Paure opprimenti.

Soffri di sociofobia, ma lo saprai già. La paura della gente nasce da un forte disagio con se stessi.

Hai degli amici, non so delle persone che sono rimaste nella tua vita, seppur la frequentazione si sia chiaramente diradata? Se la risposta è affermativa, loro, col tuo supporto (volontà), potrebbero essere forieri di un forte miglioramento.

Indicacioni:

1 contatta un amico/a fidato;

2 se non ne è al corrente, esponigli il tuo disturbo;

3 prova ad uscire, ma inizialmente per periodi brevi (30/60 minuti), non so il tempo di un gelato;

ps come affronti gli esami universitari? 

Le cose che pensi in realtà non si avvererano mai perchè vivono solo nel tuo strato di coscenza più profondo. Solo uno psicotarapeuta può aiutarti.

Sai Willy, secondo me in questo caso, se supportata da persone di fiducia, potrebbe anche farcela da sola. Ma deve volerlo sul serio. 

Cioa confusissima, secondo il mio punto di vista sta ragazza alimenta in se le paure del passato e dell'infanzia. Le paure nascono dai nostri ragionamenti e dalla volontà di voler controllare tutto, e i mostri che abbimo dentro siamo noi che li alimentiamo. Per me le paure si superano guardandole e senza opporsi, e solo allora capiamo che in realtà era solo il frutto di un ragionamento sbagliato. Ritengo che solo uno psicaterapeuta può aiutarla a superare questo disagio.

Intraprendi un percorso psicoterapeutico che ti aiuti a far emergere la vera te e ti accompagni nel superamento delle tue paure. Ci sono orientamenti più orientati al sintomo, come quello cognitivo comportamentale, ed altri più profondi come quello psicodinamico per esempio di indirizzo junghiano. L'alternativa è affrontare da sola le tue paure (anche con l'ausilio di libri di auto aiuto e di sport per scaricare l'ansia) ma se non ce la fai va' dal teraputa, non indugiare. Col tempo è più facile marcire che maturare. (Citazione). Ciao. Roxanne

Ciao wiily, condivido che questa condizione scaturisca da eventi pregressi traumatici. Lo scrive l'autruce riferendosi al passato. E, questo in generale, ritengo che uno psicoterapeuta possa sempre essere d'aiuto, a tutti, almeno una volta nella vita. La sfogante ha certamente ben chiaro il suo disturbo. E, presumo, che più e più persone l'abbiamo invitata a fare una terapia cognitivo comportamentale. 

Io ho solo cercato di indirizzarla, avendo sottinteso la sua diffidenza/impossibilità, ad alcuni esercizi. 

Ciao confusisima, si si ho capito quello che volevi dire e il tuo discorso non fa una piega, però è difficile capire molte volte gli sfoghi se poi non replicano con maggiori dettagli.

Concordo Willy, si eclissano.