Ven
03
Mar
2017
Senza Titolo
Sto camminando,è notte, ed è buio pesto.Non una luce ad illuminare la mia strada.Cammino privo di pensieri, nulla che occupi la mente, nessun peso sulle spalle nonostante questi tentino di schiacciarmi.In fondo alla strada, una casa.Una bella casa bianca, con un prato circondato da mille fiori colorati.Al suo interno una luce soffusa.
Sono curioso ed aumento il passo, ma un vento forte e gelido, accompagnato da piccole scaglie di ghiaccio, cerca di frenarmi.Ho un volto rosso, ho freddo e mi sento a pezzi.Più mi avvicino e più il vento diventa potente, ma nulla mi ferma.Più che necessità di un riparo, forse è la curiosità a spingermi verso l'abitazione.Sto per arrivare finalmente.Vedo una luce all'interno, mi avvicino alla finestra e vedo una bella luce calda, un camino.All'improvviso vedo una figura femminile che si avvicina al sofà posto di fronte, e ammiro.Un pantalone della tuta molto largo, blu, un maglione a strisce orizzontali rosse, bianche e marroni.Lei si siede, e riesco a vederla.Pelle chiara, e capelli rossi fino alle spalle.È lei, l'amore della mia vita.Ad un tratto un sorriso appare sul mio volto infreddolito, purtroppo un sorriso destinato a morire all'istante.Sul tavolo ha posato della cioccolata calda, due tazze.Lei ha un sorriso felice e ad un tratto riesco a scorgere la presenza di qualcuno nella stanza adiacente.Un tizio alto, capelli neri, elegante, si avvicina e si siede al suo fianco, coprendosi con una coperta in pile, riscaldando le gambe di entrambi.Non lo vedo e cerco di capire chi possa essere.Ad un tratto si perdono in un bacio lungo ed appassionato.Rimango impietrito dalla scena, finché lui non decide di girarsi, e permettermi di capire chi, cosa, perché?Rimango sconvolto ancor più allo svelare della sua identità.Sono io.Stesso profilo, stesso tatuaggio al polso, identico, inconfondibile.Non sento parlare, una musica copre le voci dei due amanti che iniziano ad amoreggiare.Non riesco a stare fermo ed inizio a bussare alla finestra, ma nessuno mi sente.Le lacrime riscaldano il gelo che ha bloccato il mio sorriso, che si scioglie in un'espressione non invidiabile, un misto di stupore, paura e disperazione.Mi dirigo verso la porta principale e suono il campanello, ma niente da fare.Non sento nemmeno le mie dita, le mie mani, che col freddo sono rimaste insensibili ed iniziano ad aprirsi in tantissimi taglietti.Mi volto e noto una macchina coperta dalla neve che si era appena fatta viva, una bella macchina sportiva.Non è la mia, non ho una macchina, ma chi è costui?Inizio a bussare, a bussare finché inizio a colpire la porta con forza.Non ho sensibilità nelle mani e colpisco più forte possibile, ma nessuno mi sente.Le mani si feriscono sempre di più e la porta si sporca del mio amore, colpisco e urlo finché rimango privo di forze, finché non sono costretto a lasciarmi cadere e a giacere per terra con mille paure, senza speranze.Rimango lì, aspettando solo che la notte mi porti via , e che rimanga tutto un sogno di un amore impossibile.
5 commenti
Meaow
contro la tua morale?
Meaow
comunque grazie, molto gentile.
è un sogno?
OldJoe
Sono io che cerco di raggiungere un sogno che non potrò mai realizzare.È solo un racconto.
Il sogno è ciò che vedo nella casa, difatti vedo me stesso con la mia ragazza.Vedo un sogno davanti agli occhi, ma non posso realizzarlo, e rimango per sporcare un sogno con il mio amore (il sangue nella porta), cadendo col cuore spezzato e morendo pian piano avendolo solo intravisto.
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L'hai scritto bene perchè ho immaginato il tutto chiaramente. Mi è venuta voglia di scrivere una storia anche se è contro la mia morale.