Mar
01
Ago
2017
Rapporto con i suoi
Vi prego di non giudicare...lo so, potrei cambiare ragazzo. Ma questo è uno sfogo...
Il mio ragazzo è così attaccato ai genitori...dovrei esserne entusiasta, dato che hanno un ottimo rapporto e sono Delle persone stupende..
Invece io sono così diversa, sento questo bisogno di indipendenza..mi scoccia. Mi scoccia che abbia me o loro o il lavoro a cui pensare e nient'altro, che sia sempre da loro, o comunque li chiami o lo chiamano loro tutti i giorni..nonostante abitino a neanche 200 metri. O forse anche per questo. Vorrei che sentisse il bisogno di sistemare casa sua, invece che andare dai suoi perché gli è più comodo per pranzo/perche hanno l'aria condizionata o che so io. Mi spaventa che quando andremo a convivere, solo allora forse si sentirà "a casa" abbastanza da godersela appieno...non voglio essere "casa sua", vorrei condividere la sua vita con lui! Non riesco a spiegarmi con lui, in questi anni gliel'ho spiegato in tanti modi. Non capisce, si offende, si sente aggredito, oppure nega tutto. Epoi, che posso fare? Che c'è di male se lui è felice così? Come posso chiedergli di mettere da parte i suoi? di essere una persona più simile a me? Non posso. A volte mi dico, non è affar tuo che genere di rapporto ha con i suoi, l'importante è che va bene tra noi! Ma insomma...quando lo chiamo e per tre giorni di fila si trova dai suoi, mi cascano le braccia. Mi verrebbe da urlare, coltiva la tua vita! Loro non sono che una minuscola parte da cui partire! Invece per lui sono così tanto. È che siamo diversi, ecco tutto. Altre volte sono aggressiva.. è un mammone! Non è indipendente! Non è in grado di stare da solo?! Ma a conti fatti, lui fuori di casa c'è andato prima di me. È una cosa del suo paesino, mi dico...li fanno tutti così, tutto il giorno passano da un parente ad un altro...ma non è vero, è lui così, nel profondo, glj fa davvero piacere...vedeste che rapporto ha con i miei...mi si intrecciano i pensieri.
Mi infastidisce che lui sia dai suoi quando non è con me.
Vorrei stesse da solo, pensasse a se stesso, uscisse con gli amici. Invece il più Delle volte è con i suoi o con suo fratello. Non posso dirglielo, non lo capisce.
Sono triste...
26 commenti
Quoto mmhg.
Da quello che scrivi e da come lo scrivi trapela abbondante un tuo desiderio di possesso. Forse lui davvero è un mammone, ma leggendoti lui esce bene e tu no.
Tu vorresti che lui fosse una persona diversa. E' il peggiore dei presupposti per cominciare una storia. Il problema è tuo non suo. Probabilmente non siete fatti per stare insieme, Tuttavia sappi che è molto difficile trovare una persona che corrisponda alle tue aspettative, quindi, è probabile che, seppure con modalità diverse, questo problema ti si riproporrà alla prossima occasione.
Non preoccuparti: sei in buona compagnia. Il 60% delle donne ragiona così: è una delle cause principali della loro infelicità e ricorrente motivo di contrasto insanabile tra le coppie.
Alternative: accettare gli altri per quello che sono. Sembra impossibile ma è più facile di quello che sembra, credimi
Sono l'autrice
Non si tratta di possesso,ne penso che debba accantonare suo fratello o i suoi...dico solo che le persone danno stimoli diversi a seconda del rapporto che hai con loro, non credo che avere un buon rapporto con i tuoi o con degli amici sia la stessa cosa.. inoltre i suoi hanno anche rapporti con molte altre persone, amici, conoscenti, perché in passato se lì sOno goduti gli anni con gli amici, le serate i nsieme etc. Se sei sempre dai tuoi invece, lo stimolo che ricevi è SOLO UNO, e lui non cerca altro! Non credo che sia la stessa cosa!
non ho la verità in tasca. però voglio dire che questo sfogo è scritto correttamente: il problema è esposto senza colpevolizzare nessuno, senza mancare di rispetto a nessuno ecc.
complimenti per questo.
siete diversi, ho capito. andiamo avanti, vediamo che succede, riflettiamo... auguri.
@ Coleridge: "Non preoccuparti: sei in buona compagnia. Il 60% delle donne ragiona così: è una delle cause principali della loro infelicità e ricorrente motivo di contrasto insanabile tra le coppie."
Aggiungici secondo la mia personalissima opinione e può andare.
Però onestamente mi hai deluso, ti credevo diverso (lol).
@Kintsugi
Però onestamente mi hai deluso, ti credevo diverso
E invece, gratta gratta, viene fuori il cazzone che sono 😂.
Ok toccato due volte. La mia assertività richiederebbe un intercalare continuo di IMHO di cui invece sono piuttosto avaro. Me ne rendo conto quando mi rileggo: operazione che, non a caso, limito allo stretto indispensabile 🙂.
Poi ho usato una generalizzazione di genere che, per quanto tu puoi provare ad argomentare, risulta sempre una variante, più o meno urbana, dell'archetipo Le donne sono tutte puttane. Ho provato a ridurne la portata abbassando la percentuale ad un accetabile 60% (ebbene sì, è stata una concessione) ma, come temevo, non ha sortito l'effetto voluto.
E allora entro un po' più nel merito provando ad argomentare minimamente. Io trovo che l'atteggiamento maschile e femminile nei confronti dell'inevitabile delusione delle aspettative diverga significativamente. Per inciso non è esattamente una mia idea, ma non voglio dare alla mia opinione un'aura di scientificità, quindi stiamo sul punto. Gli uomini di solito gettano la spugna, il che non significa che accettano la compagna per quello che è, semplicemente prendono atto che non si può cambiare, la bollano come rompicoglioni, la sopportano quando non possono farne a meno, si rinchiudono in sé stessi o cercano diversivi. Le donne invece, di solito, sono più lodevoli, vorrebbero realizzare quell'unità sognata, ma, lungi dall'accettare il compagno per quello che è, cercano di infilarlo a forza nel proprio schema ideale.
Intendiamoci, nessuno dei due atteggiamenti è prerogativa dell'uno o dell'altro genere. Esistono anche uomini che vorrebbero le donne aderenti al proprio schema ideale, ma per fortuna sono una minoranza perché lì sono cazzi. Un uomo che si comporta così è, nella migliore delle ipotesi, un mezzo frustrato, quando non un vero e proprio psicopatico. Purtroppo le cronache ci dicono che si tratta di una minoranza non così paruta, ma per fortuna sempre minoranza direi.
La dinamica disfunzionale tipica di una coppia invece è: lei rompe le palle a lui, lui si rinchiude in sé stesso. Questo fa incazzare ancora di più lei e la sua incazzatura fa chiudere ancora di più lui.
Quindi diciamo che ognuno di noi ha le sue magagne. Questa mi sembra una caratteritica tipicamente femminile.
Speriamo di non aver peggirato la mia situazione ;)
Zozzo me... il sol pensier di volerti giudicare
Tu parti dal presupposto
Che il suo essere così legato alla famiglia d'origine tolga in qualche modo qualcosa a te.
E perchè mai dovrebbe essere così?? Una cosa non esclude l'altra.
Personalmente sono molto legata ai miei genitori ma questo non inficia in alcun modo il rapporto che ho con mio marito. non vedo perchè dovrebbe.
Questo modo di ragionare non lo capirò mai.
secondo me fa bene a riflettere su quello che sarà il suo futuro con questo ragazzo:la famiglia di lui sarà sempre presente su tutto e non migliorerà questa condizione, se proprio non le va bene forse è il caso di prendere una decisione e chiudere
non mi sembra in questo caso di vedere una donna che vuole cambiare il proprio compagno ma una che sta riflettendo su quello che vuole e sul suo futuro, e su quello che non potrà tollerare in futuro ed inevitabilmente porterà allo scontro
poi è vero che le donne non si arrendono e cercano di cambiare alcune cose del compagno, ma mi chiedo che cosa dovrebbe fale alla fine?non dire nulla, rassegnarsi come fanno gli uomini mettendo il muso (o muro) e far finta che vada tutto bene?è cosi che un matrimonio o una storia vanno avanti?se dici che alcune cose nellla storia non vanno bene sei solou una rompipalle?a volte penso che l'unico modo per andare d'accordo con gli uomini è far fare tutto quello che vogliono e dagli sempre ragione!e può andar anche bene, ma se non puoi dire nulla al tuo compagno che senso ha dividere la vita con qualcuno a cui dare solo ragione pena litigate?
Io invece quello che ha scritto Coleridge lo condivido e non ci vedo nulla di offensivo.
E potrei aggiungere che sarebbe possibile estenderlo a livello universale senza distinzioni di genere.
E penso che la tolleranza e l'accettazione dell'altro nella sua totalità siano le colonne portanti di un rapporto sano solido e duraturo.Amen Coleridge Amen!
"Mi infastidisce che lui sia dai suoi quando non è con me.
Vorrei stesse da solo, pensasse a se stesso, uscisse con gli amici. Invece il più Delle volte è con i suoi o con suo fratello. Non posso dirglielo, non lo capisce.
Sono triste... "
Scusa ma ti sembrano motivazioni valide per essere TRISTE, queste? A volte capita anche che con i fratelli si vada d'accordissimo, sono i casi della vita, e quindi? Ma ti pare normale volere che lui stia da solo? Mi sa che fra i due, in una eventuale futura convivenza, chi ci rimetterà è più lui.
sono venute fuori riflessioni interessanti.
La dinamica disfunzionale tipica di una coppia invece è: lei rompe le palle a lui, lui si rinchiude in sé stesso. Questo fa incazzare ancora di più lei e la sua incazzatura fa chiudere ancora di più lui.
mi ricorda i miei vicini. anziani. tutte le sere cazziatone di lei. in vecchiaia diventò sordo e lo reggeva benissimo. il vecchio Sestilio, mitico.
posso fare una generalizzazione? Le donne sono tutte pallose. 🗣 🗣 🗣
ma solo il 60% lo fa intenzionalmente.
🤸 🤸 🤸 scherzavo....
Ok, Coleridge, condivido la tua argomentazione. Non la generalizzazione del "il 60% delle donne è così", ma come argomenti li condivido.
Autrice, ti faccio comunque i miei complimenti perché sei riuscita a essere il più obiettiva possibile. Realizzando, quindi, che forse il problema è tuo, più che suo.
A me viene da chiederti: non è che forse stai proiettando su di lui il tuo desiderio di indipendenza?
Mi spiego: in base a quello che ho intuito, tu vivi ancora con i tuoi e vorresti andare fuori di casa. E vedendo lui che è fuori di casa, ti viene il nervoso, perché pensi "ma come, io se fossi fuori di casa col cavolo che tornerei dai miei tutti i giorni!". E forse ti senti anche un po' in colpa perché formuli questi pensieri, mentre lui, tutto sommato, ha un rapporto stretto con la sua famiglia. Non che tu non sopporti i tuoi, magari li adori anche, semplicemente sei un po' più distaccata e vedendo lui che invece è così affettuoso e tranquillo con i suoi, a te viene un po' la coda di paglia perché non sei così.
Se veramente ci ho azzeccato, secondo me dovresti vivere più serena. Prima o poi andrai via di casa anche tu. E non sei una pessima persona solo perché i tuoi non li chiameresti tutti i giorni.
Aggiungiamoci anche il piccolo dettaglio che, nell'immaginario comune, una donna è spinta ad arrangiarsi in casa il più possibile, rispetto ad un uomo, quindi è anche normale che faccia più fatica ad adattarsi all'idea di mangiare tutti i giorni dai suoi. NB: il fatto che questo è nell'immaginario comune non vuol dire che a conti fatti sia realmente così.
Insomma, detta in sintesi, mi dispiace dirlo in maniera brutale, ma da come scrivi è evidente che il problema è solo tuo. Fortunatamente te ne sei resa conto.
analisi semiseria - imho
interessante l'ipotesi della proiezione. azzeccata o no è un'analisi professionale, nel senso che poteva farla uno psicologo.non era da tutti.
aggiungo un'altra mezza ipotesi. lei non ha un buon rapporto con la sua famiglia, non quanto lui con la propria. vuole emanciparsi, prendere le distanze, mentre lui, più fortunato, non ha questo bisogno di allontanarsi dai suoi, anzi, ci sta bene.
ed è per questo che a lei, il comportamento di lui sembra strano.
questa però è solo una parte del tutto. la sfogante dice anche altre cose: che "Vorrei che sentisse il bisogno di sistemare casa sua, invece che andare dai suoi perché gli è più comodo per pranzo/perche hanno l'aria condizionata o che so io. Mi spaventa che quando andremo a convivere, solo allora forse si sentirà "a casa" abbastanza da godersela appieno...non voglio essere "casa sua", vorrei condividere la sua vita con lui!"
si torna alle mie amate statistiche. chi sta bene nella famiglia d'origine non ha fretta di farsene una propria. e di solito, fra fidanzati, è la donna che spinge per la convivenza - matrimonio - costruzione del nido. lei vuole una famiglia con lui, lui ce l'ha già.
verdetto psicanalitico (si fa per ridere): la paziente non accetta la famiglia d'origine. vorrebbe prelevare lui dalla famiglia ce ha già per costruirne una ex novo, ma senza collegamenti con la vecchia generazione. lui opera, invece, una fusione, con calma.
ci vorrebbe un fidanzato figlio di nn.
non è ancora tutto: la comodità che vive lui non lo spinge a nuove avventure, cambiamenti - miglioramenti, invece lei questa spinta ce l'ha: "Mi verrebbe da urlare, coltiva la tua vita! Loro non sono che una minuscola parte da cui partire!"
per lui non è minuscola, ha avuto qlo, è nato in una famiglia ok.
magari ha solo paura di passare tutti i sabati e le domeniche con la famiglia di lui!
ogni tanto va bene e fa piacere, ma passare sabati sera a guardare la tv dai suoceri non è il massimo
@ Coleridge: beh, direi che hai argomentato più che esaustivamente, considerando che la mia voleva essere una battuta! :) capisco il tuo punto di vista, ma nella mia personale esperienza (forse sono una raritá) mi è capitato più spesso di vedere l'opposto di quello che dici nelle coppie in crisi, lui frustrato che la vorrebbe diversa e lei che si chiude in se stessa. Ma forse, come ho già detto, sono io un caso particolare.
Eh una battuta, io dico dico ma sono permalosissimo Kintsugi, mi avevi ferito a sangue ☹️😜
Beh: questo topic è diventato molto interessante. Innanzitutto volevo aggiungere anche il mio plauso all'autrice per il tono misurato e lucido con cui hai raccontato la vicenda e le sue sensazioni. Apprestandomi a leggere lo sfogo mi aspettavo la solita litania contro i fidanzati mammoni e le suocere iene e invece, niente di tutto questo. L'autrice riconosce che la famiglia del fidanzato è meravigliosa e che lui è fatto così perché, se non ho capito male, anche con i suoi (di lei) genitori è un tesoro. Cosa che, sempre se ho letto bene tra le righe, la spiazza un po'. Eppure proprio questa circostanza mi ha spiazzato ancora di più.
Chi di solito si incazza non entra più di tanto nel merito del rapporto con i genitori se non per lamentare un'invasione di campo sul tempo e le abitudini di coppia. La critica in sè del rapporto con la famiglia, quando c'è, è sempre citata in subordine.
Niente di tutto questo, in questo sfogo. Addirittura la nostra amica dice che non vorrebbe diventare lei stessa la casa del fidanzato. Lei vuole che lui lo desideri a prescindere fino a dichiaralo chiare lettere: come posso chiedergli di essere una persona più simile a me?
Secondo me ruota tutto intorno a questo autentico paradigmatico paradosso. Non posso chiedere a qualcuno di essere più simile a me non perché sarebbe maleducato, ma perché non potrò mai ottenerlo. Nella migliore delle ipotesi, se ciò accadesse, starei tutta la vita a chiedermi se lo ha fatto sponteneamente oppure per accontentarmi e non potrei mai darmi una risposta. Insomma sarebbe la cosa giusta fatta per il motivo sbagliato. Molto meglio fallire che ottenerlo così.
Sono l'autrice, ci avete azzeccato
Ho avuto un'infanzia pessima, e non vedevo l'ora di andarmene via di casa per esprimere me stessa appieno. Li adoro, ma non mi capiscono minimamente, non mi hanno mai capita e dietro c'è anche un passato di depressione (non mia). Per me, si parte da se stessi.per questo sono obiettiva e cerco di non calcare la mano, io questo lo capisco...ma lui secondo me è esagerato dal punto di vista opposto..ovvio che si trova bene a casa sua se ha avuto con loro una bella infanzia e ha un ottimo rapporto, ma cosa vuol dire, che dovrebbe stare appiccicato a loro?
A me che rimanga solo o con i suoi nel tempo libero non cambia nulla, è la sensazione di rimanere attaccato anziché essere libero di provare, di mettersi in gioco e la mancanza di voglia di costruirsi qualcosa a propria misura che non mi va via.
Lui spinge per convivere, e credo che a breve andremo. A quel punto che vorrà dire, che si adatterà alla mia di misura?
è una persona dolce e molto accomodante, per questo a maggior ragione mi sembra che debba staccarsi per scoprire un po' se stesso...insomma se li è portati dietro anche quando ha scelto casa e i mobili per arredarla... Io avrei voluto facesse le mattonelle verdi viola e blu, se questo è davvero il suo gusto! Che lo conosca almeno!!!!!
..
Invece lui non sente nulla di tutto questo..e quando provavo a spiegarglielo in passato, non ha mai capito, cadendo dalle nuvole.. ed è tranquillo e sereno cosi...mentre io lo vedo, che sono nervosa quando si parla del rapporto con la famiglia in generale, questo bisogno di staccarmi è così forte..credo di avere un po di rabbia repressa...cercherò di concentrarmi più su me stessa e sulla mia indipendenza...grazie a tutti per i commenti iin cui avete cercato di andare più a fondo...mi siete stati ad ascoltare davvero, ho apprezzato tantissimo! Tornerò a leggere spesso questo sfogo eheheheh...
La sfogante ha ragionissima!
Io invece ti capisco perfettamente. Trovo uno spreco di tempo stare così attaccato alla famiglia. Potrebbe fare mille cose più formative per la sua personalitá e il suo futuro invece sta lì coi suoi a parlare del piú e del meno?
A me una cosa così provocherebbe un calo di desiderio istantaneo.
Per non parlare della prospettiva futura...panico. Il mio compagno (con me a seguito) vede i suoi una volta al mese, e per me è quasi troppo.
Io vivo lontanissima dai miei (grazie a dio, bisogna spiccare il volo!) e li vedo 2-3 volte l'anno. Ed è più che sufficiente.
Un consiglio amica mia: questo è uno che in futuro, soprattutto se avrete figli, vorrá sempre stare attaccato a mammina....SCAPPA.
Sei una donna forte e indipendente come me, il mio consiglio é di fare un taglio drastico e se puoi andare addirittura all'estero e cercare un compagno non italiota.
Maremma che pipponi stratosferici, ma come fate co sto caldo?! ahah
Cmq ne avevo scritto uno anch'io senza loggarmi, ma se aspetto l'approvazione divento trisnonno!
Domanda: toglie tempo a te? Risposta: no!
Lascialo vivere e scegliere. Se ci parti così, la vedo nera. E sai cos'altro? Non credo sia lui a dover scoprire se stesso, ma, piuttosto, tu se ciò che hai compreso di lui ti sta bene. Perché sembrerebbe proprio di no. Tu così gli togli l'aria. Beh sì, l'aria che SCEGLIE di respirare...
Com'è calda la città
Com'è calda questa città in questo agosto che trascorro un po' distrattamente. La casa è vuota, le coinquiline hanno fatto ritorno nelle loro terre natie e così molti amici. La mattina mi alzo madida di sudore, adempio ai miei impegni e quando ho del tempo libero è rovente tempo dilatato. Scorro lo schermo e compaiono foto di conoscenti, amici e parenti al mare; loro, le loro comitive, i loro partners. Come vorrei portarti almeno una volta al mare da me. In fondo, quante cose vorrei fare con te, fosse anche per una sola volta. Se ti avessi qui sai, la città tutta per noi, la casa tutta per noi......ma tu sei giù al sud ed il pensiero di me neppure ti sfiora. Quanto eri bello nel tuo completo, il giorno della tua laurea, come hai brillato. Non vorrei che la memoria di qualcosa che non ho potuto avere mi tormentasse per sempre però sento che sarà così, che sarai l'unico rimpianto della mia giovinezza. L'unico immenso rimpianto. Fa caldo, mio caro, ma non conosco l'odore della tua pelle sudata; i tuoi lunghi capelli inumiditi e le tue gote rosse di fatica sono solo nei miei sogni. Come canta Gazzè "piango paludi di parole fatte fango/ mi muovo come anguilla nella sabbia/ che rabbia." Goditi l'estate tu che puoi e che lo meriti. Mi manchi.
Chiedo perdono, ho postato lo sfogo nella sezione commenti. In ogni caso, comprendo il nervosismo per l'atteggiamento del tuo fidanzato, specie se tu non hai lo stesso tipo di rapporto con i tuoi genitori ma francamente, guardandola dal suo punto di vista: quei due sono coloro che gli hanno dato la vita, lo hanno cresciuto e pasciuto e tu sei solo una sconosciuta di cui si è innamorato. Vi lega l'amore si, ma quell'altro amore è un'altra cosa.
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Non credi che il tuo ragazzo stia giá pensando a se stesso? Se riesce ad aver eun bel rapporto col fratello, perché dovrebbe accantonarlo per avere un rapporto analogo con un amico? Un genitore, o un fratello non posso essere anche amici coi quali condividere bei momenti assieme?
Mi spiace per lui, é stato un brutto leggere