Gio
11
Mag
2017
Siamo veramente sinceri?
Abbiamo identità ben nascoste, quando parliamo, quando ci sfoghiamo, siamo veramente sinceri? O semplicemente, magari inconsapevolmente, cerchiamo di proporre ciò che vorremmo essere ma che non siamo?
Non parlo tanto della veridicità degli eventi di cui parliamo ma della percezione che vogliamo trasmettere di noi di fronte agli eventi.
Siamo davvero sicuri che ciò che scriviamo sia ciò che siamo?
17 commenti
ciao
nella vita di tutti i giorni è qusi impossibile trovare qualcuno a cui parlare di come sono ein quello che credo senza che questi mi prenda per matto. la cosa non mi turba e quindi spesso accade. Ma qui no, sono senza filtri e sono ciò che sono, se non fossi veramente sincero mi prenderei per il culo da solo. Quindi si qui sono veramente sincero e racconto di me esattamente come lo sento e vedo io.
ciao ciao
assolutamente no... scriviamo quello che pensiamo essere il nostro spirito... e quindi sicuramente non è così, ma vanno letti gli spazzi vuoti tra le lettere, noi siamo li.
è incredibile... la lingua parlata della mia città si riflette in quella scritta... ho scritto spazzi...
ahòòòòòòò!
Fake a parte, non riesco ad immaginare "luogo" più autentico di questo, per certi versi.
Ovviamente, certe sfaccettature più istintive o più incpnsapevoli sono proprie solo della vita reale, quindi qui non emergeranno mai.
Per quanto riguarda la percezione che abbiamo di noi stessi di fronte agli eventi è, volente o nolente, frutto delle nostre esperienze e, di conseguenza, fa parte di noi, siamo noi. È inevitabile leggere gli eventi con il nostro modo di guardarli, fa parte della nostra unicità.
Questo sfogo mi ha fatto pensare a Vitangelo Moscarda.
Più che altro, secondo me, bisognerebbe indagare sul perché senti l'esigenza di porti queste domande.
Ciao Set, è bello rileggerti di tanto in tanto.
Per quanto mi riguarda, non riesco ad essere completamente sincera quando parlo di me nemmeno qui.
Cerco però di scrivere sempre quello che penso nei miei commenti, magari evitando di risultare offensiva verso chi legge; e quindi sì, si potrebbe dire che scrivo quello che penso in modo più edulcorato, ma sostanzialmente le mie opinioni reali sono quelle che esprimo.
siamo veramente sinceri?
Secondo me, in linea generale, non lo siamo.
Tendiamo ad identificarci con l'identità digitale, ovvero col nickname ufficiale, proponendoci in modo sostanzialmente diverso rispetto a quel che siamo nella vita. Non a caso, molti utenti iscritti, scrivono che si sfogano rigorosamente in anonimo, ma commentano e socializzano da iscritti. E' evidente che lo sfogo anonimo di un iscritto (che poi dovrebbe essere sempre anonimo) evidenzia aspetti/fatti che l'iscritto non vuole che siano associati all'identità con cui si identifica ed è riconosciuto nella comunità. E' probabile che ci siano utenti che si sono conosciuti di persona, o, tramite social/telefono, e fanno uso di questa (paradossale) escamotage per non rivelare aspetti della propria vita ai propri conoscenti, ma credo che queste casistica non sia particolarmente numerosa.
Penso piuttosto, imho, che siamo persone insicure, un po' fragili, sballottate dal quotidiano, sostanzialmente sole, alla ricerca di cio' che la vita non sempre ci riconosce.
Quoto in toto @zxcvb ed aggiungo che nei momenti in cui mi sento emotivamente più vulnerabile, evito proprio di commentare per non scrivere qualche castroneria!
Bella domanda! Probabilmente no fino in fondo. Anche qui, ma meno che nella vita reale, abbiamo dei filtri. Però credo che questo possa rappresentare uno spazio in qualche misura più libero, per lo meno dovrebbe esserlo. Ho postato due sfoghi anonimi di recente. E questo la dice lunga...
assolutamento no
Ti avrei detto di si, poi ho pensato ad altri, ti avrei scritto di noi.
Forse il problema é quel "siamo" iniziale.
Mi accodo ad @aurora su Pirandello, citando un pezzo del Marchese del Grillo: "Ma soprattutto, posso perdonare a voi, figli miei, che non siete padroni di un cazzo!"
Molti dovrebbero chiedersi a che pro nascondere quel poco che hanno di loro stessi.
abbiamo sempre una maschera. Più o meno spessa. Quelli che ci vedono senza è hanno praticamente in mano noi, perchè ci conoscono talmente nel profondo da farci sentire nudi ed indifesi
a volte è anche difficile capire se si è sinceri o meno
Non è possibile rispondere: la domanda è troppo ben posta.
Straquoto Simonsays
E' proprio vero: mostrarci senza maschera è come mettersi nelle mani di altre persone e devo ammettere che non c'è nessuno, nemmeno nella mia vita reale, di cui mi fidi così tanto da farlo.
Qualche tempo fa Occhiverdi scrisse che il nostro nick diventa il nostro nome e cognome qui: questo fa sì che sul sito si ricrei un'altra identità con cui gli altri ci identificano e, a volte, ci attaccano. Quindi credo sia normale che anche qui tendiamo a proteggere e a salvaguardare ciò che siamo.
Trovo dal mio punto di vista molto corretto ciò che scrive simonsays in ambito generale.
Sposo invece in toto il commento di InquietaMente, citando Occhiverdi. Quando prende forma il nostro nick e cominciamo a relazionarci anche qui, sostanzialmente stiamo costruendo una nostra identità, una nostra potenziale maschera. Credo sia un qualcosa spesso di non volontario, qualcosa cui non ci rendiamo conto ma che la maggioranza lo fa, lo si evince dai modi, c'è chi evita il conflitto, chi vuole il conflitto per emergere ed ottenere attenzione, alla fine, sebbene si rivelino aspetti non sempre brillanti e puliti della nostra vita, ricadiamo nelle maschere della vita, perchè sebbene dietro un monitor, come genere umano, chi più, chi meno ma tutti, abbiamo bisogno di attenzioni e validazione, nonchè di un certo controllo.
Per rispondere invece ad Aurora, perchè mi sono posto questa domanda? Perchè ho bisogno, come tutti, di mettermi in discussione, di mettere in discussione ciò che sono e ciò che siamo
Siamo davvero sicuri che ciò che scriviamo sia ciò che siamo?
Le riflessioni ben poste, ma la cui risposta è spesso ovvia, sono regolarmente poco considerate. Troppo semplici, meglio le storie romanzate, piene di colpi di scena, che superano di gran lunga la monotonia e le frustrazioni della quotidianità.
Grazie Setanta per aver fatto emergere cio' di cui quasi tutti sostengono il contrario.
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

Sono costretto a fare finta per sopravvivere ogni giorno viste le mie stranezze, non potrei essere più autentico e puro di così; almeno in questo posto voglio essere io.