Mar
15
Mar
2011
Basta! Ho raccontato tutto... all'amante di una mia amica!!!
perchè non condivido più il suo comportamento ha ha nei confornti dell'amante, e lei lo sa... Perciò ho telefonato all'amante e gli ho raccontato tutto... Lui ha creduto. Devo confessare che il motivo di questo mio sfogo nasce da un grande senso di copla per aver tradito non solo la fiducia della mia amica, ma anche quella del marito. Il quale, anche se merita tutte le corna del mondo, e quant'altro dalla moglie, devo riconoscere che in qualche situazione di grande difficoltà e di disagio economico lui mi ha aiutata, senza pretendere nulla in cambio. Ecco la storia.
La mia amica ha 40 anni, due figli adolescenti, casalinga, sposata da 15 anni con un uomo di 45, che lavora nel settore del commercio, non le fa mancare nulla. Ma... c'è un ma... E' un tipo violento, la maltratta, ha il vizio della droga e dell'alcool, e, per di più va con molte donne. Pretendete totale sottomissione dalla moglie, vuole essere sempre riverito e servito come un Re, e non vuole sssere mai contraddetto, e non si fa scrupoli di umiliare la moglie anche in presenza di estranei o in una pubblica via.Impedisce alla mogluie di uscire, di frequentare amici, nonchè do svolgere qualunque cosa che non fosse quella di servire e riverire lui e i figli. Lei, in questa situazione di grande abuso, è diventata quasi una schiava, l'ha consumata dentro, si sente minata profondamenta nella sua integrità di donna, è assilita da mille paure e dubbi, fino renderla impossibile a compiere qualsiasi movimento, determinado l'impossibiltà a ribellarsi. Insomma quest'individuo le ha annientato la vita! E da diversi anni, lei non ama più il marito... ops... Narciso!? Lei in più occasione ha tentato di fare le valigie per scappare da "questo Gran Uomo", ma lui gliela sempre impedirlo con calci, pugni e quant'altro, affinchè lei desistesse nell'intento di lasciarlo (pover'uomo... come farebbe a vivere senza il suo giocattolo!?)
L'amante, un uomo di 48 anni, separato con tre figli, funzionario pubblico. Si sono conosciuti in una chat circa un anno fa. Abitano in due citta diverse, a un'ora di macchina Dpo alcume mesi di scambio di intense mail, e di scambio di foto, decisero di incontrarsi. E da una bella amcicia, i loro sentimeti ben presto si tramutavano in amore... reciproco e poi amanti. Io vedevo in lei una donnarinata, piena di entusiamo, di gioia di vivere... Una donna innamorata... felice! Aveva, finalmente, incontrato il vero Amore! Aveva incontrato un vero unomo, una persona bella dentro e fuori! Un uomo che, onestamente, senza mai essere volgare, le donova tutto il suo amore senza mai chiederle nulla in cambio se non il suo amore... La faceva sentire una donna davvero importante!!! Un gran bella persona che almeno una volta nella vita vorremmo incontrare...
Perciò, ho sempre detto a lei, sin dall'inzio della soria con l'amante che lui non meritiva che lei non gli avesse raccontato tutto della sua situazione familiare, in particolare sulla sua attuale convivenza, sotto lo stesso tetto, con il marito. In semplice parole lei aveva mentito al suo amante, raccontando che era separta dal marito da più di quattro anni, che, finalmete, dopo 11 anni di matrimonio, aveva trovato il coraggio di cacciarolo via da casa... mentre invece... non era la pura verità. Bugie, ed altre ancore, per coprire e tenere nascosto all'amante la verità...!! Ed allora. quando il marito stava per scoprire tutto mentre lei si vedeva con l'amante, io non c'è l'ho fatta più e gli ho raccontato tutto. Perche?
Perchè 1. per mettere in guardi l'amante, perchè è una persona perbene, degna di ogni stima e rispetto, per cui non meritava di restare all'oscuro di una cosa moltio importante, non condividendo più il modo egoistico di comprtarsi della mia amica che, a suo dire, non gli ha detto la verità per paura di perderlo,
2.Perchè per il troppo bene che voglio alla mia amica... E davvero tanto il bene,
3, Perchè per il tanto bene che voglio anche a me stessa..!!!
Vio che dite? Ho sbagliatto a rannconare tutto all'amante?? Sono confusa e mi sento in colpa1 Vi prego aspetto i vostri commenti, anche se molto negativi...
Grazie di cuore...
4 commenti
onesta e schietta? sì, hai sbagliato. non tanto per la situazione che hai messo a nudo, quanto per il fatto che questa era una cosa che, AL LIMITE, doveva fare la tua amica. sua la situazione, sua la responsabilità di gestirla, con tutte le conseguenze del caso. in questo modo non ti sei comportata da amica, ma da "tutrice" o "genitrice" non si sa bene di cosa, di lui, di lei... boh. non si sa. forse della stessa situazione. ti sei comportata come se fosse "roba tua", come se ti riguardasse direttamente, mentre invece, per quel che ho capito, non ti riguarda.
mi spiego: un conto è cercare di mettere la tua amica in condizione di dire ttto all'amante, provare a convincerla della bontà del tuo suggerimento. magari sostenerla contro la paura di perdere l'amante. dopotutto, da quello che ho capito la tua amica è una donna provata, soggiogata da anni di violenze dal marito. una donna che con tutta probabilità ha perso molta della sua autostima, che ha magari imparato a mentire e a svicolare verbalmente per ottenere nemmeno la metà di quello che desidera (te lo dico per esperienza, una donna alle prese con un soggetto simile impara a essere la persona più falsa del mondo PER PURA SOPRAVVIVENZA, se no non resta che spararsi), che forse pensa di non avere la forza e la capacità di ottenere o anche di rischiare di perdere ciò che vuole. vedi, da una persona così (come credo sia la tua amica, ma potrei sbagliarmi) non puoi aspettarti gli stessi comportamenti di una donna che ha sempre vissuto nella "medietà", perchè una situazione come quella che tu hai descritto (purtroppo assai più diffusa di quanto non si creda) sfiora l'estremo, o ci è già dentro, non va sottovalutata, e mi stupisco di come tu, nel giro di qualche mese, abbia dato tanto valore alla salute e alla dignità dell'amante (che, se ho capito bene, conosci sì e no) raccontandogli tutto, e non abbia, nel corso di anni, dato valore alla dignità e alla salute della tua amica, denunciando tutto alle forze dell'ordine.
in ogni caso, non voglio indagare sul perchè tu non l'abbia fatto. comunque, ritornando alla tua amica, ti dicevo che da una donna così non puoi aspettarti un comportamento "normale"... una donna che è stata plagiata e sottomessa sia fisicamente che psicologicamente ha molto spesso dei comportamenti che non possono essere definiti "condivisibili" o meno, solo perchè NON SONO I SUOI, ma sono quelli che la situazione di emergenza le tira fuori per garantirle un minimo di sopravvivenza. io credo che la tua amica non ci sia ora come ora, ma ci sia una donna la cui psiche è costruita su una serie di escamotages che le consentono di tirare avanti in una condizione estrema. in tale panorama, una donna diventa egoista? possiamo chiederci. certo che lo diventa. egoista e infantile, pronta a mentire persino al sommo bene pur di mantenere quel briciolo di felicità che una situazione occasionale può darle. una donna in questa situazione è giudicabile? secondo me no, tu poi fai come vuoi. una donna così ha bisogno di una sedicente amica che entra a forza nella sua situazione perchè si sente paladina della giustizia (ma, come ho detto sopra, fino a un certo punto, mi pare) e "non condivide" un comportamento che definisce "egoista" (e mi pare di aver spiegato che un tale comportamento può essere definito "egoista" solo in una condizione di medietà, se no non ci sono i presupposti)? ma nemmeno per sogno. una donna così ha bisogno, al limite, di un'amica che la prenda di peso e la porti in centrale o da qualche assistente sociale, che le proponga un aiuto psicologico per uscire da quel tunnel del terrore in cui la tiene il marito e nel quale si blocca lei stessa.
mi spiego: mi pare che qui tutti siate giocando agli intrallazzi amorosi "di uomini e donne", con l'amica che copre lei... e poi racconta tutto a lui... perchè forse invidia un pò l'amica "egoista" (non lo escluderei), mentre dietro c'è un quadro di violenza familare EVIDENTE, alla luce del sole. quello che mi stupisce veramente è che tu ti sia mossa di forza (cioè che tu sia entrata NELLA SUA VITA senza essere invitata nè interpellata) solo ora, per proteggere un signore appena conosciuto, che tra l'altro pare sia l'unica cosa che fa felice la tua amica (e al quale forse ora hai dato un ottimo motivo per tagliare i ponti con lei), e non ti sia mossa prima pure di forza per la tua amica. non si sa perchè. non credo sia per il bene che le vuoi (che dici che è tanto, ma boh... forse è tanto e ben confuso). potrebbe essere per questa forma di rispetto che nutri per il marito, che E' e RIMANE una gran testa di cazzo al di là di tutti i prestiti che ha potuto farti, una persona da denunciare e da sputtanare. forse tutta questa montagna l'hai mossa più per te stessa che per altro, perdona la sincerità. per appagare il tuo senso della giustizia, o solo per sentirti retta in un modo di persone "sbagliate" come la tua amica o il marito, favorendo proprio quella persona che hai deciso di mettere al tuo livello in quanto a eticità e rettitudine interiore.
Non sono palidina della giustizia! nè una sedicente amica!
Credo di essere una essere umano che come tutti sbagliano... Chi è senza peccato!?
Mi sono trovata in questa situazione di merda per proteggere la mia amica non per fare la genitrice o tutrice, ma semplicemte come sorella maggiore, dandole dei consigli, e lo aiutata non poco nel corso degli anni, non solo moralmente ma anche praticamente. Ma l'urgenza di trovarsi in situazioni di percolo... come succede nelle catastrofi o in guerra, mi ha portato a fare atti che, in circostanzi più distese, non avrei fatto. A me è accaduto qualcosa di simele...
Un conto è viverla in prima persona la realtà, un'altro è raccontarla... Comunque, siete persone gentili. Un grazie davvero di cuore dei vostri commenti. Ciaooooo a presto
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L'errore é stato un altro
Cioé di non aver informato i carabinieri delle violenze domestiche in casa della tu amica. è vero che chi si fa i cazzi suoi campa cento anni, peró é anche vero che omettere la denuncia di un reato violento di cui si é a conoscenza corrisponde alla collaborazione a tale reato.