Mar
15
Nov
2016
A te.
Il ricordo di te lo paragonerei più a un sogno, che a una realtà vissuta. È passato tanto tempo, tempo in cui non ti ho visto, sentito, seguito. Tempo in cui ho cercato di rimuovere ogni ricordo. Mi ritrovo però, qui, in un altra vita, a pensare a quei momenti, pochi ma indelebili, come un bambino di 10 anni già consapevole del fatto che Babbo Natale non esiste, ma talmente restio ad accettarlo che si aggrappa a qualsiasi appiglio che gli dimostri il contrario. Dopo di te ho avuto il meglio, ciò che chiunque vorrebbe. Lo dico consapevolmente, perché so che non sei il meglio, per me. Tutte queste razionalità le conosco a memoria, e mi consentono di aggrapparmi all'idea di te solo nella solitudine, solo di notte. Forse per te si è trattato di un episodio, non lo so. Forse vorrei che fosse così, perché ora non ci penserei. Mi ricordo il giorno prima di vederti, fra vari ghigni in comitiva dicevo "Farà numero, sarà una bella scopata". In verità, da subito, non è stato così. Quel thè/aperitivo/nonsoche si è trasformato nella migliore conversazione mai avuta, con una persona che riusciva a rendere speciale una birra nella triste cornice di una sala bingo. Tanto che ancora adesso, nonostante il lasso di tempo trascorso, fatico a passare davanti a quella cazzo di sala bingo, posto in cui ho vissuto una notte così... Ci sono così poche, ma tante, cose che potrei dire ma forse non riesco neanche ad esprimerle a parole. Perderebbero di significato. Forse di quella prima volta in cui abbiamo fatto sesso , che è la prima cosa a cui penso ogni volta che mi capita di rifarlo con un qualcuno che non sei tu. Lo so, è terribile, ma ho bisogno di chiudere gli occhi e pensarti. Come sto facendo ora, momento in cui posso abbandonarmi alla sincerità più pura. Non c'è notte in cui non pensi a quella volta in cui, fra mille risate, siamo caduti nella doccia rompendo la tendina, e abbiamo continuato a fare sesso. E' stato uno dei momenti più magici della mia vita. O quella volta in cui siamo andati da Franco a mangiare piatti ignoranti e tu mihai fatto assaggiare la pagliata. Tu queste cose non le sai, non sai che valore hanno per me, e non lo saprai mai. La cosa è nata e finita, e ho fatto in modo di farti pensare che sia stata una cosa così... ma no, non lo è stata. Ho fissato nella mia testa dei momenti che nessuno potrà mai togliermi, nei quali rifugiarmi. Siamo ancora a terra, pieni di lividi, l'acqua che scorre e noi a ridere nudi e felici.
2 commenti
Concordo, prepuzio 👍🏻
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Disdicevole
Fare sesso sotto la doccia produce enorme spreco di preziosa acqua potabile. La prossima volta usate le salviettine umidificate.