Ven

16

Giu

2017

L'ultima curva.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Secondo voi, li in fondo alla fine della strada dopo l'ultima curva  alla fine del mondo oltre lultimo respiro... Cosa c'è?

Gli egizi la chiamavano duat, e avevano anche individuato il punto esatto nella volta celeste dove secondo loro si andava a stare per l'eternità, sulle rive del grande fiume di stelle rappresentato dalla via lattea, specchio del divino fiume Nilo sulla terra, "come in cielo così in terra".

Non è questione di fede o credo, io non riesco davvero a credere che la morte sia la fine di tutto, anche se non so esattamente cosa e come sia, il mio istinto di sopravvivenza funziona egregiamente e la mia vita non è esente da gioie e dolori, eppure a volte penso che la morte sia bella e desiderabile, cerco di immaginare il mio ultimo respiro, mentre percorro l'ultima curva, prima del nuovo inizio (sempre se sia vero che esista) .

Mi sfogo in anonimo perché non siate influenzati dall'idea che vi siete fatti di me, ma non di nascosto, gli amministratori lo sanno chi sono.

In ultimo vorrei segnalarvi un film interessante, "La scoperta" (2017), uno scenziato (Robert Redford) produce la prova scientificamente inoppugnabile dell'esistenza dell'aldilà, da quel momento un'ondata gigantesca di suicidi fa tremare le istituzioni diventando in breve un'emergenza planetaria.

Il film non è bellissimo, e di sicuro è un occasione mancata per dire molte cose, insomma una promessa non mantenuta, ma introduce degli spunti davvero interessanti, ed il finale è riuscito a sorprendermi.

Non sto parlando di suicidio ovviamente, é contrario ad ogni mio valore, ne ho motivo per cercarlo, ma ho una curiosità che mi divora.

Ora che sei giunta fin qui, (se ci sei giunto), scapperai via dandomi dell'uccello del malaugurio, o lascerai una traccia quí sotto?

Mi piacerebbe se il primo commento fosse del moderatore che dovrà approvare questo sfogo, dopo che avrà finito di sorridere.

Una persona che amo sta percorrendo in questo momento la sua ultima curva, a lui dedico questo pensiero.

Tags: duat, curva

9 commenti

Io.sonceramente fin da ragazzina credevo nell aldila, in un Dio, una sorta di mondo parallelo dove finivano tutte le.persone cve avevano finito il loro percorso qui nel mondo terreno, ma poi una serie di sfortunati eventi mi ha portato a credere che non c è nulla di superiore, nessun Dio, nessun mondo ancestrale che possa accogliere le nostre anime... ma questo non mi impedisce di conprendere chi ci crede perche anch'io precedentemente ci credevo. 

Avatar di BluesoulBluesoul alle 23:09 del 18-06-2017

anch'io prima, pur non credendo in dio, credevo che ci fosse qualcosa dopo la morte. da poco ho smesso di credere anche a quello. finisce tutto con la morte. credo che non ci sia niente dopo. semplicemente cessiamo di esistere.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 00:12 del 19-06-2017

Non è possibile, che un essere che ha coscienza di se, in grado di fare cose tanto atroci o sublimi, in grado di concepire idee come la musica la poesia la bellezza l'amore o l'odio, in grado di costruire macchine che arrivano su marte o nella profondità degli oceani sia solo il frutto di una evoluzione non senziente, é come smontare un orologio meccanico in tutte le sue componenti metterle in un sacchetto e cominciando ad agitarlo fornendo tutta l'energia cinetica necessaria a rimontarlo e sperare che il caso posizioni tutte le sue parti, piastra, ponti, ingranaggi, molla arrotolata, asse, bariletto, bilanciere spirale ancora, vetro ed infine le casse, aprendo poi il sacchetto e ed avere la certezza che l'evoluzione faccia il "miracolo" restituendo lorologio integro caricato e con l'orario e datario sincronizzati, scusatemi ma tutto questo lo trovo più assurdo ed irrazionale dell'idea di un creatore, e fino ad ora ho parlato solo di raziocinio, vi risparmio le varie esperienze spirituali, ma queste afferiscono ad un mondo privato ed interiore che non è il caso di svelare qui, insomma io mi meraviglio come possano esistere dubbi sull'esistenza di un altro piano di esistenza.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 09:24 del 19-06-2017

Da adolescente ero affascinata dalla teoria della reincarnazione, forse per la prospettiva di poter avere tutta una serie di esistenze diverse da poter vivere.

Oggi questa idea mi attrae ancora, anche se molto meno di un tempo: il pensiero di rinascere donna in Afghanistan o in uno slum di qualche megalopoli del mondo è tutt'altro che allettante.

Razionalmente credo anch'io che, una volta morti, non ci sia nient'altro: spero soltanto di lasciare questo mondo senza troppi rimpianti e, possibilmente, senza soffrire troppo.

Penso di aver capito chi sei, anomimo sfogante: ti mando un abbraccio. 

Avatar di InquietaMenteInquietaMente alle 19:51 del 19-06-2017

Inquieta, sarebbe bello potersene andare senza rimpianti né rimorsi, e senza soffrire. Purtroppo sono prerogative che non toccano a tutti. Non credo ci sia altra vita oltre questa, anzi ne sono sicura. A volte ci penso e mi chiedo perché se questa è la sola e unica che abbiamo non riusciamo a farcela bastare e soprattutto a viverla nel migliore dei modi. 

Avatar di NarcisoNarciso alle 19:57 del 19-06-2017

vorrei capire perché l'autore dello sfogo ha scelto la metafora della curva.

da noi è diffusa la metafora dell'autobus e del capolinea. 

bene. la domanda è aperta. sono curioso davvero. 

Avatar di OldJoeOldJoe alle 20:27 del 19-06-2017

Narciso: credo che non riusciamo a vivere nel migliore dei modi perche` non tutte le scelte di vita sono in mano nostra. Basti pensare che il luogo e il momento storico in cui nasciamo influenzano in modo determinante il nostro destino.

A cio` si deve aggiungere il tipo di famiglia in cui cresciamo, le possibilita` economiche e quindi di studio a cui abbiamo accesso, le persone che incontriamo e che possono influenzare piu` o meno positivamente il nostro percorso. 

Ci sono troppe variabili in gioco perche` possiamo davvero vivere la nostra vita come desideriamo. 

Avatar di InquietaMenteInquietaMente alle 20:31 del 19-06-2017

Come metafora l'autobus ed il suo capolinea è ottima, ma mi da l'idea di un trasporto bestie da macello, poi é condotto da altri, c'è una passività che non mi piace molto, la curva è un elemento della strada, quindi del percorso che uno fa, metafora eccellente della vita, la curva perché il viaggiatore non vede oltre la curva, comunque non in quella che immagino io, la curva a differenza del capolinea non è la fine del percorso, rappresenta l'ignoto, la navigazione con l'automobile o la moto, é a vista, per cui ciò che non vedi non esiste, anche se il guidatore sa che non è così.

Grazie dell'abbraccio, chiunque io sia.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:51 del 19-06-2017

Hai assolutamente  ragione inquieta,  comunque sfido chiunque in punto di morte a dire 'rifarei tutto quello che ho fatto senza rimorsi ne rimpianti' .

Avatar di NarcisoNarciso alle 21:36 del 19-06-2017

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