Dom
11
Giu
2017
La mia malattia
La mia malattia mentale. Ora sono qua, che disprezzo tutto e tutti. Mi sento inutile, una merda, un buono a nulla.
Fino a ieri avrei spaccato il mondo, avevo trovato la giusta via per non farmi calpestare.
E invece no, un attimo di distrazione e taac, un tir di preoccupazioni, ansie, sensi di colpa, rimorsi, mi colpisce in pieno trascinandomi con tutto il suo peso e sbattendomi contro un muro.
Un muro che rappresenta il confine. Il confine del me, del "lui" e del mondo.
Lui è un tipo loquace, vive di momenti, gli piace la vita, "io" sono apatico, deluso, vuoto.
Io e lui ci alterniamo, a volte sforzo la sua entrata in scena per aver bisogno di andare avanti. Perché da solo forse mi sarei già ucciso.
Ora il muro mi sta mettendo davanti ad una scelta. O scegli te stesso, o "lui" prenderà il controllo, sapendo benissimo che questo lui, nonostante ti aiuti ad andare avanti, è vuoto di principio. Mentre io, nonostante sul momento sia molto sofferente, sa cosa fare, sa la cosa giusta per me.
Ma ora sono perso, fra queste due mie personalità, che mi proteggono da non so cosa.
Ho constatato che essere nel giusto o sbagliato, non fa differenza, perché vengo giudicato superficialmente ed esteriormente, precocemente e senza ripiego.
Ho constatato che anni in cui il vero me ha dato tutto se stesso, è stato solo martoriato, non capito, lasciato solo.
Ed ora mi ritrovo con una spada che mi trafigge, una finestra che urla di buttarmi di sotto e la vita che mi dice che non c'è spazio per i deboli come me.
Aiuto. Sono stanco di vivere da solo. Sono stanco di dover aggiungere il compromesso per farmi capire, accettare.
Sono stanco e voglio morire, ma poi la vita mi dice che sono debole, e che dovrei farlo, uccidermi.
Temporeggio ma finisco sempre così. Non c'è via di uscita o c'è ma non c'è scritto "Exit" sopra.
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