Mar

06

Giu

2017

Sfogo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Raccontero la mia situazione punto per punto cercando di essere chiaro e sperando di far comprendere a chi legge la mia situazione attuale.  Sono nato in una famiglia che definisco felice ma che poi quando avevo otto anni si e sfaldata, ho uno strano ricordo di quella sera quando mio padre e uscito dalla porta, sono tutt'ora convinto che sia reale anche se piu ripenso a quella sorta di strano VHS nella mia testa piu credo di averlo sognato. Sveglio e bloccato dietro una grande bicicletta di plastica vedo i miei genitori litiare, forse mi hanno svegliato le urla, non ricordo , ricordo mio padre alzare la voce mia mamma che piange e poi neanche lui che esce dalla porta solamente mia madre che parla al telefono io che le dico che andra tutto bene senza rendermi conto di quello che dico e poi la mia infazia sparisce cosi, passano gli anni mio padre cerca di creare un legame ma e impossibile legato a mia madre non riesco ad avvicinarmi a lui, inoltre il suo carattere brusco e particolarmente forte rendono difficile ogni tipologia di rapporto, le liti si fanno continue e i distacchi ancora di piu, quando raggiungo i 12 anni smetto di vederlo per qualche tempo circa due anni, il modo in cui mi trattava era orribile ma solo piu tardi capiro che i suoi modi di fare molto forti e duri nei miei confronti solo quelli di uomo che cerca di raffrontarsi con un uomo e non con un bambino, il tempo passa ancora non ricordo esattamente quando ma ricominciamo ad avere un rapporto normale vederci qualche volta alla settimana cenare insieme e poi i miei divorziano, non sapendo; o volendo cio non mi e ancora chiaro, fare una scelta, mi estraneo del tutto dalla loro faida ripetendo piu volte di non voler aver niente a che fare con le loro richieste, penso che negli anni l'astio di entrambi sia cresciuto enormemente forse perche il modo troppo gentile di mia madre estremo nei suoi modi di accondiscendere e quello estremo di mio padre di affrontare le cose in modo crudo anche quando non si hanno i mezzi, hanno portato le due parti a vedersi come mostri, ognuno vedendo nell'altro gli errori ed i modi di fare errati ha cercato di compensare a suo modo ed io sono finito in mezzo alla ressa, definizione inusuale del resto, non ho mai visto il mio rapporto familiare come una sorta di confusione continua ma piu come due grandi linee parallele che hanno sempre viaggiato vicine ma distanti.

C'e da aggiungere che negli anni le problematiche di danaro hanno contruibuito a creare astio, e questo ha sicuramente accentuato i rancori, se non per il fatto che mio padre uomo che guadagna presumo bene vede perdere la causa di divorzio e ritrovarsi a mancare una parte dei suoi guadagnim tutto normale per ora. Se non fosse che per anni io ho mai visto neppure una parte dei soldi che mio padre versava a mia madre, senza contare i vestiti che ho nell'armadio sono praticamente tutti comprati da mio padre, i soldi comunque sembrano sempre mancare e negli anni io cerco di tenere stretta la cinghia senza mai chiedere troppo a mia madre ed evitando di creare troppe situazioni spiacevoli.

 Alla fine del lungo divorzio mio padre mi pone una scelta, vieni a vivere con me, forse il momento di shock o la paura hanno spezzato quello che per me era un bellissimo legame alla fine ho abbandonato mio padre per tornare indietro, c'e da dire che ho anche parlato con mia madre all'epoca della proposta di mio padre, la ricordo in lacrime anche se in queste situazioni i ricordi si fanno stranamente offuscati, per cui giudichero il suo stato d'animo particolarmente amareggiato come se stessi tradendo quel nucleo familiare.

Passano gli anni ed infine ritorno da mio padre uomo che in tutta la mia vita non ho mai ben conosciuto eppure mi domando come sia possibile che quella persona sia in grado di leggermi dentro come se fossi una sorta di foglio scritto a caratteri cubitali il suo affetto e sempre stato enorme e il suo amore per me come figlio sempre indiscutibile, cadono sulla mia testa avendo gia un'eta matura enormi colpe e profonde mancanze in questo mio ultimo riappacificamento, come una scure quell'uomo colpisce duramente il mio animo sempre di piu, anche se non mi nega il suo affetto ne la sua famiglia.

 Dopo quattro lunghi anni mio padre si e creato un suo nucleo familiare, una sua famiglia con una compagna nuova ed una figlia, quasi della mia eta, persone stupende e piene di amore che mi hanno accolto all'interno del loro mondo senza dire una parola e mi dimostrano ogni giorno un'affetto senza precedenti, il mio ritorno comporta regole e ancora una volta problemi affrontare da uomo a uomo delle verita forti ora e piu facile ma ancora tremo anche quando scrivo al fatto che il suo sguardo si posi su di me non ho un carattere forte, ma gentile, non sono una persona particolarmente intelligente o almeno io non mi definisco tale e soprattutto non ho una particolare capacita o abilita che mi distingua, forse perche noi figli vediamo nei padre sopratuttto l'onnipotenza e la suprema verita, li innalziamo ad un livello non necessario eppure mi sento piu volte schiacciato dalla sua imponenza prima come uomo e poi come bambino che guarda verso l'alto una sorta di torre infinita e pure quella torre posside il doppio dei miei anni e una forza di cui io non saprei neppure dispore.

 

 

Ricomincia una sorta di guerra o qualcosa di simile mia madre risultare avere una serie di problemi gravi fisici, malattie che consumano dei soldi che non ci sono ed io allo stesso incominciado anche se zoppicando ad entrare nel mondo del lavoro chiedo soldi e dannaro che mi spetta, la discussione si fa molto accesa come se stessi chiedendo l'anima indietro al diavolo stesso eppure in quel momento qualcosa in me cambia le parole "a te non sono mai serviti" uscite dalla bocca di mia madre mi lasciano stranito come se ... fossero stantie vecchie, le definisco cosi perche forse avevo gia capito da tempo che io non ero l'utilizzatore finale di quei soldi ma solo una sorta di oggetto utile per ottenerli, se cosi allora anni di lunga fedelta ad un genitore che ho sempre visto come debole ed incapace, tutti gli anni ad occuparmi di problemi ed aiutare facendo scrupoli su scrupoli erano solo un inutile flagellazione? Queste domande incominciano ad entrare nella mia testa come una sorta di chiodo lungo e spesso che penetra nel mio cranio a furia di grandi colpi di martello.

 

Non penso di aver mai pianto troppo, ma ricordo solo una grande tristezza, dall'altra parte quella incredibile felicita di mio padre mi lascia di stucco e sempre di piu mi immergo in quella famiglia grande e bella che mi accoglie con amore, pero mi sento distante e molte volte mi vedo lontano capisco ben presto che si mi vogliono bene e che sicuramente il loro affetto è enorme, ma allo stesso tempo io non gli appartengo almeno non del tutto o forse mi sbalgio ed è solo la triste malinconia di qualcosa che non ho avuto e che ora potrei avere.. i discorsi sul lavoro con mio padre si fanno stressanti la sua continua ricerca di una vita per me all'estero mi preoccupa ma la sua dedizione ad aiutarmi nella ricerca di una fissa locazione mi fa capire il suo affetto per me eppure allontanarmi da questo mi fa stare male, profondamente normale sicuramente ma allo stesso anche strano per uno come me sempre molto solitario e indiferente verso tutto.

Alla fine arriviamo ad oggi dopo una lunga giornata di lavoro mi ritrovo mia madre come ogni mese a darmi quell'assegno che lei riceve da mio padre ancora oggi, e per me una vergogna doverlo dire ma si tutt'ora non sono in grado di badare a me stesso, il suo sguardo non lo ricordo francamente dopo quelle parole ho smesso di avere un giusto rapporto con lei ma sottolineo che ho sempre aiutato e controllato cercando di rimanere vicino al piu possibile ad una situazione di salute difficile che oggi dopo quasi un'anno sempre essere tornata alla normalità, le sue parole solo semplici "se puoi vienimi incontro", il suo gesto e quello di darmi i soldi ma la sua volonta è altra, ritorno in camera penso e cerco su internet risposte che non posso certo trovare nel web, che fare o meglio come fare "nella vita non ti puoi fidare di nessuno e devi avere un cuore di pietra, neppure di tuo padre o tua madre" cit. Mio Padre, non sono le sue testuali parole ma il significato e quello, questa frase mi risuona in testa come un trapano.

 Senza aggiungere a questa lunga storia una sorta di voto che io ho fatto ad entrambi i miei genitori, non raccontare all'altro nulla dei problemi o della situazione attuale, per cui sono mesi che ovviamente tra bugie necessarie per mantenere questa sorta di strano accordo io vivo sul chi vive cercando di evitare di parlare dell'una o dell'altra cosa finendo in fine il piu delle volte per un carattere molto mite e semplice a pestarmi i piedi ed arrivare a situazioni talmente difficili che mi portano poi ad accumulare moltissimo senza riuscire a buttare fuori niente.

 Alla vigilia di questa sorta di rivelazione profondamente malinconica che quasi mi ricorda i poeti francesi dell'800 e ho sempre odiato la letteratura infatti lascio cosi questo breve racconto con orrori sparsi ma è uno sfogo e cambiarlo non farebbe altro che modificare i miei pensieri cosi come sono usciti dalla mia testa.. arrivato alla fine mi sembra tutto normale come se questa fosse una situazione quasi piu che comune ed io ne stia facendo unicamente una sorta di strana e distorta problematica.

Rimango ammutolito, mi dispiace se sono stato prolisso e forse incapace di spiegare al meglio una situazione complessa o forse no ma vi ringrazio lo stesso per aver letto queste parole e per la possibilita di farmi scrivere senza pensare piu tanto.

2 commenti

Visto che nessun altro lo fa

ti rispondo io. Sembra che più lunghi siano i discorsi e meno la gente li legga, questo è il livello generale di interesse verso i problemi degli altri che le persone dimostrano nel 21 secolo: troppe parole? Troppo lungo da leggere? Ma sí, freghiamocene e insultiamo direttamente. Comunque... 

Anche io ho avuto un rapporto turbolento coi miei genitori, soprattutto con mio padre. Come spesso viene detto in psicologia, il padre rappresenta la figura autoritaria, quella che dà regole e restrizioni, ma spesso se questa figura lo è troppo o lo esprime con atteggiamenti bruschi, può rischiare di ottenere l'effetto opposto. Mi spiego: se un genitore ti impone troppe regole, anche ingiustificate, può diventare soffocante e spingerti a ribellarti. Se lo stesso genitore ti tratta in maniera troppo severa e brusca, finisci per interpretare il suo comportamento come mancanza di affetto e rispetto per te da parte sua, il che a lungo andare danneggia l'autostima.

1 punto: hai detto che giustifichi i suoi comportamenti perché si aspettava di avere a che fare con un uomo e non con un bambino, ma innanzitutto non credo che a 14 anni (se hai detto di averlo rivisto dopo un paio d'anni da quando ne avevi 12) un ragazzo possa essere considerato uomo, tanto meno un adulto. E non confondiamo la fermezza che deve avere un genitore per educare bene un figlio con l'essere solamente brusco, intollerante e perciò non dare oltre che un buon esempio di comportamento, trasmettere insicurezze e modelli di comportamento sbagliati e aggressivi.

2 punto: tuo padre ha saputo leggerti come un libro aperto perché è pur sempre un tuo genitore, che ti conosce e ha comunque vissuto con te una parte della tua vita, passato dei momenti importanti, ma il succo è che per quanto possiamo non andare d'accordo con un genitore, rimane sempre una parte di noi. Che ti voglia bene e ci sia dell'affetto è inevitabile (a meno che uno non sia matto come quelli che rinnegano i figli per delle cazzate o li considerano morti per altrettante cagate) alla fine non ti odia e non stupirti: molti genitori vogliono davvero bene e e amano i propri figli, solo che non hanno idea di come dimostrarlo o lo dimostrano nel modo sbagliato pur non sapendolo o non facendolo di proposito.

3 punto: ti senti schiacciato da tuo padre e lo vedi come onnipotente perché dal modo troppo severo e brusco col quale ti ha cresciuto, non lo vedi come fonte di ispirazione per diventare forte come lui, ma lo vedi come una figura che ti opprime, che ti schiaccia come hai detto tu, che ti fa sentire inferiore perché coi suoi comportamenti sbagliati ti ha buttato l'autostima sotto le scarpe e seguendo i suoi passi tu continui a pestarla. Dovresti cercare di non vederlo piu come un modello da seguire, ma essere migliore di lui e prendere le distanze. Lo so si fa presto a dire, però bisogna provarci almeno.

4 punto: i figli nei divorzi, diciamocelo, servono solo ad accaparrarsi i soldi. È brutto da dire ma è la pura verità. Il genitore che si accaparra i figli, anche con maniere poco ortodosse come metterli contro l'altro genitore, si prende anche tutto il resto. Ripeto che lo so, è orribile, ma funziona così. Poi che quei soldi vengano dedicati ai figli è vero solamente per una piccola percentuale dei genitori che prendono l'assegno di mantenimento. Ho conosciuto parecchie madri che dicevano di essere sempre senza soldi, ma le vedevi comunque uscire la sera tutte agghindate o anche solo avere soldi per le sigarette ma non per sfamare o vestire il figlio/i figli. 

5 punto: sono contenta che tuo padre abbia voluto darti una mano alla ricerca di un lavoro, significa che ci tiene come vedi e questo è un bel modo per dimostrartelo a differenza di tanti altri che ha usato in passato con te. Sei triste e insicuro sull'andartene a lavorare all'estero (se ho capito bene) perché ti sembra che finalmente le cose vadano bene e ti dispiace abbandonarlo proprio ora. In più aggiungi la tristezza e il rimpianto di non aver potuto recuperare a pieno il rapporto con lui e ora probabilmente ti senti come se andando via ci fosse ancora meno tempo per recuperare quello perduto.

6 e ultimo punto: ribadisco il concetto di fondo di questa discussione: se sei cresciuto in un ambiente del genere, con un padre troppo autoritario e una madre che (pare) non sia proprio felice di darti gli assegni, anche se tecnicamente ti spetterebbero di diritto, ti abbia schiacciato del tutto, non ti abbia fatto sentire amato abbastanza e ora hai l'impressione di non valere nulla. Non fartene una colpa, se sai di esserti sempre comportato bene e aver dato il massimo di te stesso non hai niente di cui preoccuparti. Un giorno, forse col tempo, ti guarderai indietro e ti renderai conto di essere solamente stata la "vittima" di due persone che non hanno saputo svolgere al meglio il proprio compito di genitori ed educatori. Questo non significa che tu in futuro non possa avere una vita felice e piena di soddisfazioni, probabilmente quando non sarai più dipendente dai tuoi genitori e magari avrai una tua famiglia. Ti auguro buona fortuna, mi dispiace aver scritto tanto ma con un racconto così lungo era impossibile riuscire a dare una risposta più semplice.

Avatar di TheRavagerTheRavager alle 19:14 del 09-06-2017

quello che sinceramente puoi fare è inziare a pensare a testesso. guardati attorno. il mondo va avanti vero? bene. quindi rimboccati le maniche e pensa al tuo futuro ed al tuo presente. costruisciti una posizione in questa società- ti aiuti solo da solo. e comunque mi sembri un ragazzo con la testa sulle spalle non uno scemo come ce ne sono tanti in giro quindi penso proprio che hai tutte le capacità per fare quello che vuoi nella vita

Avatar di ElSolitarioElSolitario alle 20:05 del 09-06-2017

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