Gio
12
Gen
2017
Protezione
Puó il protettore trovare protezione?
Quando in una relazione, qualunque relazione, tra fratelli, genitore figlio, d´amore, una delle 2, o 3 o piú parti in gioco si viene a trovare in una posizione di responsabilitá autoassunta, sará possibile, prima o poi, tornare indietro? Avere un effetto contrario?
Per responsabilitá intendo una voce che fuga un dubbio, che fa pendere l´ago della bilancia da una parte, che sceglie, come direbbe Kierkegaard. Quella voce alla quale, chiedendo un consiglio su una cosa nebbiosa, indicherá la scelta che poi effettivamente sarai portato a fare, o a non fare sapendo di rischiare. Non un leader, semplicemente, magari, quello che un buon genitore rappresenta per un bambino di 6 anni.
Il "protettore" (detta cosí sembra un pappone) che sará tale per indole, caso, volere degli altri, saprá trovare qualcuno al quale rivolgersi, se non a sé stesso? La domanda non riguarda i "protetti", quanto il "respoinsabile" stesso. Se sei abituato a prestare aiuto senza mai chiederlo, non ne hai mai bisogno o metti in secondo piano i tuoi bisogni?
9 commenti
penso che il Protettore, e non mi riferisco al caso specifico genitori-figli (penso che entrino in gioco altri fattori a quel punto), si sia abituato a prestare aiuto senza chiederlo perchè in principio abbia intenzionalmente messo da parte i suoi bisogni, che la maggior parte delle volte si traduce in problematiche inespresse, dolorose e che lo stesso non è in grado di affrontare, per questo motivo trova in qualche modo più semplice e alla sua portata occuparsi dei 'bisogni' altrui se così che vogliamo chiamarli.
mio modesto parere, non credo che il suddetto non abbia necessità particolari, anzi talvolta ne ha più di altri, ma quando ti crei un circolo vizioso nel quale le persone quasi si abituano a pensare che tu sia in grado di cavartela da solo ( o non ti occuperesti dei problemi/bisogni altrui) allora in automatico ti metti da parte.
si può riuscire ad avere l'effetto contrario? ovviamente si, se il ruolo è autoassunto allora forse ci si può anche esimere prima o poi.
Se il ruolo te lo sei imposto tu, certo che puoi tornare indietro. Io l'ho fatto.
Ai miei, per orgoglio, senso di indipendenza e voglia di autonomia, non ho mai chiesto niente. Io e mio marito ci siamo comprati TUTTO coi soldi nostri. Mio fratello se n'é sempre fregato e tutt'oggi -a 40 anni passati- tratta i miei come salvadanai-zerbini, gli fa fare di tutto, dai baby sitter per i figli ai domestici (si fa fare anche la spesa). Quando i nostri genitori hanno avuto bisogno sono sempre dovuta correre io.
Da qualche anno mi sono rotta e ho ridisegnato piú equamente i ruoli, urlando e litigando.
Mio fratello é il solito testa di minchia, ma almeno adesso mi rispettano di piú e non danno per scontato che io veda e provveda.
Certo che chi protegge ha dei bisogni, come tutti se non di più, si è solo abituato ad ignorarli, purtroppo.
Penso che i ruoli in relazioni cementate da decenni di abitudini siano difficili da invertire..da quelle relazioni ci si può però almeno un poco sfilare, dire qualche no, non essere sempre disponibile.
Nelle relazioni nuove o giovani invece, si ha sempre il potere di essere qualcosa di nuovo e diverso, di togliersi di dosso un ruolo così pesante. Anzi, non solo si può, ma lo si deve a sé stessi se si vuole essere felici..la vita è una e corre via veloce!
Per stare bene bisogna poter essere protetti e proteggere a seconda dei momenti, e instaurare relazioni con chi è altrettanto flessibile e sappia sia proteggerci che ammettere di aver bisogno di protezione..
Ti mando un abbraccio...
la storia della mia vita....
La storia della mia vita praticamente...
E' azzeccatissimo, praticamente perfetto, l'intevento di Ecate...
@aileen, Ecate, gagenore,
non é un ruolo autoimposto, a volte é anche difficile definirlo ruolo. Sono piú che altro atteggiamenti.
Faccio qualche esempio:
- qualcuno guida accanto a te, e sbaglia strada. Non ti arrabbi, ovviamente, perché succede, ma il guidatore sente il comfort che viene dal pensare: tanto che fa, alla prossima si cambia percorso e si risolve.
- essere sempre molto flessibili nel cambiare i propri piani (a volte non avendone affatto) e fronteggiare gli imprevisti, anche e soprattutto altrui, mutando quanto si voleva fare.
- Ogni scoglionamento, nervosismo, giornata nera passa in secondo piano quando senti di poter aiutare chi VUOI aiutare.
Ecate ha centrato la cosa nel dire che le persone pensano che magari chi mostra di sapersela cavare da solo non ha bisogno di aiuto (sbagliando).
Capisco la tua storia @Aileen, non é il mio caso, ma ho assistito a casi fotocopia. Da parte mia a volte sento la mia stessa pesantezza. A volte é come la responsabilitá a lavoro: sostanzialmente si lavora meno e meglio degli altri, si guadagna di piú, ma si é sotto le intemperie, vivendo con il rischio di chi ci mette la faccia, i consigli, le scelte.
Qualche mese fa é accaduto qualcosa di spiacevole a persone a me care. La cosa é peggiorata per...mancanza di responsabilitá, mancanza di fegato, volontá, quello che volete, nel prendere decisioni, fare scelte. Alla fine si é risolto come avevo consigliato io (e non perché io avessi ragione, ma perché quando si ha una sola strada da seguire, la miglior cosa da fare é camminare). Ho provato odio per il dolore venutosi a creare per, non saprei, codardia, irresponsabilitá (intesa come mancanza della stessa).
Eppure a volte, quando vorrei rimanere a dormire, forse li capisco, non li invidio, ma posso immaginare quanto debba essere caldo lasciarsi andare dalle scelte degli altri.
In realtà, il termine autoassunto l'hai utilizzato tu nel tuo sfogo, e non posso che essere d'accordo a dire il vero. E penso che in definitiva, sia decisamente un ruolo, delineato da una serie di atteggiamente che a lungo andare definisco appunto il ruolo di 'protettore', passami il giro di parole.
Non per lanciare una provocazione, anzi, piuttosto per sondare la natura del problema, visto che in pratica talvolta mi sento nella stessa situazione, non è che infondo un po' ce la cerchiamo una condizione del genere perchè saperci utili per qualcuno, sapere di essere la colonna portante e la mente lucida e razionale che gestiste le situazioni in parte ci fa sentire importanti? Si, insomma, la 'gioia della sofferenza', non so se mi spiego.
a volte penso sia piú un cercare il livello di ottimo intorno, aiutando anche gli altri.
Non ci sono " modelli" assoluti! Nel mio caso io sono una donna molto " protettore" solo con le persone a cui voglio bene perché è istinto oltre che forza ! Non sono per nulla debole e non ho bisogno di aiuto, ho affrontato grandi dolori e solo mio marito riesce a starmi vicino, le persone mi innervosiscono perché sono più deboli di me quando sono io ad avere un problema. Direi che è carattere..
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

Risposta scontata... Il protettore lo è con tutti tranne che con se stesso... E metterà i suoi bisogni in secondo piano... Finché non troverà un suo protettore.