
Il fatto che lui non sia riuscito a salvare se stesso non cambia il fatto che la sua voce ha salvato me e gliene sarò grata per sempre.
All'idolo che non ho mai incontrato e che mi ha privato di uno dei pochi desideri per i quali sono ancora viva, a colui che è stato un'ispirazione per migliaia di persone compresa me, grazie. Per ogni sorriso e per ogni lacrima.
I'll keep you in my memory and leave out all the rest.
2 commenti
Chester ha fatto parte delle vite di molti che non lo dimenticheranno mai.
"I want to heal, I want to feel
Like I'm close to something real,
I want to find something I've wanted all along
Somewhere I belong."
Spero che ora abbia trovato ciò che cercava.
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

Amen